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Autore: MusicAddicted    25/08/2011    9 recensioni
seguito delle serie di ‘How ‘ , incastrato a meraviglia fra ‘A day … ‘ e ‘This ship ‘. Semplicemente, (e stupidamente) Matthew e Dominic hanno la febbre…
Tom Special Guest ^^
Genere: Comico, Fluff, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy, Tom Kirk
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Welcome to the (crazy) World of Huey, Dewey and Goofy!'
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Seguito: Questa serie è restia a finire , per lo più è perché continuo ad avere idee idiote però dài.. è di nuovo  una one-shot veloce… più o meno.
 
Pairing:  lo sapete già.. <3
 
Rating: pg 13.. una cosa mooolto tranquilla stavolta
 
Setting: Teignmouth, subito dopo gli eventi di ‘A day like any other ‘
 
Disclaimer: le solite cose.. non conosco Matt e Dom, i Muse in generale e chi li circonda, nessuno di questi personaggi mi appartiene, le cose narrate non sono mai successe, nessuno mi paga... blah,blah.blah..
 
Per il titolo un mega ringwaziamento va a quella meraviglia (sì, gente, fatevene una ragione, a me piace un casino!!) di ‘Neutron Star Collision ‘ … non c’è da chiedersi perché.
 
Se non vi piacciono le storie leggerine, frivole, stupidotte e tanto zuccherose in cui Matt e Dom sono felici e si amano tanto, tanto a discapito di tutto e tutti… uhmm avete decisamente sbagliato FF/serie/autrice! ;P
 
 
Ah, sempre della serie ‘Non c’è limite al peggio ‘ … sono riuscita a stravolgere un altro classico, un must nell’infanzia di ogni bimbo… ci sarà mai un freno ai miei deliri? Io ho smesso di farmi ‘sta domanda da tempo….
 
 
piccolo appunto: nella mia pagina profilo o qui http://i54.tinypic.com/35i7ltv.jpg potete trovare l’insulso  disegnino che ho fatto per tutta la serie… liberi di dirmi le peggio cose ahah.. ci ho provato! ^^
 
 
Riassunto: seguito delle serie di ‘How ‘ , incastrato a meraviglia fra ‘A day … ‘ e ‘This ship ‘. Semplicemente, (e stupidamente) Matthew e Dominic hanno la febbre…
 
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“Etcì!” starnutisce Dom, avvertendo un leggero svarione alla testa.
 
“Sei!” esclama Matt, sistemandosi meglio le coperte che lo avvolgono.
 
Una volta ripresosi, Dom lo osserva confuso.
 
“Mi sono perso qualcosa? L’ultima volta che ho controllato a uno starnuto si rispondeva con ‘Salute’!“ osserva, per poi riprendere a guardare distrattamente dalla finestra che da sul cortile, limitandosi a scostare lievemente la tenda, con le vetrate prudentemente chiuse, ovvio.
 
L’ultima cosa di cui hanno bisogno quei due è il vento gelido che Teignmouth è solita portare in dono in quel periodo dell’anno, per la precisione la fine di Febbraio.
 
“Mr. Etichetta, intendevo dire che è il sesto stranuto che fai!”
 
“Ti sei messo a contarli?” osserva Dom divertito.
 
“Sai com’è, dato che sono costretto a letto, niente chitarra, niente piano e nemmeno leggere i miei interessantissimi libri per non agitarmi, un passatempo dovrò pur trovarmelo!” si giustifica Matt, prima di soffiarsi il naso per l’ennesima volta.
 
“E lo trovi divertente?” domanda il biondo, alquanto scettico.
 
“No, per niente, però mi sta facendo capire delle cose. “ si accarezza il mento l’influenzato, con fare pensoso.
 
“E sarebbero?” si acciglia il suo interlocutore.
 
“Per me ti stai ammalando anche tu!” sentenzia il moro.
 
“Taci, uccellaccio del malaugurio!” sbotta il biondo.
 
“Io di starnuti oggi ne ho fatti solo cinque… e prima ti ho sentito tossicchiare…”  insinua il moro, che a discapito del suo stato di salute malaticcio ci sta prendendo un certo gusto nel mettergli quella pulce nell’orecchio.
 
