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Autore: Hokuto    28/08/2011    2 recensioni
“Ehi, Goticuccia! Hai intenzione di scabottare ANCHE il primo girono di superiori? Ma vuoi proprio farti prendere di mira dai professori? Chiese ridendo una voce sopra di me. Cazzo, quanto odiavo essere chiamata in quel modo ma, dato che a farlo era LUI, non ci facevo neanche caso… Possiamo quasi dire che lo trovassi adorabile, quel soprannome, pronunciato da quella meravigliosa voce.
“Trent! Ma.. che ore sono?”
“Le otto meno dieci…”
***
“Dai, Tesoro.. Non ti preoccupare! Posso garantirti che passerai degli anni indimenticabili!” Poverino, a volte penso che, se fossi io al suo posto, mi darei dell’idiota non so quante volte al giorno. Ma, il fatto che non avesse neanche mai lontanamente pensato di dirmi una cosa del genere mi faceva impazzire; Eh sì, ero proprio innamorata. Per me Trent era tutto il mio mondo, la mia vita… Non potevo certo immaginare quello che sarebbe successo a partire da quello stesso giorno.
**AVVERTENZA**
Il sistema scolastico "quattro anni di medie- quattro anni di superiori", è quello presente in America quindi, essendo Gwen e gli altri Americani, mi sono ispirata a quello!^^
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Check My Soul 
 -Capitolo 7_

