Mi guardavo dentro, non ero felice, io non lo ero quasi mai. Per me la felicità era solo un periodo che intercorreva tra una delusione e l’altra. Ora che ci penso mi sembra tutto talmente assurdo, io che sono una persona così gioiosa, leggera, brillante, mi stavo lentamente spegnendo come una candela che sta quasi per finire … io stavo finendo. Quante belle cose mi sarei perso: mio figlio, mia moglie, i successi, le lodi- e perché no-, le critiche.
Fisso i miei piedi incedere sull’asfalto, poi alzo il volto sulla folla: che frenesia illogica, tutti corrono ovunque quasi fosse il loro ultimo giorno di vita. Sopprimono come se di loro non valesse la pena.
Sapete un tempo io ero come loro e ora guardo il mio Indio, l’unica cosa decorosa che ho prodotto da quello squallore, e mi percorre un tremito al sol pensiero che lui possa distruggere la sua esistenza come, alla sua tenera età, ho fatto io. Non abbiamo tutti la nostra “Susan''; la vita, in certi casi, non si conclude sempre bene. Io sono un “perdonato”, il mondo mi ha assolto, mi ha dato un’occasione di riscatto ed io, almeno per questa volta, sono riuscito a non sprecarla, e proprio in quel momento sono diventato un uomo, o se non altro quella persona che più si avvicina al concetto generale d’individuo.
Ho trascorso la maggior parte della mia esistenza ad autodistruggermi, comprimendo la mia vita nell’obbrobrio della solitudine, non avendo nessuno al mio fianco, non avendo nessuno nelle mie “stanze vuote”.
Oggi ho conosciuto una donna speciale, una donna incantevole. Con lei sembra tutto più semplice, mi ama, vuole cambiarmi ed io voglio farlo per lei. Merita un uomo che la protegga, che le faccia sapere di essere così speciale da cambiare la propria vita solo per darle gioia. Lei non mi urla contro: ”Sei solo un drogato”, quante persone l’hanno fatto … Lei mi stringe forte quando il mio corpo vorrebbe cedere, lei mi accarezza il viso quando il sudore è troppo freddo, lei mi dorme accanto quando ho paura di svegliarmi, lei mi spinge a lottare, lei mi ha fatto capire che io posso essere un uomo migliore solo se lo voglio. Lei è la cosa più bella che la vita mi abbia regalato. Lei è la forza di andare avanti. Lei è … oggi, la mia unica ragione di vita.
“Nessuno è perfetto Robert, ma questo non significa che non valga la pena amare.”
La mia Suzie me lo ripeteva sempre quando notava nei miei occhi la paura, lo spavento di non farcela a uscirne fuori, il terrore di non essere all’altezza .Non volevo deluderla, se l’avessi fatto non mi sarei dato pace per tutta la vita. Lei mi guardava con quegli occhi così dolci, a volte scorgevo nel suo sguardo la paura di sbagliare, che angoscia permeava la mia anima quando sentivo che i miei sforzi non erano sufficienti, che non stavo lottando abbastanza fermamente,che non ero capace di essere una persona migliore, ma che fossi soltanto uno stupido scherzo della natura.
Lei: la mia forza generatrice.
Io: la sua battaglia per la vita e la morte.
Chiudevo gli occhi e tutto mi appariva come il simpatico scarabocchio di un bambino, ma non era poi così amorevole quel disegno confuso. La vita si mostrava come una sagoma indefinita, non aveva colore, non aveva sfumature né liete né infelici. Non avevo ragion per cui vivere se non la forza di guardarmi allo specchio e trovare il mio viso schifosamente pallido, mi odiavo come non potrò disprezzare nessuno in tutta la mia vita.
Sono del parere che l’esistenza non sia definibile tale se almeno una volta non proviamo a sentire odio per noi stessi. Ci aiuta a capire cos’è che stiamo sbagliando, cosa non è degno di essere chiamato nemmeno “errore”.
È così dolce l’odore della libertà, è così bello sentirsi librare in aria e non voler toccare mai terra. Desideravo solo poggiare i miei piedi e sentirvi sotto la strada, quella solida, che mi avrebbe condotto dove sarei stato - finalmente- felice.
Oggi è solo grazie a lei se io sono libero.
Sì, lo ammetto, non sono stato poi così bravo, ci sono ricaduto parecchie volte, ma alla fine ce l’ho fatta … non è forse questo quello che conta?! Il risultato?!
Ho mancato troppe volte il bersaglio per pretendere umanità da chi non mi ha mai amato col cuore, ma grazie a ciò sono riuscito a distinguere il bene sincero da quello più infimo.
Oggi al mio fianco ho solo persone che mi hanno sempre, veramente, amato, e che nell’errore mi sono state vicine. Mi hanno visto affondare per poi tendermi la mano- non ce l’hanno fatta, ma oggi mi sono accanto e non mi lasceranno poi così facilmente. Proprio come la mia Susan, ancora di salvezza nel mare della solitudine.
