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Autore: Amber    23/08/2011    3 recensioni
A qualche anno dalla fine di tutto, Edward torna a Central City per invitare Mustang e la vecchia squadra al suo matrimonio con Winry... Ma, prima di partire, accadrà qualcosa di inaspettato al biondo che lo manderà in completa paranoia e il giorno del proprio matrimonio... E' un sogno o la realtà?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Roy Mustang | Coppie: Roy/Ed
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’idea era lì da una vita e anche le prime due pagine a dire il vero. Poi ieri pomeriggio mi sono fatta un lungo discorso mentale e le pagine sono uscite come un fiume in piena xD
Per essere la prima volta che tratto la coppia (santa me come sono in ritardo!) sono abbastanza soddisfatta del risultato anche se, purtroppo, credo di essere finita OOC ad un certo punto.
A voi l’ardua sentenza.
Il titolo mi ha lasciato nel dubbio fino alla fine, ma poi ho pensato che oltre a questo non poteva essercene uno migliore.
Ma bando alle ciance. Vi lascio alla storia, sperando che possa farvi scappare un sorriso e qualcosa di più.
 
Oswari
Amber
 

***

 

Sogno o son desto?

 
Quando Edward varcò i cancelli della Centrale di Central City venne accolto dai soliti sorrisi di gratitudine e ammirazione che, se all’inizio lo imbarazzavano, ora lo infastidivano semplicemente. Ormai erano passati anni da quando era un Alchimista di Stato: Fullmetal ormai non esisteva più, ma nessuno pareva capirlo.
Beh, poco male. Essere il salvatore del mondo portava parecchi privilegi, come ricevere un’immediata udienza dalla massima carica in voga: il Fuhrer Roy Mustang.
Il Colonnello, come gli piaceva ancora chiamarlo, se ne stava dietro a una scrivania enorme, ricolma di quelli che parevano importanti documenti che lasciò cadere malamente sulla superficie in legno prima di lanciargli un’occhiata seccata
-Fullmetal, che diavolo ci fai qui?- domandò.
Era un uomo sempre così gentile.
-Buongiorno a lei Colonnello, da quanto tempo non ci vediamo! Io sto bene, grazie. Lei?-  chiese ironicamente il biondo sedendosi sulla poltrona in pelle nera davanti al vecchio compagno
-Sei venuto qui per farmi perdere tempo con le tue sciocchezze? Sono un uomo magnifico ma piuttosto impegnato io- disse tornando a occuparsi dei propri fogli, ignorandolo.
Oh giusto, si era anche scordato di quanto fosse modesto.
Ed accavallò le gambe e lo guardò
-No, affatto- rispose rilassato
-Sai, dovresti smetterla di usare il tuo potere per finire qui davanti a me così facilmente- sbottò
-Nessun potere, è solo fascino Colonnello- disse sghignazzando.
Gli occhi neri dell’uomo guizzarono su di lui. Il ragazzo, a suo tempo, era stato felice di sapere che l’uomo aveva riacquistato la vista grazie a Marco, ma c’erano certi momenti, tipo quello, che il suo sguardo lo metteva piuttosto a disagio.
