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Autore: kiara4thebest    25/08/2011    4 recensioni
Se Yusei e Aki avessero due figli molto curiosi che chiedono loro come si fanno i bambini... cosa farebbero i due genitori?
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come si fanno i Bambini?
In casa Fudo, stava regnando la beata pace perché, Aki e Yusei, erano al lavoro mentre due piccoli bambini, di circa otto anni, stavano tranquilli nella loro camera; erano un maschio e una femmina, il bambino stava leggendo il libro sulla sua scrivania mentre la bambina stava giocherellando con un modellino del sistema solare. Si somigliavano molto, infatti, avevano gli stessi occhi blu come il mare, la cosa che li differenziava era che lei aveva i capelli neri con delle ciocche rosse mentre lui solo capelli rossi. Erano fratelli gemelli.
Era sera, i loro genitori tornavano tardi dal lavoro, ma non significava che i due piccoli fratelli si annoiassero, al bambino piaceva tanto leggere e, spesso, anzi, sempre, prendeva libri dalla libreria di suo padre senza che quest’ultimo se ne accorgesse; alla bambina, invece, aveva una passione: l’astronomia, infatti il suo nome significava Luna. Lei era Tsuki mentre lui Daichi.
A rompere il silenzio che c’era nella camera, fu Daichi.
-“No! Perché ci sono le pagine strappate?!”- disse alzandosi dalla sedia.
La bambina alzò lo sguardo verso di lui perplessa.
-“In che senso?”-
-“Stavo leggendo un libro sul corpo umano...e quando arrivo all’apparato riproduttore, le pagine sono state strappate”- disse il bambino leggermente scocciato, non gli piaceva interrompere il suo momento di lettura per motivi come questi.
-“C’è almeno qualche informazione che si è salvata?”-
-“Beh... solo che serve all’essere umano per riprodursi e che nelle femmine ci sono gli ovuli mentre nei maschi gli spermatozoi”-
-“Riprodursi? Ma non era la cicogna a portare i bambini?”-
-“Si vede che mamma e papà non ci hanno detto la verità...”- rispose il bambino.
-“Allora quando tornano glielo chiediamo!”- disse la bambina sorridente.
Il piccolo tornò a leggere il libro passando al sistema nervoso mentre la sorella smise di giocare con il modellino del sistema solare e andò alla finestra per osservare la luna.
Dopo un po’, la bambina vide arrivare i genitori urlando -“Mamma, Papà!”- e attirando anche l’attenzione del gemello che si avvicinò sorridendo, poi, alla vista dei suoi.
I bambini  corsero giù, al piano di sotto, per abbracciarli, avevano deciso di fare la domanda dopo cena.
Erano circa le 10:30 della sera, Aki e i gemelli erano in soggiorno a guardare la TV e parlare.
-“Mamma, possiamo farti una domanda?”- cominciò la bambina.
Aki annuì.
-“Come si fanno i bambini?”- disse il bambino.
Alla donna venne un’improvvisa tosse.
-“Tsuki, Daichi, ve lo avevo già detto no?”- rispose imbarazzata.
-“Non è vero e abbiamo le prove”- dissero all’unisono i due.
-“Ehm... YUSEI!”- urlò chiamando il marito perché non sapeva cosa rispondere.
Arrivò, dopo qualche secondo, un uomo.
-“Che succede?”-
-“Papà come si fanno...”-  cominciò Tsuki.
-“...I bambini?”- finì Daichi.
Anche a Yusei venne un attacco di tosse improvvisa.
-“Ma non ve l’aveva già detto mamma?”- disse leggermente imbarazzato pure lui.
-“No... vogliamo la versione vera dei fatti”-
Ecco, piccolo difetto dei due, troppo curiosi specialmente Daichi. I due coniugi sospirarono.
-“Ditemi un po’ pesti perché mai questa domanda?”- chiese l’uomo sospettoso.  
I due bambini sussultarono.
-“Allora è così eh?”-  disse avvicinandosi a Daichi.
Il ragazzino indietreggiò spaventato dalla reazione di suo padre che si avvicinò al suo volto.
-“Peste, sei tu che prendi libri dalla mia libreria senza chiedere?”- chiese sospettoso.
Il volto del ragazzino si fece ancora ancora più spaventato e una gocciolina di sudore gli scese sulla fronte.
-“Ecco... io...veramente...”-
La sorella gli lanciò un’occhiata come per dirgli
Te l’avevo detto!
-“Allora?”-
-“Ehm... chi altro in casa prenderebbe libri dalla tua libreria papà?”- rispose ridendo nervosamente per paura della reazione di suo padre.
Yusei, invece, sospirò pesantemente.
