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Autore: HarryJo    27/08/2011    7 recensioni
Primo tentativo di una storia MagnusxAlec, senza pretese. Missing moment de "La città di vetro".
« Se sono qui mica è perché non avevo nessun altro, sai? Potevo chiedere a tantissime altre persone di farmi da compagno ».
« Ma hai scelto me. Sono contento che tu abbia deciso di svegliarti dal tuo sonno profondo, temevo che sarei rimasto a guardarti mentre dormivi beatamente nel tuo stato di coma ancora a lungo » commentò Magnus, nascondendo un sorriso.
« Pensavi male » gli rispose Alec, piantando il suo sguardo in quei bellissimi occhi.

A Noth, perché Malec regna. u.u
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata parola per parola alla mia Noth.♥ 


Io voglio te.

 

 
Alec finalmente si era deciso. Voleva che Magnus lo prendesse sul serio e che si fidasse di lui, del suo amore.
Aveva sbagliato una marea di volte, lo aveva messo in secondo piano, senza accorgersene. Aveva buttato sopra di lui una coperta per nasconderlo agli occhi degli altri, senza accorgersi che, alla fine, lo aveva nascosto solo da se stesso. E ora, ritrovarlo era ben più difficile di quanto aveva pensato.
Aveva appena intravisto il suo volto tra la folla ed era deciso di non lasciarselo più sfuggire, nemmeno per un secondo. Ormai era questione di momenti; in pochi attimi si sarebbe scatenata una guerra e l’unica cosa che Alec davvero voleva era quella di combatterla a fianco della persona che amava.
« Magnus » lo richiamò ad alta voce e subito lo stregone si girò a guardarlo.
Alec non poté far a meno di sorridere, guardando quel volto così familiare in ogni lineamento.
« Ciao Alexander » lo salutò lui. « Sei pronto per combattere? »
Alec sentì un brivido lungo la schiena udendo il suo nome per intero pronunciato da lui.
Annuì debolmente, prima di prendere tutto il coraggio che aveva in corpo per fare ciò che si era ripromesso e per cui si trovava lì.
« Sono pronto. Ma mi manca una cosa ».
« Che cosa? » gli chiese incuriosito.
« Un compagno » gli tremava appena la voce.
Magnus alzò un sopracciglio, sorpreso.
« Beh, non avete quel vostro amico topo-vampiro? Puoi chiedere a lui » gli disse, voltando quasi le spalle.
« Io voglio te ». Le parole gli uscirono dalla bocca senza che avesse avuto il tempo di meditarle per davvero. Non si ricordava di aver mai avuto tanto coraggio a mostrare i suoi sentimenti.
« Come? » Magnus sgranò gli occhi, come se fosse sicuro di aver frainteso.
« Hai sentito bene » confermò deciso Alec. « Io voglio te ».
Magnus lo guardò a lungo, dapprima mantenendo il suo cipiglio stupefatto, poi trasformandolo in un ghigno di soddisfazione.
« Sempre se tu non avevi in mente qualcun altro » si affrettò ad aggiungere Alec. « Pensavo solo che… Poteva essere un’idea carina ».
Magnus cominciò a ridere.
« Scemo di un Cacciatore! Tira fuori quel tuo stilo e muoviti ad inciderci la runa, se non vuoi che cambio idea ».
Alec tirò fuori lo stilo dalla tasca dei pantaloni con cautela. Non aveva mai pensato a quanto potere contenesse quel piccolo strumento, eppure ora, mentre disegnava la runa che aveva inventato Clary nel palmo di Magnus, non riusciva a non pensare che stava stringendo un sigillo. Non uno qualunque, ma uno con Magnus. Uno che avrebbe sempre portato con sé.
Non c’entrava più la battaglia, o almeno, non era più solo quello. Alec stava combattendo anche una lotta interna, che aveva visto come vincitore Magnus. Dopo tutto quel tempo di insicurezze, indecisioni e confusione totale, era pronto a stare dalla parte giusta. Jace era parte del suo passato, ormai. Il suo volto si sfocava sempre di più ogni qualvolta lo paragonava a Magnus.
