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Autore: _Alien_    28/08/2011    2 recensioni
Esplorando le pagine di questo fandom, ho notato che nessuna parla di una possibile nuova generazione (a parte Korra). Così ecco un piccolo esperimento! Please, lasciate un commentino!
ATTENZIONE! RATING INALZATO X CAPITOLO 8!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mai, Nuovo personaggio, Zuko | Coppie: Mai/Zuko
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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 Capelli neri e setosi, fisico statuario, occhi dorati e magnetici, pelle chiara e vellutata. Questa era l’immagine che veniva riflessa nello specchio. Questa era l’immagine della principessa della Nazione del Fuoco.
Ma il fantasma di quella donna aleggiava dietro di lei, come un’ombra riflessa nello specchio:
- Credi di essere all’altezza. Credi di potercela fare. Ingenua!- disse la voce sprezzante di Azula nella sua mente.
- No. Non mi lascerò intimorire da nessuno. Sia io che mio padre ti abbiamo affrontata e sconfitta!- rispondeva però la nuova principessa, con forza e prontezza di spirito.
- Il tuo paparino aveva accanto quella stupida contadinotta e con te c’erano i tuoi preziosi amichetti. Ma, senza di loro, vi avrei sopraffatto entrambi! – ringhiava l’immagine dello specchio, con le fiamme azzurre della psicopatica che danzavano fra le sue mani.
Lo sguardo della nuova principessa divenne letteralmente assassino:
- Non avresti potuto comunque essere Signora del Fuoco, il primogenito tra voi è mio padre!
- Ozai non lo ha mai amato, lui voleva bene a me... Kalia, nipote mia, io e te siamo uguali... – la voce di Azula era ora melliflua e zuccherosa.
- Invece siamo molto diverse... – rispose determinata Kalia, con i nervi ancora saldi.
- Non è vero. I nostri padri ci amano, siamo principesse e siamo delle maestre di dominio del fuoco. Io e te potremmo fare grandi cose... – continuò la zia, con un volto che voleva sembrare amichevole. Le certezze di Kalia vacillavano: era normale che tra loro ci fossero così tante affinità?
- Potremmo vincere e manipolare chiunque e solo noi vivremmo felici e contente. Non vuoi forse questo?
- No... io non sono come te... – balbettò la ragazza, sempre più spaventata:
- Sparisci! Vattene!- cercò di mandarla via.
- L’hai voluto tu... – ed evocò un terribile fulmine rosso che, dallo specchio, la colpì in pieno.
 
- AHHHHHH! – l’urlo agghiacciante della principessa Kalia svegliò tutto il Palazzo del Fuoco.
Lei spalancò gli occhi, sudata e sopraffatta dal sogno. Si mise a sedere ed evocò una piccola fiammella per rischiarare l’ambiente. Si soffermò sullo specchio, dove era apparsa l’immagine della perfida zia.
- Kalia, tesoro... – accorse subito il padre, anche lui con una fiamma nella mano. Lei, appena lo vide, scoppiò a piangere come una bambina e finì per cercare il suo abbraccio. Lui le avvolse le braccia attorno alle spalle senza esitazioni e la ragazza nascose la testa nel suo petto, cercando di dimenticare quel terribile incubo.
- ... cosa è successo?- li raggiunse la madre, come per completare la frase del marito, i lunghissimi capelli neri che danzavano sulla vestaglia di seta rossa. Appena vide la scena si accomodò sul letto e prese a accarezzare i capelli morbidi e lisci della figlia. Non appena si fu calmata, Kalia sollevò la testa in direzione del padre:
- Sono come lei, non è vero?- domandò, ormai convinta della risposta. I due coniugi si guardarono. Poi, il Signore del Fuoco Zuko tornò a posare lo sguardo sulla figlia.
- Azula è fredda e calcolatrice, subdola ed egoista. Non esita a manipolare la mente degli altri per i propri scopi. E, alle volte, diventa paranoica e allontana chiunque da lei. La sua condanna è quella di rimanere sola per sempre. – argomentò la Signora del Fuoco Mai, accennando un debole sorriso.
- Tu sei dedita al senso del dovere, sacrificheresti te stessa per noi, hai già dimostrato più volte il tuo amore e spero che tu ti sia accorta che io e tua madre lo ricambiamo pienamente. Sei troppo nobile d’animo e troppo sensibile per poter assomigliare a lei. L’unica cosa che vi unisce è il legame di parentela. – disse il padre, lo sguardo pieno di orgoglio.
Kalia invece li guardava riconoscente, le lacrime che scendevano copiose sul suo volto molto simile a quello paterno, ma senza alcuna cicatrice.
- Vi voglio bene. – e li strinse forte. I suoi genitori si unirono all’abbraccio. Poco dopo, la ragazza si addormentò tra le loro braccia e la posarono delicatamente sul cuscino, con la stessa premura che si adotta con una neonata.
 
