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Autore: CaptainKonny    28/08/2011    4 recensioni
Ultima puntata della terza serie. Jane deve uccidere Red John. E se Lisbon tentasse di impedirglielo? Chi sceglierà Patrick? L'amore per Lisbon o la vendetta per la sua famiglia?
Ovviamente Jisbon.
One-shot scritta di getto e che, anche se ritengo non sia stata scritta decentemente, ho deciso di pubblicare!!
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RED JOHN O TERESA LISBON

RED JOHN O TERESA LISBON?

 

Sto cercando qualcuno di cui potermi fidare… qualcuno forte, qualcuno in pace con se stesso; qualcuno migliore di me, qualcuno che conosca il lato peggiore di me e mi sappia amare lo stesso.”

 

Lisbon si sentì come se le avessero appena dato un pugno nello stomaco. Patrick Jane, il  suo collega, il suo amico… era solo. Lo sapeva, l’aveva sempre saputo… per quanto lei e i colleghi gli fossero stati vicini… lui era solo. La vista le si appannò, gli occhi le si inumidirono…. He sì, la forte e cocciuta Teresa Lisbon stava per piangere. Stava per piangere per l’unica persona a cui si era veramente affezionata dalla morte dei suoi genitori.

Ma adesso Jane non era lì, stava per incontrarsi con Red John. Glielo aveva detto prima di uscire dal CBI, in modo confidenziale come quando si trattava dei suoi trucchi per risolvere un caso, da amico. E sapevo che lo avrebbe ucciso. Il divertente e pazzo Jane avrebbe lasciato posto al freddo e spietato Patrick, assetato di vendetta. Quella sera lui avrebbe ucciso Red John, quella sera lei lo avrebbe arrestato; la sua condanna a morte!

No, non se fosse riuscita a fermarlo! No!

L’agente Lisbon non avrebbe potuto mai salvare il consulente Patrick Jane; ma forse Teresa Lisbon poteva ancora salvare l’uomo che amava.

Si alzò di scatto, scese le scale e mise in moto la macchina. Non si curò del traffico, del limite di velocità… in quel momento Jane sarebbe stato fiero di lei. Parcheggiò il suv fuori dal bar dove sapeva ci sarebbe stato l’incontro tra i due. Lo vide, attraverso la parete di vetro; dal locale erano usciti tutti. Tranne loro due.

A pochi metri di distanza, uno di fronte all’altro; Jane il braccio teso in avanti, reggeva la pistola. Il suo affascinante volto contorto in una maschera di rabbia. Mancava ancora pocol, pochi secondi e avrebbe sparato.

-NO! FERMO!-

Lisbon corse verso di lui urlando; si sentiva sorda, ovattata, lontana, lenta… inutile.

Eppure era arrivata in tempo, afferrò il braccio dell’uomo che amava; quello con la pistola. Se lo strinse al petto, l’arma che le solleticava la mandibola. Il volto del “suo” Patrick era irriconoscibile. Teresa tremava, le faceva male la testa e i muscoli erano talmente rigidi che non riusciva più a muoverli; niente avrebbe potuto staccarla da quel braccio in quel momento. Il biondo la guardò stupito, ma la vendetta prevaleva.

-Lisbon che stai facendo? Togliti subito di mezzo!- disse lui.

-Non questa volta, Jane.- disse lei con un filo di voce, ferita dalle parole dell’uomo.

-Perché sei qui? Sapevi quello che avrei fatto.-

-PERCHE’ SEI UN’IDIOTA, ECCO PERCHE’! E PERCHE’ IO SONO ANCORA PIU’ STUPIDA, VISTO CHE AMO UN’IDIOTA COME TE!- urlò con quanto fiato aveva in gola.

Patrick si sentì come se avesse appena ricevuto uno schiaffo in pieno viso.

Non poteva essere vero, non stava succedendo sul serio…. Doveva riscuotersi.

