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Autore: MoonLory92    31/08/2011    1 recensioni
Preso dal prologo:
- Addio Grace- e detto questo lanciò la sfera contro Grace
Ella rimase ferma nella sua posizione. Alzando lo scettro, si concentrò per dare maggiore energia
- PER IL POTERE DI PROMINENCE IO VI INVOCO: FUOCO, ACQUA, TERRA, ARIA, LUCE, LUNA E INFINE SOLE. DISTRUGGETE IL POTERE DELL’OSCURITA’ E SALVATE WONDER-
Lo scettro si illuminò così tanto, tanto da creare una potentissima sfera dorata di energia positiva che riuscì a respingere la sfera negativa verso colui che l’ aveva creata
- AAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH NNNNNNNNNOOOOOOOOOO- la sfera negativa colpì in pieno il suo creatore, e prima di scomparire del tutto disse queste ultime parole
- RITORNERO’MALEDETTA. RITORNERO’ LO GIURO-
Finalmente il bene aveva trionfato sul male e Wonder era finalmente libera
- Bene. Wonder adesso è libera- disse sorridendo mentre il suo corpo stava scomparendo
- Mia cara Wonder, il mio spirito rimarrà sempre con te. E quando sarai di nuovo in pericolo io ci sarò sempre- detto questo ella scomparì
Il suo spirito si fuse con l’isola dando l’energia per ricostruire la vita in essa dove era stata distrutta. Sembra che tutto stava tornando alla normalità, e l’isola stava al sicuro……..ma sarebbe sempre stata così?
Fatta da me e da Himeno
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fine
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Sono passati ormai 150 anni dalla battaglia tra Grace e Imperius e l’isola Wonder era abitata tranquillamente e pacificamente dalle sue guerriere. C’erano solo abitanti femmine. Nessun maschio. Erano delle amazzoni che vivano tra loro e quando arrivavano all’età di sedici anni, andavano in un'altra terra per cercare un uomo con cui procreare. Restavano con il prescelto massimo un mese per poi rimanere ingravide e tornare a Wonder. Dal loro ventre, se nasceva un maschio dovevano abbandonarlo ad altre persone, mentre le femminucce venivano istruite per diventare abili nel combattimento. C’era una scuola apposta per questo e le sue allieve erano tutte molto diligenti… tutte tranne una.
-AHHHH!!! SONO IN RITARDO ANCHE OGGI!- urlò una ragazza dai lunghi capelli rossi e gli occhi del medesimo colore.
Stava correndo per i corridoi della scuola per poi arrivare precipitosamente nella sua classe. Sperava proprio di non trovarsi di fronte lo sguardo arrabbiato della sua maestra un'altra volta ma non fu così.
-B-buon giorno a tutti!- salutò un po’ impaurita dallo sguardo di fuoco.
-SIGNORINA FINE! POSSIBILE CHE NON RIUSCE AD ESSERE PUNTUALE?- urlò la maestra Camelot. Una anziana donna dai capelli grigi raccolti per aria in modo strano e occhi viola. Come scordarsi di una persona simile?
-M-mi scusi!-
-Quando diventerete una guerriera come si deve? Un giorno voi dovrete succedere al comando della nostra isola-
-Lo so, Camelot. Cercherò di migliorare- disse dispiaciuta.
-D’accordo. Ma adesso andate al vostro posto e seguite la lezione-
-Sì- e andò a sedersi vicino alla sua amica del cuore, Lione. Era ragazza davvero simpatica. Capelli raccolti in una coda color arancio e occhi dello stesso colore. Al contrario di lei, Lione era un’allieva modello. Arrivava puntuale e aveva ottime valutazioni.
-Un'altra mattina a cui non volevi svegliarti, Fine?- chiese divertita dalla solita scenata Camelot-Fine.
-Eh eh… già- disse facendo la linguaccia come una bambina.
-Ah ah… scherzi a parte però- disse facendosi all’improvviso seria.-Tra poco compirai il tuo sedicesimo anno. Non puoi continuare così-
-E’ vero! Tra una settimana è il mio compleanno. Finalmente potrò viaggiare fuori da Wonder- pensò entusiasta.
-Allora ragazze, oggi parleremo della nostra sacerdotessa protettrice Grace e delle sue pietre- cominciò a raccontare Camelot finendo il discorso delle due ragazze.
-La leggenda narra che 150 anni fa, un essere malvagio di nome Imperius stava mandando Wonder alla distruzione. Solo la somma Grace riuscì a salvarla. Sfidò Imperius e uscì vincitrice dalla grande battaglia. Ancora adesso non si sa che fine ha fatto lui. Alcuni dicono che sia morto e altri che si sia rifugiato in un posto sperduto attendendo il suo momento di vendetta. Però c’è una profezia.
Quando la pace su Wonder verrà violata da una presenza oscura, sette pietre sacre, appartenute alla sacerdotessa Grace, trovate dovranno. Riunite daranno vita ad un potere enorme in grado di sconfiggere la minaccia malvagia sull’isola. E così tornerà di nuovo la prosperità.
Da quanto si sa, le sette pietre sono di colori differenti. Hanno i colori dell’arcobaleno e ognuno rappresenta un sentimento. Sia sentimenti buoni, sia quelli cattivi. Insieme formano l’equilibrio universale. Luce e Ombra. Sole e Luna. Due opposti che si attraggono e che si completano a vicenda-
-Maestra. Una persona qualsiasi potrebbe cercare le pietre?- domandò un allieva.
