Per GiulyB,
che spero perdoni la valangata di angst che ne è venuta fuori.
If I could be where you are
“ If I could be close beside you
If I could be where you are
If I could reach out and touch you
And bring you back home
Is there a way I can find you,
Is there a sign I should know,
Is there a road I could follow,
To bring you back home to me”
(If I could be where you are, Enya)
Gli occhi di Arthur sono rossi; un rosso tenue e quieto, un rosso lucido di vecchio, rattrappito pianto.
Le mani di Merlin sono rosse; un rosso corposo e invadente, un rosso di tremante, incontrollabile paura.
Lo sguardo di Arthur è vacuo, vacuo e lontano, e a Merlin sembra quasi che le sue iridi siano piegate in una smorfia di dolore, malgrado il volto del Re sia rilassato.
I gesti di Merlin sono precisi, precisi e vicini, e ad Arthur sembrerebbe quasi che le sue dita siano piegate in un sussurro d’amore, malgrado le labbra del Mago siano sigillate.
Poi le palpebre di Arthur si abbassano di colpo, forzatamente, a nascondere quel leggero, placido rossore, e all’altro quel cambiamento appare così crudele e indelicato e annunciatore di una realtà che non vuole - non può, non potrai mai - accettare, e a stento riconosce la propria voce aver cominciato a singhiozzare.
Le grida di Merlin sono talmente disumane da spingere i Cavalieri - gli uomini del suo Re, gli uomini che in silenzio aspettavano da ore uno sguardo, gli uomini che immobili aspettavano da giorni un gesto - a tenerlo fermo, a bloccare le unghie che sono corse a graffiarsi la pelle, a scorticarsi la carne nel vano tentativo di lenire la propria angoscia.
Sono rossi, gli occhi di Arthur; sono rossi, quando egli muore.
E sono rosse le mani di Merlin, le mani marchiate dal sangue del suo amico, del suo Re, di quello che è diventato - perché era destino, perché era inevitabile e prevedibile - un fratello, un amante, il compagno; sono rosse, quando lo segue.
L’angolino dell’autrice:
Questo è il mio primo esperimento Merthur o sul fandom di Merlin in generale, e non volevo -davverologiurodavverologiurodavverologiurodavvero- che fosse così angst e triste e atroce come è invece venuto fuori, ma ormai non posso farci niente.
Scritta per GiulyB e il suo prompt “rosso”, e ispirata dalla canzone di Enya che dà il titolo alla flash: “If I could be where you are”.