Lentamente sciovolo,
inesorabile.
"Non vali niente" mi dice urlando.
Lacrime bollenti mi rigano il viso.
Sprofondo.
"Non è vero!" vorrei urlarle,
ma la voce si è gelata ormai.
Cerco un appiglio,
ma non ho più niente a cui aggrapparmi.
"Ti odio" dice mia madre sbattendo la porta,
chiudendomi fuori dalla sua vita.
Sprofondo.
Vuoto nella mente,
gelo nel cuore.
Vago.
Correrei se le mie gambe non fossero gia stanche.
Piangerei se le mie lacrime non si fossero gia seccate.
Vivrei se il cuore non avesse smesso di battere.
Buio.
Qualcosa mi sfiora il viso.
Ho ancora un viso?
Apro gli occhi,
non ricordavo di averli.
Nel buio una piccola luce,
un sorriso.
Improvvisamente dolore.
Sento le gambe;
le braccia;
la testa;
il cuore.
Un mano mi accarezza di nuovo.
Ed ecco che una lacrima torna ad irrigare i miei occhi.
La stessa mano si tende davanti a me.
l'afferro.
Sono di nuovo in piedi.
Ho smesso di sprofondare.