Serie TV > Castle
Ricorda la storia  |      
Autore: apochan kenshiro    23/08/2011    4 recensioni
[SPOILER TERZA STAGIONE, 03X13, 03X24]
Kate Beckett ha pronunciato quelle parole, ma, quello che ha detto, ha scombussolato lei stessa ... quale sarà il sentimento che più la trascinerà? La paura? Il senso di colpa? La voglia di vendetta? Oppure tanta confusione nella sua testa ...
Una serie di interrogativi e ricordi a cui la stessa detective non sa dare un nome ed una risposta ...
Buona lettura...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate, Beckett
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Terza stagione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
It's over …

Aveva appena detto quelle due semplici parole. È. Finita.

Sentiva le sue tempie pulsare e la testa ronzare … no … non poteva averglielo chiesto. non poteva chiederglielo, non DOVEVA. Eppure l'aveva fatto ….

Lui, LUI: sapeva fin troppo bene che lei doveva andare fino in fondo, per quanto fosse pericoloso, eppure l'aveva fatto … quindi lei non aveva avuto altra scelta ed aveva pronunciato quelle parole: è finita …

Si sentiva decisamente alterata, arrabbiata, stizzita; quindi lei aveva DOVUTO dirglielo … Quando lei aveva prepotentemente sillabato le parole con le labbra, lui era decisamente rimasto disorientato, scosso: lei lo capì … il suo pomo d'Adamo guizzò veloce poco sotto il mento, mentre i suoi occhi grigio – azzurri la fissavano spalancati. Probabilmente non ci credeva, ma cosa pretendeva? Lei non avrebbe mai lasciato il caso di sua madre … oltretutto, quello che l'aveva spinta a sputargli quasi in faccia quella sentenza, non era solo la sua petulante insistenza, no … aveva avuto anche la faccia tosta e l'indelicatezza di buttare giù così le loro piccole questioni in sospeso … perché sì, di fronte ad un omicidio dai risvolti ancora oscuri dopo una decina di anni, dove i suoi protagonisti sembravano lasciarci uno dopo l'altro le penne, le loro questioni in sospeso erano decisamente piccole …

Eppure … eppure … quando lo aveva con freddezza accompagnato alla porta e lui le aveva dato quello sguardo vuoto, lei aveva sentito un dolore al cuore, una fitta, un'artigliata; ma aveva deciso di non farci caso … in fondo era normale: ormai da quasi tre anni si conoscevano … lei la detective, lui lo scrittore … lei la sua musa, lui il suo plucky sidekick … già … come le aveva detto quella volta, con l'insorgere dell'ennesima questione in sospeso …

Basta. Ora era finita. Doveva pensare unicamente al caso, a fare giustizia per Johanna Beckett.

Eppure un piccolo tarlo continuava a rimorderla, mentre stanca e svuotata si era gettata sul divano del suo salotto: perché aver allontanato Castle a quel modo le stava rimordendo a tal punto la coscienza? Non lo sapeva …

Dai cuscini del divano il suo sguardo di spostò lentamente sul basso tavolino in legno chiaro, quel tavolino che aveva ospitato e continuava ad ospitare le prove sul caso di sua madre: c'erano le sue foto, quelle di Raglan, Macallister, il punto interrogativo sul terzo uomo, Joe Pulgatti, ed anche lui, Lockwood, assieme a tutto il mistero e tutta la nebbia che lo circondavano … ricordò improvvisamente, come un flash, la notte in cui lei e Castle erano corsi a salvare Rayan ed Esposito, preda degli uomini del criminale. Lei si era detta aperta al piano più assurdo e la fervida immaginazione di Castle non si era fatta attendere ...si erano finti ubriachi, si erano finti una coppietta, si erano baciati, mentre quel grassone, il palo di Lockwood, li guardava inebetito, come di fronte ad un film vietato ai minori … poi lei aveva agito … aveva steso l'uomo, e Castle, con ancora il fiato corto, aveva sussurrato: “ … è stato fantastico ...” … lei lo fissò un po' sorpresa, poi lui si corresse: “ la … la … la maniera in cui lo hai disarmato, intendevo ...” … poi più niente: c'erano in ballo le vite dei tuoi colleghi, dei tuoi amici, dei VOSTRI amici …

Ecco … un'altra piccola questione irrisolta le era tornata in mente, e questo la irritò, mentre stanca, ma determinata, tentava di far luce sull'omicidio … non poteva distrarsi, non DOVEVA.

Si alzò allora, decisa a muoversi, anche solo in tondo, nella stanza, tutto pur di non pensare a quello che era successo: in quel momento non importava … passò i palmi delle mani sul suo volto, stropicciando gli occhi, come a levarsi quella strana stanchezza che stava prendendo piede libero in lei; e lei non poteva permettersi il lusso di stancarsi.

Andò alla finestra, poggiandovi la fronte sulla superficie fredda e liscia: doveva concentrarsi, allontanare ogni distrazione. Doveva assolutamente farcela, mettere la parola fine a quella macabra Odissea. Doveva in ogni modo farlo, come aveva messo fine a quello strano sodalizio con lo scrittore …

Prima o poi potrò dire che è finita … come è finita la nostra … non so nemmeno come definirla, non lo saprò mai ...”

It's over …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti! Che posso dirvi? A forza di vedere ininterrottamente le prime due serie ed avendo ora finito di vedere la terza in lingua originale, alla fine è successo: ho scritto questa fan fiction!

È decisamente la prima volta che mi cimento in una storia dedicata ad una serie TV, soprattutto ad una dedicata a Castle. Spero che questa piccola cosuccia vi sia piaciuta …

Ringrazio anticipatamente chi leggerà ed arriverà qua in fondo, ed ancora di più coloro che vorranno lasciare un piccolo commento, di qualsiasi natura esso sia …

Bye, folks! 

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: apochan kenshiro