“And I will always do my duty, no matter what the price,

I've counted up the cost, I know the sacrafice,

Oh, and I don't want to die for you,

But if dyin's asked of me,

I'll bear that cross with an honor”

La stai aspettando.

Le hai dato appuntamento qui, nel parco.

Un appuntamento. No, non quel genere di appuntamento.

Almeno per il momento.

Da quando è stata ferita sono cambiate molte cose.

Certo, cosa ti aspettavi?

Hai dichiarato il tuo amore per lei.

Eccola.

È appena scesa dal taxi.

Sì, perché non può guidare.

Ma noti con dolcezza che tutto ciò che è accaduto non le ha impedito di indossare i tacchi.

Sorridi.

Ciò che è accaduto non le ha impedito di cambiare nulla in lei.

È sempre lei.

È Beckett.

È la tua Kate.

Ti avvicini.

La saluti quasi sottovoce.

Risponde al tuo saluto con un sorriso, quello che ti ha stregato.

E lentamente vi dirigete verso le altalene.

Vi sedete.

Noti con piacere che ha la copia di “Heat Rises” che le avevi inviato per la convalescenza.

Un leggero velo di imbarazzo aleggia tra voi.

Perché l'hai voluta incontrare?

Per parlare della tua dichiarazione? No.

E allora qual è il motivo?

In realtà non è chiaro nemmeno a te.

Da un lato vorresti che si tirasse indietro.

Che accettasse la protezione della scorta.

Che abbandonasse ciò per cui è diventata una poliziotta.

Ma dall'altro sai, e ne sei consapevole fino in fondo che non farà nessuna di queste cose.

Non si tirerà indietro.

E manderà a casa quella scorta.

Perciò, il motivo per cui l'hai chiamata è per dirle che le starai accanto dovunque e qualsiasi cosa succeda.

Cerchi di trovare le parole giuste.

Ma qualsiasi frase ti sembra stupida, priva di senso dopo quello che è successo.

Probabilmente lei percepisce questa tua insicurezza e ti precede.

“Castle, so che per te non è facile dopo tutto quello che è accaduto.

Ma non lo è nemmeno per me.

Ma ormai mi conosci, sai che non abbandonerò questo caso.

Forse il mio ferimento era una pagina già scritta.

Qualcosa che doveva accadere per far scattare qualcos'altro.

Magari favorevole a noi.

Combatterò ad ogni costo.

Ma non posso mollare.

Per mia madre. Per mio padre. Per me.

Arrivata a questo punto non posso mettermi da parte.

Posso solamente fare il mio lavoro, come ho sempre fatto.

A qualsiasi costo.

So che mi costerà lavoro, fatica.

Ma è per una buona causa.

Potrei mettere finalmente fine ad un lunghissimo capitolo della mia vita.

Forse un capitolo dietro al quale mi sono nascosta per troppo tempo.”

Un attimo. Cosa ha appena detto?

Ricordi benissimo quella sera.

Le hai chiesto di abbandonare l'indagine.

Poi avete iniziato a litigare.

“Non si tratta più di tua madre.

Ma di te. Che hai bisogno di un posto in cui nasconderti.

Sei dietro a questo caso da tanto tempo.

Hai paura di scoprire come staresti senza.”

“Tu non mi conosci, Castle.

Credi di conoscermi, ma non è affatto così.”

“Ti sei infilata nell'omicidio di tua madre e non ne sei mai uscita.

Ti nascondi lì dentro, così come ti nascondi in relazioni vuote con uomini che non ami.

Potresti essere felice, Kate. Meriti di esserlo. Ma hai paura.”

E ti aveva cacciato dal suo appartamento.

Non ne avete mai più parlato.

Così come non avete mai parlato di tante altre cose che sono successe tra voi.

Ormai ci sei abituato, ma è stato difficile.

Ignorare quello che c'è stato tra voi.

Incassare i colpi, senza reagire.

Ti volti verso di lei.

Si sta dondolando lentamente sull'altalena.

Il suo sguardo è fisso sul prato.

Aprirsi a te è sempre un grande sforzo.

Ma tu apprezzi questi passi avanti nella vostra relazione.

Si è interrotta.

Forse anche lei sta ripensando a quella sera.

“Potrei rischiare di morire.

Ma ormai ho deciso che non mi tirerò indietro.

E dicendoti così so che potrei ferirti.

