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Autore: madeitpossible    21/08/2011    8 recensioni
Un domenica qualunque, una gita in montagna, una mangiata divina, pescare delle trote, fare una passeggiata.. Ryan e Jenny, Esposito e Lanie, Kate e Josh, Castle e Claude...
E SE..?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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sdfghklò

Era una domenica qualunque, nessun caso da risolvere da qualche giorno. Calma piatta.

Venerdì mattina Castle era passato come sempre a fare un salutino alla detective. Le chiese se avesse qualche impegno per la domenica che stava per giungere. Lei, un attimo imbarazzata a quella domanda, rispose con un no, ma il suo balbettio tradiva la sua emozione.

Chissà che cosa aveva in mente lo scrittore.

Arrivarono in quel momento anche gli altri due detective, e Castle pose loro la stessa domanda che aveva fatto qualche minuto prima a Beckett.

Lei sentì qualcosa dentro di sé spezzarsi: Cosa le era venuto in mente??

Essendo che anche Ryan ed Esposito non avevano nulla da fare, Castle finalmente espose la sua proposta.

< Molto bene, visto che siamo tutti e quattro liberi, domenica vi porto in un posticino dove si mangia divinamente.>

< E dove sarebbe?> Chiese curioso l’irlandese.

< E’ una cittadina fuori da New York, è in montagna. Non ci si mette molto ad arrivare e poi c’è un sentiero da fare a piedi che è a dir poco meraviglioso.>

I tre detective sorrisero e furono felici di poter andare un giorno fuori dalla loro solita routine. Anche in questo Castle li aiutava: a chi sarebbe mai venuto in mente di andare in un paese sperduto a mangiare e a fare una passeggiata?

< Ah, ovviamente potete portare mogli, fidanzate e fidanzati!> Disse Castle, lanciando uno sguardo alla detective quando pronunciava l’ultima parola.

Sabato Castle non si presentò in distretto, ma mandò un messaggio uguale a tutti e tre i detective, perchè era troppo pigro per inventare tre frasi diverse con lo stesso significato.

Tutti a casa mia domani mattina alle 10.00. Mi raccomando puntuali, detectivesss!”

 

Sabato passò tranquillo e arrivò domenica mattina.

A casa Ryan era tutto molto tranquillo.

Kevin aveva messo la sveglia alle 8 e mezza, cosicché sia lui che Jenny avessero avuto il tempo di coccolarsi un po’ a letto, di fare una lenta e romantica colazione, anch’essa a letto e poi infine una doccia, insieme. Kevin era contro lo spreco d’acqua e a Jenny di certo, non dispiaceva.

Esposito aveva preferito dormire da Lanie la sera prima, e la scusa era stata che cosi non doveva passarla a prendere, avrebbe soltanto allungato il giro, visto che lui abitava molto lontano da dove risiedeva Castle.

A differenza dell’irlandese, Esposito era un eterno dormiglione. Voleva stare a letto, non per coccolare la sua dolce amata, ma per dormire. Amava molto di più il suo cuscino che Lanie e la dimostrazione di ciò avvenne anche la sera prima: Dopo aver visto un film, di cui nessuno dei due ricordava la trama e tanto meno il titolo, avevano fatto l’amore. Era stato bellissimo, dolcissimo. Lanie stupiva ogni giorno di più Javier e lui non era di meno. A loro piaceva sperimentare nuove cose e tutti e due non si tiravano indietro per nessun motivo e la cosa diventava sempre più eccitante. Finita la passione, si erano accoccolati e Javier stava per prendere sonno, quando Lanie iniziò insistentemente a toccargli la coscia sinistra, andando sempre più su..

Il detective stava dormendo, ma quando sentì la mano della sua compagna avvicinarsi sempre di più al suo inguine, e la lingua di lei che leccava la parte superiore del suo orecchio, si ridestò immediatamente.

< Chica, por favor! Sono stanco!>

Lanie rimase basita, ormai accadeva sempre più spesso.

< Javier Esposito! Per questa volta te la lascio passare, ma se lo ripeti ancora, giuro che ti mollo!>

Tendeva sempre ad esagerare, non avrebbe mai avuto  la forza di lasciarlo.

Alla mattina, Lanie lo svegliò senza alcuna delicatezza. Considerando che erano già le 9 e un quarto e che molto probabilmente Javier si sarebbe anche fatto la doccia, erano parecchio in ritardo.

Kate Beckett invece, odiava arrivare in ritardo e odiava arrivare in anticipo. Quella mattina la sua sveglia suonò come ogni giorno alle sette. Non fece colazione, si cambiò, si mise i vestiti per fare jogging e andò a correre al parco, vicino casa sua.