Eppure era assurdo. Lo conosceva da anni e lui non era più un ragazzino, ragion per cui sentirsi in soggezione era assolutamente fuori luogo
-Guarda Fullmetal che non sono più Colonnello da un pezzo, sei rimasto un tantino indietro con i tempi- lo riprese
-E io non sono più Fullmetal- Fletté il braccio sano –Ricorda?-
-Per me sarai sempre quel ragazzino rompipalle e basta-
-E per me lei sarà sempre quel dannato Colonnello di merda-
Il Fuhrer rise e si appoggiò completamente alla sedia dedicandogli, finalmente, tutta la sua attenzione
-Allora, perché sei qui?- chiese
-Non potevo avere semplicemente voglia di passare a salutarla?-
-Edward, tu vieni da me o per lavoro o per dei favori e se il primo lo escludiamo perché non lavoriamo più nello stesso campo, rimane solo il secondo-
Il biondo sbuffò alzando gli occhi al cielo, esasperato
-Ecco, vede come fa? Io vengo qui per invitarla e lei mi tratta così- sbottò incrociando le braccia –Le assicuro che fa passare a tutti la voglia di avere a che fare con lei-
-Invitarmi?-
Roy si trovò davanti una busta bianca che scrutò perplesso prima di accettarla
-Al matrimonio- spiegò l’ex Alchimista soddisfatto
-Di chi?-
-Ma è tonto per davvero? Il mio ovviamente!- esclamò alzandosi in piedi e passeggiando tranquillamente per la stanza –Io e Winry ci siamo decisi qualche giorno fa. Il tempo di preparare gli inviti e comprare un biglietto ferroviario e sono corso qui a dirglielo. Insomma, deve esserci! Winry non glielo perdonerebbe mai se mancasse e anche a me farebbe piacere che ci fosse insieme a tutta la squadra, ho gli inviti anche per loro- concluse girandosi a guardarlo. L’uomo se ne stava rigido sulla sedia, guardando il cartoncino bianco che aveva sfilato dalla busta come se fosse un’abominevole minaccia –Colonnello? Si sente bene?- domandò preoccupato.
Roy lo guardò stringendo furioso le labbra, tanto che sbiancarono
-Bene!? Dico, ma mi prendi in giro?- chiese alzandosi di scatto
-No, perché mai dovrei farlo?- domandò confuso il biondo guardando il più grande avvicinarsi pericolosamente
-Tu non hai capito niente Fullmetal!- esclamò stracciando l’invito con rabbia. Il biondo indietreggiò
-Non capisco proprio che cavolo le prenda. Cosa non avrei capito? E perché diamine si è arrabbiato?- domandò trovandosi schiacciato contro la porta
-Non ti lascerò sposare con… quella!-
Edward si accigliò, ma comprendendo le parole del Colonnello si infuriò spingendolo lontano da se e aggredendolo
-Quella, come la chiami tu, è Winry, la mia fidanzata che tra breve sarà mia moglie!- esclamò –Non ti permetto di offenderla!- gridò dandogli del tu, cosa che non ci fece caso nessuno de due.
Che arrogante!! Come aveva anche solo potuto pensare di invitare un simile individuo nel giorno più bello della sua vita??
-Tu non capisci- affermò l’uomo stringendo i pugni cercando una calma che, evidentemente, non possedeva
-Se non mi spiega no di certo! Cosa non avrei capito?- domandò esasperato.
Roy gli si avvicinò spingendolo verso la porta con decisione. L’oro e l’ebano si scontrarono e lottarono per un tempo che si dilagò quasi a sembrare infinito, poi il Fuhrer lo baciò abbassandosi su di lui, circondandogli la vita con le braccia.
L’ex Alchimista si irrigidì trattenendo il fiato, ma non lo allontanò, troppo sorpreso da fare qualunque cosa.
Aveva la mente vuota e leggera, come se fosse stato un palloncino che galleggiava nell’aria.
L’uomo si staccò, allontanandosi di qualche passo, e lo guardò
-Questo non hai mai capito- Il ragazzo arrossì senza dire nulla e il moro sospirò dandogli le spalle –Vattene Fullmetal-
Ed guardò la schiena del Colonnello che si stava già avvicinando alla scrivania.
Allungò la mano e balzò in avanti trattenendolo per la maglia.
Cosa diavolo stava facendo? Era forse impazzito?!
Roy lo guardò sorpreso e il biondo, se possibile, arrossì ancora di più
-E’ ok, ho capito adesso e… va bene- balbettò.
Seppe solo di essere su una scrivania, di provare un gran caldo e di stare gemendo sotto quell’uomo così arrogante, facendo cose che non avrebbe mai immaginato, prima di….
Svegliarsi.
 
Spalancò gli occhi scattando a sedere boccheggiando e si guardò intorno stringendo convulsamente le lenzuola madide del suo sudore.
E pensare che in quel periodo dell’anno faceva un freddo pazzesco!
