La ragazza
del mio cuore
Sono tornato in
Giappone, dopo anni di assenza.
Sono tornato perché finalmente ho realizzato il mio sogno e ho mantenuto una
promessa.
Una promessa fatta ad una ragazza, la ragazza del mio cuore,
che purtroppo non è più la mia.
Ora nel mio cuore c’è una voragine perché tu non sei più accanto a me, ma non
posso fartene una colpa, il tempo e la distanza ci hanno giocato un brutto
scherzo.
Giro per la città dopo
aver rivisto i vecchi compagni e so che non ti hanno menzionata
proprio per non dispiacermi. Il cielo non preannuncia nulla di buono, infatti poco dopo grosse gocce di pioggia calano sui
passanti che iniziano a correre. Anche io cerco un riparo, corro a testa bassa
verso la tenda da sole di un bar, ma nel giungere alla mia meta mi scontro con
una persona, l’afferro per non farla cadere, ci guardiamo
per scusarci a vicenda e mentre i nostri sguardi si incrociano, il vento dei
ricordi soffia impetuoso nella mia mente.
Sei tu, tra tutte le persone di questa città, con cui potevo scontrarmi, il
destino ha deciso che fossi tu, la ragazza del mio
cuore.
L’imbarazzo serpeggia sul tuo viso e le emozioni che stai provando si leggono nitide sul tuo volto.
Siamo tutti e due bagnati, ti invito in quel caffé per prendere
qualcosa di caldo e parlare.
Posso sembrare un masochista a voler parlare con lei e stilettare
nuovamente il mio cuore con un nuovo dolore.
Accetta oramai vinto l’imbarazzo.
Non è cambiata quasi per nulla, i suoi capelli sono lunghi come quella volta,
sta cercando di ravvivarli con la mano, come vorrei che fosse la mia…
Ci sediamo al tavolo e ordiniamo qualcosa di caldo, cominciamo a chiacchierare
del più e del meno, ma i ricordi ancora mi assalgono, ascolto la tua voce dolce
e gentile, lo stesso tono con cui mi parlavi e mi
incitavi, tu sempre accanto a me in ogni momento.
Penso, penso se avessi fatto una scelta diversa, penso
a come sarebbe la nostra vita assieme adesso, ma c’è sempre l’ombra di lui tra
noi.
Guardo il tuo viso e ti osservo, nello stesso momento tu alzi gli occhi dalla
tazza che stavi sorseggiando e i nostri sguardi si incatenano
avvinti da una forza misteriosa, il mio stomaco è squassato da una morsa, non
oso dare un significato a quello che sto leggendo nei tuoi occhi, un pensiero
che forse non confesserei mai e i nostri sguardi si sciolgono.
Sfioro la tua mano, è
fredda al mio contatto mentre una calda lacrima rotola
sul tuo viso. Quante lacrime hai versato per me, per
un ragazzo che ha preferito mettere davanti a se un sogno di gloria ed onore al
posto dei sentimenti… ed ora ti faccio nuovamente piangere.
Ho chiesto il conto, ho pagato e siamo usciti. Aveva smesso di piovere e come
per incanto tra quelle nuvole grigie è apparso
l’arcobaleno.
Era un segno, non so, così per istinto la presi per
mano e le dissi “Vieni con me”, lei non oppose resistenza, corremmo come
bambini, verso una meta che i nostri cuori conoscevano molto bene. L’albero di
ciliegio era li, nel pieno della fioritura il vento leggero spandeva tutt’intorno i suoi petali e il
suo profumo. Ci fermammo ad ammirare quell’arcobaleno,
poi mi voltai verso di lei, volevo vedere, volevo sapere se quello che avevo
letto nel suo sguardo prima, era vero.
Mi chinai leggermente prendendo il suo volto tra le mie mani e la baciai.
Rispose a quel bacio, mi amava, mi aveva sempre amato,
l’altro non c’era più, perché i sentimenti che provava per me non riusciva a
sopirli.
Ora e per sempre, Sanae, é la ragazza del mio cuore.
Fine
Questa song- fic/one shot è stata ispirata dalla canzone di Eros Ramazzotti “Ti vorrei rivivere” tratta dal suo album 9.
Spero che vi piaccia perché è stata scritta con il cuore e la dedico tanto a mio marito G.