“Starnutisco per la polvere.. che poi è lo stesso motivo per cui ho tossito prima. Certo che, per quanto sia carino da parte dei tuoi zii cederti la loro casa mentre sono via, almeno una ripulitina prima gliela potevano dare!” si giustifica il batterista, cominciando a innervosirsi.
 
“Intanto, i miei zii devo solo ringraziarli, visto che nelle condizioni in cui ero stamattina quando ci siamo svegliati al Den, non ero proprio nelle condizioni di prendere un aereo e tornarcene a casa! E poi… pallonaro che non sei altro! Ti sfido a trovare anche solo un grammo di polvere in questa casa. Tutto risplende come uno specchio.. anzi, mi chiedo come mai tu non ti ci stia riflettendo!” ridacchia Matt, poco importa se deve pagare quel gesto con un conseguente brutto attacco di tosse grassa.
 
“Prendi meno per il culo e bevi un po’ di più, *tesoro*! ” commenta sagace Dominic, ironizzando l’ultima parola, prima di porgergli un bicchiere d’acqua e aiutarlo a mettersi seduto sul letto.
 
Matthew beve finché si calma e fa cenno a Dom che può riporre il bicchiere sul comodino.
 
“Però, Dommeh, guarda che rischi, è da stamattina che mi stai appiccicato, per non parlare di tutta la notte. Cioè, lo apprezzo, e non sai quanto.. ma non vorrei che ora ci fossero delle conseguenze… un po’ spiacevoli.” lo avvisa il cantante.
 
“Apprezzo la tua apprensione, Matteh, ma non c’è motivo di allarmarsi, io godo di una salute ecc…“
 
Dominic è costretto a interrompersi, perché sente che sta per fare l’ennesimo starnuto, ma poi la cosa sfocia in un falso allarme.
 
“Una salute ecc… ecc..” tenta di riprendere il discorso, ma ha cantato vittoria troppo presto. “Etcì!” stranutisce, con più foga delle precedenti volte. “Eccellente.” conclude, riprendendosi.
 
Matthew sogghigna maligno.
 
“Sette. Oh, sì, amore, una salute proprio *etcì-llente *!”
 
“Vedo che la febbre non ti ha tolto il sarcasmo!” brontola il percussionista, sollevandosi una ciocca con uno sbuffo.
 
Per tutta risposta Matthew scoppia a ridere, ma questo gli provoca tre starnuti e, ancora una volta, un gran tossire.
 
“Ecco! Lo vedi che succede a fare tanto gli spiritosoni?” lo riprende Dom e stavolta Matt ci pensa da solo a prendersi il bicchiere d’acqua.
 
“Ammettilo, Dom, ti stai ammalando.” commenta il frontman, lapidario.
 
“Che sciocchezze vai dicendo? E’ impossibile!” ribatte il batterista, diventando quasi cianotico per reprimere un attacco di tosse, riuscendoci.
 
Matthew lo osserva con aria di sfida.
 
“Molto bene. Dimostramelo, allora!” proclama, allungandogli il suo termometro.
 
“Sei impossibile!” borbotta il percussionista, accettando sia la sfida che il termometro.
 
Lo agita per farlo scendere alla temperatura ideale, dopodiché si siede ai piedi del letto, si sbottona la camicia e lo infila sotto il braccio, mentre Matt tiene il conto dei minuti come se stesse cronometrando qualcuno che decide di battere un record mondiale.
 
“Tempo scaduto, fuori il termometro e il verdetto!” lo incoraggia Matthew.
 
Un po’ titubante, Dominic obbedisce ed estrae il termometro, ma prima che lo possa guardare, il suo compagno glielo strappa di mano.
 
“Ah-ah. 38,3°, amore. Direi che proprio al top della forma non sei!” sentenzia il moro, sogghignando.
 
“Perché ho idea che la cosa ti faccia addirittura piacere?” lo guarda di sottecchi il biondo.
 
“Perché non c’è più motivo per cui dobbiamo mantenere una certa distanza. Avanti, sotto le coperte con me, qui, al calduccio. Sei malato, hai bisogno di cure!” sorride l’altro, picchiettando in segno d’invito la parte vuota del letto matrimoniale e al suo amato resta ben poco da obiettare.
 
 
Si toglie le scarpe e lo raggiunge sotto le coperte, per poi appoggiare la testa al petto del cantante e abbracciarlo stretto.
 
