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Autore: LivingTheDream    28/08/2011    2 recensioni
Questa storia è il sequel di “Contatto”, la mia fin troppo vecchia long-fic. Qualsiasi frase scriverei qui sarebbe uno spoiler, quindi evito.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Nda: questa storia è il sequel di “Contatto”, la mia fin troppo vecchia long-fic.
Ah, aggiungo anche che il mio stile grafico, in questi mesi, è molto cambiato, ma ho deciso di scrivere così in ricordo dei vecchi tempi.


 
«E quindi, oggi, siamo qui per celebrare questo nostro grande traguardo.» Joe, sorridendo come poche volte aveva fatto prima, svetta sulla cima del palco, davanti ad un pubblico speciale.

«Finalmente, dopo dieci anni  di lotte, di petizioni, di cortei e di tanta, tanta speranza, ce l’abbiamo fatta.» non ha preparato nessun discorso, quelle parole gli escono tutte dal cuore. Accanto a lui c’è la sua ragione di vita, la persona che lo ha accompagnato per tanto tempo e che probabilmente non lo lascerà mai. Accanto a lui c’è Rob.

«Ovviamente non sarei riuscito a realizzare tutto questo senza una persona. A dire il vero, senza quella persona, questa causa non mi avrebbe nemmeno toccato. Ed invece oggi ne sono il testimonial. Questa persona è in sala, è accanto a me, e non riesce a staccare la mano dal mio sedere.»ride, come del resto fa il pubblico. «Rob, caro, mi fai finire il discorso? Mi distrai, così!»

Ride anche il biondo, rosso dall’imbarazzo, e prende il microfono che Joe gli porge. «Ehm, salve a tutti. Io sono Rob, alcuni di voi mi conoscono. Oggi, sono qui» deglutisce a vuoto, l’emozione è tanta «per annunciarvi che ce l’abbiamo fatta. D’ora in poi, tutti, tutti noi, nessuno escluso, avremo diritto a ciò che ci spetta. Grazie a voi, e al vostro supporto, finalmente ogni stato dell’America e dell’Europa apre le porte al matrimonio gay

Nella sala esplode il caos; risate, lacrime, urla e gridi di gioia. Joe, commosso, si volta verso il suo futuro marito, e gli prende le guance fra le mani, baciandolo dolcemente. Il resto del pubblico fa lo stesso, ed i flash scattano, per conservare quelle bellissime immagini di amore, etero, gay, lesbico, di qualsiasi razza o colore, perché finalmente quelle persone non dovranno più nascondersi.
Trascorrono non pochi minuti prima che nella sala cali di nuovo il silenzio, dopodiché si leva una voce dal pubblico.

«Jonas, sei il nostro eroe!»seguita subito da altre.
«Rob, grazie, grazie mille.»
«Grazie mille, ragazzi, grazie!»

I due scendono dal palco, commossi, e si immergono tra la folla per poter discutere con tutti coloro che, da quel momento in poi, avrebbero riempito il mondo di quell’amore che il mondo stesso si era precluso.
E a Joe, e a Rob, o meglio, a Job, andava bene così.
Guardandosi negli occhi, finalmente capirono quella strana trama che il Destino aveva tessuto per loro fin dall’inizio.Erano stati destinati a fare qualcosa di davvero grande, e, per fortuna o per destino, ne erano stati pienamente capaci.
 

 
«Io… io vi ringrazio davvero per tutto questo. Ma colgo l’occasione per ribadirvi che no, non la merito, che ho fatto tutto questo solo per amore. Per amore della scienza, e per amore delle persone che mi sono vicine.» Katia fa una pausa per riprendere fiato e per cercare di asciugare le lacrime, che sennò avrebbero rovinato il trucco. Le tremano le mani e le gambe, è di fronte ad un pubblico di colleghi, ma, anche se non era la prima volta, si sentiva quasi svenire.
Ad un tratto sente uno scalpiccio di passi, e dal fondo della sala arrivano le persone che stava aspettando. Tira un sospiro di sollievo: sicuramente ora sarebbe andata meglio. Si sistema il camice e riprende il microfono.