Passò l’intera mattinata senza che io e Trent ci parlassimo. Doveva essere ancora molto sconvolto per la storia del bacio. Mi dispiaceva per lui, insomma: se la tipa che ci prova con il mio ragazzo mi avesse baciato.. Non so come avrei reagito… forse peggio! Finalmente suonò la campanella della pausa pranzo.
“Ragazzi, un secondo ancora di attenzione!” Sovvenzionò il professore di letteratura. Tra i compagni si sparse un brontolio.
“Volevo solo ricordarvi che il nome del vincitore delle elezioni di questa mattinata è esposto nella bacheca in sala mensa.” Ah, già.. Le elezioni! Me n’ero scordata. Speravo intensamente che quella Courtney non avesse vinto. Pensare.. Che fino a poche ore prima la credevo un “modello” da imitare. Roteai gli occhi e mi alzai dal banco, ma una mano mi fermò.
“Ehi piccola!” Si era ripreso. Sorrisi.
“Ehi Trent! Stai meglio?”
“Sì.. Scusa tesoro se non ti ho parlato per questo lasso di tempo, ma…” Scossi la testa.
“Non ti preoccupare! Ti capisco!”
“Ora posso dire di averle davvero provate tutte..!” Scoppiamo a ridere, poi mi strinse attorno a se.
“.. E posso concludere che preferisco le donne. In particolar modo te.” Sorrisi, imbarazzata. Lentamente poggiò le sue labbra sulle mie. Quando quel bacio terminò, distolsi lo sguardo. Perché? Perché non provavo più quella favolosa sensazione di affetto di un tempo? Perché mi sembrava come se mi avesse dato solamente una pacca sulla  spalla? Questa proprio non ci voleva, in un momento simile!
“Uhh! Molto meglio il bacio di una ragazza! Ed ora che ne dici di andare a pranzo?” Propose, toccandomi il naso con l’indice.
“Sì, andiamo..” Mi prese per mano, conducendomi fino alla sala mensa dove, proprio al centro della stanza, in piedi su un tavolo, c’era quella ragazza ispanica. Ridussi gli occhi ad una fessura.
“Grazie mille ragazzi! Grazie per avermi eletta vostra Rappresentante! Giuro che non ve ne pentirete!”
“Troppo tardi..” Borbottai.
“Hai detto qualcosa tesoro?” Domandò il moretto al mio fianco.
“Nono.. Senti, io vado al bancone a prendere qualcosa, perché sto morendo di fame: Tu mi aspetti qui?” So che è una cosa brutta da dire, ma speravo tanto che la risposta fosse sì…
“Certo amore mio! Io ascolterò il suo discorso… Fai presto mi raccomando!” Sorrisi, in modo sforzato.
“Ok..” Poi corsi via. Ne avevo davvero abbastanza di quella tipa e del modo in cui riusciva ad “abbindolare” gli altri.
“Ehi, raggio di Luna!” Sentii improvvisamente chiamare. Mi girai.
“Duncan!” Ammiccò.
“Hai visto? Mi sa che non ce ne libereremo mai…” Sbattei il vassoio che avevo appena preso in mano sul tavolo, irritata.
“Già…” Lui scoppiò a ridere.
“Sei dolcissima!”
“Uffa! La smetti di ripeterlo?” Lo ripresi io, mentre scorrevamo in fila, per poter prendere del cibo.
“Ma che ci posso fare se è la verità? Sei così carina quando ti arrabbi..” Alzai lo sguardo al cielo, tentando di nascondere il fatto che ero lusingata.
“Eee… Il premio per la frase da film-romantici-fino-alla-nausea più banale e scontata va a.. DUNCAN!!” Lo presi in giro. Lui rise, nuovamente.
“Hai ragione; posso fare molto meglio di così! Mhh.. Che ne dici di: Mi fai letteralmente impazzire, raggio di Luna, perché con la tua dolcezza  ti sei fatta largo nel mio cuore ed ora non posso fare a meno di pensare sempre e soltanto a te..” Mi sussurrò in un orecchio. Arrossii, diventando quasi bordeaux. Questo… Era così romantico…
Aprii la bocca, come per ribattere, ma non riuscii a dire nulla. Lui sorrise, malizioso.
“Ho fatto centro?”
“Signorina, è il suo turno!” Una voce rauca mi riportò alla realtà. Alzai lo sguardo e rividi quella specie di cuoco burbero che tutti i santi giorni, si ostinava a rifilarci le sue “schifezze”.
“Allora, che ti do?” Guardai attentamente la “roba” esposta… Diciamo che, quelli con l’aspetto meno rivoltante, erano i panini.
“Ehm… un Hamburger con Ketchup e patatine.” Il ragazzo dietro di me mi poggiò una mano sulla spalla.
“Due, per favore…” Aggiunse. Lo fissai.
“Non ti agitare, raggio di luna, pago io!” Disse, estraendo dalla sua tasca dieci dollari. Scossi la testa, poi mi sedetti al primo tavolo libero e lontano da tutti, seguita dal mio compagno.
“Wow, dieci dollari? Pensavo che uno come te sopravvivesse rubando i soldi per la merenda ai poveri secchioncini indifesi..” Lo “punzecchiai”.
“Eee… Il premio per l’idea più stereotipata e banale dei bulletti-da-liceo va a…” Ok, forse questa me l’ero cercata.
“Ok ok, ho capito..”  Risposi, ridendo. Addentai un morso di Hamburger, seguito da un sorso di Sprite.
“Mi piaci, Gwendolyne” La bevanda mi andò di Traverso.
“Coff Coff… Come.. Come fai a sapere il mio nome completo?”
“Bhe.. L’ho cercato nei registri di classe!” Certo, ovvio.
“Ti prego, non chiamarmi così.. è orribile, quel nome.” Sgranò gli occhi.
“Cosa? No, guarda che è bello! Insomma.. Sempre meglio di Courtney!” Ci fissammo per pochi istanti, poi scoppiammo a ridere come due scemi.
“Ahah, ok: hai vinto tu.” Mi arresi. Come risposta, lui mi scostò una ciocca di capelli dalla fronte e sussurrò.
“Mi piaci davvero, davvero tanto…” Arrossi.
“Duncan, io.. Tu… Non possiamo…” Alzò un sopracciglio.
“È ancora per la storia di Trent? Ma quello è un porco! Guarda..” Disse, tirando fuori dalla tasca una foto.
“Ho anche la prova che ti tradisce: Con un uomo, per giunta! Che porcellino..” Lo prese in giro.
“MA QUELLO SEI TU!! Poi, non è stato certo lui a saltarti addosso e ficcarti la lingua in gola! A proposito, grazie per avermelo ricordato: Sono ancora arrabbiata con te!” Sbuffai. Non ci potevo credere: aveva fatto anche la foto! E ne andava fiero! Portò una mano davanti alla bocca.
“Cosa cosa? Non mi dirai che sei GELOSA !?”
“Eh? Ma come ti salta in mente?!” Mi fissò, malizioso.
“Io non poteri mai… figurati se… Bhe, forse un pochino…” Risposi, distogliendo lo sguardo. Insomma, il mio fidanzato era riuscito a baciare il ragazzo che mi piaceva prima ancora che potessi farlo io! Voi come vi sentireste?! Un momento.. Che mi piaceva?
Cercò di trattenere una risata.
“Oh mio Dio, raggio di Luna! Finalmente lo hai ammesso!” Esultò, abbracciandomi. Il mio cuore ora batteva come mai prima d’ora. Non ero mai stata così a “contatto” con lui prima d’ora! Una volta staccati, mi prese per mano e mi trascinò fuori dalla mensa.
“Ehi, ma dove stai andando?!” Provai ad informarmi, senza alcun risultato. Ad un certo punto si fermò; eravamo tornati in classe.
“Duncan ma.. Perché mi hai riportato qui?” Il moro sollevò il mio mento con l’indice.
 “Per fare questo..” Concluse, baciandomi.


 Check My Soul 
 -Capitolo 7_
 END
  
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