« Sai, pensavo non mi avresti chiesto di essere il tuo compagno » gli disse questo, mentre guardava la runa nel suo polso e si accingeva a disegnarne una uguale a sua volta su quello di Alec. « Questo forse significa che hai intenzione di prendermi in considerazione? »
Alec lo guardò stranito.
« Quanti anni hai detto che hai? »
« Ottocento. Cosa c’entra? » gli domandò Magnus, confuso.
« A volte riesci anche ad essere più ottuso di me » sospirò Alec, guardando a sua volta la runa. « Se sono qui mica è perché non avevo nessun altro, sai? Potevo chiedere a tantissime altre persone di farmi da compagno ».
« Ma hai scelto me. Sono contento che tu abbia deciso di svegliarti dal tuo sonno profondo, temevo che sarei rimasto a guardarti mentre dormivi beatamente nel tuo stato di coma ancora a lungo » commentò Magnus, nascondendo un sorriso.
« Pensavi male » gli rispose Alec, piantando il suo sguardo in quei bellissimi occhi.
Non ci pensò due volte; non gli importò del fatto che centinaia di persone li stavano guardando, non gli importò che di lì a poco sarebbe cominciata una guerra, non gli importò cosa avrebbero pensato i suoi familiari. In quel momento voleva solo assaporare ancora una volta quelle sue labbra candide, che sembravano aspettare solo lui.
Avvicinò il suo volto al suo, e sentì la perplessità di Magnus nell’immobilità dei suoi gesti, ma non si scoraggiò. Sfiorò le labbra con le sue in un gesto lentissimo, che richiedeva un enorme sforzo, per poi impossessarsi completamente della sua bocca. Le mani spontaneamente si mossero fino ad inoltrarsi tra i capelli di Magnus, per tenerlo più stretto a sé possibile. Sentiva il calore della loro vicinanza e il suo cuore sembrò esplodere in mille coriandoli quando finalmente Magnus ricambiò il bacio.
In quella stanza non c’era più nessuno, se non loro due. I corpi avvinghiati, che desideravano solo aver uno spazio per loro in quello che poteva essere il loro ultimo momento insieme. Amore represso, amore combattuto, amore agognato. Questo trasmetteva la loro immagine agli occhi di tutti.
Fu lento e doloroso il distacco dei due volti, ma per la prima volta Alec si sentiva davvero felice e nei suoi occhi si poteva scorgere un lampo di orgoglio.
« Ti amo » disse, senza pensarci.
« Ci hai messo un po’ per capirlo » commentò Magnus, che però sorrideva a sua volta.
« Sono stato cieco » cercò di spiegargli.
« No, sei stato un idiota » ribatté lui. « Ma ora taci e torna qui ».
E in pochi secondi annullò nuovamente la distanza dei loro visi.
Attorno a loro la battaglia sarebbe infuriata a momenti, ma niente era a confronto con l’amore che si sprigionava dai loro gesti. Avrebbero combattuto, fianco a fianco. E non per sconfiggere Valentine, non per il Conclave, non per i Nascosti, né tantomeno per gli Strumenti Mortali.
Avrebbero combattuto per il loro amore.
 




 
{ Spazio HarryJo.
Salve. Mia prima Malec, abbiate pietà. Ho provato a riscriverla un centinaio di volte, ma… Insomma, non ne sono capace ç_ç Spero che non faccia troppo schifo, ecco.
Al massimo date la colpa a Noth, perché l’ho scritta solo ed unicamente per far piacere a lei u.u
Ovviamente è un Missing Moment de “La città di vetro”, in caso non si fosse capito, ma credo sia abbastanza chiaro.
Beh, fatemi sapere che ne pensate se potete, mi piacerebbe davvero avere un’opinione su questa… Cosa u.u
A presto,
Erica :3
   
 
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