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Autore: _ninive_    23/08/2011    0 recensioni
Ray, occhi azzurri, sguardo serio. Sulle labbra ancora il ricordo di quella ragazza, Maya, che l'ha tradito e poi è partita... Eppure è passato un anno. Lui è sempre lo stesso, irriverente, sfrontato, ma sente la mancanza di qualcosa che è volata via nel vento. E poi, il bacio di quella ragazza misteriosa, coperta da una maschera, perfetto, unico, fascinoso, ma senza nome o volto. Solo due occhi lontani, grigi, e un braccialetto d'argento. Nuove amicizie, sensazioni, ma sempre lo stesso passato che ritorna. E allora cosa scegliere? IL SEGUITO DI "TRA MARE E CIELO" ma capibile anche per chi non ha seguito la storia. Gruppo su Facebook CON GLI OCCHI DI RAY. FATEMI SAPERE SE VI PIACE!
"Si può essere attratti da qualcuno in maniera così incondizionata da non preoccuparsi delle conseguenze?
Le sue labbra cercano quelle di Ray, le trovano, le stringono, le mordono, dolci. Le lingue lottano, indomabili, al tempo coi respiri, coi profumi, con la voglia…
Poi, veloce come era arrivata, si allontana da lui, corre via. Lui cerca di afferrarla per un polso, ma il suo braccio scivola via.
La vede sparire dietro le porte di un ascensore, rivolgergli un ultimo sguardo d’argento oltre i buchi della maschera.
Ray non ricorda di aver mai visto occhi così belli, eppure così tremendamente lontani. " leggete e commentate!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Tra mare e cielo'
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eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeAbbandonare: lasciare per necessità, per irresponsabilità; rinunciare; lasciar andare; lasciar cadere; lasciar perdere.
Una parola, diverse interpretazioni. Ma mi rispecchiano tutte quante.
Ho abbandonato Morena: per necessità, quella di farla stare bene. Per irresponsabilità: ho scelto un’altra. Ho rinunciato a lei, o forse non ci ho mai provato davvero. L’ho lasciata andare, ad amare qualcuno che possa darle quello che avrei dovuto darle io. L’ho lasciata cadere, sprofondare in un baratro. Ho lasciato perdere, ma non solo lei. Ho lasciato perdere tutto quanto.
L’ho abbandonata e sto male, perché vorrei poter tornare indietro e fare tutto ciò che ho trattenuto, e vedere come sarebbe andata.

Maya parla al telefono con Lucia. “Sono preoccupata.”
“Per cosa?”
Pensa che benché abbiano litigato le manca Marty, coi suoi consigli saggi e la schiettezza.
“Il mio rapporto con Ray. Mi sta evitando, lo so, lo conosco.”
“Ma Maya, perché dovrebbe? State bene insieme e non avete mai litigato.”
“Ma neanche parliamo. Siamo come due contenitori vuoti uno vicino all’altro. Aspettiamo di essere riempiti, e invece…” Sospira, triste. “Sai, Lu… è stata colpa mia. Perché sono andata a letto con Fabio. Non si fida più di me.”
“Conosco Ray. Ti ha perdonato. Se non ti fidasse non starebbe con te. Sicuramente ha qualcos’altro che gli frulla in testa. Maya sai quando l’ho visto sereno? Quando passava del tempo con quella tipa, come si chiama…”
“Morena?”
Maya si chiede come mai ci sia sempre lei in mezzo ai piedi a rovinarle la vita.
“Credo sia lei. Stavano bene insieme. Tutti hanno pensato che ci fosse qualcosa, e invece nulla. Solo molto amici. Infatti lei sta con Leo, ora.”
“Chi?”
Lucia ridacchia nella cornetta. “Leo Viviani. Uno dei ragazzi più belli dell’Isola. È innamorato di Morena, questo lo sanno tutti, da un secolo ormai. Conosco questi fatti con certezza perché Marco esce con lui a volte, sono amici. Potresti proporre un’uscita a quattro….”
Si stupisce della capacità di Lucia di mettere assieme milioni di pettegolezzi.
“Che?”
“Maya, svegliati! Tu e Ray, Morena e Leo. Magari Ray si scioglie un po’ e si sente a suo agio. E tutto si sistema.”
“Sei un genio, Lu!”
“Oh, che gentile, ma come farai a chiedere a quella ragazza una cosa simile, neanche vi conosc… ehi, Maya, ci sei ancora?”
Ma Maya ha riattaccato.

