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Autore: _Alien_    30/08/2011    2 recensioni
Il titolo lascia già intendere di che coppia si tratta...
Non avete indovinato? Ecco il matrimonio tra Firelord e Firelady!!!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 The Royal Wedding

- Ciao! Come stai, tesoruccio? – Ty Lee le aveva fatto prendere un colpo. Anche Katara aveva spiccato un salto verso il soffitto, mentre le appuntava fiori di cristallo tra i lunghi capelli neri.
 

- Ciao, Ty. – la salutò Toph, che, insieme a Suki, stava sistemando il vestito rosso della sposa, ricoperto di ricami dorati.
- Allora, come ci si sente a sposarsi tra un’ora? – alle volte Ty Lee era proprio insistente.
- Mi sento... bene, credo. – fu la brillante risposta di Mai. Le mani abili e veloci di Katara le accarezzavano i capelli e le sistemavano la corona da Signora del Fuoco sulla testa.
- Grazie, Katara, sei gentile ad aiutarmi. – lei rispose con un sorriso.
- Io cosa posso fare? – si guardava intorno la Guerriera Kyoshi, ansiosa di rendersi utile.
- Comincia col leggere il programma del giorno. – le consigliò Suki, armeggiando con il vestito.
- Ok. – rispose poco convinta l’altra, prendendo un foglio rilegato abbandonato sul letto della sposa:
- Allora, vediamo un po’:
Cerimonia alle ore 15.30
Arrivo a Palazzo alle ore 16.50
Buffet alle ore 17.00
Durante Buffet, balli, canti e discorsi di ogni genere sono bene accetti.
Wow, non vedo l’ora di sposarmi con Mai, sono così nervoso che ho scritto tutto il programma per non dimenticarlo...
- No, quello è il suo diario! – arraffò la pagina la ragazza, con una strana luce negli occhi. Mentre Katara finiva di pettinarla e Ty Lee blaterava su chissà cosa, lesse il contenuto della pagina strappata esattamente 24 ore prima dal preziosissimo diario di Zuko.
... Non posso crederci! Dopo anni di fidanzamento, la sposo! Sono così elettrizzato! Chissà cosa pensa lei... forse abbiamo corso troppo. Dovevamo aspettare di più? O di meno?
Bhè, adesso quello che conta è che finalmente sarà mia moglie.
La cosa di cui ho più paura è di non essere alla sua altezza, di deluderla in qualche modo. Se la tradissi? E se lei tradisse me? E se dopo un po’ ci lasciassimo?
No, no, no! Non posso perderla, impazzirei senza di lei. La amo e l’amerò sempre, lei è la mia vita, lei è la mia ragione d’essere, lei è tutto per me.
Ma lei mi ama ancora? Potrebbe non essere più sicura di tutto questo, potrebbe aver dato corda ad un altro... E se avesse rivisto Ruon-Jian? O qualcun altro?
No, lei mi ama. Almeno spero che sia così. Oh, ti amo, Mai, non smetterò mai di dirlo. E finalmente sarai mia!
Un sorriso e una lacrima di commozione scintillarono sul viso di Mai. Zuko nascondeva sempre il suo lato dolce e sensibile e solo due persone erano capaci di farlo riaffiorare: Iroh e lei. Come al solito, si era fatto un sacco di domando e dubbi di ogni tipo. Adesso, si stava preparando anche lui. E la mente della sposa galoppò via, fino a sfiorare come una carezza la cicatrice dell’uomo che amava.
- Ecco fatto. – sorrise soddisfatta Katara – Zuko è fortunato ad averti incontrata.
- Anche Aang è fortunato ad aver incontrato te. E poi, tu lo hai tirato fuori da un iceberg! – sorrise Mai. Lei, Ty Lee e le ragazze del Team Avatar avevano legato molto, ma tra lei e Katara c’era stato una sorta di scintilla. Sentiva che con quella dolce e matura dominatrice sarebbe nata una splendida amicizia.
 
