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Autore: Akemi_Kaires    21/08/2011    9 recensioni
[Pearlshipping, Ash/Lucinda]
(Dedicata ad Alexia 97)
I rimorsi fanno capolino quando uno meno se lo aspetta, specie in momenti cruciali dove si gioca il tutto per tutto.
Ash ce la farà a combattere il ricordo agrodolce di Lucinda, il suo amore lasciato a Sinnoh, e affrontare la sfida contro il Campione di Unima?
E come finirà la loro storia?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ash, Lucinda
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
- Questa storia fa parte della serie 'With You, My Love'
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I Never Forget You


Cosa importa divenire il più Grande Allenatore di Pokèmon, se non posso essere al tuo fianco?

Dopotutto, la sfida più grande che si presentava in tutta la sua potenza dinnanzi agli occhi profondi e ingenui di Ash non era solamente quella rappresentata dalla lotta contro il Campione di Unima.
Era il rimorso, il suo peggior nemico, che lo attaccava senza alcuna pietà, costringendolo a inginocchiarsi a terra ed implorare pietà come un bambino piangente e indifeso. Il suo pensiero, il suo ricordo, infliggeva danni dolorosi e inguaribili al suo piccolo cuore. Gli mozzava il respiro, invitandolo sempre ad arretrare passo dopo passo, obbligandolo a sprofondare nel rammarico e nel dolore.
Perché quel volto, incorniciato da lacrime di amore e tristezza, era sempre vivido e nitido nella sua mente. Lo spettro di quell’amara tristezza amava metterlo in difficoltà, sbattendogli in faccia con violenza tutte le colpe del quale si era macchiato.
Aveva cercato di soffocare quella voce, inebriandosi totalmente di lotte e combattimenti pokèmon, cercando di mettere a tacere ciò che gli urlava in modo agghiacciante e spietato. Gridava la sua colpevolezza, ora più che mai.
Ne era consapevole, il giovane allenatore. Sapeva di essere l’unico artefice di quel momento drammatico che l’aveva travolto e trasportato nel mare della disperazione, sommergendolo con onde enormi create da lacrime che la sua bella aveva versato e che lui non aveva mai asciugato.
Una pokèball scivolò dalla sua mano, rotolando a terra a pochi passi da lui.
Cosa contava diventare il più grande combattente di quella regione, se la sua unica ragione di vita non si trovava accanto a lui?

Sono così assuefatto da questi sentimenti malsani da non aver neanche la forza di volontà di proseguire per questa strada che ho battuto da anni.

Si sentiva svuotato, Ash. Non era in grado neppure di formulare pensieri coerenti che fossero al di fuori di Lei. Nonostante tutti gli sforzi impiegati per dimenticarla, era sempre presente, in tutta la sua bellezza, pronta ad additarlo come quello stupido che aveva avuto il coraggio di lasciarla sola, il codardo che non aveva trovato il coraggio di dichiararle i propri sentimenti.
In tutte le notti baciate dal tenue chiarore della luna pallida, la sognava sempre. La sua mente vagava diretta verso quel futuro, quel dolce avvenire, dove vedeva coronato il suo sogno d’amore. Eccola, quella via che non aveva intrapreso. Ed ecco il suo perduto destino.
Totalmente corrotto dalla disperazione, aveva tentato in tutti i modi di scordarla, di gettare al macero qualsiasi cosa fosse legata in prima persona a quella ragazza che aveva illuminato i suoi giorni a Sinnoh. Come non mai, si era sentito quasi debole.
Perché Lei, al posto suo, mai aveva tentato di lasciare i ricordi al vento. Anzi, li aveva perfettamente conservati nel suo cuore, facendone un ricco ed eterno tesoro.

Se tu fossi qui, sapresti esattamente cosa dirmi. Troveresti il modo di convincermi a combattere con tutte le mie forze, spronandomi a dare il massimo di me stesso in questa sfida.

Il giovane Allenatore strinse vicino al cuore quella delicata lettera profumata come fiori di ciliegio, assaporando quel caldo tepore che solo quelle piccole frasi scritte con cura e passione potevano trasmettere. Provò benessere, al leggere le parole vergate con attenzione ed emozione.
Una lacrima calda percorse il suo viso.
Non aveva mai smesso di scrivergli, nonostante lui non avesse mai trovato il coraggio di risponderle. Non si era mai arresa all’evenienza, né mai aveva voluto rinunciare a quell’amicizia che sentiva sempre più sbocciare in qualcosa di più grande e potente, dolce.
Con impegno era riuscita a raggiungere il suo traguardo: vincitrice del Gran Festival. Ash era stato il primo ad esserne venuto a conoscenza, come da suo volere.
Non aveva scordato la sua esistenza, né i giorni felici trascorsi al suo fianco a Sinnoh, la sua casa. Aveva mantenuto quella promessa, urlata con voce gioiosa e carica di tristezza al contempo: “Non ti dimenticherò”.
Eppure Ash, in quel momento, avrebbe davvero voluto che questo giuramento venisse infranto. Perché recare dolore nel cuore della sua amata provocava il lui un moto perenne di rimorsi e sensi di colpa dilanianti, sempre più imponenti, dei quali era impossibile mettere a tacere la verità che celavano tra le loro oscure spire.
Quanto aveva desiderato non averla mai lasciata lì, al molo, da sola. Quanto voleva averla al suo fianco, in quel preciso istante, pronta a dargli il sostegno necessario per affrontare la nuova ed imminente sfida. Lei avrebbe certamente saputo come confortarlo.
Ma lei non c’era. Ed era solo colpa sua.

Se solo ci fosse un modo per annullare questa situazione… se solo tu potessi dimenticarmi…!!!