-Ed…?- Lui si voltò e Winry sbadigliò, allungando una mano verso il suo viso –Che succede?-
-Niente!- rispose in fretta rendendosi conto che era ancora notte –Ho avuto un semplice incubo. Torna… torna a dormire- mormorò senza ricevere alcuna risposta visto che la giovane era di nuovo caduta in un sonno profondo.
Guardò la fidanzata, nuda e rilassata, e gli venne la nausea ricordando quel sogno così… vivido. Fuggì in bagno dove, ancora sconvolto, fece una lunga doccia fredda
-Cazzo… ma che diavolo era?- Ricordava ancora la sensazione di mani sconosciute su di lui, di baci caldi e… Tirò un pugno alle piastrelle che lo circondavano e imprecò sommessamente “E pensare che proprio oggi vado da lui a invitarlo al mio matrimonio!”
 

***

 
Quando arrivò alla Centrale, nervoso e stanco dalla notte in bianco che aveva trascorso, la prima persona che incontrò fu il Tenente che lo accolse piena di sorpresa
-Edward! Cosa ci fai qui?-
-Buongiorno Tenente- la salutò con un sorriso –E’ da un sacco che non ci vediamo!-
-E’ vero- Lei corrispose e lo guardò con attenzione –Sei davvero un uomo ora. E Alphonse? Come sta?- domandò
-Molto bene. Sta ancora studiando con impegno e dedizione- Ridacchiò –Non riesco a staccarlo dai libri e dalle sue ricerche-
-Digli di venirci a trovare un giorno. A noi della vecchia squadra fa sempre piacere rivedervi-
-Lo farò, ma lo vedrete presto, sono qui proprio per questo!- esclamò
-Ovvero?-
-Te lo spiego mentre andiamo. Intanto puoi dirmi se il Colonnello è libero? Ho bisogno di parlare con lui- disse incamminandosi insieme alla donna
-Oh. Il Fhurer è molto impegnato… senza appuntamento e così su due piedi sarà molto difficile poterlo incontrare-
Si beh, era ovvio. Non poteva essere così semplice come lo era stato in sogno.
Arrossì e, in silenzio, si insultò poco gentilmente
-Oh avanti Tenente! Lei è la persona a lui più vicina, non può fare uno strappo alla regola? È davvero importante! Ho il biglietto di ritorno questo pomeriggio e non ho il tempo per prendere un appuntamento- spiegò.
Lei lo scrutò per un lungo minuto poi sospirò
-Solo perché sei tu Ed-
-Grazie davvero Tenente!-
-Ora vuoi dirmi questa novità?-
Il biondo prese l’invito e glielo diede raggiante
-Il mese prossimo io e Winry ci sposiamo e vi vogliamo tutti là!-
-Ti sposi?- domandò sorpresa –E’ un… grosso salto- affermò titubante –Ma sono davvero felice per voi due! Insomma, era davvero ora che vi decideste!-
-Ci pensavamo già da un po’ e ormai aspettare non aveva alcun senso. Così abbiamo preso la prima data disponibile ed eccomi qui!-
-Va bene. Allora aspettami qui. Il Fhurer ti riceverà certamente subito- disse sorridendogli ed entrando in una porta isolata in fondo al corridoio.
Ed si sedette su una sedia e rimase in contemplazione del muro di fronte a se.
Si era preparato psicologicamente tutta la notte quindi non doveva essere nervoso. Sarebbe entrato, avrebbe annunciato la data e accettato una sua risposta sia negativa che positiva e poi se ne sarebbe andato.
Nel giro di 10 minuti avrebbe fatto tutto.
Allora perché aveva il cuore a mille?
Gli strascichi di quel sogno lo stavano facendo impazzire. Era il Colonnello maledizione! L’arrogante, antipatico, rompipalle Roy Mustang!
-Ed?- Lui alzò gli occhi e Riza indicò con un gesto della mano la porta –Ti sta aspettando. Io devo andare, ma mi ha fatto davvero piacere rivederti e il mese prossimo ci sarò sicuramente-
Lui annuì e la salutò lasciandola andare ai suoi affari.
Si avvicinò alla porta e sospirò pesantemente per poi entrare deciso.
