Il tempo...il tempo parve rallentare all'improvviso, mentre la nuda terra assorbiva avidamente il suo sangue.
Sgorgava lento dalle sue ferite, denso e caldo.
E, allora, solo allora, la sua mente iniziò a collassare definitivamente.

Dal passato si fece strada una presenza oscura.
A differenza dell'ombra che è misto di luce e notte, questa presenza parve vivere di sola tenebra.
Come umidità trasudava dalle pareti spoglie che lo tenevano prigioniero e penetrava attraverso il suo respiro irregolare.
Agnentava le ultime resistenze e attraverso i tessuti del corpo si faceva strada fino ai recessi più intimi del suo animo.
Ogni cellula si stava contaminando, decadendo e trasformando.
Non più una volontà umana governava il suo corpo, ma una lama di fredda ossidiana.
Il demone che lo stava corrompendo divenne parte del suo stesso essere, lo sentiva raschiare dentro di sé, urlare a gran voce.

"Lo senti?"

La sua voce martellante rieccheggeva nella sua testa, così come la risata che accompagnava le sue parole

"Prima o poi, avresti dovuto combattere il tuo passato...ed ora ti ritrovi quì, davanti a me, in ginocchio ed agonizzante"

Udiva i suoi passi farsi sempre più vicini.
I suoi occhi ancora non erano in grado di vedere...solo ombre lo avvolgevano, ombre  che lo accerchiavano, che lo deridevano, che lo picchiavano selvaggiamente.
Sentiva la sua mano afferrargli il mento, costringendolo ad alzare il viso verso di lui...il suo bieco sorriso fu l'unica cosa chiara in tutto quel Caos

"Sapevi che non eri in grado di fronteggiarlo ad armi pari...conosceva le tue debolezze, le tue paure, i tuoi rimorsi...eppure hai continuato a lottare, come uno stupido...ed ora, ti ritrovi caduto e sottomesso. Ironico, non trovi?"

Lo schiaffeggiò appena, ma il suo corpo non resistette.
Cadde di lato, con un sonoro tonfo, ansimante.
L'ombra si chinò su di lui, squadrandolo appena.

"Ti ho dato una scelta. La Salvezza era lì, alla tua portata. Evidentemente, non l'hai saputa sfruttare al meglio."

Lo vedeva.
Il volto completamente bianco, i capelli verdastri, gli occhi carichi di fiamme.
E rideva...rideva come mai prima d'ora.
Una risata da far raggelare anche l'animo più nero...compreso il suo.

"Sarò lieto di annunciare la tua dipartita...l'ultimo baluardo di questa misera terra sarà estirpato..."

Joker estrasse da dentro la giacca la pistola, togliendo la sicura e puntandola sulla sua tempia

"E' stato un piacere...addio, pipistrello!"
Non sentìì dolore...solo il buio che lo avvolse come un freddo abbraccio.