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Autore: Hokuto    24/08/2011    8 recensioni
Rieccomi nel Fandom!
Con una nuova One-Shot!
Parting: DxG piccoli accenni a TxG
Friendship: LxG e alla fine CxG
Fiction ispirata alle famosissime "confraternite" Americane ^_^
Buona Lettura *_*
***
“Che rimanga fra noi, ma… Lui l’ha già mollata.”
“Cosa? Dici sul serio? Mai io oggi ho sentito che lo chiamava Cucciolo..!” Annuì.
“Sì, perché per lei non è ancora finita! Sai, Courtney è una tipa molto testarda! Inoltre quei due si prendono e si mollano di continuo… Ma questa volta sembra quella buona…” Non riuscii a fare a meno di sorridere: ero così felice!
“Non vedo l’ora di andare a quella festa!”
“Già, risposi”.
“Ohh senti qua! Mi è venuta in mente un’idea favolosa: Perché non ti “candidi” come matricola delle Kappa? Diventeremo consorelle!” Squittì la ragazza di fronte a me, abbracciandomi. Ci pensai per qualche istante. Se fossi diventata una Kappa, Duncan mi avrebbe certamente apprezzata! Però.. questo voleva dire abbandonare i propri ideali. Era giusto farlo? In fondo.. Non sapevo neanche se a quel moretto piacevo e, dopo la storia di Trent… Oh ma che cavolo! Dovevo rimettermi in gioco, come diceva Leshawna! Sorrisi, maliziosa.
“Certo, m sembra un’ottima idea!”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Since no one Beta falls for a Kappa?
*_ Come sopravvivere al College, se il ragazzo che ti piace è un Beta_*

“Forza kappa! Venite tutte qui!” A passo lento e veramente molto seccato mi diressi verso Courtney. Appena mi vide, portò i pugni sui fianchi e imbronciò la sua espressione.
“Gwen, tesoro, capisco che vuoi a tutti i costi diventare una Kappa, chi non lo vorrebbe? Però.. per farlo devi impegnarti non poco, chiaro?” Strinsi i pugni, poi sorrisi sforzatamente.
“Sì…”
“Perfetto!” Replicò lei.
“Ed ora, mie care consorelle…  Andiamo a cambiarci: questa sera ci sarà il ballo di iniziazione delle nuove kappa, con la confraternita dei beta!” Uno squittio si alzò tra la folla, nella quale mi trovavo anche io. Mi tappai le orecchie, seccata.
“Via via via! Muoversi!”  
Ok, so che a questo punto sorge spontanea una domanda: che ci faccio in un posto del genere? Proprio io, ragazza Gotica, asociale, che preferisce starsene da sola a disegnare, piuttosto che fare la troietta in mezzo ad un gruppo di ragazzi che non fanno altro che fissarti le tette, sperando di potersi far fare un pompino nel bagno della confraternita, per poi andarsene a vantare con i propri amici idioti. Al solo pensarci mi viene la pelle d’oca. Prima di entrare al college, mi ero ripromessa che non sarei mai e poi mai entrata in una di queste futili confraternite, ma…
***
“Ohh Tesoro, stammi bene!” Disse Leshawna, stringendomi il più forte possibile.
“Leshawna, non … respiro…”
“Oh, scusa, mozzarellina! Mi mancherai tanto…” Mi massaggia il braccio destro, ormai intorpidito a causa di quella dimostrazione (eccessiva) di affetto.
“Già, anche tu mi mancherai… Peccato che non sia potuta venire con me al college…” Sospirammo.
“Bhe, sai com’è..” Rispose, indicandosi la pancia.
“Ho fatto un errore, ed ora ne pago le conseguenze.” Già. Della mia migliore amica si poteva dire tutto, tranne che fosse “attenta” a procurarsi degli anticoncezionali. Mi avvicinai al suo pancione, ormai visibile, e sussurrai.
“Mi raccomando: tieni d’occhio la mamma! E, se per caso vedi che ha intenzione di fare sesso senza preservativo un’altra volta, tirale un bel calcione, intesi?” Subito la ragazza mi allontanò.
