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Autore: Deirdre_Alton    23/08/2011    0 recensioni
C'è un piccolo ragno di nome Agravain che tesse la propria tela, nella sua trama saranno in molti a cadere. Sarà l'imprevisto però a far crollare il suo mondo.
C'è un'altra tela, grande, immensa, tessuta da Dio e dalla Dea. Questa trama si espande, oltre il mare, chi ne rimarrà impigliato?
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Agravaine, Gawain, Mordred, Morgana, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 38

Zia Morgana mi chiese se volevo andare a trovare Gawain a Camelot prima di andare via.
No, non ci volevo andare. Sapevo che mio fratello stava bene e che Sagramore era con lui. Sperai solo che Gawain non fosse troppo orgoglioso per capire che aveva bisogno di un erede, anche più di uno e che trovasse una donna che senza isterismi comprendesse che un matrimonio per un re era principalmente politica.
La gelosia complicava sempre tutto.
Non dissi una parola di questo a mia zia, scossi la testa e le chiesi solo una cosa. La mia unica preoccupazione al momento. «Dato che hai fatto partire il Capitano Fahmi, con la sua Aidah, ora sono senza nave per tornare a casa. Avevi pensato a questo piccolo particolare?»
Lei arricciò le labbra. «Certo. C'è la tua nave.»
«Io non ho nessuna nave.»
«Uh-mhm. La tua nave dalla vela rossa. Direi che se tu invitassi i tuoi marinai di riportarti nel tuo regno, portando con loro le rispettive famiglie, per vivere tutti insieme in un posto migliore di Corbenoic... accetterebbero con piacere. Ne saranno onorati.»
Assentii, il piano era perfetto. Non sapevo esattamente perchè ma credevo che Orithil sarebbe stato il primo ad accettare.
Il giorno successivo salutai le sacerdotesse che si erano preso cura di me, Ginevra che mi rivolse una breve occhiata e mi augurò buon viaggio, Artù con cui non mi servirono parole ed infine zia Morgana.
Mi abbracciò stretto accarezzandomi la testa. Sapevo che in fondo al suo cuore avrebbe voluto venire a Sarras con me, c'era un barlume di curiosità in lei. Ma i suoi sentimenti la trattenevano qui, non sapevo se avrebbe resistito a lungo tra Artù e Ginevra, che forse dopo i tanti tradimenti avrebbero potuto tentare un riavvicinamento.
Sperai che fosse felice.
Sperai che fosse più forte di mio padre e che tenesse Ginevra solo per se, nelle parole della non-più-regina avevo intravisto qualche speranza per mia zia.
Partii assieme a Nimue, non ci fu verso di lasciarmi andare da solo.
Ritrovammo la mia giumenta ed il suo castrato oltre la palude, le nostre cavalcature erano tenute ferme da due sacerdotesse. Le due giovani, una volta dateci le briglie presero la piccola imbarcazione con cui eravamo arrivati e tornarono ad Avalon.
«Quanto tempo normale sarà passato Nimue? A me sembra che sia ancora estate, non trovi?» Chiesi alla mia compagna di viaggio dopo che fummo partiti.
«Non saprei, queste cose variano in modo incalcolabile.» Mi rispose con fare indifferente.
Non ci diedi peso. Non aveva importanza. Volevo solo andare a casa, da Galahad.
Trovammo sempre bel tempo, il clima fu mite e clemente con noi.
Arrivando a Corbenoic, vidi subito la nave. Era già sul molo, sembrava che mi stesse aspettando. Quando i marinai ci videro ci salutarono agitando le mani. Erano incredibilmente felici di vederci.
Scesi da cavallo e Orithil si fece subito avanti con il suo furbo sorriso.
«Principe corvo. Bentornato.»
«Orithil, felice di vederti. Come mai la nave sembra già pronta a partire?» Gli chiesi indicando i marinai all'opera.
«La Lady corvo ci aveva avvisato, ci aveva detto il giorno preciso in cui saresti arrivato e partito. Noi ti stavamo aspettando.»
Lo guardai fisso negli occhi.
Guardai Nimue che mi sorrise e che mi disse: «Mordred, non hai una cosa da chiedere ai tuoi marinai?»
«Sì io... Miei signori marinai, posso... posso avere un attimo della vostra attenzione?»
Tutti si fermarono e vidi per la prima volta spuntare dalle porte delle loro casupole di legno, alcune donne, che timidamente stavano lì, incerte se uscire oppure no.
«Mie signore, anche voi, vi prego uscite. Vorrei che mi ascoltaste.»