Oggi al mio fianco ho solo persone che mi hanno sempre, veramente, amato, e che nell’errore mi sono state vicine. Mi hanno visto affondare per poi tendermi la mano- non ce l’hanno fatta, ma oggi mi sono accanto e non mi lasceranno poi così facilmente. Proprio come la mia Susan, ancora di salvezza nel mare della solitudine.
Le chiesi di sposarmi la sera del 6 novembre 2003 alle 23:59, un minuto prima del suo compleanno.
Il nostro è un amore speciale … Così unico che decidemmo di imprimere quell'attimo di pienezza interiore, nella nostra mente, facendo un viaggio a Londra. Che belle giornate abbiamo trascorso lì. Com’era bello passeggiare mano nella mano per le strade, ma era altrettanto bello restare in camera, al caldo, abbracciati. Ricordo ancora oggi come mi batteva il cuore ogni volta che i nostri corpi si aggrovigliavano l’uno nell’altro. Poi l’ho finalmente sposata due anni dopo, quando realmente del “vecchio me” ne era rimasto solo il triste ricordo.
Il nostro è un amore speciale … Così unico che decidemmo di imprimere quell'attimo di pienezza interiore, nella nostra mente, facendo un viaggio a Londra. Che belle giornate abbiamo trascorso lì. Com’era bello passeggiare mano nella mano per le strade, ma era altrettanto bello restare in camera, al caldo, abbracciati. Ricordo ancora oggi come mi batteva il cuore ogni volta che i nostri corpi si aggrovigliavano l’uno nell’altro. Poi l’ho finalmente sposata due anni dopo, quando realmente del “vecchio me” ne era rimasto solo il triste ricordo.
Non voglio essere troppo svenevole, questo non vuole essere né un encomio né una contemplazione forzata … è solo il racconto di una vita, di una vita che non mi ha dato molto ma che oggi, grazie al cielo, riesce a rendermi pago.
Posso dirlo, ora: Io sono sereno.
In questa serenità ci saranno sempre momenti bui o attimi di panico, ma l’unica cosa che mi darà sempre la forza di andare avanti sarà il suo viso. Lei sarà sempre al mio fianco, sentirò la sua mano nella mia ogni volta che ne avrò più bisogno, assaporerò il gradevole gusto delle sue labbra, ogni sera, per tutta la vita. La amo e l’amerò sempre, di un amore sincero come mai.
Qualsiasi sia il gioco che la vita sta preparando per me io ne disputerò una partita, e non avrò paura di rialzarmi da perdente. Combatto e combatterò sempre, ho troppe cose belle da vivere per lasciarle esistere senza di me, sarò lì con le labbra turgide e le mani chiuse in un pugno pronto a sganciare un nuovo colpo … sperando che sia quello di grazia.
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''La vita si presenta più difficile quando cerchi di guardarla con gli occhi di un bambino. Arriva il momento di crescere ed è in quel momento che inizi a vedere tutto in modo diverso. Percepisci finalmente la luce nel buio; hai passato anni in quelle tenebre, ti crogiolavi in quello squallore (in)consapevole che stavi lentamente morendo dentro. Svanivi come sparisce un ricordo di cui non hai più memoria.
Sei riemerso nel momento in cui avevi più bisogno di farlo, non voglio adorarti come se tu fossi una divinità (questo discorso si potrebbe anche approfondire) perché tutti sappiamo che sei solo uno di noi, ma sei quell’“uno di noi” che si è distinto e che oggi continua a farlo sprezzante del resto.
Sarà sempre un onere per me seguire la tua arte, i miei occhi s’illumineranno d’immenso a ogni tuo sorriso, tuo successo, e non ti lasceranno neanche quando non sarai lì, sul podio, a sventolare per la tua vittoria. Ti venero, sì … lo faccio, non riesco a farne a meno e non penso ci sia assurdità in tutto questo. Infondo ogni forma d’arte ha i suoi seguaci,tu sei l’artista e io tua fautrice .
Sarò sempre seduta lì, in quella sala, aspettando con ansia di vederti interpretare un nuovo ruolo- o vecchio- del quale amerò già ogni istante di ripresa. E’ così semplice per me spiegare cos’è che amo di te: amo il modo con il quale hai sempre dato alla mia vita un respiro, quelle due ore davanti allo schermo mi doneranno sempre “riposo”. Quando ho bisogno di sollievo sei tu l’ancora che mi salda al suolo per farmi ricominciare a respirare dopo quella pressante apnea che sono costretta a mantenere ogni singolo giorno. Forse dovrei trovare uno scoglio più solido (e reale) al quale appoggiarmi per ricominciare a vivere, per il momento mi appaghi e sono lieta di dire che sei il secondo sorriso della mia giornata.”