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Autore: ThatsAmazing_    22/08/2011    1 recensioni
Occhei. Sto creando questa FF solo per divertimento. Amo scrivere e amo Justin Drew Bieber quindi faccio una storia su di lui ed una ragazza chiamata Abbie che rispecchia molto la mia personalità.
Spero vi piaccia :)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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-Routine.


Giovedì, 23 Novembre.
Anche oggi piove. Fa freddo. Mi metto le mie All Star, prendo il mio zaino ed esco di casa. C'è quella solita arietta fresca ma che allo stesso tempo ti fa rabbrividire.
Quel rumore fastidioso dei tergicristallo della macchina di mamma mi rimbombava nelle orecchie.
Feci una corsa per evitare di bagnarmi e ci entrai.
'Siamo in ritardo! Hai perso lo scuolabus! L'unico scuolabus di Stratford lo perdi tu! Rigrazia che abbia una macchina, RINGRAZIA!' mi urlava contro mamma.
Perfino il giorno prima del mio compleanno mi sgrida. FANTASTICO.
Il paesaggio non era granché, solo alberi spogli e fradici che circondavano la mia scuola. Niente di speciale ma a me piaceva.
Aprii la porta rossa di legno tutta rovinata. Era la porta del retro oppure come la chiamo io, la porta dei ritardatari.
Entrai e il corridoio lungo e stretto a causa degli armadietti blu era deserto.
Camminai fissando gli armadietti di destra, tutti puliti, perfetti tranne uno.
Com'era possibile che un armadietto fosse scarabocchiato sù qualcosa?
Mi avvicinai incuriosita.
JUSTIN BIEBER.
Ah, si. Dimenticavo. Lui era nella nostra scuola fino a poco tempo fa.
Però non è giusto. Voglio anch'io firmare il mio armadietto, tanto per dire ABBIE E' STATA QUI.
'Ma che fai?! Fissi l'armadietto di quello schifo?' mi chiese Mary, la mia migliore amica.
'Stavo solo invidiando la sua fortuna di aver potuto dire a questi prigionieri di studio di essere stato qui.' risposi.
'Eh?' mi guardò confusa. Amo usare parole strane per creare frasi che sembrano che abbiano un effetto. Non so se mi spiego.
'In poche parole, voglio scarabocchiare anche io il mio armadietto'
Era ancora più confusa di prima. Lei odia Justin Bieber perchè pensa che un ragazzino con la voce da donna deve rappresentare il nostro, come dice lei, bellissimo paese.
Io non ho niente contro di lui, mi piacciono le sue canzoni, ha talento.
Andai a lezione.
Pausa pranzo.
Vado come sempre al tavolo dei miei sfigati migliori amici: Jake, Theo e ovviamente Mary. Ma come ogni giorno ultimamente si siede con noi il ragazzo più bello della scuola Derek.
Ho sempre avuto una cotta per lui.
Capelli castano chiaro, occhi color cioccolato e un sorriso che potrebbe far sciogliere anche un iceberg.
Mi avvicino al tavolo col mio vassoio pieno di schifezze preparate dalla mensa e mi siedo.
Saluto tutti e rimango quasi imbambolata a fissare Derek dopo che ha ricambiato.
'Andiamo a portare i vassoi ai loro posti' annunciò Jake. Ma né io né Derek avevamo finito di pranzare. Così rimanemmo soli al tavolo.
Ci fissavamo negli occhi. Sinceramente non sapevo che dire.
'Fighe le tue scarpe' disse spezzando quel silenzio imbarazzante.
'Ah. Ehm. Grazie. Ma non sono un granché' risposi quasi con un nodo in gola.
'Invece le trovo belle. Amo il modo il cui le indossi' disse. Okay, posso anche morire adesso. Basta che non sfoderi il suo affascinante sorriso..
Me lo mostrò. Che labbra perfette. Una cosa fantastica.
'Se lo dici tu, ci credo.' risposi imbarazzata. Abbassai lo sguardo su quella poltiglia verde che in teoria dovrebbero essere broccoli.
'Senti.. Domani è il tuo compleanno giusto?' mi chiese guardandomi con quegli occhi profondi.
'Già..' risposi ancora più imbarazzata.
'Beh. Allora festeggiamo. Domani sera al Café dei Somers. Ci stai?' mi chiese.
OH PORCA MERDA. MI HA INVITATO ALLA MIA FESTA DI COMPLEANNO! (?)
'Certo. E' gentile da parte tua ma non voglio tutta la scuola. Voglio solo i miei amici' ribattei.
'Io sono tuo amico?' mi chiese.
'Anche se non lo fossi non ti potrei cacciare.' mi uscii spontaneamente. Ma cosa ho detto?! Oh vacca.
'Perchè?' mi chiese incuriosito.
La più grande figura di merda l'avevo fatta proprio in quel momento. Stava andando tutto bene, mi aveva invitato alla mia festa di compleanno e io rovino tutto facendo la bambina che non riesce a tener dentro ciò che vorrebbe dire.
'Beh. Perchè l'hai organizzata tu la festa' mi inventai al momento riguardando i miei broccoli che non avevo ancora toccato.
Rise a crepapelle. Non avevo fatto questa gran battuta - Pensai.
Ma guardate che sorriso incantevole.
Io gli sorrisi ed iniziai a giocare con i miei cari amici broccoli.