“Lo sai che ti dico?” mormora Dom.
 
Matt emette un mezzo gemito in segno di risposta.
 
“Che visto che ormai il danno è fatto, amore, posso coglierne tutti i vantaggi!” prosegue il biondo, alzando il viso e incollando le labbra a quelle del partner, tirandolo più a sé per la nuca.
 
“Mi piace come ragioni, Dommie. Mi piace assai!” gongola Matt, prima di spostarsi di lato per tossire nuovamente.
 
Dall’altro canto, Dom gli risponde con una poderosa soffiata di naso.
 
“Ok, il romanticismo è andato a farsi fottere!” dichiara Dominic.
 
“Beato lui!” si lamenta Matt, tra il malinconico e l’invidioso.
 
“Facciamoci una dormita, che è meglio!” decide per entrambi il più grande, a discapito della luce che entra ancora prepotentemente dalle finestre, dato che è passato da poco mezzogiorno.
 
Matthew emette una risatina.
 
“Che c’è adesso?” borbotta Dom, disteso dal lato opposto, con la testa poggiata al cuscino e gli occhi già chiusi.
 
 
“Niente. E’ che con quell’intercalare mi ricordavi Puffo Quattrocchi, anche se poche storie.. tu sei più Puffo Sciccoso… un damerino che era palesemente gay!” commenta Matt, beccandosi un calcio negli stinchi da un semi-dormiente Dom.
 
“Ouch!” si lamenta il moro, per poi chiudere gli occhi e distendersi dalla sua parte.
 
“Tu allora sei Puffo Sciattone, pure lui aveva la fissa per il colore rosso e un dubbio gusto in fatto d’abbigliamento!” osserva il biondo e stavolta è lui a prendersi un calcio nella medesima zona.
 
A un tratto entrambi scoppiano a ridere.
 
“Torna tutto, Chris è Naturone e Bontina la fa Kelly … e ora che abbiamo fatto tutta la puffosa famiglia possiamo puffare… voglio dire… dormire?” suggerisce Matt.
 
Dominic apre gli occhi di punto in bianco, colto da una folgorazione.
 
“Hey, Mattie, se ci pensi bene, Sciccoso e Sciattone stavano sempre insieme … tu credi che loro due…”
 
“Oh mio dio, Dom, tu sei conciato peggio di me, sei già alla fase delirante… non puoi dire una cosa del genere!” si allarma Matt, riaprendo gli occhi, sconcertato.
 
“Ma io… “ protesta il biondo.
 
“Se ti dico che è proprio come pensi tu, possiamo dormire?” si arrende Matt.
 
“Certo.”
 
“E’ come pensi tu. Buon riposo… Sciccoso!” lo accontenta Matt.
 
“Buon riposo a te, Sciattone!” ribatte Dom, felice come un bimbo, prima che entrambi cedano alla debolezza della febbre e crollino addormentati.
 
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Parecchie ore dopo, Dominic è il primo a svegliarsi e per prima cosa decide di controllarsi la febbre.
 
Non appena ha l’esito, sveglia Matt, scrollandolo non troppo gentilmente.
 
“Dannazione, è tutta colpa tua! Gran bell’idea mangiare sushi freddo gelato a * Febbraio * e dormire *fuori all’aperto * !!” sbotta, svegliandolo più con il volume del suo tono di voce che non con il gesto precedente.
 
“Ma… ieri hai detto che lo trovavi così romantico!” protesta Matt, stropicciandosi gli occhi.
 
“Questo era prima di sapere a che cosa sarei andato incontro!” ribatte l’altro, nero di rabbia.
 
Matt sbuffa, cercando, a fatica, di mettersi seduto sul letto, così da poterlo affrontare meglio.
 
“Ma non eri tu quello che voleva cose plateali, alla Romeo e Giulietta? E ora non riesci nemmeno a sopportare un po’ di febbriciattola?” lo accusa, schiarendosi la voce.
 
 
“Bells, *39,2°* non la chiamerei esattamente febbriciattola!” puntualizza Dominic, mostrandogli il termometro.
 
Per tutta risposta, Matt lo agita per abbassarlo e si richiude in qualche minuto di silenzio nel quale si misura la febbre a sua volta.
 
Quando lo estrae, ha un’aria soddisfatta che normalmente non si addirebbe ad un malato.
 