“Gwen” Non parlare così alla mia Reneè!” La fissai, critica.
“Leshawna, non sai ancora se è un maschio o una femmina!”
“Cosa c’entra? Una mamma le sente certe cose… ”
“Sì…” Risposi, abbassando lo sguardo. Seguì un breve istante di silenzio.
“Gwen… So che sei ancora sconvolta per la storia di Trent, ma.. Ohh non sopporto vederti così! Non pensarci e divertiti al college! Fai tanto sesso da pare mia! Però, magari… usa qualche precauzione!” Scoppiai a ridere.
“Ahah non ti preoccupare “le black mama!” La presi in giro. Sorridemmo.
“Mi mancherai, stronzetta!”
Anche tu!” Conclusi, per poi salire in macchina. Ci siamo, era giunto il momento di “cambiare vita”.
Dopo circa due ore di viaggio, arrivai al campus. Era tutto così caotico e pieno di gente che correva avanti e indietro: iniziavamo davvero molto bene. Seccata presi i bagagli e li portai nella mia stanza. La mia compagna non era ancora arrivata così, dopo essermi spogliata, mi feci una breve doccia e disfai i bagagli. Una volta terminate queste faccende, presi il mio blocco da disegno, le mie cuffie ed uscii nel parco, per poter disegnare in pace. Mi sedetti sull’erba, al freso sotto un albero. Nonostante tutti quegli schiamazzi riuscii a rilassarmi, fino a quando…
“ATTENTA!” Qualcuno urlò, ma ormai era troppo tardi: un pesantissimo pallone da calcio mi colpì in testa.
“Oh mio Dio, ti sei fatta male?” Lentamente aprii gli occhi, ancora un po’ stordita. Davanti a me era apparso un bellissimo ragazzo dai capelli scuri, con una cresta verde. Portava un “collare borchiato” al collo e aveva una moltitudine di pircing su tutta la faccia. Arrossii, imbarazzata.
“C-cosa? Sì, cioè… No, cioè…” Lui mi sorrise.
“Ahah, mi sa che la botta è stata più forte di quanto pensassi. Aspetta, ti aiuto ad alzarti!” Mi testa la sua mano e io immediatamente l’afferrai. Una volta tornata in piedi, lo ringraziai.
“Figurati e.. scusa ancora!”
“Ahh, no.. Non è successo.. niente..” Perché non riuscivo più a pronunciare una frase di senso compiuto, senza balbettare?! Non mi succedeva più da quando…
“Duncan!” Tornai alla realtà.
“Duncan, dove ti eri cacciato?” Domandarono tre ragazzi.
“Ero andato a recuperare il pallone. Bel lavoro, Geoff! L’hai lanciato addosso a..” Si girò e mi fissò. Voleva sapere il mio nome??
“G.. Gwen! Mi chiamo Gwen! C-cioè, in realtà sarebbe Gwendolyne m-ma per gli amici.. Gwen!” Duncan sorrise.
“…. Addosso a Gwen!” Il biondino si rabbuiò.
“Oh mio Dio, scusami tanto Gwen! Non volevo colpirti!”
“Non preoccuparti: non è successo assolutamente niente!”
“Comunque…” Intervenne un ragazzo di colore, veramente molto alto.
“Ora noi dobbiamo andare, i beta devono prepararsi.. Tu vieni?” Lui esitò qualche istante, poi rispose.
“Mhh no… Voi andate avanti, io vi raggiungo fra qualche minuto..”
“Ok!” Risposero i suoi compagni e si allontanarono canticchiando la canzone che, presumo, fosse quella della confraternita. Eravamo rimasti.. da soli.
“Ti va di prendere un caffè?” Mi propose.
---
Una volta seduti nella caffetteria e dopo aver ordinato, iniziammo a parlare.
“Allora, Duncan.. Fai parte dei Beta, vero…”
“Sì, dall’anno scorso, ma… Diciamo che sono la “pecora nera” del gruppo. Alzai un sopracciglio.
“Pecora Nera?” Rise.
“Sì, nel senso che non sono certo un “fighettone-figlio-di-papà” come gli altri.” Questa volta risi io.