«Ma ecco che voglio presentarvi le persone che hanno contribuito al mio lavoro, e che mi hanno dato, con la loro semplice esistenza, un motivo per portare avanti le mie ricerche. Vorrei chiamare sul palco la mia migliore amica, Leena, e suo marito Nick. Ma soprattutto, insieme a loro, vorrei chiamare colei grazie alla quale oggi tutto questo esiste: Helena Katia Jonas. Salite, ragazzi.»
Nick e Leena, ancora trafelati dalla precedente corsa, lasciano che Joe e Rob prendano posto e salgono sul palco. Ce l’hanno fatta giusto in tempo, la conferenza dei due ragazzi finiva esattamente quando iniziava quella di Katia.
Dal pubblico si alzano dei mormorii, probabilmente qualcuno haa riconosciuto Nick, oppure Joe e Rob.

«Prima di tutto, se avete un po’ di tempo da dedicarmi, vi racconterò una breve storia. Non so se voi, uomini di medicina, credete al destino. Beh, io sì. E sapete perché? Perché il destino, il paranormale, ha fatto incontrare me e Nick, e, di conseguenza, Leena e Nick. Dopo eventi troppo lunghi e complessi da poter narrare ora, loro si innamorarono. E cosa porta l’amore? Gioia e serenità. E quale definizione migliore per la piccola Helena, figlia dei miei amiciLeena arrossisce di colpo, mentre la bambina si dimena dalla stretta della mamma per andare da zia Katia.

«A questa bambina di soli quattro anni è stato diagnosticato il diabete di cui vi ho tanto parlato fino a pochi minuti fa. Fu un colpo per tutta la sua famiglia, che già lo affrontò nel caso di suo padre, Nicholas.
Io amo questa bambina come fosse mia, perché amo i loro genitori ed auguro loro tutto il bene del mondo. Ora, se stringo questo premio, su questo palco, di fronte a voi, miei stimati colleghi, è perché io questa bambina l’ho guarita.»un applauso scrosciante e carico di emozione di alza dalla folla, insieme ad urla e parole confuse.

«Io…» tenta di continuare Katia, richiamando il silenzio. «L’ho guarita come ho guarito altri cento pazienti. Cento su cento, miei cari colleghi. Ed ora, se avrete la pazienza di restare, illustrerò a tutti voi i risultati della mia ricerca.
Come potete vedere, il livello di…»

Nella sala tutti osservano attenti lo schermo, e Nick e Leena, tornati ai loro posti, si abbracciano commossi.
Dal canto suo, Katia sa a memoria quel discorso, ed il suo pensiero vola direttamente al destino.
Allora era questo. Altre che tutte le stupidaggini a cui aveva pensato durante questi anni. Questo.
Il destino l’aveva chiamata per ridare un futuro ad altre persone, e lei, per fortuna o per destino, ne era stata pienamente capace.
 

 
Nda: sì, lo so che state pensando, e lo so che siete incazzati a morte con me. Questa storia sarebbe dovuta arrivare a febbraio – a febbraio! – ommamma, ma io vi capisco se volete venire fin qui e lapidarmi.
Beh, non ho altro da dire, se non: perdonatemi. Ho riletto la mia long e mi è venuta voglia di finirla, e voglia di risentire i Jonas. Lo ammetto, li sto seguendo meno, ma Stay mi dà ancora i brividi. 

So che tutti questi sono solo due dei tanti problemi che affiggono il nostro povero mondo, ma per favore, prendetela come una speranza, questa storia. E soprattutto come un manifesto anti-omofobia, che ci tengo!


Grazie di avermi sopportato anche ora.
Non so se mi rivedrete, su questo fandom, ma spero che, almeno un po’, vi ricordiate di me.

Un bacione a tutte, e grazie per la pazienza.
Addio, o, perlomeno, arrivederci,
Alex.
   
 
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