Il Colonnello era dietro la propria scrivania e stava scrivendo quello che pareva un rapporto molto lungo e complesso
-Siediti Fullmetal e dammi solo un minuto- ordinò senza alzare gli occhi dal foglio. Il biondo richiuse la porta e obbedì silenziosamente. 60 secondi dopo il Colonnello stava firmando il documento, imprimendo il proprio sigillo –Hawkeye non mi ha detto nulla ma immagino che la tua fretta derivi da una notizia importante no?- Alzò gli occhi scuri verso il biondo e lo scrutò –Che succede Fullmetal?-
Porca miseria.
Preparato psicologicamente un paio di palle!
-C’è caldissimo qui dentro Colonnello- lo accusò sventolandosi la mano davanti al viso accaldato.
In risposta l’uomo alzò il sopracciglio
-Perdona la mancanza di refrigerio nel bel mezzo di questo afoso autunno- ironizzò appoggiandosi di peso allo schienale della poltrona e massaggiandosi il setto nasale –E poi è questo il modo di rivolgersi all’uomo con la più alta carica nel tuo paese? Non sono più Colonnello da una vita Fullmetal- disse divertito
-E io non sono più Fullmetal da altrettanto- lo riprese, ma lo aveva trovato ben più divertente nel sogno che in quel momento
-Giusto. E’ passato un sacco di tempo da quel giorno. Ti manca l’Alchimia?-
Ed, spiazzato, rimase in silenzio riflettendo. Poi scosse il capo
-Ormai la mia strada è differente. Ho raggiunto il mio obbiettivo come Alchimista e ora sono un uomo libero che può fare ciò che vuole della sua vita-
Il Colonnello annuì, d’accordo con lui
-Ma per me rimarrai sempre quel ragazzino combina guai, quindi continuerò su questa strada Fullmetal-
-Invece lei, per me, rimarrà sempre quel Colonnello di merda-
Continuare la conversazione in quel modo era così naturale che gli veniva da ridere, ma il mal di stomaco a causa del nervosismo lo stava uccidendo.
Come diavolo doveva comportarsi?
-Dunque? Cosa ci fai qui?- domandò il moro posando il mento sulle dita incrociate
-Volevo darle questo- disse allungandogli il cartoncino bianco –E invitarla di persona al mio matrimonio-
-Il tuo matrimonio?- domandò accettando incuriosito l’invito. Il biondo annuì senza perderlo di vista e rimanendo ben inchiodato alla sedia
-Io e Winry ci siamo finalmente decisi. Il Tenente lo sa già e ci tenevo a darvi gli inviti di persona. Ci farebbe piacere la vostra presenza-
Il moro non disse una parola mentre leggeva il cartoncino bianco e il più piccolo sentì i palmi inumidirsi mentre il cuore galoppava furiosamente, tanto che ebbe l’impressione che si sentisse distintamente per tutta la stanza.
E se il Colonnello avesse fatto come nel sogno?
Era assurdo, doveva darsi una calmat…
“Oddio perché si sta alzando!? Perché sta venendo verso di me con quella faccia??”
Si appiattì contro lo schienale e arrossì come un ragazzino, ma una manata sulla spalla gli bloccò il respiro in gola
-Ben fatto Fullmetal!- esclamò il Fhurer raggiante –Winry è proprio la ragazza giusta per te ed è una gran bellezza!- affermò soddisfatto –L’hai fatta aspettare però, eh?- lo prese in giro.
Ben… fatto?
Ed aprì la bocca per parlare ma non riuscì a emettere un fiato guardando l’uomo mentre si complimentava ed elogiava la sua fidanzata.
Che… terribile e amara sensazione.
Si morse il labbro inferiore e si impose di reagire, infatti annuì
-Si beh… non ci sentivamo pronti prima di adesso- disse alzandosi in piedi.
Stava soffocando. Letteralmente. La stanza gli si stava stringendo addosso in una morsa e lui... non riusciva a guardare il Colonnello
-Ci saremo sicuramente tutti- confermò l’uomo
-Perfetto… allora ci vediamo- disse avvicinandosi alla porta
-Ehi! Fullmetal!- Il biondo si girò e la confusione negli occhi del più grande lo annientarono –Cosa ti prende?-
-Nulla. Devo passare anche dagli altri e… ho il treno di ritorno- rispose –Arrivederci Colonnello- lo salutò e si dileguò richiudendo la porta alle proprie spalle, cominciando ad avviarsi verso l’uscita senza mai voltarsi indietro.
