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Autore: Heos27    22/08/2011    6 recensioni
Certe volte.. si ha il bisogno di confidarsi.
Ne con un'amica, ne con un famigliare.
Ma con qualcuno che non conosciamo, che non sa niente di noi.
Che ci può dare una mano a ritrovare noi stessi, e che può aiutarci a superare le nostre paure e incertezze..
Genere: Commedia, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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Ore 06:00
Nonostante l’ora mattutina, si sa.. New York non dorme mai!
Ragazzi che si ritirano ora, dopo una nottata in discoteca.
Persone che cercano di trovare un taxi per scappare a lavoro per non ritardare.
E perché no. Uomini che corrono a casa dalla moglie, dopo aver passato le prime ore dell’alba per stare con la propria amante.
Qui .. si può trovare di tutto.
In una grande città come questa, può anche capitare di vedere un certo scrittore, sfinito nel letto .. che dorme così profondamente, che neanche Beckett con la sua SIG c250, riuscirebbe a svegliare
Il motivo? E’ rimasto al distretto con lei (Ovviamente)
Cercando di risultare infallibile con le sue tesi, per riuscire a risolvere questo caso, per cosa? Per poter sfoderare uno dei suo sorrisi che comunicano un qualcosa del tipo.. “Richard Castle.. il solo, ed inimitabile!”
O magari solo per accrescere ancora di più il suo essere egocentrico (OVVIAMENTE).
Ma forse non è solo per questo ..
Comunque sia! Dopo aver capito che risolvere un caso in piena notte, senza interrogare persone e senza prove ancora concrete che non li avrebbe portati da nessuna parte, si arrese.
Facendo fiorire alla detective un sorriso di vittoria. Non perché non voleva che il caso venisse risolto, ma per far abbassare la cresta al gallo!
Fa bene avere qualche soddisfazione per una volta. E così dopo essersi dati la buonanotte ritornarono a casa


Una volta arrivato,rese gloria a chiunque avesse inventato il letto. Aveva notato l’ora.
Le 3:15. Era decisamente tardi, e così spense la sua sveglia, credendo di dormire ancora per molto, ma non fu così..
Lui era solito lasciare il cellulare acceso, per questo verso mattina cominciò a suonare ininterrottamente, aprì un occhio alzando la testa, e come per magia, il cellulare smise. Sospirò, e riprese il suo sonno.
Non passarono neanche dieci minuti che lo scrittore balzò dal letto sbandando un po’. Accortosi dell’insistente canzone, acchiappò il cellulare senza nemmeno guardare chi fosse, e rispose:

“Richard Castle.
Allora, da premettere una cosa, chiunque tu sei,sappi che mi hai svegliato alle –Guardò l’orologio, cercando di focalizzare meglio,stropicciandosi gli occhi -  alle … 6 del mattino. Quindi vorrei sapere … perché non dormire, che è così tanto bello?? Qualunque cosa fosse, credo che potresti dirmela DOPO, e “Leggermente” in un orario DECENTE, non credi?”
Concluse riprendendo fiato,avendo parlato senza sosta. Ma poi continuò

“Se invece sei Beckett, Buon giorno cara.. chi oggi, non avendo niente da fare a pensato che apposta di andare a vedere una partita degli yankees, o .. giocare a bowling, ha deciso di commettere un’ omicidio?”
Concluse il tutto con un sorriso sornione stampato in faccia, anche se Kate non poteva vederlo, lo percepiva. Cosa che la irritò ancora di piu!
“Ok Castle, prova a fare un altro discorso del genere, e giuro che la prossima volta che ti vedo, ti ammanetto. Vieni alle’entrata a Central park ” Rispose Beckett seccata
“Uuu dovremmo parlare un po’ noi sai? Non è tanto normale parlare di manette di prima mattina, Anche perché, se ci tieni tanto a mettermele, preferirei usare quell …..pronto? Hey Beckett prontooooo?
Oh..ha riattaccato!”