-Teresa ma che stai dicendo?- la prese per le spalle con violenza.

-Sto dicendo che mi fido di te Patrick Jane e che tu ti puoi fidare di me se lo vuoi… ti sto dicendo che ho un sacco di problemi e casini in testa, dentro e fuori dal lavoro; ti sto dicendo che conosco il lato peggiore di te e che… che… c-che voglio continuare a vederti in ufficio, che voglio che continui a rompermi le scatole e a fare i tuoi giochetti stupidi!- Teresa stava piangendo, ormai arrivata al culmine –Ti sto dicendo che ti voglio bene e che se tu non ci sei……….. se tu non ci sei………. Se tu……….. - non riusciva a parlare, poteva solo guardarlo negli occhi –Se tu non ci sei, posso morire.-

-Teresa, ma cosa…?-

-Jane le mie giornate, la mia vita … non hanno senso senza di te.-

Era riuscita a dirlo, l’aveva detto.

E adesso lo poteva solo guardare. Il consulente si sentì morire: il cuore a mille, il viso in fiamme, lo stomaco sottosopra, il cervello che lavorava febbrile … senza però connettere nessun risultato. Era lì a bocca semiaperta, scioccato a guardare la donna pallida, tremante, dagli occhi verdi languidi davanti a lui. Allentò la presa sulla pistola, e questa come se fosse al rallentatore cadde. Fu l’unico suono che interruppe quegli istanti di profondo ed intenso silenzio.

Forse una scintilla di speranza.

L’uomo la strinse con forza contro di sé. Le braccia la circondavano in un abbraccio senza ritorno, il volto di Lisbon premuto contro il suo petto, all’altezza del cuore, affondato nella sua camicia che profumava di cannella e cioccolato; da lì non si tornava più indietro.

C’era ancora speranza. Ancora.

Red John era rimasto lì in piedi, fermo, immobile a guardare quella scena curiosa, imprevista… al segnale del capo del CBI gli agenti entrarono ed arrestarono il serial killer. E lui continuava a guardarli, il suo piano in fumo….

Lisbon aveva circondato la vita di Jane con le proprie braccia tremanti. Poi, un singhiozzo… si spostò quel tanto che bastava per guardarlo in viso. Lui continuava a tenerla stretta, il volto tremante, insicuro, incerto; gli occhi azzurri lucidi … Patrick Jane stava soffrendo, un dolore intenso si propagò dal suo cuore a tutto il corpo insieme a quel sollievo….

Lisbon gli appoggiò una mano sulla guancia.

-Patrick… - lo chiamò preoccupata.

-Perché Teresa? Perché sei venuta? Avrei potuto farti del male. Avrei potuto ucciderti. E se avessi scelto John?- Era addolorato e preoccupato, terrorizzato alla sola idea di quello che avrebbe potuto fare solo pochi istanti prima. Teresa lo guardò con gli occhi umidi di pianto; gli sorrise.

-Perché non potevo sopportare l’idea di vivere una vita senza te. Se tu avessi ucciso Red John tri avrebbero condannato a morte e … e io … io non potevo lasciartelo fare.- l’uomo abbassò lo sguardo, sentendosi uno sciocco per non aver capito prima fino a che punto entrambi potevano amarsi e quanto egli invece era stato accecato dalla vendetta –E poi sapevo che non avresti scelto Red John; tu non sei come lui.-

Patrick le sorrise, le prese il volto tra le mani; aveva ancora le guance bagnate di lacrime.

-Grazie Lisbon. Mi dispiace di non aver saputo dimostrarti quanto ci tenga a te.- la guardò dritta negli occhi, trasmettendole un calore che solo lui sapeva infonderle –E ti prometto ceh ti salverò per sempre, fino alla fine del mondo.-

 

E Jane mantenne la sua promessa, rimanendo con lei: FINO ALLA FINE DEL MONDO.

  
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