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Autore: DarknessIBecame    27/08/2011    7 recensioni
Una piccola sciocchezza prima di andare al mare. L'ho scritta nel periodo senza pc, come le altre che devo ancora pubblicare. Giusto una one-shot per farvi ridere. Attenzione, Jacob Ben Izrael e ragazzi allupati inside! Ed una povera Berry inconsapevole.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry, Sam Evans
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Marry Tutti sapevano che Rachel Berry aveva un diavolo per capello quel giorno. L’avevano guardata, l’avevano trattenuta, l’avevano sentita urlare per i corridoi una volta che Sam aveva lasciato la presa su quel corpo tanto piccolo quanto pieno di energia. Energia da vendere, che, a detta sua doveva sfogare “nell’unico modo non violento” che conosceva. Ergo, tutto il glee sapeva che sarebbe rimasta per ore a girare nell’aula di danza, provando e riprovando i passi del saggio finale fino a farsi sanguinare le dita dei piedi nelle scarpette dalla punta di gesso.
Sam era giusto fuori da quell’aula, sbirciando all’interno dalla finestrella sulla porta, guardandola girare come una trottola senza capire:
1) come non fosse ancora caduta rovinosamente a terra;
2) come non avesse ancora vomitato sul pavimento;
3) come potesse fare questo alle sue povere, piccole, fragili membra.

Sembrava che ogni movimento della brunetta fosse calcolato, che non provasse alcuna fatica nel girare incessantemente su se stessa, i capelli erano ancora nel perfetto e tiratissimo chignon, neanche una goccia di sudore ad imperlare la fronte. La vide aprire la gamba destra nell’ennesima piroetta, compiendo una rotazione intera con la gamba piegata dietro al busto, prima di riportare repentinamente la punta del piede destro al ginocchio sinistro. Sbatté più volte le palpebre, cercando di ripetere mentalmente quello che aveva visto nella sua mente, senza spiegarsi come potesse muoversi così velocemente. Poi scosse la testa e tirò fuori il cellulare dalla tasca. Dopotutto, era lì per un motivo preciso, ovvero Quinn. La fidanzata, dopo essere stata verbalmente maltrattata dalla moretta durante il Glee, voleva che lui la seguisse e scattasse qualche foto di lei, quando SICURAMENTE, con la sua goffaggine, sarebbe caduta a terra o contro la sbarra durante le sue prove di danza. Il biondino non voleva farlo, ma aveva accettato e stava tirando fuori il cellulare per essere sicuro di non farsi trovare impreparato se la sua ragazza fosse passata di lì. Una volta finite le prove di Rachel, se ne sarebbe andato senza aver scattato una foto (anche se la ragazza fosse realmente caduta), così da non doversi sentire in colpa verso l’una o l’altra. Mentre osservava con un po’ troppa curiosità le gambe della moretta nella sala, chiedendosi dove fossero finite le bianche calze pesanti che di solito indossava sotto il body ed i calzoncini di lana, ma senza veramente lamentarsene, sentì una mano pesante sbattere contro la base del suo collo.
-Ehy, che diamine…Puck? E tu che ci fai qui?- confuso, lasciò per qualche istante che la vista delle gambe snelle, muscolose ed abbronzate della Berry fosse sostituita dal ragazzone con la cresta di fronte a lui.
-Potrei chiederti la stessa cosa, bello, ed avrei molti più diritti di te per essere qui in questo momento. Cos’è, la cheerleader ti ha mandato in bianco e adesso vuoi rifarti sulla mia principessina? Non c’è storia. E comunque, sono qui per vedere come sta.- detto questo, con una leggera spallata, spostò il biondino di poco sulla destra, così da osservare nella saletta attraverso la stessa finestra.
- Dove sono quelle stramaledette calze quando servono? Oh, Sammy boy, quelle gambe…non c’è niente di meglio che sentirsele strette attorno alla vita, dammi retta.- entrambi deglutirono rumorosamente quando la videro afferrarsi una caviglia durante l’ennesima giravolta (seriamente, la coreografia sembrava una serie di piroette ben congegnate, come mai ancora non aveva rigettato tutto sul pavimento?) e portare la gamba verso la testa, il tutto su una sola scarpetta da punta.
-Guarda un po’ chi si vede. Due lupi per una sola pecorella smarrita? E’ un po’ troppo, non credete?- il ragazzo più alto che si fosse mai visto in tutta Lima si stava avvicinando alla porta dell’aula di danza con le mani affondate nelle tasche del giacchetto, ed un sorriso tutt’altro che rassicurante sulla faccia da bambinone.
-Qualsiasi cosa stiate facendo, credo che per voi sia meglio andare. Davvero, non è il caso che vediate cosa accadrà tra poco.- l’espressione convinta si rafforzò quando i tre sentirono la musica classica fermarsi e la ragazza sbuffare e sbraitare nella sala. Anche Finn si avvicinò, un cenno della testa ad indicare la solita finestrella da cui stavano osservando la scena (cominciava a sembrare una congrega di stalkers quella) ed il dito indice alla bocca, ad indicare di far silenzio agli altri due.
Rachel si tolse le scarpette da punta, ignara degli sguardi fissi su di sé. Era furiosa. E la vista del sangue sulle piccole dita del piede non migliorò il suo umore. Doveva assolutamente provare con quelle scarpe, mancavano solo 4 mesi al saggio e dovevano ammorbidirsi molto prima di quel giorno, altrimenti non sarebbe stata capace di mantenere quell’eterea aria di sicurezza e felicità che ogni ballerina classica sapeva di dover vestire, una volta sul palco. Sbuffando sonoramente si alzò, lasciando piccole impronte sudate sulle assi lisce di legno e dirigendosi verso gli armadietti della sala che, fortunatamente per lei, erano fuori dal campo visivo dei tre guardoni fuori dalla porta. Sapeva cosa voleva fare, e l’avrebbe fatto. In un minuto fu fuori dai pantaloncini, dal body e dentro una magliettona tagliata larga sulle spalle,che lasciava sempre scivolare sulla spalla sinistra, la spallina del reggiseno nero in bella vista. E sotto nient’altro che le sue culotte, coperte a malapena dal bordo della maglia. Aveva una routine, ovviamente Rachel Berry aveva una routine quando sentiva tanta di quell’energia nel corpo da poter fulminare una lampada con lo sguardo. I vestiti, la musica, i passi, tutto era accuratamente stato provato col passare del tempo. Tutto per farle rilasciare la tensione in un modo che non fosse puramente sessuale, come Noah le aveva spesso suggerito.
Afferrando il telecomando dello stereo, fece partire la canzone, facendo un passo avanti e ritornando nella visuale dei ragazzi. Senza pensarci due volte chiuse gli occhi, sciolse i capelli prima che le venisse l’ennesima emicrania e si inginocchiò sul pavimento, avvicinandosi carponi al centro dell’aula, a tempo di musica.