Chiuso il telefono, si vestì velocemente,e scese le scale a mo di zombie.
Si sedette su uno degli sgabelli, socchiuse gli occhi piano, poggiando la testa sulle braccia …

“Hey papà!” Gridò Alexis scendendo velocemente dalle scale
“Cosa, dove, quando … Hey tesoro!” Alzò la testa dal tavolo e raggiunse la figlia, baciandola sulla fronte come era di consueto fare.
Alexis lo guardò perplesso, poi scoppiò a ridere
“Che c’è?” Chiese il padre con sguardo interrogativo
“Papà .. credimi, prenditi una pausa! Non hai una bella cera.” Rispose Alexis sghignazzando ancora
“Ah-ah .. grazie figlia! … ma a proposito, come mai già sveglia a quest’ora? E tua nonna che fine ha fatto?” Gli domandò alzandosi nel frattempo per mangiare qualcosa.
“Io sto uscendo ora, vado a fare colazione con Ashley. Visto che fra un po’ di giorni dovrò stare chiusa in casa per studiare.
La nonna invece..” Si bloccò pensando.. ma poi riprese “Non so, forse non è ancora tornata, ora scappo Ciao!” Detto questo salutò il padre con un bacio sulla guancia, e in batter d’occhio sparì dietro la porta.
“Anch’io ti voglio bene!” Mormorò sarcastico.
Prese le chiavi, e prima di uscire da casa si guardò allo specchio, e non si piacque affatto. Aveva il viso magro, asciutto. Delle occhiaie abnormi, e una dozzina di rughe in più.
Si.. doveva proprio fare un dormita.


Arrivò a Central Park 20 minuti dopo. Vide Beckett e la raggiunse affiancandosi,porgendogli il caffè

“Alleluja Castle .. ce l’hai fatta, credevo ti fossi perso!” lo canzonò lei.
“Oh ti ringrazio Castle.. sei così gentile da portarmi il caffè tutte le mattine“ Disse lo scrittore tra se e se con un lieve cenno di ironia
La detective lo sentì, così si girò fissandolo, e gli sorrise.
Un semplice sorriso, che comunicava gratitudine. Non per quel semplice gesto. Ma per tutto quello che ha fatto in queste ultime settimane.
Per il semplice fatto che lui c’è.
Distolse lo sguardo, e raggiunse Lanie. Lasciandosi dietro un Castle a dir poco attonito.

“Hey! Cosa ci puoi dire?” Chiese Beckett, inchinandosi verso il corpo
La patologa spostò il telo mostrando una donna.
“A prima vista, sembra che sia morta a causa di una coltellata nell’addome. Dopo aver infisso il coltello, lo ha levato all’istante, facendo si che la vittima morisse dissanguata.”
“E tutte queste ecchimosi nelle braccia, e nelle gambe?” Chiese la detective studiandola con lo sguardo
“Sono post mortem. Molto probabilmente l’avrà picchiata fino a farla svenire. Ma la cosa non mi convince tanto, devo portarla all’obitorio per approfondire di più”
“Ha colpito di nuovo.. “ Disse Beckett.
“Questo vuol dire che siamo di fronte ad un serial killer” Constatò Castle.
“Già..” Affermò, alzandosi in piedi
La dottoressa li continuò a guardare.. Era strano.. come mai Castle era privo di battute? E così gli chiese..
“Oggi il nostro caro scrittore è taciturno, oltre ad avere una faccia simile al mio cadavere qui sotto, che è successo? Notte brava?” Chiese Lanie maliziosa
“E…” “ L’ho buttato giù dal letto presto, e ora ha il broncio” lo interruppe Beckett
“Il broncio? Non è vero! Non è mica colpa mia se voi … vi ricaricate di batterie duracell la mattina! “
“Oh certo,e allora che mi dici di UNA CERTA PERSONA che perde un quarto d’ora di tempo facendo il suo solito monologo al cellulare!?” Sbottò Kate
“Non sono mica io quello che di prima mattina parla di manette!!” Concluse Castle sorridendo
Touchè penso la detective.. arrossendo.
“Manette? Oddio ma … Ragazza noi dobbiamo parlare, volete dire qualcosa in proposito voi due??” Chiese la dottoressa divertita dai battibecchi dei due
“No” “Si”
Beckett lo fulminò con lo sguardo,lui alzò le mani in segno di difesa
“Riguarda il caso!” Si giustificò
“Ah.. cosa hai notato?” domandò lei curiosa
“Allora, di una cosa siamo certi. E un serial killer, con lo stesso modus operandi.” Iniziò Castle
“Si.. la prima vittima che abbiamo trovato, aveva anch’essa subito un’ accoltellamento .Ed è stata poggiata qui nel parco, come se l’assassino la voleva far apparire … inerme. Ma perché ..”Pensò
“Beh forse..” Cercò di rispondere Castle, ma venne interrotto dall’arrivo di Esposito e Ryan
“Yo abbiamo scoperto il nome della vittima, Samantha Watson, 25 anni. Nata a Seattle. Ancora non si sa se era qui a New York di passaggio, o perché abita nei paraggi. Dobbiamo verificare.” Disse Esposito.
“Chi ha trovato il corpo?” Chiese Beckett
“L’hanno trovato due ragazzi, che vengono di solito qui la mattina presto per fare Jogging. “ iniziò Ryan
“Ha famiglia , genitori..?” Domandò Castle
“Niente, ma i suoi genitori abitano qui nei dintorni, ecco l’indirizzo” Disse uno dei detective porgendo il foglietto a Beckett.
“Bene ragazzi. Allora,domandate alle persone qui intorno se hanno visto qualcosa. Una persona che cammina trascinando un corpo, non passa inosservato.. “
“Certo”
“Andiamo”

