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Autore: Black_Hole_    30/08/2011    2 recensioni
“Datevi una mossa, la nave sta per salpare” disse Arthur con tono stizzito.
Francis si chinò su Matthew e gli diede un bacio sulla fronte.
“Non piangere, sorridi. Aurevoir, mon petit Mathieu” il ragazzo, sforzandosi di trattenere le lacrime, sorrise, poi si alzò in piedi e andò verso Arthur, dirigendosi con lui e Alfred, rimasto in silenzio tutto quel tempo, verso la nave.
Questi si avvicinò al gemello e gli strinse la mano. Sapeva come si sentiva, se l’avessero separato da Arthur, avrebbe reagito nello stesso identico modo.
Francis li osservò allontanarsi, rimanendo li, in ginocchio, pregando per poter, un giorno, rivedere il suo sorriso.
(Franada- Francia/Canada)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonsalve a tutti! Premetto che questa è una delle prime fan fiction che scrivo su Hetalia, quandi siate clementiXD e soprattutto, se trovate errori, specialmente nelle parole straniere, segnalate! Grazie a tutti, e buona lettura:)
Black_Hole_

PROLOGO

Francis si sistemò il cappello sulla testa, sedendosi a terra, tra le alte erbe della prateria, inspirando il profumo di quella meravigliosa terra, che purtroppo non gli apparteneva.
Se l’era preso il soppracciglione, America. Ma non importava, prima o poi avrebbe avuto anche lui la sua occasione.
Aprì gli occhi e si decise ad alzarsi, quando vide uno sprazzo d’erba muoversi.
“Chi c’è? Sei tu Angleterre? Ti giuro che non stavo facendo niente di male” meglio metterlo subito in chiaro, perché con il carattere che aveva l’altro non si poteva mai sapere.
Però non giunse nessuna risposta, quindi Francis si decise a dare un occhiata.
Scostò le erbe che gli coprivano la visuale e abbassò lo sguardo, incontrando due grandi occhi color dell’oceano.
‘Eh? Un bambino?’ pensò abbassandosi al suo livello.
Il bimbo tremava, tenendo stretto un orsetto di pezza.
“Ciao piccolo, come ti chiami? Non ti preoccupare, non voglio farti del male” il bimbo si guardò attorno e poi tornò a fissare Francis, che lo guardava sorridendo.
Aveva i capelli biondo cenere, lunghi quasi fino alle spalle, con un buffo ciuffo che gli ricadeva sulla fronte.
“Ma lo sai che sei proprio carino? Allora, come ti chiami?” Francis gli carezzò la testa e il bimbo sussultò arrossendo un poco.
“Io... mi chiamo Matthew...”
“Oh ma che bel nome, ciao, io sono Francis” e gli porse la mano, che il bimbo strinse timidamente.
“Sai che mi ricordi qualcuno?” gli disse poi Francis.
“Be forse conosci mio fratello... è un po’ più famoso di me, si chiama Alfred” Francis sussultò. Quel tesoro di bimbo era fratello del combina guai che era andato a casa con il damerino britannico?
“Davvero? Tu sei suo fratello? Allora anche tu devi essere come noi” quello annuì.
“Si, io sono Canada, e tu chi sei?” Francis sorrise, saltando il piedi e allargando le braccia.
“Io sono Francia, la patria del buon cibo, des chansons et de l’amour!” Il bimbo lo osservò, e scoppiò a ridere.
Francis si abbassò di nuovo, guardandolo negli occhi.
“Dimmi Matthew, tu vivi da solo?” Il bimbo annuì.
“E ti piacerebbe venire a vivere con me?” il viso del piccolo si illuminò.
“Si!” esclamò tutto contento, e Francis sorrise, prendendolo in braccio.
“Bene, allora andiamo!”

Sono passati molti anni da quel momento e moltissime cose sono cambiate.
Francis e Matthew vissero per molto tempo assieme, ma un giorno Arthur lo reclamò come suo. Combatterono, ma Francis non riuscì a tenere con se il suo piccolo Mathieu.
“Brutto stronzo... lui non vuole te! Vuole me! Lascialo!”
“Stupido mangia rane, chi vince si tiene il premio, hai avuto la possibilità di avere Matthew, ma l’hai sprecata” Gli occhi di Francis cominciarono a bruciare.
“Ti prego... fammelo almeno salutare”
“Umpf, va bene. Matthew, vieni”
 Il ragazzo arrivò, tenendo la testa bassa. Quanto era cresciuto in quei pochi anni. Si inginocchiò di fronte al francese e lo guardò negli occhi. Piangeva.
“Pardonne-moi... pardonne-moi, mon petit Mathieu, non sono riuscito a tenerti qui con me...”  
Matthew scosse la testa, prendendo le mani del francese.
“C'est ma faute...sono troppo debole...” Francis scosse la testa.
“Ne pas vrai, tu sei meraviglioso”
“Datevi una mossa, la nave sta per salpare” disse Arthur con tono stizzito.
Francis si chinò su Matthew e gli diede un bacio sulla fronte.
“Non piangere, sorridi. Aurevoir, mon petit Mathieu”  il ragazzo, sforzandosi di trattenere le lacrime, sorrise, poi si alzò in piedi e andò verso Arthur, dirigendosi con lui e Alfred, rimasto in silenzio tutto quel tempo, verso la nave.
Questi si avvicinò al gemello e gli strinse la mano. Sapeva come si sentiva, se l’avessero separato da Arthur, avrebbe reagito nello stesso identico modo.
Francis li osservò allontanarsi, rimanendo li, in ginocchio, pregando per poter, un giorno, rivedere il suo sorriso.
  
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