Alle otto e quaranta cinque era a casa, si fece una doccia veloce, si vestì, mise qualcosa sotto i denti e poi verso le nove e quaranta il suo campanello suonò:

< Tesoro, sono giù, ti aspetto.>

< Arrivo, Josh.> Rispose lei.

 

Arrivarono tutti abbastanza puntuali al luogo del ritrovo. Lanie ed Esposito, o gli Esplanie, come adorava chiamarli Castle, arrivarono cinque minuti dopo, e in quel tempo vennero tartassati di chiamate e messaggi da parte di tutti.

Circa due ore e mezza dopo arrivarono. Il tempo, anche se a New York era bello, li pioveva a dirotto. Non c’era freddo, stranamente, ma lo scrittore li aveva avvisati che non ci sarebbe stato bel tempo, cosi tutti si erano attrezzati, portandosi un ombrello a testa. Ovviamente gli Esplanie se lo erano dimenticati, causa la pigrizia di Esposito. Per fortuna Castle si era portato la scorta.

Entrarono in quel ristorante, ma una cameriera disse a Rick che dovevano attendere almeno mezz’ora e dopo potevano iniziare a sedersi. Intanto a Ryan venne in mente di fare un aperitivo pre-pranzo. Lui ed Esposito lo andarono a ordinare, e dopo pochi minuti arrivò la cameriera con dei bicchieri pieni di una sostanza arancionerossa, che nessuno di loro prima aveva visto.

< Cos’è ?> Chiese curioso, come sempre, lo scrittore.

< Specialità della casa! È uno spritz! Mai bevuto?>

Tutti rimasero a bocca aperta: solo Castle sapeva che cosa fosse, ma ne aveva soltanto sentito parlare, perché non aveva mai avuto l’occasione di andare a fare un giro in Italia.

< Il cuoco che abbiamo è italiano e nella sua regione, è la specialità. A molti piace. È leggermente alcolico, ma si beve bene. > Disse sorridendo, la cameriera facendo l’occhiolino a Rick.

Dopo che la cameriera se ne fu andata, Castle brindò con un:

< Alla nostra!>

Ah, ma non vi ho ancora detto la cosa interessante! Non solo Kate aveva portato il suo dottore motocicletta, ma anche Rick, aveva portato una specie di fidanzata che nessuno sapeva chi fosse, da quanto era saltata fuori. Nessuno fece domande. Castle, quando erano arrivati a casa sua la presentò a tutti, compresa a Kate che gli lanciò una brutta occhiataccia. Chissà poi perché, visto che c’era Josh. Si chiamava Claude, era castana, alta come Rick, occhi azzurri con delle sfumature grigie. Non era di quelle sofisticate nel vestire, anzi. Indossava una semplicissima maglietta a maniche corte bianca e dei jeans. Niente scarpe con il tacco, ma delle scarpe da ginnastica.  La detective era molto stupefatta appena la vide, perché era abituata a vedere Castle circondato da altri tipi di donne.

 

Castle era seduto di fianco a Claude, dalla parta opposta del tavolo c’era Kate, con a fianco Josh. A capo tavola vi erano Kevin ed Esposito. Jenny era seduta dal lato di Kate, e Lanie dalla parte di Castle.

Schema:

         Espo

Josh           Lanie

Kate           Castle

Jenny         Claude

           Ryan               

 

Mangiarono tutto  e il tempo migliorò. Il cielo si schiarì, il brutto tempo passò. Uscì il sole e tutti furono più allegri.

Vicino al ristorante, vi era un laghetto pieno di trote. C’era un vecchietto che noleggiava per un dollaro le canne e le esche. Ovviamente Ryan ed Esposito vollero subito provarci e obbligarono le rispettive mogli e fidanzate a stare di fianco a loro con il retino, nel remoto caso in cui qualche pesce avesse abboccato. Anche Josh non aveva mai pescato e cosi volle provarci.

Intanto Castle, che non pescò soltanto perché sennò disse che li avrebbe stracciati, stette dall’altra parte del piccolo laghetto insieme a Kate e a Claude.

Nessun imbarazzo era sceso, erano felici e ridevano come pazzi quando sentivano Esposito dire:

< Chicaaaaaa!! Vieni, vieni, qualcosa ha abboccato!! >

Lanie si lanciava dov’era Esposito, urlandogli: < Arrivoooo!! >. Però appena si avvicinava il detective la guardava e le diceva con una faccia da cucciolo triste: < Mi è scappato!>

Josh fu il primo a prendere un pesce. Il vecchietto arrivò e con un bastonicino piuttosto spesso, prese la trota in mano e la colpì più volte sulla parte della testa. Uscì un po’ di sangue, ma la trota non si muoveva più!

Kate tutta contenta andò da lui e gli stampò un bacio sulla guancia.

