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Autore: What is her name    25/08/2011    1 recensioni
Questa storia non ha come protagonisti nè Daniel, nè Emma e Rupert, ma James ed Oliver Phelps insieme ad altri due donzelle... Spero vi piaccia...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Era una giornata di sole, un evento raro per gli inglesi. Quasi tutti gli abitanti di Londra si aggiravano per le strade illuminati dai più bei raggi del sole. Tutti erano fuori a godersi la giornata. Tutti tranne due persone, o forse di più di due, ma a noi importerà solo di loro. 
 
Oliver aprì la porta che dava su una camera buia. Una volta dentro, si guardò intorno, identificò una sagoma rannicchiata su un letto e sospirò. Camminò, verso le tende chiuse, cercando di non inciampare su qualcosa. 
Riuscì ad arrivare, senza cadere, davanti la finestra. Una volta lì, spalancò le tende ed aprì le finestre. 
James, rannicchiato sul letto, strizzò gli occhi e si gettò il cuscino in faccia. 
“Forza! Svegliati! Fuori c’è un sole splendente che ti aspetta!” disse Oliver. 
“Lasciami in pace! Non voglio uscire!” rispose James. 
Sentì Oliver sbuffare e si girò dall’altro lato. Perché voleva che uscisse per forza? 
Era tanto che non usciva, almeno da un mese, dalla fine della sua relazione con Claire. Era stato un brutto colpo la fine della loro storia per James. Credeva di aver trovato la donna giusta, ma lei non lo era affatto. Lo aveva lasciato senza un motivo ovvio, questo gli fece pensare che stesse con lui solo per la sua popolarità. Quando le aveva chiesto il motivo, lei gli aveva risposto ‘ Le persone crescono, e credo sia arrivato il momento che lo faccia anche tu!’. Avrebbe preferito un 'arrivederci', o un 'a presto’, o un 'mi mancherai, ma devo proprio', o un 'ti ho amato come non ho mai amato nessuno, ma deve finire', o un 'sono stata bene con te', o un ‘è stato bello finché è durato' ma non fu così. Se n’era andata, portando via con sé un pezzo del suo cuore. 
“James! Non puoi fare così! È passato un mese! Non puoi stare ancora così!” disse Oliver prendendolo da un piede. 
“Cerca di finirla! Posso fare quello che voglio, ed io voglio… okay! Vengo!” disse dopo aver guardato la faccia da cucciolo che gli fece Oliver. 
Si alzò, si sistemò ed una volta uscito andò verso suo fratello e disse: 
“Dove andiamo?”
“Golf! Con un sole come questo dove pensi di andare?”
Detto questo, si diressero verso il campo da golf.
 
 
 
 
Erano le sei e mezza del mattino quando la sveglia di casa Benson suonò ininterrottamente. 
Sadie la spense con un pugno, si girò su se stessa e si stropicciò gli occhi stanchi. Avrebbe preferito dormire un'altro pò, ma il dovere chiamava. 
Si alzò e si diresse in bagno. Una volta dentro, si spogliò e si mise sotto la doccia, sperando che il getto caldo l'avrebbe fatta sentire meglio. 
"Mamma! Fra mezz'ora devo essere a scuola, ed ancora non mi hai preparato la colazione!"
Sadie sospirò e disse: "Ed io devo andare al lavoro, ma non mi sto lamentando della mia lentezza!"
"Scusa!"
Sadie lavorava come giornalista. Non era una giornalista conosciuta, ma quella che scriveva solo al giornale del loro stato, cioè l'Inghilterra. 
Aveva 24 anni, molto matura, adorava portare a termire il suo lavoro perfettamente, ed era una delle migliori giornaliste del posto. Suo figlio Sean aveva sei anni, era un bellissimo bambino, già alla sua età aveva molte ammiratrici. Sadie lo trovava adorabile, era un bambino calmissimo, il cosiddetto angioletto senza ali. Sean non aveva il padre, lui era andato via appena aveva scoperto della sua esistenza. Gerrard non era un tipo amabile, la trattava malissimo, le procurava tanti lividi. Sadie non si sarebbe più dimenticata quando Jude aveva cercato di inseguirlo per cercare vendetta.
Jude Traves. La sua più cara amica. Non aveva mai incontrato una pazza del genere. Erano due persone totalmente diverse. Sadie era una ragazza calma, molto matura e pronta a svolgere il suo compito al meglio. Il suo detto preferito era 'Before the duty, then the pleasure'. Mentre Jude era una pazza di catena. Amava uscire. aiutava le ragazzine maltrattate dai propri ragazzi, picchiando loro. Ascoltava musica Metal, al contrario di Sadie che ascoltava musica punk-rock o rock classico, e amava alla follia il suo uomo, Oliver Phelps.  Amava pogare e non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, nemmeno dal suo capo. 
 