Morena scende le scale, lo skateboard sottobraccio, guardando per terra, come sempre. Raggiunge il portoncino, lo apre, esce e lo chiude alle sue spalle. I suoi occhi si posano su un paio di scarpe nere, col tacco. Risale con lo sguardo lungo una figura snella, capelli scuri, occhi castani. Per una volta non ha un’espressione di disprezzo sul volto, ma probabilmente si sta trattenendo.
“Maya. Cosa vuoi?”
Morena guarda attentamente la sua rivale, chiedendosi cos’abbia Maya che lei non possa avere.
“Scusami.”
“Che?” Maya ha detto l’unica parola che Morena non si sarebbe mai aspettata.
“Sono seria. Scusami Morena. È colpa mia se…”
Se io e Ray non ci parliamo più e abbiamo deciso di evitarci? È colpa tua se ho perso una delle persone migliori che abbia conosciuto? Beh, si.
“Volevo proporti una tregua. So che i rapporti tra noi non sono mai stati, come dire…”
“Civili?”
“Sì, anche. E ora vorrei recuperare ciò che ho perso del nostro rapporto.”
Morena sbuffa, alzando gli occhi al cielo, e poi li incastra in quelli di Maya, per metterla a disagio. E ci riesce. Abbassa lo sguardo, in imbarazzo.
“Che bugiarda. Tra noi non c’è mai stato nulla, se non disprezzo. Se vuoi qualcosa da me devi essere sincera. Non hai ancora imparato quanto odio le bugie?”
“Sì, lo so. Credi che per me la questione sia diversa?”
“Appunto per quello. Non lo è. Sii sincera.”
“D’accordo, ma non giudicarmi.”
“Non l’ho mai fatto. Neanche quando tutti gli altri ti hanno puntato il dito contro. Ti ho sempre difesa.”
E questo è stato il risultato. Sofferenza.
Maya fa un lungo respiro e si torce le mani. “È Ray.”
Sentire il suo nome provoca a Morena un brivido lungo la schiena e una fitta di dolore, ma Maya non se ne accorge, e continua. “Non va più. Il nostro rapporto è logoro. Non siamo più gli stessi, cerchiamo di riconoscerci in quelli che eravamo e invece dobbiamo scoprirci da capo. E io non voglio perderlo.”
“Io cosa c’entro in tutto questo?”
“Tu… lui… quando Ray è vicino a te è felice. Voi siete amici.”
Amici. Che brutta parola quando si prova un sentimento così forte.
Al silenzio di Morena, Maya chiede, alzando finalmente gli occhi: “Siete amici, no?”
“Lo siamo stati” risponde Morena, con la voce leggermente incrinata. Si dice che forse sarebbe meglio abbandonare questo discorso, voltare le spalle a Maya e andarsene.
“Allora possiamo provare a… uscire. Tu e il tuo ragazzo, io e Ray. Come amici. Come se fossimo amici.”
Io e te non saremo mai amiche.
Morena guarda la strada oltre le spalle di Maya, poi sospira. Le sue due parti stanno lottando: vorrebbe che il rapporto tra Ray e Maya cadesse come un castello di sabbia, e invece Maya le sta chiedendo aiuto per renderlo più saldo. Ma la voglia di passare ancora del tempo con Ray è allettante, anche se questo vuol dire vederlo con un’altra.
“Va bene.”
Maya sorride, contenta, e Morena si pente subito di aver accettato.
“Allora, domani?”
“Domani. Centro commerciale. Ora puoi andartene.” Non sopporta più la sua espressione compiaciuta.
“Grazie, Morena. Davvero. Posso farti una domanda?”
“Dimmi.”
Tanto, oramai. Complicarsi l’esistenza è diventato normale.
“Ray ha… mai parlato di me?”
“Sì, l’ha fatto.”
“E che diceva?”
Tirare fuori quei ricordi è abbastanza doloroso, ma le ferite sono talmente estese che non si ricorda più com’è essere sereni.
“Gli mancavi. E non sapeva se… si era innamorato di te.”
“Io mi sono innamorata di lui” sussurra Maya, più a se stessa che a Morena.
“Lo so, Maya. Ora vai via, per favore.”

Marty chiude la serranda del suo negozio con un tonfo sonoro. Controlla che tutto sia a posto e si volta per andarsene. Si stupisce di trovare un paio di occhi grigi a pochi centimetri dal suo viso.
“Eris, mi hai spaventata.”
Eris ride e si tocca la lunga treccia, portandosela oltre le spalle. “Spero non tanto da aver voglia di scappare.”
Marty sente le viscere attorcigliarsi ed è segretamente contenta di riuscire a trattenere il vomito.
“Non scapperei mai da te.”
Eris osserva il volto di Marty, gli occhi verdi, i capelli corti, il piercing al labbro. La trova bella e vorrebbe tanto dirglielo.