< Senti Josh, adesso che hai pescato, andiamo a fare una passeggiata?>

< No, dai amore, ne pesco altri due poi andiamo!>

Lei senza rispondere nulla se ne ritornò di fianco a Castle. Mentre si avvicinava lo aveva visto che diceva qualcosa all’orecchio di Claude e lei si mise a ridere a crepapelle e lo baciò, sulla bocca.

Appena arrivò Kate, Castle disse:

< Ho voglia di andare a fare una passeggiata! Andiamo noi tre?>

< Mmmh, io sono troppo piena, non ce la faccio a camminare!> Disse Claude, lamentandosi.

< Io vengo!> Disse Kate sorridente.

< Va bene, allora andiamo noi due. Il percorso è di due kilometri, avvisa gli altri che per un’oretta noi stiamo via.>

< Castle! Un’ora per fare due kilometri?! > Disse Beckett.

< Certo! Io ammiro il paesaggio!>

Intanto si erano avviati.

Dopo che si furono allontanati dalla vista di Claude e del gruppo Kate disse:

< Non mi avevi mica mai parlato di CLAUDE!> Disse facendo suonare molto ironicamente il nome della fidanzatina di Castle.

< Sarai mica gelosa!> Rispose lui, e aggiunse: < Anche tu hai portato JOSH!> Usando lo stesso tono di voce di Kate.

< Lo hai detto tu: portate fidanzate e fidanzati!>

< Ah, e cosi siete fidanzati!> Disse lui.

< Certo che siamo fidanzati! E lo saremo anche per un bel po’.>

< Mmh, infatti ho visto che tenero bacio gli hai dato sulla guancia!!!> E si mise a ridere sottolineando il termine “ guancia” .

< Scusa se io non sono così spudorata come la tua nuova amichetta!!!>

< è.. è.. gelosia, si, è proprio gelosia quella che sento nella tua voce!> Disse lui, punzecchiandola.

< Sei uno stronzo!> Disse lei, per poi mettersi a ridere.

 La sua risata contagiò anche lui. Dopo pochi passi, Castle vide un piccolo sentiero che portava alla riva di un fiumiciattolo che passava li vicino. Scesero quel percorso. Castle si sedette su una pietra un po’ grossa e si sporse per toccare con la mano destra l’acqua, per poi lanciare un urlo, tanto era fredda.

Kate volle fare lo stesso, ma lo spazio non era molto grande, cosi appoggiò una mano sulla spalla di Rick e si sporse.

< Aspetta che ti tengo.> Disse lui.

Le prese i fianchi e lei senza ribattere niente, toccò l’acqua. Dopo di che Rick la tirò su e la fece sedere sulle sue gambe.

Si guardarono in faccia, sorrisero, Castle stava per aprire bocca, quando Kate lo interruppe:

< Non ci pensare neanche, non ti bacerò neanche sotto tortura! >

< Perché? Ieri sera non mi hai detto di no!>                                                                              

< Stai scherzando vero?!>

Castle la guardò facendo finta di non capire, cosi lei avrebbe dovuto spiegare.

< Hai baciato quella li! >

< No, frena! Hai visto benissimo che è stata lei a baciarmi! Io non l’ho praticamente sfiorata oggi!>

< Certo eri troppo concentrato a farmi i piedini sotto il tavolo!!>

< Non farmi passare per il diavolo, visto che hai incominciato tu!> Rispose Castle, e aggiunse:

< Daiii, solo un bacetto!!>  E avvicinò il suo volto a quello di Kate.

< Non ci penso neanche!> Ribatté lei.

Lui a quel punto mise la sua mano sinistra sulla nuca di lei e con forza la avvicinò a sé. Lei iniziò a fargli il solletico sulla pancia e disse:

< Castle! Smettila! O ti farò crepare di solletico!>

< Kate, dolcissima Kate, se mi ucciderai, dopo cosa farai senza di me?> E alzò il solito sopracciglio.

Lei non rispose, si avvicinò a lui e gli stampò un bacio… sulla guancia e gliela leccò.

Lui la strinse a sé, senza darle via d’uscita. E le disse:

< Non ce ne andiamo finché non mi dai un bacio, di quelli veri che sai dare solo tu.>

< Non so se hai capito, ma io non ti bacerò mai più sulla bocca! Dovrai prima pulirti con la candeggina!>

< Ma come sei acida oggi!>

Lei sbuffò e ancora stretta nell’abbraccio di lui si voltò a guardare il fiume.

< E se mi lavo con quest’acqua non va bene??> Propose lui.

< Non lo so..> Disse lei, lasciando intendergli la risposta positiva.

Senza farla alzare, si allungò, prese un po’ d’acqua e si strofinò le mani bagnate sulle sue labbra, mantenendo il contatto visivo con Kate.