“Ti raggiungo dopo per sapere i risultati del tossicologico.”
Non fece tempo ad allontanarsi, che venne richiamata
“Hey ragazza! Dove scappi, vieni un’attimo qui!”
“Scusa Lanie, ma .. ha già colpito due volte, lo farà ancora.. non posso perdere tempo” Disse Kate in tono sbrigativo
“Wow.. tu rientri da poco, e gli assassini partono all’attacco. Hanno commesso un grosso errore, hanno agito sapendo che la migliore detective di New York è pronta per buttarli in gabbia a calci!” Affermò in tono saccente.
Beckett la guardò male. Poi si mise a ridere
“Mmm come mai tutti questi complimenti?” Domandò a braccia conserte.
Lanie la guardò seria. Come faceva Kate ad avere la testa così dura?!
“Tesoro.. ti rendi conto? Uscita dall’ospedale, dovevi stare a casa altre DUE settimane. Invece tu no! Dopo neanche 5 giorni sei scappata al distretto, e ti sei tuffata subito dietro a uno psicopatico che ha già ucciso due volte! …”
“Dai complimenti, sei passata a farmi la predica!” Riprese Beckett ironicamente, fermando l’amica, che continuava a parlare ininterrottamente.
“E che … mi sembra un po’ troppo presto, tutto qui.”
Lanie era ancora china accanto al cadavere, così Beckett si abbasso in ginocchio, e le disse
“Va tutto bene.. davvero! So perché sei arrabbiata. Scusami se non ti ho avvertito del mio ritorno. Ma.. non ce la facevo  più a stare a casa.”
La dottoressa la guardò per un attimo, ma poi decide di credergli.
“OK! Scuse accettate.. ma non credi di riuscire a svignartela facendomi gli occhi dolci alla Castle! Quando hai un po’ di di tempo, esigo che tu esca un po’ con me, dobbiamo parlare di un po’ di cose io e te, sai….” Lasciò la frase in sospeso, Beckett sapeva dove voleva andare a parare l’amica
“Si certo, contaci!”