“Parliamo, ti va?”
“Ora?”
“Sì. Come ben sai, sono interessata a te. Tu mi piaci, e non poco, davvero.”
La franchezza di Eris spiazza Marty.
“Ma io sono etero, Eris.”
“E allora perché non riesci a togliermi gli occhi di dosso?” le sussurra Eris, guardandola seria e intensa.
Marty deglutisce vistosamente e si guarda le scarpe. “Non lo so. Non mi era mai successo di… insomma… con una donna. Mai. E tu...”
“Non è difficile innamorarsi di me. Ne sono consapevole. Non saresti la prima affascinata dal mondo di Saffo e che vuole sperimentare. Ma so che non è così, non può essere così. Io ti piaccio davvero, e tu piaci a me.”
Marty sorride e annuisce, ma non dice nulla.
“Hai paura di me?” chiede Eris, con gli occhi che brillano.
“Ho paura di innamorarmi di te.”
“Allora sei sulla buona strada” commenta lei, ridacchiando. “Facciamo così. Domani passo a prenderti alle dieci e usciamo assieme. Non devi essere spaventata, lasciati vivere. Ciò che sarà sarà.”
La saluta con un bacio sulla guancia e non le lascia neanche il tempo di rispondere. Poi si allontana, ancheggiando.

“Odio le uscite a quattro, Maya.”
“Dopo oggi non le odierai più, tesoro mio.”
Sbuffo e continuo a camminare, entrando nel centro commerciale. Maya continua a sorridere, quasi saltella. Oggi indossa una gonna blu e una magliettina nera. Stranamente troppo semplice rispetto a come si veste di solito. Ha sfoderato una serie di vestitini da far invidia a mia sorella.
Guardo verso destra e vedo Leo Viviani, a mano presa con una ragazza, con indosso un paio di shorts sfilacciati e una canottiera bianca legata da un lato, i capelli stretti in una coda. Morena, più bella che mai, per una volta il viso acqua e sapone in bella mostra.
“Ciao Ray” saluta Leo, sorridendo. Poi si presenta a Maya, che come tutte le ragazze non rimane indifferente al suo fascino.
Morena mi sorride, piano, come sempre, e la saluto con la mano. Le nostre discussioni sembrano non esserci mai state ora che è vicino a me. Anche se tiene la mano a uno che non sono io.
Qualcosa sembra mordermi le viscere. Cos’è? Gelosia?
“Andiamo? Ho visto un negozietto carino vicino alla gelateria” dice Maya, trascinandomi con lei.
Morena cammina vicino a Leo, che sembra felicissimo di averla accanto. Talmente tanto da non accorgersi della sua espressione triste e rassegnata
Giriamo praticamente per tutti i negozi di vestiti. Leo e Maya sembrano condividere la stessa passione per lo shopping, e prendono subito confidenza. Alla fine ci abbandonano fuori dall’ennesimo negozio per non doverci sorbire coi musi lunghi.
Morena si appoggia alla vetrina, con le braccia conserte.
“Tutto ok?” le chiedo, avvicinandomi.
“Potrebbe andare meglio, questo è certo.”
Evita di guardarmi, e sa che non lo sopporto. Le dirigo il volto verso di me, ma mi pento subito. È troppo bella, più della Morena nei miei recenti ricordi, e ho voglia di baciarla.
“Ray, fai un passo indietro” mi sussurra lei, con quegli occhi intensi, chiari e lontani.
“Perché?” le chiedo, visto che è l’ultima cosa che desidero.
“Siamo troppo vicini.”
Mi accorgo di essere a un centimetro dalle sue labbra. “Scusa.”
Lei sorride e mi fa le spallucce, come a dire non fa nulla. Ma non mi sposto.
“Chissà perché Maya ha avuto questa idea dell’uscita a quattro” chiedo, più a me stesso che a lei.
“Vuole recuperare il rapporto con te.”
“E tu hai accettato?” chiedo, quasi incredulo.
“A me basta che tu sia felice.”
La sua risposta sincera mi spiazza, e avrei voglia di abbracciarla, ma sarebbe sbagliato e fuori luogo.
“E tu… sei felice con Leo?”
“No. Ma ciò che provo per lui è un sentimento vicino all’amore.”
Mi chiedo tra me e me se sia finita tra le sue lenzuola, e anche tra quante altre.
“Continuo a dirti che mi dispiace, More.”
“Se ti dispiacesse davvero saresti qui di fronte a me, come sei ora, ma mi baceresti.”
Percorre con un dito le mie labbra, fino a scendere sul collo. Ma poi incrocia le braccia e mi squadra. “E in quel caso saremmo soli, e tu avresti scelto me e non lei.” Con una mano indica il negozio in cui si è infilata Maya.