Cosa si era aspettato?
Cosa credeva sarebbe successo?
E perché si sentiva completamente deluso dalla reazione del Colonnello?
….
E perché il suo cuore non la smetteva di battere in quel modo??
 

***

 
Il mese passò anche troppo velocemente e tra i preparativi e le ultime spese, Edward non era riuscito a pensare ad altro.
Amava Winry, quindi era inutile rimuginare su altro se non il suo imminente matrimonio.
Quel sogno era stata una stupidata e lui doveva smettere di pensarci, anche perché alla fine non ne aveva più fatti di similari, quindi il capitolo delle fantasie erotiche su Roy Mustang si era concluso così come era iniziato.
Anche se, a pensarci, ci aveva fatto la figura dello stupido ragazzino.
Come aveva anche solo potuto prendere in considerazione che il Colonnello si sarebbe comportato come se gli piacesse? Aveva addirittura la fama del libertino!
E la sua delusione? Essersi fatto troppi viaggi mentali lo aveva ridotto anche a sperare che uno di queste andasse in porto. Che stupidaggine!
Ragion per cui andava tutto bene.
Di lì a 10 minuti sarebbe andato all’altare e avrebbe aspettato Winry varcare il portone della chiesa.
Edward respirò a fondo e ricordandosi tutto il discorso interno che si era fatto sul fatto che si, andava tutto bene, si guardò allo specchio con occhio critico.
Lo smoking non gli stava benissimo, se fosse stato per lui si sarebbe sposato con gli abiti di tutti i giorni, ma la fidanzata aveva quasi avuto una crisi isterica, così, con tanta pazienza, si era messo quel completo nero e bianco a cui andava abbinata la cravatta.
Guardò il pezzo di stoffa posato sulla sedia e lo prese con decisione.
Avrebbe fatto un nodo perfetto.
La porta si aprì e Alphonse, completo di anima e corpo insieme, gli sorrise
-Fratellone stai benissimo!- esclamò raggiante squadrandolo.
Ma due fratelli non dovevano andare sulla stessa lunghezza d’onda?
-Uhm, grazie Al-
-In chiesa ci sono tutti e qui fuori c’è una sorpresa per te!-
-Una sorpresa?- domandò curioso il più grande slacciando l’ennesimo tentativo di nodo alla cravatta e voltandosi a guardarlo.
Il più piccolo si scostò e Roy Mustang, perfetto nella sua divisa, fece il suo ingresso nella piccola stanza esaminandola a fondo per poi rivolgere a lui le sue attenzioni.
Alphonse salutò il fratello con la mano guantata e richiuse la porta lasciandoli soli
“Al dove vai???” pensò disperato il biondo con il respiro bloccato in gola “Edward, stai calmo. Accidenti ma non è possibile! Va tutto bene. Va. Tutto. Bene. Tutto” si scandì
-Fullmetal stai malissimo con quel completo- sbottò l’uomo incrociando le braccia
-Ehm… lo so anche io- disse tornando a voltarsi verso lo specchio per dedicarsi alla cravatta e per non dover subire lo sguardo diretto dell’uomo –Colonnello, ci saremmo visti tra poco… come mai è qui?- domandò per rompere il prolungato silenzio.