- Cosa possiamo fare? – mormorò Mai mentre tornava nei suoi appartamenti con il marito.
- Lei è fragile e forte allo stesso tempo... credo che andrò a fare una visitina a mia sorella, se scopro che dietro a questi incubi c’è il suo zampino... – ringhiò invece Zuko.
- No, non deve fare del male a Kalia, ha solo quindici anni! – si portò le mani al volto la madre della ragazza, dimenticandosi della sua solita espressione indifferente.
- Non lo permetterò. E’la nostra unica figlia. Ha aspettato tanto per sapere la verità e ora che ha ciò che le spetta, stai pur certa che non lo perderà. Se le dovesse succedere qualcosa...
- Non le accadrà nulla. – si avvicinò un uomo magrolino, un po’ricurvo, con un bastone tra le mani tremanti e gli occhi vispi e saggi.
- Zio? – si stupì Zuko – Sei sveglio a quest’ora di notte?
- Tua figlia ha svegliato tutti. Non preoccuparti, so ogni cosa. Vedi, lei è come questo fiore...
- Lo so che è bellissima, zio. – disse indifferente Zuko, incrociando le braccia e guardando lo splendido fiore di ibisco rosso che aveva in mano il vecchio, come se ciò che aveva detto fosse un’ovvietà. Iroh alzò gli occhi al cielo mentre Mai sorrise, divertita.
- No. Vedi questo ibisco? Di notte, è richiuso in sé stesso, rimugina, pensa, dorme. Di giorno, risplende, gioisce, rallegra chi lo guarda. Kalia è divisa in due: ora, la parte malinconica di lei ha preso il volto di Azula. La parte serena è un po’ compromessa, ma è una fase del processo di cambiamento che sta attraversando...
- Cosa? C’è modo di fermarlo? Non può continuare a soffrire così... – lo bloccò il padre della ragazza, apprensivo come non mai.
- Vuoi impedire che cresca, Zuko? – lo fissò severamente Iroh e il Firelord ammutolì.
- E’una ragazza molto sveglia. So che ne sei orgoglioso e fate bene entrambi a seguirla sempre nel corso della sua vita, pur lasciandole i suoi momenti di privacy. Col tempo, il suo Yin e il suo Yang si armonizzeranno, state tranquilli.
- E’così eccezionale... come posso aver dato la vita ad una ragazza come lei, io, che ho commesso tanti errori? – si sfiorò la cicatrice Zuko.
- Anche tu sei eccezionale, Zuko. Siete speciali entrambi. – gli cinse le spalle la moglie.
- Ognuno di noi è speciale. – sorrise Iroh – Kalia più di tutti...
 
Note dell’autrice:
Cosa ve ne pare di Kalia, la figlia della mia coppia preferita?
E cosa ne dite della perfida Azula, ho rappresentato al meglio il personaggio?
E Zuko, padre apprensivo e protettivo con la sua unica figlia?
Iroh e Mai sono più o meno gli stessi (Iroh è completamente cambiato, come aspetto fisico, intendo).
Kalia è un personaggio di cui vorrei ancora scrivere, è una buona idea?
Vorrei sapere cosa ne pensate, please! J
Ok, smetto di importunarvi xD
 
Alla prossima!!!
Mai Annabeth Lily Cullen

  
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