“Queste cose non si scelgono, lo sai anche tu. Per lo stesso motivo per cui con Leo non sei felice.”
“Anche ora però continui a scegliere razionalmente. Continui a lottare con la voglia di baciarmi. Lo vedo sai, come guardi le mie labbra. Io mi lascio trasportare dai sentimenti, ma per soddisfarli dovrei scavalcare un muro gigantesco, e ci sarebbe la diavolessa a distruggermi.” Indica di nuovo il negozio e io sorrido.
“Lo sai cosa provo per te, More.”
“In realtà non lo so. Non me l’hai mai detto.” Mi accorgo che siamo di nuovo vicini, e che stiamo sussurrando.
“Perché non c’è un modo per definirlo.”
Le passo una mano sul volto pulito e limpido, accarezzandola piano, tenendola dolcemente.
“Prova a cercare le parole. Mi basterebbe questo.”
“E se ti baciassi? Sarebbe più facile. Capiresti subito cosa sento.”
“Io sono qui.” Il suo sussurro è quasi impercettibile, lento e scandito. “Ma non puoi baciarmi” dice, sollevando di nuovo la voce. Si allontana dalla vetrina passando sotto le mie braccia. “Io non sono la seconda scelta.”
“Tu non sei la seconda scelta!” confermo io, con fervore.
“No?” Mi guarda, e nei suoi occhi leggo la sfida. “Allora prendimi per mano e andiamo via. Dì a Maya che vuoi stare con me, stare con me davvero. Allora ti crederò.”
“Ma…” rimango spiazzato, a metà tra la voglia di andare davvero e restare per non ferire Maya.
“Vedi. Non è vero che mi vuoi.”
Fa pochi passi e superandomi tenta di entrare nel negozio, ma io la afferro e la tiro verso me. “Non fuggire. Ascoltami. Non puoi pretendere che io abbia le idee chiare. Non so cosa provo, né per te né per lei. Devi lasciarmi tempo.”
“Ray guarda che ho compr… ehi, che state facendo?”
Lo sguardo di Maya, prima raggiante per il costume che tiene tra le mani, è ardente di gelosia. I suoi occhi trafiggono il punto in cui la mia mano ha afferrato il braccio di Morena. Leo fa la sua comparsa dietro Maya, con sguardo interrogativo.
“Nulla” dice Morena, ritraendosi dalla mia presa con uno strattone. Si avvicina a Leo e gli prende la mano.
Maya fa due passi verso me e mi guarda sospettosa. Rimane talmente attaccata a me per la mezz’ora seguente che è un miracolo che mi faccia andare in bagno da solo.
“Sentite, ci prendiamo un caffè?” Indico un bar proprio di fronte a noi. Ci sediamo in un tavolo e la situazione è surreale. Nessuno di noi sembra essere nel posto giusto.
Si avvicina una cameriera e i suoi occhi si fermano, come sempre, su di me. Non mi stupisco.
“Allora… io prendo un caffè lungo” i miei occhi corrono verso Morena e la indico. “Lei un’aranciata senza ghiaccio e… voi?”
Mi ricordo anche di Maya e Leo, che mi guardano strabuzzando gli occhi. Morena arrossisce, e capisco il perché: so cosa prende. La conosco così bene… meglio di Maya.
“Io un bicchiere d’acqua” dice Maya, scocciata da morire, e Leo prende un caffè macchiato, un po’ deluso.
Morena mi sorride, compiaciuta e imbarazzata. Poi alza la testa e ascolta la canzone trasmessa nel bar..
“Te la ricordi, Ray?”
Certo che me la ricordo. Harder than you know. La ascoltavamo contemporaneamente senza saperlo, un giorno che ci siamo incontrati. Uno di quei momenti magici e inverosimili.
“Io vado in bagno” dice Maya, leggermente inacidita per quella complicità. Si alza e mi da un bacio profondo e inappropriato per un luogo affollato di gente come quel bar. Sicuramente sta mostrando a Morena che sono suo. “Morena, vieni con me?” chiede, con un tono che non ammette rifiuti.
Morena sgrana gli occhi, perché di solito in bagno ci va da sola. Ho sempre pensato che non fosse una ragazza normale: indifferente al fascino di una borsetta o di un vestito, niente trucco, perennemente sullo skateboard e piena di lividi a causa delle cadute. No, non è per nulla normale. È straordinaria.
Si alza e segue Maya verso il bagno, facendo le spallucce. Il sole penetra da una finestra e fa brillare d’oro e di rame i capelli delle due ragazze.