 
Sadie uscì dalla doccia velocemente e, con il telo addosso, andò in cucina a preparare la colazione. Una volta dentro notò che Sean era seduto al tavolo con il piatto davanti e le posate in mano. 
Lei rise e disse: "Hai già preparato la tavola! complimenti!"
"Questo è il mio compito. Preparare la tavola e mangiare!"
"Oh! Allora lo ammetti che fai solo questo!" 
"Ed anche i compiti!"
"Ed anche i compiti!" ripetè Sadie ridendo per poi aggiungere: "Uova e bacon? o Pancakes? o semplici cereali?"
"Pancakes!" urlò il bambino entusiasto. 
Sadie cucinò i Pancakes sorridendo. Suo figlio era l'unica fonte di vita, di felicità per lei. Aveva passato un brutto periodo, ed ancora stava male per Gerrard, ma quando era con lui, tutto era diverso. 
Mise i Pancakes in un piatto e li poggiò al centro di tavola. 
Sean li prese e li annegò sullo sciroppo d'acero, con tanto entusiasmo. Sadie rise e fece altrettanto. Versò il succo d'arancia su due bicchieri ed uno lo diede a Sean. 
"Oh mio Dio! è tardissimo! Andiamo!"
Sean si alzò, corse a prendere la borsa ed insieme a Sadie uscirono per strada ad assaporare, stupiti, il calore del Sole. 
"Mamma?" chiese Sean una volta fuori. 
"Dimmi!"
"Hai ancora il telo addosso!"
 
 
 
 
 
 
 
"Che bel lancio! complimenti!" disse Oliver. 
"Lo so! ma così non mi convinci" rispose James. 
"Dai! Matthew ed Evanna ci tenevano così tanto! cosa ti costa! solo un pranzo tra vecchi amici!"
"Si, certo! per poi essere il terzo in comodo? ci siete tu e Jude e Matthew ed Evanna!" 
"Allora ti sentiresti il quinto in comodo!" disse Oliver sarcastico. 
James lo guardò per la prima volta seccato, e s'incamminò verso l'altra buca mormorando: "E' un modo di dire!" 
Oliver lo seguì imperterrito; non riusciva a capire che la risposta fosse no! 
"Dai, fratello! non voglio vederti così distrutto! non te lo meriti! tu sei James! non ti ho mai visto così! noi prendiamo tutto a risata!" disse Oliver esasperato. 
James si voltò di scatto, seccato, e disse: 
"Bè! mi dispiace informarti, ma le persone crescono e credo sia arrivato il momento che lo faccia anche tu!" 
Non lo pensava realmente, ma queste furono le ultime parole pronunciate da lei, Claire! e quindi doveva per forza scaricarle a qualcuno per sentirsi meglio. 
Oliver lo guardava scioccato, si era forse seccato? 
"Allora è questo che ti ha detto? sono state queste le ultime parole di quella puttana?" urlò Oliver seccato.
Tutti si girarono a guardarli. 
"Non chiamarla così!" urlò James saltandogli addosso. 
"Ah! è così che va a finire? mi salti addosso per una che nemmeno ti considera?" sussurò Oliver. 
James guardò suo fratello, la persona che le stava più vicina, il suo migliore amico; lo abbracciò e pianse, buttando via tutto il dolore che gli perforava il cuore in quell'ultimo mese. 
 
 
 
 
"Sadie! smettila di cucinare e ascoltami!" disse Jude con la cornetta in mano. 
"Oh Dio! cosa c'è?" chiese lei esasperata. 
"Sadie! dovresti venire! non devi affaticarti così tanto!" disse Jude. 
"Jude... sei una mia cara amica e so che ti preoccupi per me, ma devo stare con Sean!" 
"Chiami una baby-sitter!" 
"Non lascio di certo mio figlio ad una sconosciuta!" 
"Allora lascialo a tua madre!"
"Non voglio lasciarle questa responsabilità! e poi a me piace stare con Sean"
"Anche a me piace! ma è solo per pranzo! se vuoi puoi mangiare veloce ed andartene subito dopo, non te lo proibirò."
"Jude non posso!"
"Allora portati Sean!"
"Perchè ti importa così tanto la mia presenza?" 
"Ti voglio fare conoscere Oliver... ed anche Matthew ed Evanna."
Sadie sospirò. Era dal giorno prima che la chiamava per assillarla senza mai fermarsi. La chiamava pure in ufficio. 
"Non ci sono altre occasioni per conoscerli?" 
"No"
Sapeva benissimo che in realtà ce ne sarebbero state.
"Okay! Farò in modo di esserci!" disse lei annoiata. 
"Benissimo, è quello che volevo sentire! ci vediamo domani al Le Gavroche, alle 12... vestiti elegante, magari il cameriere potrebbe apprezzarti" 
Detto questo Jude terminò la chiamata. Sadie sospirò; Jude la stava facendo impazzire totalmente.
 
 
 
 
"Va bene! Verrò..... Oliver?" disse James.
"Si?"
"Scusami. Non lo penso realmente, e non avrei dovuto farlo. Sono un idiota!"
"Non preoccuparti. Non è successo nulla." disse Oliver abbracciando il fratello. 
James sciolse l'abbraccio ed andò verso la buca più lontana. Una volta lontano, Oliver prese il telefono e digitò un numero. 
"Pronto?" 
"Ehy Jude!" canticchiò Oliver.
Jude rise e disse: "Credo di averla convinta!"
"Perfetto!"
"E tu? hai convinto James?"
"Certo! A differenza tua, io sono un professionista!"
"Spero che non gli hai detto nulla!"
"Niente di niente!"
"Benissimo! Adesso devo andare che c'è quella troia del mio capo che mi urla addosso!"
Oliver rise e disse: "Okay. Ci vediamo più tardi tesoro mio!"
 
 
 
<--Noticina dell'autore-->
Salve a tutti. Spero proprio che questo capitolo sia piaciuto. E' da un bel pò di tempo che ci lavoro, quindi spero che abbia fatto davvero un bel lavoro. Ringrazio in anticipo i lettori. Mi raccomando recensite, anche se saranno critiche. A presto :D
 
 
 
  
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