“E tu, invece? Sei nuova di qui?” Arrossi.
“Sì, vengo da Toronto… è il mio primo anno.” Sorrise, poi io sorrisi. Ci fissammo negli occhi, sorseggiando il caffè che ci avevano appena portato.
“Duncan, dove sei?!” Una ragazza dai capelli marroni corse verso di noi.
“Eccoti! Dobbiamo organizzare tutto per la festa di stasera, muoviti!” Poi spostò lo sguardo su di me.
“E tu saresti…?” Non feci in tempo a rispondere, che il ragazzo lo fece al posto mio.
“Lei è Gwen: è nuova del campus. ” Annuii.
“Perché non la invitiamo alla festa di questa sera? Sì terrà nella casa delle Kappa!” Quella ragazza mi squadrò dalla testa ai piedi.
“Bene” Rispose, acida.
“È stato veramente… bello conoscerti. Orsacchiotto, andiamo!” Il moro alzò gli occhi al cielo e la seguì. Una volta che se ne furono andati, sospirai: Quella doveva essere la sua fidanzata.
Mentre me ne stavo per andare, notai un fogliettino, sul tavolo. C’erano scritte le informazioni per arrivare alla festa: lo.. lo aveva lasciato lui per me! Mi morsi il labbro inferiore e sorrisi. Perché no?
---
Tornata in camera venni accolta da una ragazzina bionda, con una maglietta rossa.
“Ciao! Piacere di conoscerti! Io sono Lindsay, e faccio parte delle Kappa!” Sfoderò un sorriso a trentadue denti. Ricambiai il saluto.
“Ciao Lindsay. Io mi chiamo Gwen e…  Hai detto Kappa? Allora sai dove si terrà la festa di questa sera? Vedi, sono stata invitata da Duncan e una ragazza con i capelli marroni, però non so…”
“Courtney” Rispose la biondina, chiudendo gli occhi.
“È a capo della nostra confraternita. Sei stata veramente fortunata: ti hanno preso in simpatia! Lei e Duncan sono fidanzati da una vita..! “ Il mio cuore smise di battere.
“Fidanzati..?” Chiesi, con un filo di voce. Allora avevo ragione…
“Sì, ma in un modo strano..!” Precisò Lindsay.
“Strano??”
“Sì, vedi…” Si guardò intorno.
“Che rimanga fra noi, ma… Lui l’ha già mollata.”
“Cosa? Dici sul serio? Mai io oggi ho sentito che lo chiamava Cucciolo..!” Annuì.
“Sì, perché per lei non è ancora finita! Sai, Courtney è una tipa molto testarda! Inoltre quei due si prendono e si mollano di continuo… Ma questa volta sembra quella buona…” Non riuscii a fare a meno di sorridere: ero così felice!
“Non vedo l’ora di andare a quella festa!”
“Già, risposi”.
“Ohh senti qua! Mi è venuta in mente un’idea favolosa: Perché non ti “candidi” come matricola delle Kappa? Diventeremo consorelle!” Squittì la ragazza di fronte a me, abbracciandomi. Ci pensai per qualche istante. Se fossi diventata una Kappa, Duncan mi avrebbe certamente apprezzata! Però.. questo voleva dire abbandonare i propri ideali. Era giusto farlo? In fondo.. Non sapevo neanche se a quel moretto piacevo e, dopo la storia di Trent… Oh ma che cavolo! Dovevo rimettermi in gioco, come diceva Leshawna! Sorrisi, maliziosa.
“Certo, m sembra un’ottima idea!”
***
Ed ecco tornata al punto di partenza. Sono arrivata fino alla loro sede e ho fatto richiesta a Courtney, sotto raccomandazione della mia nuova compagna di stanza. Dopo aver superato qualche piccolo problemino, dovuto al mio, come lo aveva descritto lei, pessimo aspetto, mi hanno accettata come matricola. Ma è più dura di quanto penassi! Ti fanno faticare come una cretina, per poter essere una“perfetta barbie” come loro: Se solo Leshawna mi vedesse adesso, con tutti i capelli piastrati, l’ombretto con i brillantini sugli occhi, il rossetto rosa e il fondotinta, penso che scoppierebbe a ridere. Non riuscivo sinceramente più a sopportare delle torture del genere, ma dovevo resistere, per Duncan…
“Gwen!” Mi riprese Courtney.