“39,4°, quindi non fare vittimismo!” lo zittisce, tronfio, mostrandogli il termometro come se stesse tenendo in mano un Grammy.
 
“Non è che ti sei preparato anche il discorso di ringraziamento?” ironizza Dom, alzando gli occhi.
 
“Oh sì, certo, ringrazio i microbi e i batteri di cui era satura la gelida aria del Den che ora ci ha ridotto in questo stato. A voi dedico questo termometro, senza di voi niente di tutto questo sarebbe stato possibile!” lo accontenta Matt, calandosi nella parte.
 
“Cheers!” intercala Dom, fingendo di rubare quell’ipotetico microfono a Matt.
 
“Perfetto. A deliri stai messo bene anche tu!” ribatte il percussionista, tirando su con il naso.
 
Matt gli sorride radioso, scuotendo la testa.
 
“Il punto è un altro. Ci pensi, amore, abbiamo entrambi la febbre, condividiamo una malattia!” si esalta il moro. “E se ci ammaliamo, ci ammaleremo insieme, e se moriamo, moriremo insieme!” continua, esaltandosi forse un po’ troppo.
 
“Ora sei tu quello che sta esagerando!” lo riporta alla realtà dei fatti Dom, un po’ spaventato, ancora di più quando si accorge dell’espressione pensierosa di Matt, che lui conosce fin troppo bene.
 
 
“Hey, aspetta un momento, so che significa quello sguardo, bello mio, stai pensando a una nuova canzone?” lo coglie in flagrante.
 
“Perché no? Però non per il nuovo album, per quello ho già le idee chiare.” risponde l’interpellato, circondandosi di un alone di mistero.
 
“Matteh, lascia perdere le canzoni per il momento, abbiamo un problema non indifferente da risolvere.” lo sprona Dom, prima di tossire violentemente.
 
“E sarebbe?” domanda il moro, senza battere ciglio.
 
“E me lo chiedi pure? Siamo qui, soli, abbandonati in questa casa e febbricitanti a un livello preoccupante, è chiaro che da soli non possiamo provvedere a noi, abbiamo bisogno di un aiuto!”
 
“Sciocchezze!” ribatte il cantante, calciando via le coperte e preparandosi ad alzarsi.
 
“Che ti serve? Vuoi bere qualcosa, vuoi che controlli l’armadio dei farmaci, vuoi che prepari la cena?” prosegue, ma non appena mette i piedi a terra, ricade esanime sul letto.
 
“Matthew! Tutto bene?” si allarma Dom, ma senza avventurarsi fuori dalle coperte.
 
“Più o meno. Io ce la farei anche a fare tutte le cose che ho detto… se solo questa stanza la smettesse di girare…” brontola lui, sdraiandosi sul letto.
 
“Non dirlo a me, mi sento come se avessi mal di mare.” gli fa eco il batterista.
 
“Perché… tutto a un tratto fa così freddo?” chiede spaesato il pianista, battendo i denti e cercando di scaldarsi abbracciandosi, scosso dai brividi.
 
“Torna subito sotto le coperte e smettila di fare l’eroe!” lo ammonisce Dom, aiutandolo a rimettersi sotto le lenzuola e rimboccandogliele amorevolmente.
 
“Grazie. Hai ragione tu. Abbiamo bisogno di un aiuto.. ma chi chiamiamo?” domanda Matt.
 
“Non saprei. Mia mamma.. o la tua?” propone Dom.
 
“Sei pazzo? E’ fuori discussione. Loro ancora non sanno di … noi due. Ricordi? Lo scorso Dicembre c’è mancata la spina dorsale, quindi è tutto rimandato al prossimo Natale. Possiamo solo chiamare chi sia al corrente della nostra.. ehmm situazione sentimentale.” lo ammonisce Matt, imbarazzato.
 
“Intendi dire soltanto chi sa che tu ed io scopiamo peggio di due cani in calore? Basta dirle le cose!” ribatte l’altro, molto meno imbarazzato, facendo visibilmente arrossire il suo compagno e non è certo per la febbre.
 
“Ok, proviamo con Chris.” stabilisce Dom, prendendo il suo fido cellulare e cercando il numero dell’amico in rubrica.
 
“Hey, voi due, non provateci neanche a farmi un resoconto dettagliato della vostra seratina!” si mette subito sulla difensiva il bassista, rispondendo al terzo squillo.
 
