Una nuova vita

Capitolo 1

“Signorina Beckett il mio cliente sarà certamente felice di ricompensare questo suo gesto con una quota piuttosto generosa del ricavato dell'eventuale vendita, qualora ne avesse la possibilità, si intende”

“Ma cosa...”

“Karl, non ce n'è bisogno. Questa donna è la persona che mi ha salvato la vita. Sarei comunque in debito con lei, per sempre”.

Richard Castle sentì suonare il campanello. Si affrettò ad andare ad aprire con i piedi ancora scalzi e i capelli bagnati, chiedendosi se dietro la porta ci fosse già l'ospite che aspettava.

“Hey!” esclamò sorridendo la donna davanti a lui.

“Hey!” rispose lui tamponandosi la testa con un asciugamano. “Vieni, accomodati” continuò mentre con un gesto eloquente si spostava e invitava Kate Beckett ad entrare.

Il loro tono era fin troppo falsamente cordiale ma Richard sapeva che sarebbe durato non più di altri dieci minuti. Con altre persone ormai sforava nelle due ore addirittura, quell'atteggiamento compagnone da sorriso e “pacca sulla spalla”, quell'ostentata solidarietà che a lui sapeva tanto di pena. Ma lei era diversa e lui lo sapeva. Kate era la donna che sfidava i pregiudizi e le consuetudini e, a modo suo, si sforzava di far vincere le regole del cuore. In fondo era un po' che non si vedevano ed erano cambiate veramente tante cose, e lui sperò che dopo l'imbarazzo iniziale il ghiaccio si sciogliesse e tornassero a punzecchiarsi amorevolmente come ai bei vecchi tempi.

La osservò un istante mentre lei si guardava intorno facendo qualche apprezzamento sulla casa e si ricordò all'improvviso quanto fosse bello perdersi in quella visione e quanto lei lo facesse sentire, a dispetto di tutto, terribilmente vivo. Si scosse da quello stato di trance e guardò l'orologio rendendosi immediatamente conto di essere in ritardo.

“Perdonami, non avevo intenzione di farmi trovare così, è stata una giornata più complicata del previsto, ho fatto una doccia ma devo aver perso la cognizione del tempo...siediti ti prego” disse lui indicandole con gentilezza il divano.

“Fai con calma Rick” disse lei tutto d'un fiato, pentendosi immediatamente dell'eccessiva confidenza e dolcezza con cui aveva pronunciato quel nome. Lui non ne fu immune. Si voltò di scatto verso di lei guardandola con lieve stupore e senza aggiungere altro andò verso la sua camera da letto.

Kate rimase nel soggiorno mentre sentiva dei rumori provenire dall'altra stanza e comprese che Castle si stava dando una sistemata. Si alzò dal divano e fece un veloce giro nella stanza. L'appartamento era molto grazioso, ma piccolo. Passò in rassegna tutte le foto di una sorridente e poi sdentata Alexis in varie pose e occasioni, scorse con l'indice i volumi della libreria riconoscendo “A Rose for Everafter” poggiato su una mensola fuori posto. Lo prese in mano e ne fece cadere per sbaglio una foto. Ritraeva loro due sorridenti e “abbracciati”. Lei portava i capelli corti e aveva una blusa rosa chiaro ed un bouquet in mano. Ricordò immediatamente quando era stata scattata, al matrimonio di Kyra, dopo la risoluzione del caso. Osservò il suo sguardo apparentemente sereno e notò che il braccio di Castle le cingeva la vita. Sentì una morsa stringerle il petto al ricordo di ogni singola indagine, ogni singolo istante al distretto, ogni battuta, ogni sguardo e realizzò che quell'uomo le mancava più di quanto non volesse ammettere con se stessa.

In un angolo vide una scrivania con un portatile chiuso, una pila di manoscritti e appunti e un portapenne pieno zeppo di matite. Si avvicinò e prese un fascicolo che stava in cima. “Delitti di potere” vi lesse sopra.

“È un nuovo progetto a cui sto lavorando” disse Castle entrando nella stanza alle sue spalle .

“Scusami io...”

“Tranquilla Kate, fino a poco tempo fa i miei progetti erano anche i tuoi, ricordi?”

Lo disse con una punta di amarezza che la detective non potè fare a meno di cogliere.

Castle si lasciò andare sul divano, trattenendo dei sospiri che volevano esprimere una infinita stanchezza. Decise invece di sorridere. Kate si tolse la giacca che aveva ancora indosso scoprendo un abbigliamento che la valorizzava molto e si andò a mettere seduta vicino a lui, esattamente dove era seduta prima, come se si fossero disposti appositamente in quel modo per incastrarsi perfettamente. Si voltò leggermente verso di lui “Come stai?” gli chiese. “Benone, davvero” disse quasi a voler convincere se stesso. “Ti va' di bere qualcosa con me?” le chiese prendendo in mano una bottiglia di wisky dal carrello a fianco. “Che ne dici se facciamo due passi e prendiamo un caffè? Fa caldo qui dentro”, gli rispose lei. Kate conosceva troppo bene quel misto di bugie e alcool e non credeva che avrebbe sopportato vedere un uomo a cui teneva così tanto cadere in quel vortice, non di nuovo. Prese la mano di Richard alzandosi dal divano e portando quel suo sorriso stanco e bugiardo fuori da quella casa.

Angolo dell'autrice:

Ciao a tutti!!!! 
Con enorme piacere riemergo dalle vacanze estive e rientro in punta di piedi con una nuova storia :)

Non mi è mancata la vostra compagnia neanche un giorno in vacanza, ho sempre scaricato e letto le nuove storie e, soprattutto la sera, tornata dal mare, è stato davvero rilassante sdraiarmi al fresco con il computer sulle gambe e leggere alcune storie davvero stupende :D

un abbraccio forte a tutti, soprattutto alla mia fantastica famiglia di Castle Made of EFP. p.s. il titolo è un omaggio a cutuletta :D mi è uscito così, spontaneamente! tvb, stiamo facendo un buon lavoro con nostra figlia! Ahahaha <3

Tersicore150187