“Quanto è bella” dico, senza pensarci.
“Ti piace molto, vedo.”
Mi accordo di aver detto a voce alta un pensiero. Leo mi sta guardando. Il mio commento non era per Maya, benché anche lei sia bellissima, particolare, con quel sorriso da togliere il fiato. Ma se allungo una mano… dov’è la Maya che conosco?
“Ehm… sì, Maya è…”
Ma non mi viene nessun aggettivo.
“Non parlavo di Maya.”
“Oh.”
Leo mi guarda, ma non sembra arrabbiato.
 “Sì, così sembra” ammetto, alla fine. “Ma anche tu…”
“Morena non mi ama. Mai lo farà.”
Rimango spiazzato da quella frase sincera e tristissima. Non dico nulla, perché so che ha ragione. Lui continua, seguendo il profilo di Morena che gira l’angolo e scompare. Si volta verso me.
“Lei è innamorata di te, da impazzire. Sei stato un’idiota ad averla lasciata andare. Ma lei è sempre stata mia, e io la amo abbastanza per tutti e due.”
“Io non l’ho lasciata andare. Ho…”
“Fatto una scelta. Una scelta sbagliata. Non sai che ti perdi. Maya è bella, e da quel poco che ho notato stasera, è molto simpatica, solare, divertente… Ma Morena… Lei è un tesoro da scoprire, un diamante incastrato in metri di roccia. Tu sei l’unico che ha scavato a fondo in lei, e quando sarà il momento la lascerò andare. Farei di tutto per lei. A me basta solo che sia felice.”
Penso che è la stessa frase che mi ha detto Morena diversi minuti prima.
“Ti invidio. Ti invidio un sacco, Ray.”
Abbasso lo sguardo, imbarazzato. “Perché? Perché è innamorata di me?”
“Anche. Ma soprattutto perché lei con te abbassa la guardia. Non tanto, ma mi basterebbe. Darei tutto l’oro del mondo per poterle leggere dentro come fai tu, perché lei si mettesse a nudo.”
Ripenso a quanto ha paura di mostrarsi vulnerabile, e leggo il dolore negli occhi azzurri di Leo.
“So che è una persona meravigliosa. Ma io sono confuso.”
“Devi solo fare ciò che ti dice il cuore. Io non ce l’ho con te. Io me la prendo col destino. Magari se lei non ti avesse incontrato… ma è successo. E il suo sorriso è l’unica cosa che conta. Se tu dovessi un giorno stare con lei, beh… sarai felice.”
Che livelli può raggiungere l’amore, se sei disposto a lasciar andare la persona che ti completa? E io, cosa provo?


Maya trascina Morena in bagno e la guarda, furiosa.
“So cosa stai facendo.”
“Scusa?” chiede Morena, senza capire.
“Stai cercando di rubarmi Ray, l’ho capito. Tutte quelle frasi che completate a vicenda quando vi parlate, e la complicità, gli sguardi…”
Morena ride e si appoggia al muro del bagno. “Assolutamente no. Sei tu che dovresti darti una calmata e toglierti dalla faccia quell’espressione di sufficienza. Ti rende brutta.”
Maya sbuffa e si controlla allo specchio, come se davvero potesse essere imbruttita. Poi si calma. “Scusa se ti ho attaccato. Non… volevo.”
“Non dovevi, visto che sono qui per farti un favore.”
“E continuo a non capire perché lo fai, Morena.” Maya si volta e fissa Morena, cercando di leggerle negli occhi, con scarso successo. “So che sei innamorata di Ray, e…”
“Devi mantenere il segreto.”
“Quale? Che noi…” Indica prima lei, poi Morena, che per una volta appare spaventata.
“Sì. Non devi dirglielo.”
Maya sembra pensarci su, guardando nella sua testa qualcosa che Morena non può vedere.
“Maya.” Morena pronuncia il suo nome come se fosse una supplica.
Maya sospira e annuisce.

Sento il mio cellulare vibrare e lo cerco in tasca. È Marty.
“Scusa, vado a rispondere” dico a Leo, che mi fa segno di non preoccuparmi. Vedo con la coda dell’occhio che le ragazze stanno tornado.
“Ehi, Marty.”
“Ciao cucciolo. Domani ho bisogno che mi accompagni in un posto.”



Scusate di nuovo l'assenza prolungata, ma mi sono goduta le vacanze... Mi sto affezzionando a Leo, non so perché ma tengo tantissimo a questo personaggio, mi ricorda me, e mi dispiace vederlo soffrire... Comunque spero che questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere =) un bacione, _ninive_


























  
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