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Autore: CatchingLightning    26/08/2011    4 recensioni
[...] I figli di Ares erano le creature più strane sulla faccia della Terra, ma, a detta sua, erano anche le più interessanti.
Avrebbe pure osato dire affascinanti, ma questo valeva solo per Clarisse la Combattente.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'E vai con il crack!'
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Clarisse

«Ci sono tanti tipi di bellezza
quanti sono i modi abituali di cercare la felicità»
Charles Beaudelaire (1821-1867).


M
olti al Campo Mezzosangue sostenevano che la cabina numero cinque fosse senza ombra di dubbio la peggiore di tutte.
I figli di Ares sparavano musica heavy metal e hard rock a tutto volume ventitré ore su ventiquattro, con grande disappunto dei figli di Afrodite, ai quali si drizzavano i capelli ad ogni singola nota; inutile dire che anche i ragazzi della casa di Apollo questa se la fossero legata al dito.
Si urlavano contro insulti di ogni genere come se fosse una sorta di saluto amichevole e le scazzottate per loro erano parte della routine quotidiana.
Stavano sempre ad azzuffarsi con quelli della casa di Apollo: i figli di Ares finivano sempre, come minimo, a parlare in rima per una settimana, mentre quelli dei dio della musica si ritrovavano le articolazioni barbaramente frantumate, così da essere impossibilitati a suonare lire e altre diavolerie delle loro.
Prendevano sempre uno su cinque alle ispezioni dell'igiene e, stando alle voci di corridoio, si dice che un ispettore di Afrodite entrò e non fece più ritorno.
Non passava un singolo giorno senza che non facessero a gara di rutti in mensa o a chi tirava sberle più forti, con il risultato di ritrovarsi almeno cinque dita stampate per guancia.
Distruggevano qualunque cosa non andasse loro a genio, che fosse una scultura agli dèi o una spada mal bilanciata.
Erano la forza bruta, la violenza fatta persona. Erano la potenza. Dentro di loro ardeva l'essenza della guerra.
I figli di Ares erano le creature più strane sulla faccia della Terra, ma, a detta sua, erano anche le più interessanti. Avrebbe pure osato dire affascinanti, ma questo valeva solo per Clarisse la Combattente. Per lui, gli altri passavano in secondo piano in confronto a lei.
Lo affascinava tutto di lei: il modo in cui combatteva, il modo in cui prendeva a calci il fondoschiena di Jordie della cabina di Apollo, il modo in cui inforcava la sua lancia e si gettava a capofitto nel bosco a caccia di qualche mostro da far fuori, il modo in cui buttava i novellini con la testa dentro il water. Questo solo per fornire qualche esempio, lui avrebbe potuto passare ore ed ore a parlare della sua Clarisse, figlia di Ares.
Clarisse non rispecchiava lo stereotipo della ragazza della sua età, come poteva fare, per esempio, Silena Beauregard: Clarisse era violenta, Clarisse era un maschiaccio. Non cercava nemmeno di apparire un po' carina.
Ma, secondo lui, Clarisse ci riusciva lo stesso.
Clarisse era diventata un'ossessione, come ci si può ossessionare di qualcosa che non si potrà mai avere, specie se si è consci di questo fatto.
Atena era restia all'idea di una possibile relazione dei suoi figli con quelli dell'odiato Poseidone e del suo stupido fratellastro Ares. Ma lui non poteva farci nulla.
Clarisse lo aveva stregato. Non sapeva come, sapeva solo che c'era riuscita.
Quel giorno la sua Clarisse stava prendendo a pugni un paio di ragazzi della cabina di Apollo che giocavano a pallavolo. Lui non poteva più resistere lì, in piedi sull'uscio della cabina numero sei, non poteva stare a guardare.
Doveva parlare con Clarisse ad ogni costo.
Corse come in trance verso il campo di pallavolo, dove ormai i due figli di Apollo giacevano stremati con entrambi gli occhi neri a mo' di panda ed un paio di denti a terra. Clarisse ghignava, soddisfatta del risultato: nessuno poteva insultare la figlia di Ares ed anche solo sperare di passarla liscia.
Lui si fermò alle sue spalle e la chiamò. -Clarisse?
Clarisse la Combattente si voltò, pronta a sferrare un manrovescio se si fosse trattato di un nemico. Tuttavia si ritrovò davanti solo un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi grigi che alzava le mani con un sorriso, in segno di resa.
Clarisse la Combattente abbassò di poco la guardia. -Che vuoi? Sei un novellino?- chiese con un luccichio negli occhi.
    -No.- rispose lui, troppo incantato dalla visione di Clarisse per articolare una frase composta da più di un monosillabo.
    -Ehi, non starai mica arrossendo come una femminuccia, vero?- sbraitò Clarisse, vedendo che le guance del biondo avevano iniziato a colorirsi. -Per cosa arrossisci, poi?
    -N-no, nulla Clarisse.- farfugliò lui, cercando di darsi un contegno. Era pazzesco che perdesse il controllo così di fronte a lei.
    -Come sai il mio nome?- domandò Clarisse, sospettosa.
Lui arrossì ancora di più. -Chi non conosce Clarisse la Rue, la potente, combattente figlia di Ares?
Gli occhi di Clarisse si accesero di quello che poteva essere compiacimento.
    -Ti ho mai parlato prima di oggi?- gli domandò, soffiando via un ciuffo ribelle dei capelli castani ricadutole in fronte.
    -No.- rispose lui, sempre rosso in volto. -Mai parlato prima.
Clarisse alzò un sopracciglio. -Beh, quindi? Chi sei?
    -Malcolm. Figlio di Atena.

Clarisse

My little corner:
Ebbene  sì, signore e signori, la mia prima crackship.
Per quanto adori Chris con Clarisse, ho voluto dare un po' di spazio al caro Malcom, il braccio destro di Annabeth nella cabina numero sei. Credo che nessuno che non abbia letto il quarto libro conosca Malcolm, l'anticipazione è tutta qua (però l'avviso Spoiler! dovevo metterlo per correttezza).
Devo essere ammattita per aver scritto quest'affare... con Clarisse spero di non essere caduta nell'OOC, mentre per quanto riguarda Malcolm si sa poco-niente di lui. Grazie in anticipo se sceglierete di lasciarmi una recensione, mi farebbe molto piacere. XD
Beh, spero di cuore che vi sia piaciuto. ^^
Aly.
PS: Un grazie particolare ad Ella_Sella_Lella per avermi fatto venir voglia di scrivere una crack. Perciò, ehm, grazie. ^^

Credits:
Characters © Rick Riordan
Title Font = Angelic War
Text Font = Traditional Arabic

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di Rick Riordan. Questa fanfiction non è stata scritta per scopo di lucro alcuno.

   
 
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