“Hai sentito cos’ho detto? Devi andarti a finire di preparare: vestito, scarpe, profumo e borsetta! Corri!” Ringhiò. Adesso non ne potevo veramente più: era tutto il giorno che non faceva altro che “stuzzicarmi”. Sorrisi, alludente.
“Court! Questo tono da Scaricatrice di porto non si addice ad una bambolina come te! Riprenditi, ok? O rischi che le rughette di espressione che ti sei fatta togliere con il botox a soli sedici anni ricompaiano!” Nessuno osava dire niente: avevo dato pan per focaccia alla “principessina”!” Di colpo scoppiò una risata generale, delle consorelle, subito zittita dallo sguardo assassino di Courtney.
“Ora… è meglio che tu…” Ma non fece in tempo a finire la frase, che qualcuno la interruppe.
“Ahah veramente bella questa, grande Gwen!” Era… Era Duncan! Subito il mio sguardo si rallegrò.
“Grazie…”
“Allora…” Domandò, avvicinandosi a me.
“.. Ti vedrò alla festa di questa sera?”
“Assolutamente.” Risposi.
“Non ti dispiacerà, quindi, essere la mia accompagnatrice, giusto?”
“Orsacchiotto, sparisci da qua! Le mie ragazza stavano andando a preparasi.”
“Ok, me ne vado, ma tu non chiamarmi in quella maniera! ”  Poi, voltandosi verso di me aggiunse.
“A dopo, Gwen.” Seguì con lo sguardo ogni suo passo, suscitando il mormorio delle mie compagne.
“SILENZIO!” Urlò il “capo”.
“A CAMBIARSI, SUBITO!!!” Corremmo tutte nei rispettivi alloggi.
La ragazza dai capelli marroni notò che avevo dimenticato qualcosa, sul prato, e lo raccolse: era il mio blocco da disegno.  Mi fissò, compiaciuta, poi sussurrò.
“Gwendolyne… Preparati ad essere annientata..”
---
“Aahahaha! Oh mio Dio! Tesoro, ti lascio da sola per cinque orette e tu ti iscrivi al club delle Barbie Troiette? Ahah non ci credo che hai il fondotinta e l’ombretto argentato!” Leshawna se la stava ridendo alla grande, dall’altra parte del telefono.
“Credici… Ombretto argentato con i brillantini e abito rosa confetto con decolté” Puntualizzai: Certe volte me le vado proprio a cercare.
“E fai tutto questo per quel Duncan? Dev’essere davvero Sexy!” Mi lasciai cadere sul letto.
“È assolutamente PERFETTO: Bello, Sexy, Divertente, Con le borchie e.. Ok, magari questo non c’entra, ma… Leshawna: Mi sono innamorata! Io, che non volevo più avere a che fare con i ragazzi, dopo che Trent mi ha spezzato il cuore..!” Ormai stavo per piangere, dall’emozione.
“Oh tesoro, sono così felice per te! Chiunque ti abbia  rubato il cuore, deve essere assolutamente una persona speciale!”
“Già..” Sussurrai.
“A proposito, da come lo descrivi e, dato che è stato per tanto tempo il fidanzato della zoccoletta numero uno…” Aprii gli occhi.
“Sì..?”
“Bhe… Ricordati che se ti chiede un pompino non devi  mordere! Se no gli fai male! Inoltre devi assicurarti di avere un bel po’ di salviettine, lì con te, perché sai che i ragazzi quando…”  Arrossii di colpo.
“LESHAWNA!” Urlai.
“Ma che ti salta in mente? Io non ho intenzione di fargli un.. Cioè, se me lo chiede… Ma lui non … OH MIO DIO LESHAWNA! COSA MI FAI PENSARE!” Mi coprii la faccia con le mani Le mie guance erano bollenti.
“Ahah, era solo un consiglio da amica.”