“Tranquillo, non ne abbiamo nessuna… etcì.. intenzione!” lo tranquillizza Dom, tirando su con il naso, mentre Matt gli allunga premurosamente uno dei duecento pacchetti di fazzoletti di carta di cui si è circondato.
 
“Stai bene, Dom?” si preoccupa Chris.
 
“No, non stiamo bene, né io né Dom,” si intromette Matt “Abbiamo un febbrone che si aggira spavaldo sui 39° e non sembra aver alcuna… etcì …intenzione..di abbandonarci!” spiega all’amico, andando alla ricerca di un altro fazzoletto di carta.
 
“Dev’essere una parola maledetta!” ridacchia Chris.
 
“Quale?” domandano all’unisono i due amanti.
 
“’Intenzione’. Stranutite entrambi prima di dirla!” spiega lui, divertito.
 
“Può darsi… il punto è… siamo proprio messi male, non è che faresti un salto a darci una mano?” domanda gentilmente il biondo.
 
“Ragazzi, mi dispiace tanto, io vorrei tanto aiutarvi ma… non posso abbandonare il territorio, non ora che si aggira il nemico, devo mantenere alto il livello di guardia.” li informa.
 
“Dom, ma chi accidenti hai chiamato? Chris o il Soldato Ryan?” ridacchia Matt, a colpi di tosse.
 
“Hey, Chris, non è che niente niente hai la febbre anche tu?” finge di preoccuparsi Dom.
 
“Ah-ah. molto divertente, ragazzi.” alza gli occhi Chris. “Intendo dire che ieri Alfie ha avuto la favolosa idea di invitare qui Johnny, a casa nostra, per un’intera settimana e né Kelly né i genitori del bambino si sono opposti. Voi non potete capire.. è qui da stamattina, si sono chiusi in camera di Alfie e.. che il Cielo mi aiuti, spero solo stiano giocando! Ma stanotte dormiranno insieme, nella stessa stanza!” si allarma il bassista.
 
“Capirai… anche se eravamo un po’ più grandicelli Dom ed io abbiamo dormito insieme, nella stessa stanza, anzi , anche nello stesso letto, un sacco di volte!” lo informa Matt.
 
“CAZZO PERO’ COSI’NON MI AIUTATE!” si allarma ancora di più Chris, urlando e perdendo il suo usuale self-control.
 
“Ok, non era l’esempio più adatto da utilizzare.. ma, hai capito cosa intendevamo dire, no?” cerca di tranquillizzarlo Dom.
 
“Più o meno, ora però vi devo lasciare, è quasi pronto in tavola e devo trovare il modo di cambiare i posti e frapporre Ava fra Alfie e Johnny, per dividerli almeno durante i pasti… a pranzo mancava poco che si imboccassero a vicenda…“ borbotta Chris, crucciato.
 
“Scusatemi ancora. Rimettetevi presto! Però potete chiedere a Tom, so che tornava anche lui qui in questo periodo.” li informa il loro migliore amico, riattaccando.
 
I due si scambiano uno sguardo e decidono di seguire quel consiglio.
 
Matt prende il suo cellulare, con l’intento di comporre il numero del loro amico, nonché fotografo ufficiale e anche manager della band, ma Dom gli mette una mano sopra, facendolo desistere.
 
“Aspetta. E chi ci assicura che lui non abbia niente di meglio da fare che accudirci?” lo fa ragionare Dom, dubbioso.
 
Matt sogghigna.
 
“Tu lascia fare a me.”
 
Dom gli da carta bianca e lui attende pazientemente che Tom risponda, cosa che avviene prima del sesto squillo.
 
“Hey, Matt, come va?” lo saluta festoso Tom.
 
“Ti direi ‘Non c’è male’, ma sarebbe una bugia colossale. Dom e io siamo bloccati qui a Teignmouth, conciati da fare schifo.” commenta Matt. “Quindi, sai.. quello show che abbiamo in programma settimana prossima, non credo proprio che riusciremo a… “ prosegue, prima di venir bruscamente interrotto.
 
“Dimmi solo dove vi trovate!” ordina il loro amico.
 
Matt gli da tutte le dovute indicazioni.
 
“Bene. Non muovetevi da lì!” intima ai due l’altro.
 
