25/08/2011
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I Love you.
Nel profondo quegli occhi così scuri entro cui era così difficile specchiarsi, Brittany scorse per un istante una scintilla, mentre lo sguardo della ragazza, teso verso il cielo, sembrava accarezzare sogni della consistenza di nuvole entro cui potersi rifugiare.
Brittany sospirò tristemente, lasciando scivolare a terra la margherita. Doveva smettere di ascoltarne le menzogne, prima che fosse troppo tardi, prima che cominciasse a crederci per davvero.
Uno dopo l’altro erano caduti i petali, come foglie di cui un albero si spoglia in inverno, sotto il peso della stessa domanda “ Mi ama? ”. E ora ecco l’ultimo scivolare al suolo. Così, immobile e solleticato dall’erba circostante, a Brittany parve di vederlo annuire. Sì, la amava.
Ma la ragazza scosse il capo, regalando al vento lacrime che non avrebbe pianto.
La brezza avrebbe trasportato lontano ognuno di quei minuscoli petali, soffiando via dalla loro superficie il peso dell’amore che Brittany provava per Santana, soffiando via quel lieve sussurro entro cui era intrappolata una promessa d’amore.
In quella stessa brezza, pensò, si sarebbero dissolte le nuvole in cui Santana si era rifugiata; ma allora, indifesa, non avrebbe cercato un riparo negli occhi di Brittany, pensò quest’ ultima, pronta ad accoglierla, e si sarebbero nascosti dietro al volo di un usignolo.
No, pensò. Non l’amava.
Ma poi Santana si voltò verso di lei, e sorrise. Brittany pensò che la brezza avrebbe potuto arrivare in quell’istante, perché sebbene quei petali cui aveva consegnato il proprio amore, ancora giacessero a distanza d’un battito, già il loro destino era segnato, e nel tempo di un respiro sarebbero scomparsi senza lasciar traccia.
Quel sorriso, invece, tingeva d’un azzurro più vivo il cielo, scacciando via ogni nuvola; e nessuna brezza l’avrebbe mai cancellato, perché batteva nel cuore di Brittany.
“ Ti amo. ” mormorò Santana.
“ Lo so. ”
Ed era vero.
Lo sapeva, ora. Lo sapeva.