I knew you'd be here tonight
So I put my best dress on.
Boy, I was so right

Our eyes connected
Nothing's how it used to be
Don't second-guess it

A questa strofa era ormai stesa a pancia in giù nel bel mezzo della sala. Con una mano piantata sul pavimento, fece pressione per tirare su il busto, passandosi l’altra sul viso e fissandosi nello specchio. E lo specchio rifletteva una Rachel Berry intenta, sensuale, le labbra leggermente aperte mentre ripeteva le parole della cantante.

Track in on this feeling
Put focus close up you and me
Nobody’s leaving

Got me affected
Spun me 180 degrees
It's so electric

Si sdraiò nuovamente, voltandosi col busto verso il soffitto, accarezzandosi le gambe, i fianchi ed i contorni del seno, prima di lasciare le braccia stese sopra la testa, inarcando la schiena. Fortunatamente la musica aveva appena coperto una delle varie parolacce di Puck, che insieme agli altri due atleti la osservava ballare. Sam sembrava non riuscire a chiudere quell’enorme bocca sbavante, Finn (che ovviamente era a conoscenza di come Rachel si sfogava, dato l’ammontare di tempo che aveva provato a dirle che forse potevano trovare un modo diverso per farla rilassare) era come al solito immerso nei suoi pensieri, probabilmente come mai aveva lasciato una ragazza che sapeva potesse muoversi così. Cretino. Noah, d’altro canto, ripeteva incessantemente “adesso entro, adesso entro, adesso entro” come un personale mantra, l’unica cosa a trattenerlo, oltre al braccio di Hudson teso davanti ai due era la magia di una Berry seminuda ed intenta a dare ai tre uno spettacolino che non avrebbero dimenticato presto, senza saperlo.

Slow down and dance with me
Yeah, slow
Skip a beat and move with my body
Yeah, slow
Come on and dance with me
yeah, slow
Skip a beat and move with my body
Read my body language
Take it down, down