“La vedo dura, Tom…” protesta Dom, ma l’amico ha già riattaccato.
 
Non è esattamente come i cartoni animati dove tutto accade in pochi secondi, ma Dom e Matt non devono attendere a lungo.
 
Nemmeno un’ora dopo sentono una macchina arrivare a tutta velocità e inchiodare di colpo.
 
“Eccolo!” sorride Matt, riagguantando il suo cellulare.
 
“Sì, Tom, allora, è la casa con le persiane verdi, la vedi? Ottimo, una copia delle chiavi la trovi sotto lo zerbino.” lo istruisce il cantante, riattaccando, per poi accorgersi di come lo sta guardando Dom.
 
“Beh, che vuoi? La zia è una tradizionalista!”
 
A tempo record, Tom raggiunge i due, rimanendo sulla soglia della stanza.
 
“Voi due!” sibila, indicandoli. “Cazzo, io lo sapevo che sarebbe finita così, quando Chris me l’ha detto. Matt ma che cazzo pensavi di dimostrare? Certe idee così sdolcinate fattele venire d’estate alle Hawaii, non qui in pieno inverno!” borbotta.
 
 “Ad ogni modo, non temete, fosse l’ultima cosa che faccio, vi rimetterò in sesto nel giro di tre giorni, lasciate fare a me!” li informa, prima di sparire in cucina, dove pochi minuti dopo i due malati odono un gran trambusto di pentole e aprire e chiudere di armadietti e cassetti.
 
“Comincio ad avere paura…” mormora Dom, inquieto.
 
“Non sei il solo.” afferma Matt, con un’espressione gemella di quella dell’amato.
 
All’incirca mezz’ora dopo, Tom o per lo meno un’entità a loro sconosciuta che ha le sembianze del loro amico, fa irruzione nella stanza, con in mano due scodelle di brodo caldo e indossando un grembiule color ciclamino che inneggia all’arte dello chef.
 
I due malatini hanno la stessa idea, ma Dom è il più rapido dei due ad appropriarsi del fidato cellulare e scattare a Tom una foto.
 
“E con questo ti sputtaneremo a vita su Facebook, amico!” se la ride con Matt.
 
“Bella riconoscenza! Spero vi vada di traverso la cena!” brontola Tom, porgendo loro le due scodelle e lasciando la stanza, borbottando cose intellegibili.
 
Tom fa ritorno, non appena i due ne svuotano il contenuto, con un appetito che non pensavano nemmeno di avere.
 
“E ora mettetevi a sedere sul letto e provatevi la febbre, muoversi!” impartisce ordini il loro amico, porgendo loro un ulteriore termometro per evitare noiosi turni.
 
Ritira i termometri nello stesso momento e legge i risultati: Matt ha 38,6°, Dom 38,8°.
 
“Ottimo, comincia già a scendere.” commenta Tom, soddisfatto.
 
“Ho vinto!” esordisce Dominic.
 
“Guarda che non è mica una gara!” gli fa notare Matthew.
 
“Ho vinto lo stesso!” si intestardisce il biondo.
 
“Non è che vince quello che ha meno febbre?” si intromette Tom.
 
“Allora ho vinto io!” esulta Matt, con ancora più entusiasmo.
 
“Ma perché l’ho detto?” si pente amaramente il manager.
 
 
Mentre provvede a recuperare le ciotole, qualcosa non sfugge ai suoi occhi.
 
“Ma… voi due siete ancora vestiti!” esclama.
 
“In che senso? Vuoi che ci spogliamo?” chiede Dom, perplesso.
 
“No, deficiente. Voglio che vi mettiate in pigiama!” sbotta Tom.
 
“Trovamene uno e t’accontento. Non è che ci siamo preoccupati di metterne uno in valigia!” ribatte Matt, per poi voltarsi verso Dom.
 
“Pinkie è all’ingresso con Leo, non mi ha sentito mentre  lo chiamavo ‘valigia ‘.” spiega, come se a Dom gliene importasse qualcosa.
 
“Non voglio nemmeno sapere chi è Leo… anche se temo di averlo capito!” borbotta Tom, lasciando la stanza.
 
“Voglio però che indossiate questi!” riprende il discorso, facendo ritorno con in mano due pesanti pigiami di flanella.
 
“Bells, devono essere di tuo zio questi, indossateli!” li sprona.
 