'Sai, sei divertente' continuò.
Sto iniziando a pensare che sono una figa alta, magra, bionda e occhi azzurri da come mi descrive lui.
Invece sono alta 1.60 , non sono magra ma nemmeno grassa, castana e occhi verdi.
'Ahia. Troppi complimenti in un giorno. Sei sicuro che non hai bisogno di qualcosa?' rispondetti benchè non sapessi cosa dirgli.
'Sto solo cercando di essere carino'
Riuscì solo a pensare: Amore, tu sei già carino. Non sai quanto.
'Comunque. Abiti vicino all'ospedale St. Jude giusto?' mi chiese incuriosito.
Mi chiedo come faccia lui a saperlo.
'Esatto.' risposi.
'Bèh. Pensavo.. siccome faccio compagnia a mia nonna che abita lì vicino, possiamo fare la strada di ritorno insieme.'
Guardavo i suoi occhi fantastici che mi guardavano ansiosi di una risposta. Lo accontentai.
'Certo.' l'unica parola che mi uscii fu solo un certo ma dentro di me c'era il mio cuore che faceva i salti di gioia.
'Ti aspetto all'uscita allora' disse alzandosi tenendo in mano il vassoio ormai privo di cibo.
Io annuii semplicemente e mi misi a guardare i miei broccoli.
'Sentite, mi fate schifo. Io vi butto nell'immondizia.' dissi parlando con loro.
Incredibile, parlo anche con dei broccoli. Sono proprio messa male.
Ritornai a lezione per le ultime due ore. Le due ore più lunghe della mia vita. Non vedevo l'ora di tornare a casa con Derek.
Suonò l'ultima campanella.
Misi sulla mia spalla destra il mio zaino, ormai pronto da ore ed uscii prima dalla porta della classe e poi dalla porta d'uscita della scuola.
Non ero sicura di trovarlo con tutta quella gente che spingeva a destra e a sinistra per uscire da questa prigione ma infine eccolo lì.
Seduto sopra l'affare d'acciaio che usano i ragazzi per legare le proprie biciclette. Era seduto ad aspettare ME. Proprio ME.
Lo raggiunsi ed uscimmo insieme dal cancello.
C'era una macchina nera da ricconi con scritto sopra RANGE ROVER.
I vetri erano oscurati. Allungai il collo per riuscire a vedere chi ci fosse dentro ma fui distratta dalla mano di Derek appoggiata sulla mia spalla.
Rimasi di ghiaccio. Il cuore batteva all'impazzata. Sentivo i suoi occhi addosso così lo guardai. Diventai rossa come un peperone, lui sorrise e guardò la strada avanti.
Arrivammo fino a casa mia e mi salutò con un bacio sulla guancia e un sorriso.
Stavo morendo.
Il giorno dopo sempre solita routine.
Svegliata tardi, mamma che mi accompagna, sempre solita pioggia, entrata dalla porta dei ritardatari e di nuovo a fissare l'armadietto di quel Bieber. Senza un motivo.
Di lui mi ricordo solo di quel ragazzino che suonava la chitarra. Da quella volta non l'ho più visto.
Passò la giornata scolastica. Tornai a casa da sola stavolta, Derek stava a casa sua oggi.
La RANGE ROVER non c'era più. Peccato, volevo vedere chi ci fosse dentro.
Andai a casa, mi feci una doccia, mi preparai per la mia festa al Cafè dei Somers.
Mi vestii semplice. Maglietta celeste, jeans neri e le mie solite All Star.
Mi misi anche un pò di matita e mascara. Semplice. Odio le cose complicate.
Salutai la mia famiglia ed aprii la porta.
Trovai Derek con un mazzo di fiori lì ad aspettarmi.
Chiusi la porta e gli andai in contro. Presi i fiori e rimasi ad aspettare che dicesse qualcosa.
'Mi piaci' disse infine.
Non sapevo che fare. Aspettavo questo momento da mesi. Ma cosa dico. Anni!
Lo guardai. Eravamo così vicini che lo baciai.
Fu strano. Mi venne in mente l'armadietto di Bieber. Forse perchè avevo sostituito il sogno di pasticciare il mio armadietto con lo stare con lui. Boh.
Ci staccammo e sorridemmo. Mi prese per mano ed andammo insieme al Cafè dei Somers.
Ecco la RANGE ROVER.
Il locale era vuoto a parte i miei migliori amici e Chaz. Il figlio dei proprietari. Un ragazzo gentile.
'Ce l'hai fatta a metterti con lei, vecchio mio!' urlò Jake dando un cinque a Derek.
'Eh? Gli piacevo già da un pò?' chiesi.
'Da mesi!' mi rispose Theo.
Fui sorpresa e risi.
Passammo la serata benissimo. Se ne andarono tutti tranne io e Derek.
Volevo pagare. Andai alla cassa lasciano Derek al tavolo.
'Quant'è?' chiesi per sapere il prezzo di tutto.
'50$ direi' disse Chaz.
'Pago io per questa bella ragazza' disse una voce melodica. Non era Derek. Chaz si girò guardando dietro di sè ed uscì dalla porta della cucina un ragazzo stupendo.
Capelli castano chiaro, occhi color miele ed un sorriso fantastico.
'Ha il ragazzo..' sentii bisbigliare Chaz..
  
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