-Amico, quando la tua ragazza sa fare queste cose, però, potresti almeno condividere il tuo sapere con i fratelli. Insomma, ha appena fatto una fottuta spaccata orizzontale al rallentatore, per la madre di tutte le pornostar!- stava sibilando il crestato, la mano stretta attorno ad un lembo del giacchetto di Sam, che sembrava voler finalmente scattare una foto, ma non nei momenti in cui aveva chiesto Quinn. Fanculo lei e la sua invidia, questo era molto meglio. Forse ne avrebbe potuto tirar fuori addirittura un video. Se Finn non gli avesse tolto il cellulare dalle mani, probabilmente l’avrebbe fatto. Continuando a guardare nella finestrella, i tre nasi appiccicati al vetro che creavano piccoli aloni opachi ad ogni respiro (ed il respiro dei tre era decisamente accelerato, al momento), le mani forse un po’ troppo pesanti sulla barra di sicurezza che serviva ad aprire la porta da entrambi i lati, potevano vederla muoversi, nuovamente supina, mentre una mano scendeva dal collo al solco tra i seni, ed alla pancia. In quel momento un forte rumore di metallo sbattuto interruppe l’incantesimo. Da uno degli armadietti uscì fuori un Jacob Ben Izrael estremamente eccitato.
-Sposami, Rachel Berry!!- si affrettò ad urlare, gettandosi verso di lei e cadendo malamente a faccia in giù, cominciando a strisciare velocemente verso il punto in cui la ragazza era immobile, raggelata, la musica che sfumava alla fine della canzone. Da orripilata, l’espressione cambiò fino a diventare incredula, quando i tre ragazzi, nello stesso momento, fecero il loro ingresso nell’aula, urlando oscenità al ragazzo ora terrorizzato in terra. Una volta preso per il collo della maglietta e gettato fuori dalla sala, rientrarono con calma, per ritrovarsi di fronte a lei, ancora immobile a terra, ancora con quella magliettona che copriva a malapena l’intimo che indossava ed uno sguardo indecifrabile.
-Rach, va tutto bene? L’abbiamo cacciato, non tornerà a darti fastidio.- Finn le tese la mano, in attesa che la ragazza l’afferrasse. Attesa decisamente lunga.
-Ehm…credi che sia sotto shock? Non dovremmo, tipo, portarla in infermeria, chiederle che giorno è, cose così?- il biondino, sempre molto risolutivo, cominciava ad essere preoccupato dalla reazione della loro cantante. Insomma, Rachel Berry parla sempre, voglio dire, anche nel sonno probabilmente. Non doveva essere un buon segno quello.
-La porto io, visto che sono l’unico che adesso come adesso può mettere le mani attorno a lei senza che cominci a piangere – lanciò un’occhiataccia a Finn – o che qualche bionda glaciale la faccia piangere.- questa volta l’occhiataccia era per Sam. Entrambi i ragazzi incassarono la testa tra le spalle, mentre Puck si muoveva verso la ragazza, inginocchiandosi. E quando incontrò i suoi occhi cioccolato, qualcosa scattò in lei.
-Maniaci!! Porci! Guardoni! Maledetti!- cominciò ad urlare, alzandosi in un secondo e riducendoli ad uscire dalla stanza immediatamente, senza neanche toccarli. Una volta chiusa dietro di sé la porta, Rachel Barbra Berry si rivestì di corsa, uscendo dalla sala con la sua borsa di danza su una spalla, senza gettare un’occhiata ai tre che ancora erano immobili lì fuori.

-L’abbiamo fatta grossa- Finn fu il primo a muoversi verso l’uscita della struttura, imitando Rachel.
-Puoi scommetterci. Come puoi scommettere che domani mi avrà perdonato.- Puck prese un'altra via nel corridoio, allontanandosi a sua volta.
-Ne è valsa la pena però.- Sam, con un sorrisetto furbo in volto, entrò nella classe accanto, andando a riprendere la borsa che aveva lasciato lì prima che Quinn lo gettasse praticamente nelle braccia di un’altra.
Al Mckinley non si può mai stare tranquilli, se si è Rachel Berry. Proprio in quel momento, infatti, ci sono tre ragazzi che vagano per i corridoi della scuola con delle idee ben precise su cosa fare e quando farlo, per poter avere la fortuna di rivivere quel ballo provocante, questa volta con soltanto uno di loro come spettatore. Mentre un povero JBI è rinchiuso in bagno a fare quello che gli viene meglio per allentare la tensione sessuale dopo aver visto e rivisto nella mente Rachel Berry spogliarsi e ballare di fronte a lui. Scrivere nel suo blog, ovviamente.
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Ok, questo è quello che viene fuori quando non ho niente da fare. Cioè, non proprio, qualcosa da fare lo avrei, però…ho tante idee per la testa, che mi rendono difficile finire i vari capitoli che sto attualmente scrivendo. Così, questo è quel che vi beccate, da una fan sfegatata di Rachel (come se non lo sapeste), che adora vedere questi 3 maschietti girarle intorno con facce adoranti e tanto di bava alla bocca. E’ più forte di me. ù.ù Quindi prima di andare al mare vi lascio con questa.
BascioCascio
Vevve
   
 
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