Detto questo si alzò allontanandosi verso la macchina, dove Castle l’aspettava con le spalle appoggiate sulla portiera. Kate non fece in tempo a salire che venne bloccata dalla sua presa
Aveva uno strano sguardo..
“Hey va tutto bene?” Chiese , preoccupato
“Certo! Perché?” Domandò confusa
“Beh.. e da una sola settimana che sei a lavoro, già.. avendo un caso del genere, non credo sia un bel modo di iniziare.”
“Ma che avete oggi? Lanie, tu..” Rispose Kate arrabbiata. Non voleva mostrarsi così vulnerabile agli occhi degli altri. Non che gli dispiacesse! Anzi, era felice che tutte quelle persone le volevano bene, e le stavano accanto. Ma.. lei era così, per questo nonostante tutto rispose caparbia.
“E che dovrei fare? Stare a casa, coricata tutto il giorno? se fossi al mio posto che faresti??” Lo guardò negli occhi leggermente alterata, ma non più di tanto.
“Beh.. io sarei venuto al distretto, anche con la sedia a rotelle! Ma non è questo il punt ……” Castle si bloccò davanti alla vista di Beckett.
Era davanti a lui, con un sorriso beffardo. Allora capì.
“Tu!” Le puntò il dito contro “Mi hai fregato! Volevi che io dicessi questo, così se ammettevo di venire al distretto nonostante tutto, lo potevi fare anche tu!”
Kate scoppiò a ridere
“Castle, riesco a far parlare gli assassini, farlo con te.. è un gioco da ragazzi!” Concluse salendo in macchina ridendo ancora
Non voleva dargliela vinta, così una volta salito pure lui cominciò a vantarsi
“Ah! Se io volessi, potrei essere molto peggio di un’ assassino. Potrei mentire così bene, che neanche i più grandi detective di tutta New York potrebbero smascherarmi! “ Aggiunse con gli occhi sognanti.
“Mmm.. si può darsi.” Rispose Beckett, dandogli ragione.
“Hai visto! Anche tu lo pensi” Disse .. o meglio dire, gridò esaltando.
“Certo, potresti fregare tutti ….. tranne me!” Concluse la detective.
“Perfida” sussurrò  Castle mettendo il broncio.
“Ti ho sentito!” Esclamò, distogliendo lo sguardo per un attimo dalla guida per incenerirlo con lo sguardo.
“Scusa,scusa!” Alzò le mani in segno di arresa

La detective non potè altro che lasciarsi sfuggire un sorriso compiaciuto
Pensando che infondo Castle aveva ragione. Era appena uscita dall’ospedale, e affrontare tutto ciò, ritornando alla sua routine quotidiana, richiedeva tempo. Ma lei non ne perse neanche un po’.

"Stava bene" Lo diceva spesso a tutte le persone che si preoccupavano per lei.
Ma Il problema.. o meglio dire, la domanda restava sempre una.
E’ la verità? Forse si, o forse no. Non lo sapeva nemmeno lei. Non riusciva a darsi una risposta da sola.
Aveva bisogno di qualcuno che l’aiutasse.
Qualcuno .. di cui si poteva fidare, che poteva raccontare tutte le sue paure, le incertezze... per riuscire a ritrovare di nuovo se stessa.
Non un’ amico, o un famigliare.
Sapeva cosa doveva fare, e anche se l’idea non era delle migliori (Per lei)
Doveva farlo.
Ma prima di tutto voleva chiudere questo caso, si diressero verso la casa dei signori Watson.
Ora è tempo di buttare dietro le sbarre l’ennesimo assassino

TBC



Angolo *Auro*

Salve a tutti! Eccomi.. Sono le ore 5:40.
Ho deciso di cimentarmi in una FF a più capitoli, non so bene dove andrò a parare XD
Ma..  ho deciso di pubblicare lo stesso.
Non è il massimo, lo so. Nonostante tutto, posso dire che.. non sono brava quanto voi.
Voi ragazze.. avete più fantasia, sapete bene come esprimervi.
Io Nah Ahahah XD
Comunque sia! Voglio ringraziare  Mari, Agata, e Cri. Per averla letta in anteprima, e per avermi dato consigli sugli errori ortografici che ho fatto.. -.-
E anche Fede!! Grazie mille bella *___*
(In poche parole ho mandato il capitolo a tutti quanti.. XD)
Come al solito, non pretendo recensioni, ma se volete .. mi fate contenta :D
Ora vado ….
 A dormire? Ma no che dite! Vado a mangiaree!
… No vero dico O.o. Vado  a farmi un beel panino.
Ahhahah XD.
Per qualsiasi cosa scritta male nel capitolo, em… do la colpa .. all’orario! U_U
Ora mi dileguo XD
Baci! :*
Alla prossima! Se vi va ;)
   
 
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