Ketchum abbassò la visiera del suo berretto, calandoselo sul volto come per mascherare tutte le lacrime che ormai, senza freno inibitorio, sgorgavano impetuose dai suoi occhi profondi.
A passo deciso, si avviò verso l’entrata di quella stanza ove tutte le sue capacità sarebbero state messe alla prova dal Campione stesso. Lì, in gioco, c’erano il suo futuro e i suoi sogni.
C’era una possibilità per far sì che Lei lo abbandonasse e continuasse a proseguire la sua giusta vita senza di lui. Seppur dolorosa, era l’unica più sensata e logica fra tutte.
Se fosse venuta a sapere che il suo Allenatore aveva rinunciato a tutto, sconfitto nella sfida più importante della sua storia, che era stato sconfitto miseramente, forse avrebbe volutamente scordato quel perdente che l’aveva illusa per molte giornate della sua esistenza.
Rendendosi conto della natura debole del suo amato, forse avrebbe smesso di prenderlo in considerazione e avrebbe aperto gli occhi ad un futuro più radioso e degno di Lei.
Sì, era l’unica cosa da fare…
Oppure tutto poteva avere un epilogo diverso?

Lucinda… grazie di tutto.

***
Fiocchi candidi di neve scendevano lentamente dal cielo bianco, posandosi pigramente a terra, tingendo il paese di Duefoglie di un brillante colore puro e freddo.
Avvolta in una calda e confortevole coperta di lana, Lucinda osservava quello spettacolo della natura con felicità. Un altro duro inverno era alle porte, arrivato in tutta la sua magnificenza con un ingresso degno di un re.
- Hai visto, Piplup? Nevica!
Il piccolo pinguino improvvisò piccoli passi di danza, gaudioso. Non per niente, amava i climi freschi.
La giovane sistemò i suoi lucenti capelli blu con una mano, lisciandoli, rigirandoseli tra le dita, mentre i suoi pensieri presero la deriva altrove.
L’immagine dell’allenatore fece capolino tra i ricordi, donando un sapore agrodolce a quella magica nottata incantevole. Quanto le mancava, quanto desiderava averlo accanto.
Non aveva avuto più sue notizie da mesi, eppure mai aveva smesso di affidare memorie delle sue giornate a quelle lettere vergate con amore. Era certa che il suo amore le leggeva e rileggeva sempre, senza mai risponderle. Era il suo cuore a dirlo.
Spostò meccanicamente lo sguardo verso quella busta bianca abbandonata sul comodino. L’avrebbe spedita l’indomani, non appena le strade per Sabbiafine sarebbero state agibili. Quanto bruciava l’attesa della conoscenza. Ash era davvero diventato il Campione, dopo tante peripezie? Ancora non lo sapeva.
Di una cosa era certa: era riuscita a mantenere la sua promessa. Mai lo aveva dimenticato.
Nonostante questo giuramento fosse doloroso, aveva deciso di affrontarlo dedicandogli forze ed energie pur di portarlo a compimento. Dopotutto, glielo doveva.
“Chissà dove si trova ora…” pensò, chiudendo gli occhi, pronta ad abbandonarsi al quel caldo tepore che l’avrebbe condotta tra le braccia di Morfeo.
Un timido bussare alla porta di casa la riscosse dal torpore del suo monologo interiore.
- Arrivo!
Chi poteva essere, in quella notte da lupi? Forse era Barry che, entusiasta da quella condizione meteorologica, voleva invitarla a giocare a palle di neve nonostante fosse mezzanotte inoltrata. Conoscendolo, era capace di questo e altro.
Poggiò la mano sul pomello, aprendo lentamente la porta. Una folata gelida di vento la sferzò in piena faccia, facendola rabbrividire.
Sbarrò gli occhi e spalancò la bocca, lasciando che la coperta scivolasse dalle sue mani. Un velo di lacrime oscurò per un attimo la sua vista.
Non poteva crederci. Non poteva essere davvero lui. Doveva trattarsi sicuramente di un’illusione ottica…!
- Sono tornato a casa, Lucinda – mormorò Ash Ketchum, non appena la giovane lo abbracciò con vigore e gioia.
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La Tana del Drago:
Osu! Rieccomi qui con un’altra one shot della mia serie.
Questa è dedicata ad Alexia 97, per ringraziarla di tutte le belle parole dette nei miei confronti nella recensione per la Shot a due mani fatta da me e dalla grandissima TeddyBiBBy! Grazie ancora dal profondo del cuore, cara!
Spero che questa Pearl, nonostante la tristezza, sia stata di vostro gradimento, fan di questa Shipping e cari lettori!
L’unica mia preoccupazione è che non vi sia piaciuta. *me pensierosa*
Non seguendo l’anime (da quando ho visto la fine della saga di Johto, ogni cosa per me ha perso senso. X°D), non ho ben idea di essere riuscita ad esprimere al meglio la figura di Ash e Lucinda (quest’ultima, mi spiace dirlo, non riscuote per nulla la mia simpatia. T_T Se non per Piplup, ecco tutto).
Ho cercato di dare il massimo in questa shot (non è come scrivere Dragon, però… *me esaltata all’idea di farne una*), perciò mi auguro con tutto il cuore di ricevere commenti positivi. Sono ben accetti anche quelli negativi, sia ben chiaro! Tutto è lecito, fra scrittori (tranne faide tra shipping. Guai a chi si lamenta per via della Pearl in questa shot, ok? Non ditemi che preferivate Penguin o cose del genere… T_T).
In ogni caso… Alexia! Spero di averti resa felice, con questa mia creazione! ;) Grazie ancora di tutto.
E grazie a voi, lettori e commentatori che continuate a seguirmi!
A presto! ^^b
Akemi The Dragonshipper
  
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