Solitudine

Un freddo vento attraversa la casa; l'uomo che la abita rabbrividisce leggermente mentre un'altra lacrima gli scorre lungo la guancia.

Dei freddi passi riecheggiano nel corridoio, benché la casa sia vuota. É tornato, silenzioso e malevole; torna a tormentarti.

Ti avvolgeva, ti abbracciava nella sua coperta fredda, stantia.

Solo, con Generale Inverno, amato e odiato allo stesso tempo; soffia nel tuo orecchio gelide parole:

“Non capisci? Stai sbagliando.

Sbagli ogni volta che senti pronunciare il Loro nome, perché ti chiudi?.”

Ti raggomitoli su quell'enorme tappeto posto al centro del salotto; la testa tra le ginocchia, le lacrime che continuano a scorrere crudeli.

Parla imperterrita, la voce dell'inverno:

“Loro non torneranno; ti hanno abbandonato dopo aver promesso il contrario.”

“уходить⁽¹⁾...” un sussurro appena accennato, l'ennesima lacrima bagna la lunga sciarpa.

“Ты не поймешь⁽²⁾...” nella voce più forza; rialzi velocemente il capo fissando il mostro davanti a te: quello sguardo freddo, ti raggela il sangue nelle vene. Continuano le lacrime a rigarti il volto e forse per vergogna, forse per paura di quello sguardo, chini il capo.

Una fredda risata rimbomba nella stanza:

“Sbagli, perché piangi? Continua la tua vita, non ti abbattere: un giorno, tutti loro si piegheranno davanti a te, implorandoti perdono; un giorno avrai la tua rivincita.

Non abbandonare quel dolore, non dimenticare le lacrime versate; ti ricorderanno per cosa combatti.

Non arrenderti; alza il capo e sorridi.”

Un sorriso innaturale s'increspa sulle tue labbra; cade l'ultima lacrima insieme a quel frammento di umanità.

Cade una nazione, ne sorge una nuova: più potente, più crudele.

Nei tuoi occhi si spegne quella luce che li caratterizzava, lasciando posto ad un tetra scintilla di follia; nuovi ideali ti spingono a continuare quella vita altrimenti vuota.

“однажды⁽³⁾..” mormori accarezzando con lo sguardo quella fredda stanza “возвращение⁽⁴⁾...”

Con passo deciso lasci la stanza, ti lasci il passato alle spalle.

Il generale sorride tranquillo seguendoti come uno spettro; un ultimo sussurro rimbomba tra le mura:

“Continua a lottare, Ivan.”

Angolino dell'autrice:

*Evita i pomodori*

Ecco, questa schifezzuola l'ho scritta in un momento di tristezza; tuttavia, sotto la spinta pressante di una mia amica, ho deciso di postarla!^^

Comunque,ho ambientato la one-shot dopo la disgregazione dell'URSS; pensando ad un Ivan solo e triste ed ad un generale inverno un po' impietosito. ^^

Spero di esser stata il più IC possibile, se mi lascerete un commentino, le critiche son ben accette, mi renderete contenta.

Alla prossima,

Selly Michaelis.

Note della traduzione:

(1): Va via

(2): Tu non puoi capire

(3): Un giorno

(4): Torneranno