Ma so anche che non mi lascerai.

Che non mi libererò di te.

Sento che ho trovato quel pazzo che sarà accanto a me, nel mio lavoro.

Sarà rischioso, Rick, non voglio nascondertelo.

Ma so che ne sei consapevole.”

In questo momento desidereresti solamente abbracciarla.

Scendere da quella maledetta altalena che vi separa e stringerla a te.

Ma ti trattieni. Prendi la sua mano tra la tua e la stringi.

Proprio come quella volta, quando ti avevano preso in ostaggio.

Si volta verso di te.

Alza lo sguardo.

E sorride.

“Non voglio morire, non voglio gettare via la mia vita.

Ma se questo servirà a salvarti, a riportarti sano e salvo a casa da Alexis e Martha...

Beh, allora sarò pronta.

Porterò fino al traguardo questa croce con onore.”

Queste parole ti fanno male.

Ti trafiggono.

È pronta a morire per proteggerti.

E tu saresti pronto a fare lo stesso.

La sua mano è ancora nella tua.

Alzi lo sguardo e sorridi.

Questa è la vera Kate Beckett.

Forte, determinata e indipendente.

Sotto di lei c'è una donna.

Come tutte le altre.

Con le sue debolezze, le sue fragilità.

Ma lei non è come le altre.

Lei è straordinaria.

Le sue parole sono simili a quelle di un soldato.

Dovere. Onore. Patria.

Servire il proprio paese anche a costo della morte.

Solo che per lei è diverso.

Risolvere il caso di sua madre, anche a costo di morire.

Vuole rivestire il ruolo di soldato?

Bene, le starai accanto.

Come due reclute che si coprono l'uno le spalle dell'altro.

La proteggerai. E lei ti proteggerà.

Le starai accanto. E anche lei, a suo modo, ti sarà vicino.

“Dove è andata a finire la Detective Beckett?

La ragazza che ho davanti mi sembra più il sergente Beckett.”

Sorride.

E tu fai lo stesso.

Stringe la sua mano nella tua.

“Diciamo che la Detective Beckett dopo aver preso una pallottola e dopo aver ascoltato le parole di uno scrittore da strapazzo ha deciso di uscire allo scoperto.”

Uscire allo scoperto?

Vuol dire che è arrivato il momento di...

Non lo sai. Castle, frena la tua immaginazione.

Ogni cosa a suo tempo.

Ti guardi intorno.

Aleggia un velo di felicità attorno a voi.

Bambini che giocano.

Mamme e papà che ridono, scherzano.

La sua mano è ancora nella tua.

Questo contatto, anche se molto semplice, ti permette di sentirla vicina.

“Grazie Castle, per esserci stato.

E perché sarai al mio fianco in questa battaglia.”

“Detective, ne sei proprio sicura?”

Hai voglia di scherzare.

Di sdrammatizzare questa difficile situazione.

Hai voglia di farla stare bene.

Di farla ridere.

“Come, soldato. Vuoi ritirarti proprio adesso dalla missione?”

Stavolta sta al gioco.

In questi anni quella linea tra voi si è assottigliata.

“No, sergente. Non mi tirerò mai indietro.”

Riesci a strapparle un altro sorriso.

Rimani ad osservarla per alcuni minuti, in silenzio.

È pensierosa.

Forse un po' preoccupata, anche se non lo ammetterà mai.

“Kate...”

Cerchi di attirare la sua attenzione.

“Always.”

Note dell'”autrice”: Rieccomi! Sono tornata!

Dopo aver visto le prime foto dal cast ho subito cercato di immaginare un dialogo tra quei due.

E di tempo ce n'è voluto.

Poi come al solito ho aggiunto la mia canzone.

Come si intitola? “American Soldier” di Toby Keith.

Beh, se vi state chiedendo come mai ascolto canzoni del genere, è colpa di Army Wives, un altro telefilm che riempie, anche se non allo stesso modo, l'astinenza di Castle.

Okay. Direi che vi do appuntamento con il primo capitolo di “Save you”, mercoledì sera.

Se non pubblico può darsi che mi sia stabilita in palestra definitivamente a recuperare il tempo perduto.

Grazie a Spuffy93 e a madeitpossble per averla letta in anteprima.

Recensioni? Beh, anche un minuscolo commentino fa sempre pacere!

A mercoledì!

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