L’uomo continuò a guardarlo poi sospirò
-Sei un disastro. Vieni qui- Lo girò e gli sciolse il pessimo nodo, addirittura storto, che aveva fatto
-Ce la faccio- sbottò il biondo
-No invece- lo riprese e con gesti veloci e curati glielo mise a posto –Così è perfetto- disse lisciandoglielo
-Quindi cosa ci fa qui?- chiese il ragazzo allontanandosi e notando che, effettivamente, era un nodo ben al di sopra dei suoi precedenti
-Nel nostro ultimo incontro è successo qualcosa- affermò il moro impassibile
-Qualcosa?- balbettò
-Eri strano, più del solito almeno- Alzò il sopracciglio –E appena mi hai detto del matrimonio sei fuggito a gambe levate-
-Non sono fuggito- mentì –Ti ho detto che avevo fretta, no? Senti, possiamo anche parlarne dopo. Tra qualche minuto arriva Winry e non voglio farla aspettare- disse sorpassandolo e dirigendosi verso la porta “E più che altro non voglio rimanere da solo con te”
-Ne parliamo adesso- lo bloccò il Colonnello per un braccio e, voltandolo verso di se, si ritrovarono a meno di un passo di distanza.
L’oro incontrò l’ebano e il biondo si sentì sciogliere.
Cosa stava facendo lui lì?
-Anche adesso sembra che tu te ne voglia andare. Mi hai invitato tu al tuo matrimonio, o sbaglio?-
-No, non sbagli- rispose distogliendo lo sguardo
-E allora? Perché ti comporti così?- domandò spazientito il moro lasciandolo
-Io amo Winry. Davvero-
-Non è un segreto per nessuno Fullmetal- ironizzò gelido il Colonnello
-Però…- Il biondo sbuffò passandosi una mano tra i capelli –E’ stupido-
-Cosa?-
-Sono nervoso per una stupidaggine! Ho fatto un sogno su noi due la sera prima di venire alla Centrale in cui ti annunciavo il matrimonio- spiegò –E mi sono fatto influenzare da quella scemenza che è assurda e davvero fuori luogo-
-Un sogno? Con protagonisti noi due?- domandò sorpreso l’uomo
-Esatto. Diciamo solo che la notizia del matrimonio la prendevi davvero male- affermò passeggiando nervosamente per la stanza –Vedi, è una cretinata!-
-Male… come?- esitò il moro
-Non volevi che mi sposassi e…- Si bloccò e mosse la mano come per scacciare un pensiero molesto arrossendo –Ma poi a pensarci è ovvio che non è possibile-
-Fullmetal, quindi volevi che io ti fermassi?-
Il biondo lo guardò, perplesso
-No. Si. Ehm… non lo so- rispose –Uffa, so solo di essermi agitato per una cosa che non esiste-
-Davvero?- domandò l’uomo –Credi davvero che non esista?-
Il biondo lo guardò e la consapevolezza del Colonnello lo colpì in pieno petto come un macigno
-Come?-
-Ci hai pensato molto, no? Eri agitato e non sapevi come comportarti, vero? Ti è sembrato assurdo, totalmente fuori controllo, cercando di convincerti che non avevi sentito niente, esatto?- domandò avvicinandosi. Si scrutarono in silenzio per un lungo istante –La verità… è che non so come mi sono trattenuto fino a oggi- Il moro gli strinse la cravatta nella mano e lo attirò verso di se.
E il biondo, nel guardarlo in viso, vide un tormento che, seppellito con cura, ora stava emergendo in tutta la propria disperazione.
Quell’uomo era un completo estraneo, perché Roy Mustang non era così nella realtà.
Quindi chi era quell’uomo che aveva lo stesso aspetto del Colonnello?
-Colonnello…?-
-E’ sbagliato, quello che provo è sbagliato. Ma non voglio che ti sposi con Winry- Posò la fronte contro quella del più piccolo e lo strinse in una morsa…. d’acciaio –Quando mi hai dato la notizia avrei voluto uccidere tutti, Winry compresa. Quando te ne sei andato in quel modo credevo che ti fossi accorto del mostro che mi stava mangiando le viscere. A volte ho l’impressione di impazzire per quanto ti desidero- Lo guardò a una distanza così ravvicinata che gli sembrava di poter contare tutti i raggi intorno all’iride del moro e, per un istante, desiderò di annullare quella minima distanza che li separava –Credi davvero adesso che non esista questo sentimento?-
Il biondo, sconvolto dal moro, ma soprattutto da se stesso, tentò di parlare ma dovette richiudere le labbra mentre arrossiva come una ragazzina
-Io… non…-
Il moro lo allontanò di scatto e tornò a essere quello di sempre.