-“Daichi, esiste il verbo chiedere”- disse Yusei con questa faccia à “-.-
-“E’ che... pensavo che mi avresti detto di no, tutto qui...”- rispose mettendosi una mano dietro la testa.
-“Comunque, si potrebbe avere una risposta?”-
Entrambi i coniugi arrossirono, come avrebbero fatto a spiegare ai loro figli come si facevano i bambini? Non era l’età né il momento adatto per spiegare loro questo tipo di argomento.
-“Beh... prima o poi dovevamo dirglielo...”-  si rassegnò l’uomo.
-“Ma Yusei...!!!”-
Il marito le fece l’occhiolino senza farsi vedere dai figli, erano troppo svegli per avere otto anni; Yusei se ne andò un attimo dalla stanza e quando tornò aveva in mano le uniche due bambole che Tsuki aveva.
Mamma e figli avevano un faccia perplessa.
-“Allora... fate finta che questo sia un uomo e questa una donna”- disse facendo gesti incomprensibili con le bambole.
-“Aki va a prende del ketchup”-
-“Per fare cosa?”-
-“Beh... lo sai che per fare i bambini devono essere presenti le tue...cose!”-
Aki arrossì vistosamente.
-“E’ proprio necessario?”-
-“Si!”- urlarono padre e figli.
La donna si arrese e tornò con il ketchup in mano.
-“Cominciamo...”-
Dopo vari gesti incomprensibili, usi di sinonimi per coprire certe parole, schizzi di ketchup di qua e di là, marito e moglie finirono la spiegazione.
-“Capito?”-
-“Quindi... i bambini si fanno di notte quando due persone di sesso opposto si addormentano insieme e in un periodo dove la donna emette una sostanza simile al ketchup dove poi l’uomo deve metterci pure una sostanza bianca e dopo tanto rumore, alla femmina viene il pancione a causa della ,miscela tra la sostanza bianca e quella simile al ketchup e dopo 9 mesi nasce il bambino”- dissero riflettendo sulla spiegazione i gemelli.
A Yusei e Aki venne una gocciolina di sudore, in un certo senso avevano ragione ma tre quarti della spiegazione non l’avevano capita a causa del loro linguaggio incomprensibile ai due.
-“Però non sono sicuro che si facciano cos...”- Daichi non finì la frase che Yusei lo aveva preso per la maglietta da dietro.
-“Ehy ometto, sei troppo curioso, se non hai capito niente, prima o poi lo studierai, intesi?”-
-“E tra quanto?”-
-“Se ora hai otto anni... allora devi aspettare altri quattro anni per sapere”-
-“Cosaaaa?!?! Così tanto?”-
-“Si così tanto, rispetta i tempi piccolo, saprai tutto a tempo debito”-  
-“Ok... ora mi metti giù?”- chiese il bambino -.-“
Yusei sorrise, lo ripose a terra e guardò l’orologio.
-“E ora a nanna! E’ tardi”-
-“Cheeeeeeeeeeeeeee?! E’ troppo presto papà!”- risposero insieme i piccoli.
Ad Aki scappò una risatina.
-“Ehy, sono le 11:30 se per voi questo è presto che cosa sono le 10?”-
-“Per noi significa che è appena scesa la sera!”- dissero sempre insieme.
Ai due adulti venne di nuovo una gocciolina di sudore, non sapevano mai che cosa facevano quei due quando non c’erano e se la casa era intatta significava che non facevano niente di male, speravano...
-“E quando è tardi?”-
-“Fateci pensare...”-
Dopo qualche minuto...
-“Le due del mattino!”-
Un’altra gocciolina scese sulla fronte dei due genitori, ma cosa leggevano o guardavano quei due?!
 -“A letto!”- fu la risposta secca che non ammetteva repliche di Yusei e Aki.
I gemelli sbuffarono scocciati, ma erano consapevoli che era meglio non far arrabbiare mamma e papà.
-“Che non capiti mai più una domanda simile...”- disse Aki poco dopo che i piccoli erano saliti.
-“Ehehe... da chi pensi abbiano preso questa curiosità?”- chiese Yusei ridendo.
-“Da te!”-
-“Seeee, non ci credo, io penso che l’abbiano preso da te”- disse sarcasticamente l’uomo.
-“Ah davvero? E chi è che ha trasmesso a Daichi la voglia di leggere? Tu!”-
-“Non mi pare che tu odiassi la lettura....”- disse avvicinandosi provocante alla moglie.
-“Se non sbaglio eri tu l’adoravi...”- rispose con lo stesso tono.
E fu così che misero in pratica ciò che avevano appena spiegato ai figli...

   
 
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