“Ahh, bell’amica!” Risposi. Improvvisamente qualcuno bussò alla porta e io feci un salto sul letto degno del migliore atleta.
“Io.. ora devo andare…”
“È arrivato il tuo principe a farsi fare un pompino?” Scherzò lei.
“Ora devo andare, ciao!” Cercai di Tagliare corto.
“Ricordati: Apri bene…” Le buttai giù il telefono e mi precipitai alla porta. La aprii e sulla soglia, vidi Courtney.
“Allora, Gwen! Sei pronta per la festa?” Ero sorpresa, veramente sorpresa!
“Court… Sì, sono pronta.” Indossavo un vestito color confetto, che mi arrivava fino alle ginocchia, con una scollatura abbastanza accentuata, ma non troppo. I miei capelli, piastrati, mi ricadevano dolcemente sulle spalle e, le scarpe, avevano un tacco alto parecchi centimetri: ero tutto il contrario della “vera-me”. Mi osservò.
“Oh, dolcezza, stai benissimo! Vieni, se no faremo tardi!” Aggiunse sorridendo, in un modo che era tutto, fuorché rassicurante. Mi prese per un braccio e mi trascinò fino al party.
“eccoci! Ora, scusami, ma devo andare dal Dj a dargli una “playlist speciale”… ci vediamo dopo, eh?”
“Ahh ok! A dopo!” Mi sorrise, poi sparì. Forse mi ero sbagliata sul suo conto: era stata molto gentile con me! Con lo sguardo cercai Duncan e lo trovai con quei suoi tre amici della mattina, mentre bevevo una birra. Lentamente lo raggiunsi.
“Gwen! Finalmente sei arrivata!” Disse, venendomi in contro.
“Wow.. Sei molto…carina questa sera.” Aggiunse, sorpreso. Il biondino si aggiunse alla conversazione.
“Oh sì: sei un vero schianto!” Il moro lo strattonò.
“Ehi, amico, vai dalla tua Bridgette!” Il compagno gli fece la linguaccia, poi si allontanò. Duncan sorrise.
“Allora.. Questa sera entrerai a far parte delle Barbie, eh? Come mai questo cambiamento?” Rimasi immobile, per qualche istante: che voleva dire? A lui non piacevano queste ragazze?
“Ecco, io…” In quel momento arrivò Courtney.
“Gwen! Che ci fai con lui? Non mi avevi confidato che lo detestavi?” Sgranai gli occhi: Ma che stava dicendo?
“Gwen, tu.. mi odi?” Domandò il moro.
“Cosa? N-No, io…”
“Ohh non fare la “modesta” adesso, Gwen. Non ti ricordi più quando mi hai detto di esserti iscritta alle Kappa solo per poterlo evitare? Che lo trovai volgare, noioso ed estremamente rozzo? Insomma, ti sei lamentata per tutto il pomeriggio dei suoi capelli e del suo modo di vestire..! Sai benissimo di aver fatto “buon viso a cattivo gioco”, solo perché suo padre è il rettore del college, e volevi garantirti l’ammissione!” Disse lei, divertita. Io.. Io non ci potevo credere. Perché mi stava facendo questo?!
“No, ma non è vero! Io non ho mai detto…” Ma non feci in tempo a concludere.
“Allora è questo che pensi, eh? Insomma… Quando parlavamo insieme in realtà tu avresti preferito essere da tutt’altra parte? Stavi con me solo per l titolo dei miei? È questo il motivo? “ Stava urlando, urlando contro di me. Era davvero furioso, ma io ero innocente! Intorno a noi, la folla si girò per assistere alla discussione.
“Davvero, Duncan, ti giuro che non ho mai detto o pensato niente del genere!” Poggiai la mia mano sul suo braccio, ma lui me la scostò subito.
“No, Gwendolyne, non ti credo. Si vede… che le kappa ti hanno dato all testa. Ci si vede, eh?” Rispose, per poi andarsene, seguito dai suoi amici. Non riuscivo più a muovermi, tentai di ricacciarmi le lacrime indietro.
“Ed ora, carissime Kappa, leggete questo” Sghignazzò la moretta, stappando dal mio quadernone un foglio. Immediatamente la ripresi.
