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Autore: toolosttobefound    29/08/2011    0 recensioni
Se tu mi dici 'vieni', lo lascio tutto. Ma dimmi 'vieni'
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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04.06.2011

9.38

Mi svegliai di soprassalto a causa del telefonino che non smetteva di squillare, lo presi e vidi che mi era appena arrivato un messagio della mia migliore amica:

'Alle 11 nell'ohiuka, devo dirti una cosa importante, per me sarà un casino, ma per te sicuramente no. Ti voglio bene. Paola'

"Che cosa mi vorrà dire" Dissi a me stessa. Normalmente Paola, in vacanza, non si sveglia mai così presto! Pensai tra me e me.
Paola è diventata la mia migliore amica nel momento esatto nel quale entró per prima volta in classe in prima media. Veniva dalla Colombia, e subito diventammo inseparabili, sicuramente perche avevamo passato le stesse difficoltá, dato che tutte e due siamo state costrette a cambiare paese, lei Colombia, ed io...
La mia vita e stata sempre un casino. Sempre in qua e là dovuto al lavoro di mia madre, una famosa pittrice. I miei genitori si conobbero a Firenze quando mia madre arrivò lì dalla Spagna per finire i gli studi. Dopo due anni si sposarono a Vitoria (la città di mia madre), anche se tornarono a vivere a Firenze, dove tutti e due finirono i loro studi e cominciarono a lavorare, intanto mia madre rimase incinta. Durante i primi cinque mesi di gravidanza mio padre diventò il 'manager' di mia madre, dato che questa dovuto alle sue opere d'arte divenne famosa, e allora si dovettero trasladare a New York, dove sono nata e dove ho vissuto i primi 5 anni della mia vita. Ma non contenti con vivere nella grande mela, i miei genitori decisero che era ora di tornare in Italia, e cosí si fece. Fiernze è stata la mia città fino a i miei 10 anni, quando mia madre decise di tornare in Spagna perche era morta sua sorella, sicchè, si andò a vivere Vitoria, e dopo un'anno di vivere nella capitale dei Paesi Baschi, conobbi Paola, la mia salvazione!
Entrai nel bagno, e per poco non mi venne un infarto per quello che vidi riflesso nello specchio. Quella non potevo essere io, avevo fatto a botte con l'aria stanotte? Avevo due occhiaie che per poco arrivano fino ai piedi, per non parlare poi dei miei capelli...l'unica cosa che potevo fare era sperare che la doccia eliminasse tutto, e cosí fece. Uscita dal bagno entrai della mia cabina-armadio e presi i primi vestiti che mi capitarono ( http://www.polyvore.com/hope/set?id=36294412&.locale=es ).
Scesi le scale ed andai in salotto, dove vidi mia madre fissare con lo sguardo assente mie scatole.
"Mamma" Dissi andandole incontro, ma lei pareva che non mi ascoltasse.
"Mamma...non vado mica in China-in quel momento mi fissó- vado a compiere uno dei miei sogni, un sogno che te stessa mi hai spinto a fare, o non eri tu quella che mi diceva che studiare fuori casa è la miglior cosa, che si impara a vivere e a gestire la vita? Sei stata te a dirmi quello. Vedrai, Paola ed io ce la caveremo alla perfezione, e poi, per te prendere un'aereo per Londra non risulta un problema no?".
"Hai ragione Hope, ma devi capire che per me non sarà facile imparare a vivere senza te! Sei la mia bambina".
"Lo saró sempre, ma, com'è che dice quel detto...".
"Hay que dejar che lo hijos desplieguen sus alas, primero les enseñas a volar, y luego ellos se alejarán del nido"* Rispose mia madre.
"Ecco, quello. Lasciami volare, lasciami vivere i miei sogni. Te lo hai già fatto, ora è il mio momento".
"Lo so"
"Allora...io esco. Ho fissato con Paola, mi ha detto che mi deve dire una cosa importante. Ciao" Gli dissi.
"Non fai colazione?" Mi chiese mia madre.
"No, la faccio all'ohiuka" Odiavo mentire a mia madre.
"Ok. Ciao amore".
Presi le chiavi della macchina e andai in garage. Montai sul mio mini ( http://img.coches.cozot.es/pics/es/2011/07/27/Vehculos-de-ocasin-MINI-Cooper-R-56-Paquete-Chily-20110727160306.jpg ) e mi diressi al bar.
Quando arrivai, Paola non c'era ancora, cosa normale. Ordinai la mia tìpica cola light ed andai al secondo piano. Lì aspettai che arrivasse Pao, e dopo dieci minuti arrivò con il fiatone.
"Scusascusascusascusascusa.."
"Ho capito!!!!" gli risposi ridendo.
"E che non vedi che casino c'è in casa"
"Non fa niente -ero impziente per 'quella cosa importante' che mi doveva dire- allora..." comiciai a dire.
"Ibigliettidell'aereononciportanoaLondra!" disse così veloce che capì che diceva qualcosa di Londra per casualità.
"Tranquillizzati. Cosa hai detto?"gli domandai.
"Quello che hai capito!" Mi disse come se io avessi capico qualcosa.
"Il problema è che non ho capido un bel niente. Prova a parlare più piano per favore".
"Allora, quando entrammo nella web per prendere i biglietti sei sicura di aver scelto Londra e non Los Angeles?" Mi domandò. Ma come mi può fare queste domande stupide il giorno prima di partire? Se è uno scherzo l'ammazzo, giuro che l'ammazzo.
"Certo che scelsi Londra. Pao, se è uno scherzo non mi piace affatto" Gli dissi abbastanza arrabbiata.
"Ti giuro che non è uno scherzo, ho controllato sta'mattina i biglietti e c'è scrito Los Angeles, non Londra!"
"Davvero!?!" Gli chiesi increula. Una parte di me era arrabbiatissima, ma l'altra, forse quella più potente, sperava con tutta se stessa che quello che aveva detto Paola fosse vero.
"Hai portato i biglietti?"
"Si, tieni" Paola mi porse i biglietti. Lessi attentamente quello che c'era scritto e non ci potevo credere.
"Pao"
"Dimmi che è stata un'allucinazione per favore" Mi disse quasi pregandomi. La guardai dritto negl'occhi e vidi che anche in lei c'era una briciolina di speranza di andare a Los Angeles.
"Domani si parte per LA!!!!" Gridai saltando quel poco che i tacchi mi permettevano. Dopo un paio di secondi sentì gridare di felicità anche Paola.
Era fatta, stavamo per partire verso la città delle stelle!


ANGOLO AUTRICE
In questa FF ci sono parti autentiche della mia vita e altre no. Più o meno questa storia si basarà su il mio più grande sogno, anche se i protagonisti non fanno parte di questo.
Scusatemi ancora se ci sono errori ortografici o di comprensione, ma come sapete, non sono abituata a scrivere in italiano.
Besos.
Paloma

  
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