< Dimmi cosa hai detto a Claude per farla ridere cosi tanto!>

< Ahahahahah, non ti facevo cosi gelosa, amore mio!>

< Non chiamarmi amore mio!>

< Si, ma ieri ser.. >

< No! Non siamo ieri sera, e neanche quella prima e quella prima ancora! Se ci vedono sai che figura ci facciamo?!>

< Ma cosa te ne importa! Tu sei gelosa di me, e non molli il tuo amato dottorino da quattro soldi! Ho accettato questa situazione malvolentieri e lo sai anche tu. Ma così siamo più liberi e tu sei felice. >

Non sapeva bene cosa rispondere, affrontavano quasi ogni giorno quel discorso.

< Ne abbiamo parlato mille volte, ma io come posso fidarmi di te, che ti presenti con sta tizia qui?!>

< E io come posso essere certo che davvero un giorno o l’altro inizierai a fidarti di me e mollerai quello stupido che non si accorge di niente. Non sai quanto mi costa non pensarti quando non siamo insieme e magari esci con lui e chissà cosa farete dopo! Mi fai innervosire quando fai cosi!>

A quel punto lui non la guardava in faccia e lei invece lo fissava negli occhi. Avevano parlato e litigato tanto su questo argomento. Lei e Josh non facevano più l’amore da un bel po’, e la loro passione e il loro amore non esistevano più. Lo sapevano entrambi, ma a tutti e due faceva comodo avere un’altra persona di cui fidarsi.

Kate gli prese il viso tra le mani e lo baciò. All’inizio era rigido e non rispondeva. Era impassibile, ma si lasciava baciare volentieri. Kate, vedendo che lui non rispondeva, per un po’ continuò a baciarlo, ma dopo un po’ voleva avere accesso alla sua bocca, non solamente alle sue labbra, cosi iniziò a mordergli il labbro superiore, prima delicatamente e poi sempre con più violenza. Lui si staccò di colpo e le disse:

< Fai male! >

< Si e tu sei uno stronzo!>

A quel punto si riavvicinarono e si baciarono con passione.

Dopo qualche minuto si ritrovarono straiati sui sassi: Kate aveva mezza maglietta tirata su e Rick se l’era direttamente tolta, no anzi se l’era fatta togliere..

< è tardi, Kate. Non vorrai che dopo ci vengano a cercare!>

< è già passata un’ora?!>

< Se al posto di fare delle storie quel bacio me lo davi subito..>

Kate era coricata sui sassi e Rick le stava sopra. Se avessero avuto un po’ più di tempo, chissà fino a che punto si sarebbero spinti.

< Aspetta, vieni> Disse a Rick che stava per alzarsi, allungando le mani verso di lui.

Si abbracciarono e stettero fermi in quella posizione per un po’, quando Kate gli disse all’orecchio sussurrando:

< Da quando abbiamo fatto l’amore io e te, non ho più toccato Josh, da quando abbiamo fatto l’amore io e te non l’ho neanche più baciato sulla bocca, da quando ho fatto l’amore con te, penso soltanto ad un uomo, da quando mi hai baciato per la prima volta sono felice, amore mio. >

A quel punto si guardarono in faccia, lui le sorrise, la baciò teneramente.

Si alzarono da quei sassi, si pulirono la maglietta che era leggermente coperta di polvere bianca, e si diressero verso il gruppo che li aspettava.

< Comunque non mi hai ancora risposto!> Disse lei. Lui non rispose.

Appena li videro in lontananza le loro mani si separarono, come sempre. Quando furono molto vicini agli altri, ma non tanto perché potessero sentire, Castle disse:

< Le ho chiesto di baciarmi.>

Lei si voltò verso di lui con aria arrabbiata e gli disse:

< Ti odio.>

< Anche io, amore, anche io, non sai quanto!>

E cosi ricominciava ancora quello spettacolino, ma può un’illusione diventare realtà?

 

 

Commento: Allora??? Io mi sono esaltata a scrivere questa shot! So benissimo che non accadrà mai, ma questa storia della tresca tra loro due, mi piaceva moltissimo. Scusate se non ho dato un nome al posto dove sono andati, ma non so che montagne ci possano essere vicino a New York. E a dirvela tutta non avevo voglia di andare a googlare! :)

Cooomunqe questa storia è quello che ho fatto a grandi linee il giorno di Ferragosto. Ho mangiato in montagna, ho pescato trote, no io facevo la parte di Lanie e Jenny in realtà, e dopo passeggiata. Mi sono seduta su quella pietra dove Castle e Beckett si sono seduti.. SEH mi piacerebbe!  Basta, sto iniziando a sclerare!

Grazie a tutte quelle che leggeranno e che avranno voglia di lasciarmi un commentino!

Bacioni, Madeitpossible!

  
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