Un militare, il Colonnello, che lo guardò dall’alto senza scomporsi e il ragazzo, spiazzato, si chiese se quello che aveva visto nel suo volto era un sogno o un illusione della sua mente.
…o del suo cuore?
-Tu non capisci Fullmetal, ma è normale- disse gelido –Tu stai per sposare Winry e io non voglio mettermi in mezzo, quindi la cosa finisce qui. Dimenticalo e basta, come quel sogno che ti ha tanto turbato-
Lo sorpassò e senza una parola uscì dalla stanza.
Edward rimase immobile, poi si voltò verso lo specchio che gli rilanciò la propria immagine.
Era normale, non c’era nulla di diverso dal ragazzo che aveva visto qualche minuto prima.
Tranne per la cravatta.
La porta si aprì per la seconda volta e Al, perplesso, lo guardò
-Fratellone, che è successo? Il Colonnello è uscito dalla chiesa come una furia. Cosa gli hai fatto?-
-Niente di che- rispose distratto dalla propria cravatta spiegazzata. Il moro lo aveva tirato davvero forte. La lisciò con la mano che tremava e corrugò le sopracciglia bloccandosi.
Si stava aggiustando la cravatta…? Per chi? Per se stesso? Per Winry?
Cosa stava facendo?
Voleva davvero dimenticare quello che era successo in quei pochi minuti?
-E’ meglio che ti muovi comunque. Winry arriverà tra poco e… Fratellone?-
-Non posso- mormorò al suo riflesso –Al… non posso sposarmi-
-Come non puoi?- chiese stralunato.
Il biondo lo sorpassò e, scansando gli invitati, corse fuori, ignorando le voci che chiamavano il suo nome a gran voce.
Che stupido.
Come aveva potuto lasciarlo andare?
Come aveva potuto dubitare tanto?
Eppure la risposta era sempre stata lì, a portata di mano, e lui si era coperto gli occhi come uno sciocco.
Quello non era un sogno, era la sua maledetta vita di cui si parlava!
Corse come un ossesso guardandosi intorno furiosamente, finché non lo scorse.
Aveva abbandonato il sentiero che portava alla ferrovia e si era appoggiato alla staccionata. Gli dava la schiena, ma Edward vedeva con chiarezza le spalle ricurve e il capo chino, come se fosse infossato su se stesso.
Una posizione che non aveva niente a che fare con il Roy Mustang che conosceva.
Quanto poco conosceva dunque quell’uomo?
Prese il coraggio a due mani e lo raggiunse con il fiatone, la fronte imperlata di sudore e il naso rosso dal freddo intenso di quella mattina di Novembre.
Davvero poco romantico
-Che fai qui Colonnello? Ti sei imbambolato?- domandò appoggiandosi alla staccionata di fianco a lui.
Il moro lo guardò
-Sei atteso a un matrimonio Fullmetal- sbottò scostando lo sguardo
-Non penso ci andrò, i matrimoni sono così noiosi. E poi guarda come sono vestito! Mi ci vedi davvero a un matrimonio?- domandò spalancando le braccia
-Effettivamente no- rispose l’uomo sorridendo. Tornò serio in un secondo e sospirò –Quindi cosa ci fai qui Fullmetal?-
Edward capì che il momento delle buffonate era finito così fece per parlare ma le parole gli si bloccarono in gola.
Dio, non di nuovo!
Prese fiato e lo disse nell’unico modo che conosceva
-Colonnello- iniziò –Tu non hai capito niente-
Il moro alzò il sopracciglio sorpreso
-Sul serio? E cosa non avrei capito?- domandò.
Il biondo lo prese per il colletto della divisa e lo tirò verso di se. Si alzò in punta di piedi e lo baciò, in modo frettoloso e impacciato, come una ragazzina alla sua prima cotta
-Questo non hai mai capito- gli sussurrò sulle labbra.
L’uomo, dapprima sorpreso, gli sorrise e affondando la mano nei suoi capelli biondi lo attirò a se.
Davvero molto poco romantico.
Ma era decisamente meglio di un sogno.
  
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