A fatica, i due eseguono gli ordini, togliendosi i loro abiti e facendosi scudo con le lenzuola.
 
“Ma ci annego dentro!” si lamenta Matt alla fine, ‘navigando ‘ nel pigiamone rosso .
 
“Saranno almeno di tre taglie più grandi!” osserva Dom, coi movimenti impacciati dal pigiamone azzurrino.
 
“Non importa, questo offre la casa!” sentenzia Tom, irremovibile, per poi rimuovere le coperte.
 
“Hey, ma che fai?” protesta Matt, ma è troppo tardi.
 
Tom ha già estratto una delle sue amate fotocamere digitali e ha già immortalato quella goffa scena.
 
“E con questo siamo pari per lo sputtanamento!” ridacchia, ricoprendoli subito.
 
“Ora pensate a riposarvi, niente TV, niente riviste, niente chiacchiere, niente di niente, non voglio sentire volare una mosca!” comanda, allontanandosi e raggiungendo il salotto.
 
Troppo indeboliti per protestare, Dom e Matt eseguono gli ordini, mentre dal salotto possono sentire in lontananza la TV accesa e Tom che ridacchia guardandola, sgranocchiando qualcosa.
 
Dopotutto… lui può.
 
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Sotto tutte quelle cure non troppo amorevoli, ma soprattutto sotto tutti quegli ordini impartiti con una disciplina quasi militare, i risultati non si fanno attendere e nel giro di tre giorni Tom riesce davvero a portare a termine quella missione impossibile.
 
Già dopo solo un giorno i due malati si sono già potuti permettere il lusso di abbandonare il letto e la metà del secondo giorno l’hanno passato totalmente sfebbrati.
 
“Non sappiamo davvero come ringraziarti, Tom, sei stato prodigioso!” gli sorride Matt, con uno sguardo colmo di riconoscenza.
 
“Già, facci sapere se possiamo sdebitarci in qualunque modo!” sorride alle stesso modo Dom.
 
“Non serve, ragazzi… etcì… l’importante è che ora st.. sta.. st.. etcì.. state bene!” risponde a fatica il loro amico.
 
Dom e Matt si scambiano uno sguardo tanto cattivello quanto complice.
 
“Oh-oh, cos’era questo, Matt? Il terzo starnuto nel giro di una mattina?” domanda Dom, con finto fare apprensivo.
 
“Temo proprio di sì. Tom, caro, ti conviene filare dritto a casa e infilarti sotto le coperte! Chissà mai, magari ce la fai a riprenderti in due giorni o faremo lo show senza di te.” rincara la dose Matt, mentre lo accompagnano alla sua macchina.
 
“Hey, ragazzi, non dicevate che mi eravate debitori e avreste fatto qualunque..etcì.. cosa?” si ricorda al momento propizio Tom, mentre sale in macchina.
 
“Beh.. sì..” mugula Dom.
 
“Perfetto, ora ne avrete lì occasione, sarete le mie due infermierine, tanto ormai siete immuni dall’influenza, chi meglio di voi? Tanto per cominciare, Dom, guida tu al mio posto, io mi sdraio sui sedili posteriori. Matt, tu aiutalo con la strada e poi andrete a comprarmi quei brodini prodigiosi, ho finito la dispensa grazie a voi!”  sentenzia Tom, inondandoli col suo fiume di parole e richieste.
 
Il primo di una lunga serie.
 
“E, mi raccomando, niente spettacolini a luci rosse fra voi due, piccioncini, non gioverebbero di certo alla mia salute!” aggiunge alla fine.
 
“Era meglio tenerci la febbre!” alza gli occhi Matt.
 
--
 
THE END
 
 
Sono troppo di fretta ed è troppo tardi (sono un’incosciente, dovrei dormire a quest’ora.. ma tra poco lo farò) per lasciare note come si deve, dico solo che non ho la più pallida idea se Matt da quelle parti ha zii e se quelli sarebbero così generosi da prestargli casa… ma mi serviva per la FF.
 
spero vi abbia divertito , ma liberi di dirmi qualsiasi cosa.
 
Almeno sono riuscita a lasciarvi con qualcosina prima di ehmmm partire in missione (OMG!!!!!!)
 
Ci si ribecca a Settembre
 
super smack e ‘notteeee!!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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