Capitolo 1 :
Per prima cosa , le presentazioni .
Un saluto a tutti , il mio nick name è Lupa Solitaria , ma sono tutt’altro che solitaria , questa FF è nata la notte del 27 agosto alle ore 3.40 ( non sto scherzando) , non avevo sonno e ho deciso di scrivere qualcosa , ed è nato questo , il titolo della FF è Hurricane ( uragano ) , e spero vi piaccia come le mie precedenti FF …
Ho deciso di scrivere questa mia piccola presentazione , non so per quale assurdo motivo … il tema stavolta non sarò solo romantico , che come avrete capito è quello da me più amato , ci sarà anche il tema catastrofico con accenni drammatici . Prendendo spunto dall’uragano che attendono a NY …
Detto questo possiamo iniziare …
Il mio nome è Gwen , vivevo a Los Angeles fino a qualche tempo fa , ma poi , per varie ragioni ho deciso di trasferirmi nella grande mela , New York city …
Tuttavia , la mia famiglia è a LA , quindi di tanto in tanto vado a trovarli …
Posso dire che questo mi ha salvato la vita sotto un certo punto di vista e me l’ha stravolta sotto un altro .
È cominciato tutto qualche tempo fa , circa 2 mesi fa …
Come di consueto , ero andata dai miei genitori a Los Angeles per stare qualche giorno li … ma mentre io ero via a New York è successo il fini mondo e non sto scherzando purtroppo , e non è una metafora , non è uscito un super computer che si è impossessato dei mercati e neanche qualche vip ha dato spettacolo di se … no … magari fosse successa una di queste cose … magari …
A NY , c’era stato un uragano potentissimo che aveva raso al suolo la città …
Io ero tornata tranquillamente pensando di poter entrare come ogni santo giorno nel mio appartamento , salutare quel rompi scatole del mio vicino e continuare la mia solita vita … invece no .
Il mio appartamento non c’era più … così come il resto della città … o quasi …
Stavo camminando per quella strada che fino a poco tempo prima era super affollata , invece ora era un deserto , macchine accatastate come lattine in un cestino , edifici piegati come delle semplici foglie , vite distrutte , vetri ovunque in quella che più di una città , sembrava un inferno .
Ormai non era rimasto niente , era inutile rimanere li , ovviamente mi dispiaceva per le persone che erano morte , ma non potevo rimanere li …
Decisi , molto egoisticamente , di tornare a Los Angeles dai miei .
Ma non prima di vedere il mio luogo preferito , il posto che era stato cornice di tanti bei momenti per me li a NY , il central park .
Li avevo disegnato i volti di molti passanti e turisti , gente che si portava dietro una storia nascosta dietro a quegli occhi spaesati … gli occhi di un viaggiatore … gli stessi occhi che avevo io un tempo , quando qui ero solo una turista … ma ora … ora avevo gli occhi di chi deve abbandonare la propria casa per andare altrove , senza sapere esattamente il perché …
Tutti gli alberi erano caduti , piegati , curvi su se stessi come se avessero cercato di resistere fino all’ultimo …
Mi appoggiai a quello che rimaneva di un muretto e guardai avanti a me , non c’era niente se non la distruzione …
<< ciao … >> sentii una voce , ma no , non poteva essere … sarà l’immaginazione pensai ma questa ribadì più forte << ciao >>
E allora vidi , un ragazzo , che si reggeva a mala pena in piedi , si stava avvicinando …
<< ciao >> risposi
Si appoggiò ad un albero piegato …
<< mi chiamo Cody e tu ? >>
<< Gwen , piacere >>
Era un ragazzo non molto alto , magro , capelli castani e occhi azzurri , aveva una vocina squillante e un sorrisetto adorabile sul volto …
<< che ci fai qui ? >> chiese
<< ero venuta per tornare a casa … ma casa mia non c’è più … >>
<< come mai ? >>
<< come “come mai” ? >>
<< non sapevi dell’uragano ? >>
<< sinceramente no … non seguo molto la televisione … >>
<< capisco … >> disse Cody guardandomi un po’
<< sei rimasto solo ? >> chiesi
<< si >> era una risposta ferma nonostante il momento non fosse dei migliori .