- Accidenti, Aang, la coda si deve assestare in una posizione stabile! Mi sembra in equilibrio precario. – osservò Sokka, mentre la coda che il dominatore dell’aria aveva provato ad acconciare sulla testa di Zuko si afflosciava inesorabilmente.
- Oh, è la quinta volta! – sbuffò lo sposo – Mai mi avrebbe pettinato in cinque secondi!
- Mai avrebbe fatto qualunque cosa, in cinque secondi! Lo stai dicendo da mezz’ora! – constatò Haru, seduto su una panca. Zuko si alzò in piedi e guardò i suoi ribelli e lunghi capelli ricadergli fino alle spalle.
- Non posso sposarla conciato così! – sbraitò per l’ennesima volta.
- Se ti ama davvero, lo farebbe. – lo ammonì suo zio, compiaciuto dell’ilarità del nipote in quegli ultimi mesi.
- Rettifico: non voglio sposarla conciato così! – si corresse lui – Più che il Signore del Fuoco, assomiglio ad un...
- ... ad un carciofo parlante! – rise Aang, ricordando il disegno che aveva fatto Sokka alla fine della guerra. Zuko lo fulminò con lo sguardo, scuro in volto:
- Vi prego, siate seri! E’ il giorno più importante della nostra vita e voi mi prendete in giro! – ma doveva ammettere che gli scappava un risolino isterico. Si sedette davanti allo specchio, il vestito da cerimonia impeccabile e la corona adagiata accanto al pettine.
- Ultimo tentativo! – decretò. Aang si sgranchì le dita, ma le mise a imbuto attorno alla bocca e urlò:
- Ehi, c’è bisogno di una mano, qui! – ed arrivò un plotone di servi ansiosi di rendersi utili.
- Cheung, per favore... – implorò il Signore del Fuoco ad uno di loro. Conosceva tutti gli inservienti del Palazzo e li trattava con rispetto.
- Sì, mio Signore. – fece quello, brandendo il pettine e iniziando a passarlo sui capelli dell’uomo.
- Potete andare. Ragazzi, mi passate il diario? – chiese Zuko, mentre Haru afferrava un’agenda di cuoio marrone con lo stemma della Nazione del Fuoco. Lui la aprì e notò che la pagina che aveva scritto il giorno precedente era svanita!
- Chi può essere stato? – si chiese Sokka – Sherlock Holmes, ispezionando ogni minimo angolo della stanza. Poi, prese trionfante un minuscolo orecchino di perle, a forma di cuore. Se si leggeva nella madreperla, si poteva scorgere il nome Zuko.
- Mai??? Ma... ma come ha potuto? – domandò il Firelord, riconoscendo l’orecchino della ragazza.
- Non preoccuparti, c’è sicuramente una spiegazione. – lo tranquillizzò Iroh – E poi, se permetti, credo che dovresti parlare dei tuoi dubbi con lei, piuttosto che scriverli su un diario. Su quell’agenda, puoi annotarli, certo, ma tua moglie può e sa consigliarti il meglio. – il nipote gli sorrise, ansioso più che mai.
- La voglio con tutto me stesso.
- Ehi, mi si stanno cariando i denti! – scherzò Sokka.
- Già, sei tutto così zucchero e miele! – aggiunse ridendo Aang. Anche Zuko si fece contagiare dalle risate.
 