-No. Solo una prescelta potrà essere degna di svolgere questo compito-
-Come si farà a riconoscerla?-
-Nel nostro tempio, si trova una collana divina. Nell’esatto istante in cui la collana verrà indossata dalla predestinata, il ciondolo si illuminerà mostrandoci la nostra nuova protettrice- così dicendo, smise di spiegare e lasciò le sue allieve alla prossima ora di ginnastica.
Finì la lezione, e così Fine si diresse ,insieme a Lione, alla palestra. Infatti l’unica disciplina in cui andava bene era lo sport. Era la più agile e sportiva di tutte le ragazze dell’isola ma anche la più pasticciona e golosa. Nonostante amasse mangiare e ingozzarsi, il suo fisico era perfetto e invidiato dalla maggior parte delle sue compagne.
Passato tutto l’orario di lezione, le ragazze se ne ritornarono a casa.
-Oh finalmente è finita anche oggi!- esclamò soddisfatta Fine mentre percorreva la strada di casa con Lione.
-Lo dici tutte le volte-
-E non smetterò mai di dirlo finchè non finirò del tutto la scuola al compimento del mio sedicesimo compleanno-
Infatti, nell’isola Wonder le ragazze finivano la scuola quando compivano sedici anni per poi iniziare il loro viaggio alla ricerca del prescelto con cui procreare.
-Sì ma dopo dovrai affrontare il viaggio verso il tuo destino-
-Uffa! Non voglio pensare a questo. Il mio desiderio è solo viaggiare per altre terre, non trovare uno che mi metta incinta. E poi mi sembra una cosa crudele farsi ingravidare da una persona sconosciuta e dimenticarla il giorno dopo come fossimo delle prostitute. Anche mia madre è d’accordo con me-
-Tua madre potrebbe eliminare questa regola essendo la somma madriarca di Wonder-
-Non è così semplice. Ci dev’essere l’approvazione di tutto il consiglio per questo. Tua madre ne fa parte e sono sicura che voterebbe a favore nostro ma c’è la nobile Ortensia che farebbe di tutto per ostacolarci e lasciare così la legge sulla procreazione-
-Quanto è complicato! Quella donna è insopportabile. Crede che stiamo ancora nel medioevo e le donne venivano trattate come animali che ti sfornavano figli-
-Già. Sono d’accordo con voi- disse una voce di fronte a loro.
-Mamma!- la chiamò sorpresa. Sbadata com’era non si era accorta di essere arrivata d’avanti casa.
-Non ti eri accorta di essere arrivata, eh sciocchina- la derise dolcemente Elza.
-Somma Elza- salutò rispettosa, Lione. Era la madre della sua miglior amica ma era pur sempre la donna che governava sull’isola.
-Salve, Lione. Vuoi entrare un po’ in casa?-
-Sì dai! Entra- la incoraggiò Fine.
-No, mi dispiace. Mia madre mi starà aspettando. Sarà per la prossima volta-
-Ok, allora ciao- la salutò Fine.
-Arrivederci, cara. E saluta tua madre da parte mia-
-Lo farò. Arrivederci. Ciao Fine. A domani- salutò andandosene via.
-Hai un amica fantastica, figliola. Sia lei che sua madre, Nina, sono delle persone squisite-
-Proprio vero-
-Su, entriamo in casa. Ti devo parlare di una cosa-
-Sì, eccomi- ed entrarono in sala da pranzo per mangiare.
-Allora, mia cara. Tra poco compirai sedici anni-
-Già- disse abbuffandosi come suo solito.
-Vorrei tanto che a te non capitasse il mio stesso destino, tesoro mio. Vorrei che la nuova generazione non sia sottoposta a questo viaggio per trovare un uomo per avere eredi femmine… Io amavo molto tuo padre. Ed è molto doloroso separarsi da colui con cui perdi la verginità-
Sentendo la parola “verginità” e capendo che stava per iniziare un discorso imbarazzante, stava per andargli di traverso il cibo.
-Coff coff… ma mamma! Non mi sento ancora pronta per questi discorsi!-
-Lo dovrai essere invece. Appena avrai sedici anni dovrai partire e ti posso assicurare che il mondo fuori da qui è molto diverso da come te lo immagini. Per una che non ha mai visto un uomo, è difficile comprendere che cosa gli passi per la testa mentre guardano una bella ragazza. Tu sei ancora così innocente- disse accarezzandole la guancia.
-Che vuoi dire?-
-Ci sono uomini che non ci penserebbero due volte ad approfittare di te, mia cara. Ma quello non sarebbe un giusto modo per perdere la purezza. Mi raccomando. Trova una persona da amare sinceramente e che sia ricambiato-
-Io ancora non ti capisco, mamma- disse confusa. Era ancora troppo immatura e bambina per capirla.
-Lo capirai, tesoro. Lo capirai. Sappi solo che per me, i bambini sono il frutto dell’amore tra un uomo e una donna. Non oggetti per tramandare le stirpe-
-Me lo ricorderò-
-Brava, figlia mia- disse sorridendogli.
Adesso la situazione era abbastanza tranquilla ma ben presto Wonder avrebbe riscoperto la paura della distruzione imminente.

Continua…

  
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