<< torna a casa con me >> gli dissi
Non avevo mai detto una cosa del genere ad uno sconosciuto , ma non potevo neanche farlo morire li …
<< non possiamo andarcene da qui … >>
<< come ? >>
<< gli aereo porti sono chiusi , gli aerei non possono volare fino nuovo ordine … >>
<< ma io … sono venuta fin qui in taxi >>
<< allora quel tassista era un deficiente >> ridacchiò lui
Rimanemmo in silenzio per un po’ , poi lo guardai …
<< quanto tempo è che non mangi ? >>
<< penso circa una settimana … o forse due … >>
<< non c’è cibo ? >>
<< no .. Tutti i negozi sono ricoperti da macerie … >>
<< io ho del cibo >>
Si , avevo del cibo nel mio borsone , me ne portavo sempre tanto da casa mia , perché costava meno ed era più buono , lo facevo per risparmiare …
Aprii il borsone e gli feci vedere cosa avevo .
<< è tuo … non posso mangiarlo >> disse Cody
<< si che puoi >>
<< grazie Gwen >>
Prese un pezzo di pane e della cioccolata .
Eravamo seduti sull’erba del parco , quando si alzò una folata di vento …
<< ci risiamo , vieni con me >> disse Cody alzandosi di scatto e prendendomi il braccio .
<< ma dove ? Cosa ? >> non feci in tempo a capire bene cosa stesse succedendo , Cody stava iniziando a correre e quindi era meglio seguirlo …
Mi portò fino in un vicolo , lì c’era una specie di tenda improvvisata , non era proprio una tenda , sopra a due muretti di cemento , c’erano appoggiate diverse lastre di plastica e metallo alterante e dentro c’era solo una coperta .
<< cosa succede ? >> chiesi a Cody
<< sta per alzarsi il vento … >> entrò in quella , per così dire , tenda .
Entrai e mi sedetti fianco a lui .
<< qui siamo al sicuro … i muretti fanno da scudo e le lastre proteggono nel caso di cadute di … pezzi di palazzi e cose simili … >>
Il suo sguardo era sicuro , e sembrava avare dimestichezza in quel campo .
Iniziò ad alzarsi il vento , faceva freddo , era vero , i muretti coprivano ma non in tutti i lati …
<< fa freddino eh ? >> disse Cody
<< abbastanza >>
<< vieni qui su >>
Prese la coperta e l’allargò verso me .
Mi avvicinai e senza fare troppi complimenti mi feci “abbracciare” da lui .
<< non pensare male di me … è solo per tenerti caldo >> mi disse
<< tranquillo … piuttosto , quanto dura il vento ? >>
<< non molto … 5 , 10 minuti … 15 al massimo >>
Infatti non durò molto …
Ormai erano gia le 7 di sera … avevo fame … così mangiammo insieme …
<< come fai di notte ? >> chiesi bevendo un sorso d’acqua
<< dormo qui sotto … e basta … >>
<< ah capisco … >>
<< dormirai anche tu qui immagino >> disse alzando un sopracciglio come se sapesse gia la risposta
<< si >>
<< allora è meglio se ti corichi già … sai , l’asfalto è scomodo >>
Gli sorrisi e seguii il suo consiglio , poi mi ricordai una cosetta che normalmente avrei ignorato , avevo due giacche del borsone , le avevo comprate a LA … le tirai fuori
<< ehi Cody , mettine una , fa freddo >>
E gliene lanciai una
<< grazie … >>
Si coricò anche lui , fianco a me , anche perché lo spazio era poco …
<< scusami se puzzo … sono sporco … è … brutto >> disse lui quasi con le lacrime agli occhi
<< scusarti ? Ma … non puzzi e per essere una o due settimane che vivi per la strada non sei poi tanto sporco … >>
Non era proprio vero , non puzzava molto , era sporco ok , ma come potevo dirgli che … era così ?
<< ma sono brutto , vero ? >>
<< ma cosa stai dicendo ? >>
<< sono piccolo , magrissimo , ho i denti storti … non sono il ragazzo che piace alle ragazze … >>
<< dai non è vero … sei forte e indipendente … questo piace … >>
Ok , che cavolo stavo dicendo ?
<< grazie >> chiuse gli occhi e si rannicchiò su se stesso .
Li chiusi anche io .
Durante la notte , alle 4.30 circa mi alzai e vidi che Cody era seduto vicino a me a guardare fuori .
<< sei sveglio ? >>
<< si … >>
<< perché non dormi Cody ? >>
<< non lo so … forse ho solo … paura >>
<< paura ? >>
<< si … di non farcela … >>
Mi alzai e gli andai vicino .
<< Cody , tu ce la farai >>
Mi sorrise .
<< forse è meglio se dormiamo >>
<< si , è meglio >>
Ci sdraiammo per terra , faceva come sempre freddo , così Cody prese la coperta .
<< Cody … >>
<< si ? >>
<< posso abbracciarti ? >>
Non rispose e mi abbracciò lui …
<< va meglio ? >> chiese in un sussurro
<< si >>