Le donne, le ragazze e le fanciulle si guardarono tra di loro incerte e poi uscirono titubanti. Mi sembrarono tante Dindrane, bisognose di aria sana, cibo di buona qualità ed un clima migliore.
«Vorrei chiedervi un immenso piacere, devo tornare dal mio Re, Re Galahad, signore di Sarras ed ho bisogno che questi esperti marinai mi accompagnino. Ma non voglio che siate nuovamente obbligati a separarvi, volete partire tutti per Sarras e diventare suoi cittadini? Vi assicuro la mia protezione. Lì ritroverete anche Lady Dindrane, lei sente la vostra mancanza.»
Silenzio e occhi incerti. Solo questo ottenni.
Ah, Dea. Non ero bravo come Galahad nei discorsi in pubblico.
Orithil fu il primo a muoversi, mi batté amichevolmente una mano sulla spalla e disse: «Grazie, accetto con piacere la tua proposta mio signore.» Detto questo riprese a lavorare. Tutti gli altri parvero risvegliarsi ed uno ad uno vennero a stringermi la mano mormorando un grazie con voce emozionata, le donne mi vollero baciare la mano.
Mi sentii per la prima volta in vita mia piacevolmente emozionato davanti ad una folla, per quanto piccola fosse in realtà.
Alla fine di quella sorta di cerimonia, Nimue mi tirò per un braccio, mi stampò un bacio sulla guancia e corse via ridendo. Una volta arrivata ai cavalli mi urlò: «Portati dietro Elvellon questa volta, quella nave può contenere tante di quelle cose! Se non lo farai lei si arrabbierà a morte con te! Fai il bravo Mordred!» Detto questo partì al galoppo.
Gli addii non erano il suo forte. Che genere di Signora di Avalon sarebbe mai stata?
Un marinaio mi si avvicinò e mi disse che saremo stati pronti a partire dopo pranzo, il vento sarebbe stato favorevole, quindi avevamo ancora poco più di un'ora e poi... saremmo stati in mare. Gli chiesi se era possibile caricare la mia giumenta, lui mi assicurò che c'era tantissimo spazio ancora, che non sarebbe stato un problema.
Prima però dovevo intraprendere una piccola missione.
Andai verso il castello, scesi e dissi ad Elvellon di non muoversi, dovevo cercare una cosa. Sperai che non fosse una ricerca troppo lunga, il palazzo non era grande. Non era cambiato nulla, tutto era rimasto intatto, entrai nella piccola chiesa o cappella dove Galahad si era scontrato e aveva sconfitto Dindrane. In fondo, dietro all'altare c'era un sarcofago, passai con la mano sopra alle lettere incise impolverate e lessi il nome di Pellinore.
Mi spostai, cercando una stanza che potesse assomigliare in qualche modo ad una camera da letto e dopo un po' di giri a vuoto trovai quello che cercavo.
Un baule.
Per mia fortuna non era chiuso.
Lo aprii e cigolò in modo sinistro, dall'interno sentii provenire il profumo fresco della lavanda. I vestiti della madre di Dindrane erano stati accuratamente piegati in sacchi di tela e né il tempo né gli insetti li avevano intaccati, li presi su, caricandomeli sulle braccia.
Uscii, misi un po' alla rinfusa gli abiti sulla sella e nelle mie sacche e tornai al porto.
Una volta caricata la mia giumenta, partimmo. Il vento arrivò puntuale e ci allontanammo dalle coste, dissi addio alla Britannia senza staccare gli occhi dalla costa.
Le fanciulle ed i giovani ragazzi erano sereni, i più piccoli correvano sul ponte eccitati dall'idea del viaggio.
Pregai la Dea, che ci assistesse durante la traversata.
All'improvviso mi sentii stanco ed anche un po' triste.
Potevo essere considerato una sorta di eroe per aver salvato Artù?
Oppure nessuno si era nemmeno accorto di quello che avevo fatto?
Non avevo chiesto a nessuno di portare i miei saluti ai miei fratelli... si sarebbero offesi?
Gaheris, che fine aveva fatto veramente?
Sperai per lui che si fosse innamorato di qualche ragazza della Gallia e che ora fosse magari in una piccola casa di campagna a farsi coccolare.
Anche se era più probabile che lui se ne fosse già stancato e che stesse tentando di tornare a casa.
Gawain aveva Sagramore.
Gareth aveva la sua sposa ed il suo castello.
Morgana aveva quasi Ginevra.
E a me mancava terribilmente Galahad.
Il dolore al petto si fece sentire, scesi sotto coperta ed andai a riposarmi un po', presto mi addormentai e sognai il mio Re.
Galahad.


Nota: il prossimo capitolo sarà... l'ultimo ^_^


   
 
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