“Ehi! Quello è il mio album da disegno!” Lei sorrise, cattiva.
“Già, e qui c’è un tenerissimo disegno di te fra le braccia di Duncan.. Peccato che non si realizzerà mai!” Fece finta di piangere, per prendermi in giro.
“Bhuu, povera Gwen! A quanto pare il tuo piano non è andato a buon fine, giusto?” Dietro, le sue “scagnozze” ridacchiavano come delle oche. Lentamente mi si avvicinò, minacciosa.
“Così impari a stare lontana dal MIO uomo, gotica” Era la fine. Dopo un solo giorno al college mi ero già fatta una confraternita come nemica e, l’unico ragazzo che mi piaceva, ce l’aveva con me. Non ne potevo già più ma, in fondo… Che avevo da perdere, ormai?! Aprii gli occhi e fissai Courtney, decisa.
“Dimmi un po’, Courtney.. Vuoi sapere cosa vedo?”  Lei roteò gli occhi.
“Sentiamo…”
“Io vedo un vestito.” Risposi.
“Un vestito? Bhe, cara, siamo ad una festa… Mi sembra normale…!” Si disperse una risata.
“Lasciami finire… Non vedo un normale vestito, bensì un vestito di Armani costato chissà quante centinaia di dollari, indossato da una ragazza che, come ha dimostrato questa sera, non valeva niente.” Piombò il silenzio nella stanza.
“Come.. Come ti permett…”
“Sai…” Continuai, imperterrita.
“Io non ti conosco, ma non penso che tu possa essere mai caduta così in basso, in vita tua. Oh, non mi riferisco certo allo “scherzetto” che mi hai fatto fare perché, diciamocelo, in questo momento di me non me ne frega un cazzo. No.. la cosa peggiore è che tu abbia fatto soffrire un ragazzo meraviglioso come Duncan, con delle menzogne, per di più! Io.. Io non so se sia vero oppure no che tu lo ami ancora, ma… Quando si ama una persona, non la si fa soffrire in quel modo! Quindi, spero che tu sia soddisfatta…” Lasciai tutti di stucco con quel discorso, specialmente la mia nemica.
“Ora, se permetti, vorrei andare a dormire e.. oh, dimenticavo: Non voglio più fare parte delle Kappa! Vai a Fanculo, Courtney.” Dissi, uscendo da quell’atrio, ormai privo di rumori. Arrivai nella mia stanza con le lacrime che mi scendevano su tutta la faccia e non riuscivo a smettere di piangere. Tutto il mio mascara era colato e il trucco sbavato, ma non me ne importava più niente. Mi gettai sul letto, senza neanche togliermi il vestito, e piansi. Piansi per molto tempo, come non avevo mai fatto, neanche quando Trent mi tradii, dopo che avevamo ripromesso di stare insieme, per tutta la vita. Paragonato a questo, quell’episodio, non era niente. Passai la maggior parte della notte senza riuscire a dormire, con la testa sul cuscino, sguardo fisso verso il nulla e lacrime agli occhi. Poi, verso le tre e mezzo, mi addormentai.
Non ricordo bene quello che sognai, era qualcosa di strano, ma allo stesso tempo triste, per restare in tema.
Venni svegliata da un battito alla porta: non ero dell’umore per vedere qualcuno, ma i battiti continuavano, quindi mi alzai ed andai ad aprire.
Era Duncan.
“Gwen…” Scoppiai di nuovo a piangere.
“Duncan, mi dispiace! Io.. Io non ho mai detto quelle cose su di te, lo giuro! L’unico motivo per cui sono entrata nelle Kappa, era per potermi fare notare da te, io..”
“Gwen, lo so..” Ero sorpresa.
“Cosa? E come..”
“Courtney ieri sera è venuta da me. Mi.. Mi ha raccontato tutta la verità. Io… Gwen, mi dispiace: Non avrei mai dovuto crederle! Tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata ed io… Ho dato ascolto ad una bugia e ho mandato tutto a puttane! Ti prego, scusami!” Ero così felice! Tornai a piangere, questa volta per la felicità, e lo abbracciai.
