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Autore: Eterocromia    30/08/2011    4 recensioni
‎« Love is always ouch,
and always comes with pain.
[i]I will forget you now.[/i] »
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Mukuro Rokudo, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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{FAKE MIRACLE}

‎« Love is always ouch,
and always comes with pain.
I will forget you now.»

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L’eleganza dell’acqua raccoglie e divora sulla sua strada qualsiasi cosa ritiene che sia troppo fragile. Rende le sue vittime delle perle delicate dalle sfaccettature più armoniose,per permettersi di riportarle nelle spirali azzurre del profondo abisso.
L’acqua non guarda in volto per decretare la bellezza,ma scava nel petto per trovare la perfezione e si nutre di essa,corrompendo i miracoli ed infrangendo sogni affinché possa farlo.
Le azioni dell’acqua sono lo specchio delle beltà del Cielo,un ciclo di eventi che si susseguono grazie ad uno sbalzo d’umore,il vetro tessile dei destini mangiati da temporali d’ottobre. Purché essi non si possano mai incontrare,l’acqua porta i messaggi del Cielo in terra,la furia tramutata in tempeste e la serenità tramutata in sole. Se il cielo s’incupisce,e si decora di abiti perpetui e grigi,l’acqua farà lo stesso,scivolando tra le miserie dei mortali e annunciando ciò di cui l’infinito azzurro si adorna.
Peccato che,nella sua immensa segretezza,il Cielo sia donato di solitudine perenne.
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sora no himitsu
~空の秘密~
la segretezza del cielo
Tsunayoshi Sawada camminava sospinto da una forza che immaginava,sperava,di aver perso tempo fa,tra i rimorsi e le autocommiserazioni traboccanti. Teneva il capo chino,nascondendolo con la tenue luce che proveniva dall’alto; fissava con sguardo vacuo il suo riflesso sfinito nel pavimento di vetro,che faceva riecheggiare ogni suo singolo respiro,rendendolo simile al sibilio del coltello che squarcia l’aria assente.
Trascinava il suo corpo lungo la dimora d’illusioni di Mukuro,falciando la strada stancamente fino a porsi dinanzi ad una porta scura,leggermente socchiusa,dalla quale proveniva un intenso profumo di fiori,che si dissolveva man mano che ne assaporava l’esistenza.
Con un ultimo sforzo,si appoggiò alla porta,aprendola,e rivelando all’interno di essa una stanza con le pareti e il soffitto arcuato di specchi,creati per riflettere ogni singolo errore di chiunque entri in quella mortale stanza.
Sedeva,su un divano che sembrava distare chilometri e chilometri,il principe delle illusioni,che fissava marmoreo la figura di Tsuna appena scivolata forzatamente in quel luogo. Si alzò,titubante,e mezzo passo bastò per rompere l’illusione e far apparire Mukuro dinanzi agli occhi del castano,che socchiuse leggermente gli occhi. Voltò lo sguardo a lato,incapace di fissare in quegli occhi che creavano e distruggevano mondi dalle realtà illusorie,incapace di fissare in quegli occhi che lo avevano condannato all’amore eterno. Si vide riflesso in tutti gli specchi della stanza: una figura logora,marcita dai battiti del cuore,che a stento si reggeva in piedi. Un paio di ciocche,più lunghe delle altre,crescevano ribelli fino a sfiorargli il mento,segno di una maturità che appariva solo fisicamente. Incrociò le braccia al petto,e si decise ad affrontare ciò che gli si parava davanti.
«Neh,Mukuro-san,ti piacciono le cose interessanti?»
Domandò semplicemente,penetrando l’altro con uno sguardo vuoto ed un sorriso assente,stringendosi nel maglione sformato.
Mukuro lo squadrò con uno sguardo serio ed irremovibile,rimanendo in silenzio religioso,incapace di creare un’illusione che rispecchiasse i suoi sentimenti.
Tsuna alzò delicatamente il maglione e lo gettò a terra,e fece scivolare le dita sui pantaloni,abbassandoli di poco. Il corpo esanime e pallido era dipinto di cicatrici e tagli profondi,che delineavano la sua figura fino a squarciarla da ogni innocenza. Lasciò che lo sguardo sorpreso,tramutato in furiosa disperazione lo perlustrò fino in fondo,dopodiché fermò con delicatezza la mano dell’altro che stava per afferrargli il volto; depositò in essa il pugnale delle sue ferite,e lasciò la piccola mano bianca attorno al pugno chiuso di Mukuro.
«Odiami.»
Prima lacrima.
«Chiamami sciocco.»
Seconda lacrima.
«Picchiami.»
Terza lacrima.
«Fammi qualsiasi cosa,però ti prego,non ignorarmi.»
Le tre lacrime raggiunsero il pavimento ghiacciato,e rimasero ferme e impalpabili come una collana di rugiada,al collo del mattino nascente.
«Mi sono sempre sentito un peso per tutti,incapace di portare avanti un’azione,ho sempre creato solo danni. Le persone fanno tutto per me,ma io sento di non fare nulla per loro. Perché io non sono nulla per loro. Ognuno di loro ha una persona importante a cui dedicare la vita,e io non sono quella persona. Non sono realmente importante per nessuno.
Sono solo.»
Abbassò lo sguardo,impotente dinanzi al burattinaio.
«Ti prego,voglio continuare a scoprire quale realtà vuole narrarmi quest’illusione.»
Il pugnale cadde a terra silenziosamente,affondando nelle lacrime,e scheggiando una parte del pavimento,che lentamente si sgretolò.



aqua conturbatio.


Fluttuando come se sospinto da fili invisibili,l’illusione di cui si era innamorato lo afferrò per la vita scarna; lentamente,dava voce all’illusione nata dai suoi sentimenti fioriti ora,e lasciava che l’acqua afferrasse i piedi di entrambi i ragazzi,avvolgendoli nelle sue spire possenti. Ghiacciata come il primo amore del principe,lentamente risaliva le gambe semiunite dei due,cingendoli come una scala musicale che elegantemente spiccava tra le tante per la semplicità della sua potenza.
«Permettimi di ucciderti nell’abisso del mio cuore,e inizia a pagarne i peccati.»
Quelle parole riecheggiarono tra le palpebre di Tsuna fino a scomparire,chiudendosi in un bacio intenso e caldo,che sapeva di miele e sangue contemporaneamente. E poi di nuovo,ma questa volta la lingua preziosa di Mukuro si era insidiata più a fondo,facendo bruciare l’amore che risiedeva da qualche parte; continuarono ad unirsi finché l’acqua non li avvolse nelle sue tenebre soffocanti,trascinandoli nella realtà dei sentimenti impossibili di Mukuro,bagnati con del macabro sangue.


aqua eglantine.


Era dannatamente vero,il Cielo si era innamorato della Nebbia a tal punto da istigare l’acqua ad avvolgerli laddove avrebbero potuto amarsi,in silenzio.

  
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