I fiori la fecero starnutire un paio di volte, le scarpe erano un po’strette e il trucco la faceva sembrare una bambolina cinese, ma ora si trovava lì, sulla soglia di quella pagoda sacra, e scorgeva dal pesante tendaggio lui, impettito e nervosissimo. Sorrise e ripensò al diario. Era innamorata di lui, ma sembrava che Zuko fosse preoccupato di perderla. Una campanella tintinnò. Doveva entrare. Si sistemò e si rassettò leggermente il vestito. Il tendaggio si aprì con un lieve fruscio.
- Momo! – urlò a squarciagola Sokka, rincorrendo il lemure volante per la sala da cerimonia. L’animaletto si posò sulla spalla di Tom – Tom, il fratellino di Mai, che gli intimò di far stare seduto e composto Sokka. Momo lo prese per la manica e lo riportò a sedere accanto ad una Suki imbarazzatissima e ad una Katara infuriata.
I musicisti si guardarono perplessi mentre Mai guardava il futuro marito trattenere una vampata verso il malcapitato. Poi, una dolce musica nuziale invase l’aria. Una ventata fortissima costrinse Mai ad avanzare quasi correndo. Il vento la scaraventò direttamente tra le braccia di Zuko, cosa che non le dispiacque affatto. Si staccò a malincuore da lui e lo affiancò, ascoltando le parole del sacerdote:
- Siamo oggi qui riuniti per celebrare il matrimonio tra quest’uomo e questa donna. Chi è contrario a questa unione, parli ora o taccia per sempre. – silenzio di tomba. Mai guardò di sottecchi Zuko che la guardava a sua volta. Si morse il labbro per impedire a se stessa di ridere. Tornò subito seria, ma non riuscì a staccare gli occhi da Zuko.
- Bene. Ora, procediamo con lo scambio degli anelli. – e una agilissima Ty Lee, con una capriola, presentò le fedi nuziali.
- Volete voi, Signore del Fuoco Zuko, prendere come sposa la Signora del Fuoco Mai, starle accanto nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, finché morte non vi separi?
- Sì, lo voglio. – rispose con decisione il Firelord, prendendo l’esile mano della sua Firelady e infilandole al dito uno dei due anelli d’oro.
- E volete voi, Signora del Fuoco Mai, prendere come sposo il Signore del Fuoco Zuko, stagli accanto nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, finché morte non vi separi? – e la risposta di Mai colpì il cuore del giovane sovrano come un getto di felicità e sorpresa.
- Anche dopo la morte, sarò con lui. – disse mentre gli infilava al dito la fede. Lui soppresse le lacrime a fatica.
- Allora, vi dichiaro marito e moglie. Potete baciare la sposa. – lui non aspettava altro. La prese tra le braccia e si baciarono con tutto l’amore di cui erano capaci. Dietro di loro, i singhiozzi incontrollati della madre di Mai vennero coperti da uno scroscio di applausi.
- Ti amo. Non ti lascerò mai, Zuko. – disse consegnandoli la pagina – Scusami.
- Mhhh... Tienila tu. Ora, sarai tu il mio diario. – mormorò lui, baciandole la fronte.
- Oh, sei dolcissimo. – sorrise Mai.
- Ehi, avete intenzione di stare lì impalati tutta la sera? Venite, c’è il buffet! – li richiamò alla realtà Sokka.
- Arriviamo! Guastafeste! – gli urlò di rimando Zuko. Mai rise, mentre affondava la testa nell’incavo del collo del marito.
 
Sola, sulla terrazza del Palazzo del Fuoco, guardava le stelle. Yue faceva capolino da dietro ad una nuvola, forse ci teneva a vederla. La sposa la salutò con la mano. Un petto a lei ben noto le sfiorò la schiena mentre le mani le accarezzavano i fiori tra i capelli.
- Avremo tanto tempo per stare da soli. Cosa c’è... mia amata moglie? – le sussurrò il marito.
- Tutta quella gente mi toglie il respiro. – si voltò, stringendosi a Zuko il più possibile – Ma perché non mi dici certe cose di persona?
- Sai come sono complessato. Ma questo non mi impedisce di... – tentò di baciarla, ma lei lo bloccò prontamente.
- Stai parlando con una dark dallo stoicismo innato! – lo riprese lei – Eppure non ti ho mai nascosto nulla!
- Non sei più molto stoica e adoro le dark... – cercò di addolcirla lui – E sei proprio sicura di avermi detto tutto?
- Certo! – ribatté con convinzione Mai.
- Anche della cotta che avevi per me quando avevi nove anni? – la provocò lui. Lei, come sperato,arrossì sorridendo.
- Non era una semplice cotta. Altrimenti non saremmo a questo punto! E... adori le dark? Come June? – una punta di gelosia si insinuò nella voce della donna come un tremito. Zuko si impedì di ridere a crepapelle.
- COSA? Sì, magari adotto lo schirshu come animaletto domestico! – la canzonò lui – June non è un’esperta di shuriken, non odia l’arancione e non è di certo una che non sopporta di vedermi in compagnia di una qualunque presenza femminile. Non sa calmarmi quando do di matto, preparare un the formidabile, snocciolare qualunque tipo di soluzione economica, chiarire i miei dubbi e cancellare ogni mia minima incertezza. Ti basta? – poggiò la fronte su quella della moglie. Lei chiuse gli occhi.
- Oh, bhè... io... lo sai cosa penso di te. Ma guai a te se Katara, Jin, Suki, Toph, June o qualunque altra donna mi riferisce di avere avuto delle tue avance...
- Mi uccidi, lo so. – le sorrise lui – Devo essere ancora respinto?
- No, non è più necessario, ora. – e... è ovvio cosa successe dopo. Si baciarono mentre Yue, come tutti i presenti al ricevimento, sorrise.
 
The End
 
Scritta per commemorare il mese di agosto che se ne va inesorabilmente... :’(
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Ciao a tutti,
Mai Annabeth Lily Cullen

  
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