30/08/2011
1 recensioni
Bleach
regali che non si dimenticano
<< Guarda un po' qui Uryu! >>
Uryu Ishida era un giapponese di trent'anni felicemente sposato; la sua vita gravitava intorno al suo lavoro di editore e attorno a sua moglie, anche se quest'ultima era molto più importante.
La signora Ishida era una donna tranquilla, anche lei sulla trentina, un po' ingenua forse ma intelligentissima: lavorava come ostetrica in un ospedale della periferia di Tokyo, le piaceva ciò che faceva perché la intenerivano i genitori che venivano da lei un po' spaesati.
<< Che cosa? >> domandò Ishida rivolgendole la propria attenzione. Spesso la consorte si eccitava per le piccole cose e, poiché erano al supermercato, quelle piccole cose potevano essere rappresentte da un'offerta in particolare o da un nuovo prodotto che avevano pubblicizzato in televisione.
L'uomo le osservò i lisci capelli arancioni che le arrivavano sino a poco sopra l'ombelico e poi guardò i suoi occhi color terra, profondi e sorridenti.
<< Che c'è, Orihime? >> domandò una seconda volta, sorridendole.
<< Guarda, la nuova candeggina si chiama Bleach! >> a Ishida venne naturale fare la traduzione dall'inglese al giapponese e quando realizzò che la parola significava per l'appunto "candeggina", si fece scappare una piccola risata.
<< Toh, una candeggina che si chiama candeggina! >> osservò prendendo un flacone e guardandone prezzo e avvertenze varie.
<< Ma no! - Orihime Inoue, ormai Ishida, prese un altro flacone di detersivo e dopo averlo avvicinato al volto del marito ne indicò il nome con l'indice - Bleach come Bleach! Il primo album dei Nirvana, te lo ricordi? >> successe però che allentò la presa per un attimo rischiando così che la pesante bottiglia le cadesse sui piedi.
Ishida l'afferrò appena in tempo, tirando un sospiro di sollievo, conscio del fatto che aveva evitato alla moglie non poco dolore.
<< Eh, eh ... che sbadata! >> commentò lei passandosi una mano dietro la testa e sorridendo imbarazzata << Grazie Ishid... Uryu! >>
<< Ancora non ti sei abituata al mio nome, eh Inoue? >> le fece notare lui, posando un flacone e mettendone un altro nel carrello.
<< A me piace chiamarti Ishida, l'ho fatto per tanto tempo. Certo, anche il tuo nome è bello ma al tuo cognome io ho dedicato pensieri, regali, parole, gesti d'affetto, qualche insulto da ragazzina, gli auguri per il compleanno, per Natale, per Tanabata ... >> Orihime continuò a parlare del profondo rapporto che aveva col cognome del consorte mentre egli, ripercorrendo mentalmente i sentieri del suo discorso, si soffermò su una parola in particolare: regali.
Fu in quel momento che si ricordò che nel lontano '88, quando lui e Orihime erano soltanto due ragazzini di terza media, lei gli regalò il primo album di un gruppo che in quel periodo stava spopolando e che lui apprezzava particolarmente: i Nirvana.
Ma certo, Bleach dei Nirvana!
Ishida, approfittando del fatto che nella corsia delle bevande non c'era nessuno, si affrettò a interrompere il monologo della moglie per darle un delicato bacio sulle labbra.
<< Chiamami Ishida se ti piace di più, Orihime. >>
- Bleach come Bleach! Il primo album dei Nirvana te lo ricordi? Il primo regalo che ti feci fu un loro disco, te lo ricordi Ishida? -
Buonasera, questa è la prima fiction che scrivo su Bleach ma non per questo vi chiederò di essere clementi.
Non credo che ci sia niente da specificare, visto che ho spiegato tutto nella storia; forse soltanto l'ultima frase.
Ebbene, l'ultima frase sarebbe quello che voleva VERAMENTE dire Orihime a Ishida, consideratela come una ... "traduzione" dei pensieri di Inoue che si sente in sottofondo mentre i due si scambiano un bacio.
Può anche rappresentare la realizzazione di Ishida, ovvero l'essere arrivato a capire che Bleach per la moglie non significa candeggina ma il primo regalo che lei gli fece.
Oyasumi
Lady Trash
fanfic corretta e modificata.
29/06/12