Credevo di essere più forte, più forte di lui. Ma mi sbagliavo. Più entravamo in contatto, più sentivo che la mia anima si stava consumando. Era divenuta talmente fragile che sentivo si sarebbe presto infranta in mille pezzi. Facevo la dura. Dicevo che non m’importava di lui. Eppure, nonostante facessi o pensassi qualsiasi cosa che mi portasse ad allontanarmi da quell’uomo, lui riusciva sempre a fregarmi, facendomi sua prigioniera con ogni sua carezza, ogni suo abbraccio, ogni suo tenero bacio sulla pelle.
Il suo profilo, le sue labbra, i suoi bellissimi e intensi occhi di ghiaccio, tutto di lui era perfetto. O almeno tutto ciò che io conoscevo di lui era perfetto. La sua bellezza era disarmante. Ma era il suono della sua voce, così caldo e sensuale, che non mi faceva più ragionare. E ci ricascavo ancora e ancora, rischiando la mia autodistruzione.
E quando i nostri corpi si fondevano e danzavano al ritmo dei nostri gemiti, mentre mi sussurrava frasi come: “Sei incredibile!”, “Credo di amarti, come non ho mai amato nessun’altra”; sentivo di poter toccare il cielo con un dito. In quell’istante, lui era tutto ciò di cui avevo bisogno. Eravamo solo io, lui e le nostre emozioni.
Ma era solo un’illusione. E solo il mattino dopo, quando mi risvegliavo sola in quello stesso letto in cui la notte prima c’eravamo tanto amati, mi rendevo conto che la felicità con lui era fatta di attimi. Sapevo che non sarebbe mai rimasto per più di una notte. Non era nella sua natura. E ogni volta che andava via, portava un pezzetto della mia anima, via via sempre più grande e importante.
Mi lasciava solo un biglietto sul guanciale del letto, sul quale aveva dormito. Le frasi, in linea di massima, erano sempre le stesse. “Grazie per la serata. È stata una notte bellissima, grazie a te! Ci si vede!”. E proprio quell’ultima frase, invece di gettarmi nello sconforto, accendeva in fondo al mio cuore un barlume di speranza, incrementando così la mia illusione.
Ma forse, fin dal principio, la colpa era stata anche la mia. Gli avevo sempre permesso di entrare e uscire dalla mia vita a suo piacimento, senza nemmeno preoccuparsi di come potessi sentirmi io. Eppure, alla fine, lo amavo. Questa era la mia unica certezza. E credo che anche lui mi amasse, in fondo.
Ma era Jared Leto. Il suo cuore non lo concedeva a nessuna.