“Sì, io ti perdono!” Mi prese la faccia fra le mani e mi baciò. Rimanemmo lì, fermi, per parecchi minuti. Era il mio primo bacio al college. Ad un tratto domandai.
“Quindi tu… Mi ami, anche se adesso ho tutto il trucco sbavato e sembro una scema?”
“Assolutamente: Tu sei la mia scema!” Risi, asciugandomi le lacrime.
In quel momento arrivò Courtney.
“Duncan, ciao.. Posso parlare con Gwen, qualche minuto?”
“Non penso che…”
“No.. Non ti preoccupare, Duncan: lasciala fare.” Mi sorrise.
“D’accordo. Allora io ti aspetto fuori. Ciao Amore!”
“Ciao..” Aspettammo che il moro uscisse, poi la feci entrare.
“Dimmi pure..” Lei sospirò, imbarazzata.
“Sono.. Mortificata! Gwen, dico sul serio! Il modo in cui mi sono comportata ieri sera è stato.. Avevi ragione.” Abbassò lo sguardo.
“Mi sono sentita malissimo, così ho detto al mio fid.. Scusa, a Duncan la verità. Spero… Che ora possiate essere felici e… Prometto che non mi farò più vedere. Ed ora, vai: Insultami pure.” Mi propose. Scossi la testa poi l’abbracciai.
“Mi piacerebbe tanto… che diventassimo amiche!” Dovevo averla scombussolata, perché sgranò gli occhi e mi fissò.
“C-Cosa? Davvero?” Sorrise.
“Sì.”
“Grazie mille, Gwen… Vedrai, sarò una brava amica…”
“Oh, ne sarò sicura!”
“Quindi… posso aiutarti anche ora, giusto?” Alzai un sopracciglio.
“Sì, ma… in cosa?”
”Bhe, amore, giù c’è il tuo ragazzo e tu… vorresti andare da lui così?” Scoppiai a ridere.
“Ok, mi affido alle tue mani!”
***
“Quindi, aspetta… Adesso siete amiche? Tu e Barbie?”
“Esatto! Risposi Soddisfatta.”
“Oh.. Non so se abbracciarti o vomitare!” Scherzò Leshawna.
“Eddai… Non ho detto “migliori amiche”!” La presi in giro.
“Ah, vorrei ben vedere, ragazza!” Aggiunse lei. Ridemmo.
“Mi manchi, mozzarellina, quando torni a casa?” Controllai il calendario.
“Mhh.. fra due settimane: per le vacanze di Natale!”
“Splendido! Anche Reneè ti vuole vedere!” Sospirai.
“Leshawna, ti ho detto che non sai se..”
“Ah, brutta stronzetta, questa volta sbagli: ieri sera sono andata dal ginecologo ed ho fatto l’ecografia: è una femmina!” Cacciai un urlo!
“OH MIO DIO LESHAWNA! Congratulazioni! Sono così felice per te!”
“Grazie piccola! A proposito di bambini… Duncan come se la cava a letto?!” Certo che era proprio una maniaca, la mia migliore amica!
“Gwen, tesoro, sei nella stanza?” Era Duncan. Sorrisi, poi conclusi.
“… Chiedimelo domani!”

Since no one Beta falls for a Kappa?
*_Come sopravvivere al College, se il ragazzo che ti piace è un Beta_*
END


_ AnGoLo DeLl’ AuTrIcE _
Ehilà! Ciao a tutti!
Rieccomi tornata su questo Fandom con un’altra One-Shot.
E, prima che me lo rinfacciate, sì: so benissimo che ho due storie incompiute, ma vi prometto che le continuerò (Vedeste quelle sul fandom di Naruto… ugh! XD)
Comunque.. Per questa Fiction mi sono ispirata molto ascoltando la canzone “Perfect Two” (L’autrice non la conosco) **
Vi consiglio vivamente di ascoltarla, perché ne vale la pena.
Bene, è tutto!
P.S. Ringrazio di cuore tutti quelli/e che mi recensiscono anche le altre storie: Vi Adoro, siete sempre così carine/i!
Grazie mille*_*
Baci!
By Hokuto :D
  
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