Timeline: “La dolce vita” è
uscito nel 1960, quindi è ambientata nel periodo successivo.
Challenge:
─ Prompt Lexi/Stefan - “Ti sfido a
fare il bagno nudo nella fontana di Trevi”
Note: superate per un pelo le 500 parole di
una normale flashfiction – anche se io la considero tale – ed
è a tratti introspettiva, a tratti angst.
Disclaimer: I personaggi di “The vampire
diaries” non mi appartengono (ma se lo fossero sarei taaaanto felice,
sì :D).
La
dolce vita
La fontana di
Trevi era uno spettacolo unico e raro agli occhi di Stefan; i profili delle
colonne in stile corinzio e delle statue costruite e sistemate tra di essere lo
fecero incantare per un attimo, insieme al tema del mare e alle luci notturne
che illuminano l’enorme vasca in cui le monete scintillavano.
Scintillavano dei desideri dei passanti, dei sogni di gente ancora speranzosa.
Lexi fu costretta a tirargli un leggero scappellotto sulla nuca per riuscire ad
attirare la sua attenzione.
«Non mi
stavi neanche ascoltando!»
Stefan sorride,
voltandosi con una mano sulla nuca, «Scusa. Hai una moneta?»
Lexi
roteò gli occhi, frugando nella borsa, «Ancora mi chiedo
perché ti do retta, considerato che non mi stai neanche a sentire quando
parlo.» borbottò aprendo il portamonete bordeaux, «E poi non
siamo qui per lanciare delle stupide monetine, neanche fossimo
innamorati.»
«Se lo
fossimo a quest’ora sarei impazzito.» scherzò Stefan, dando
le spalle alla fontana come stava facendo una coppia – ma che simpatico, commentò Lexi
sarcasticamente. Li osservò lanciare la moneta dietro di loro,
affidandogli un desiderio che era facile intuire considerati i loro sguardi.
Strinse la moneta nel pugno, mentre una stretta al cuore gli ricordava la vera
persona con cui avrebbe voluto condividere quel momento: scappare dall’amore si stava rivelando più
complicato del previsto. Ma soprattutto scappare dal ricordo di Katherine
Pierce si stava rivelando difficile, un’impresa che lo costringeva ogni
giorno da anni a fare i conti con il distacco definitivo con suo fratello
Damon. Per via di Katherine tutto ciò in cui credeva si era sgretolato:
passo dopo passo l’aveva portato in un mondo di cui forse non aveva mai
voluto sapere. Un mondo in cui, se avesse potuto scegliere prima di essere
spinto dalla sete di sangue, non sarebbe entrato. Non come Damon: lui, per
Katherine, ci sarebbe sempre stato.
«Stefan,
la moneta.» lo richiamò Lexi, corrugando le sopracciglia bionde.
Stefan
annuì appena, buttandosi alle spalle la moneta e centrando in pieno la
fontana. Un muto desiderio, composto da sole tre parole: Rivoglio mio fratello.
«Sai,
questa fontana è molto famosa.» lo informò lei, scalciando
via un sassolino con la punta della scarpa, «Ci hanno anche girato un
film italiano, “La Dolce Vita”. L’ho visto a una rassegna
cinematografica, l’estate scorsa.» spiegò, con un sorriso
dipinto sulle labbra. Per Stefan quello era un segno dell’umanità
che Lexi cercava ancora di preservare in qualche modo. Poteva sembrare
sarcastica, forte e dura all’apparenza, ma in realtà anche lei
serbava dentro di sé un pizzico di dolcezza e romanticismo.
«Di cosa
parlava?»
«È
una serie di sequenze, su un giornalista romano che vuole diventare scrittore.
Uno dei film più belli che abbia mai visto, ma è la scena collegata a questa fontana che
mi importa.» Lexi sorrise maliziosamente e per un attimo Stefan ebbe la
certezza che avrebbe fatto o detto qualcosa che li avrebbe messi nei guai,
«Sai, loro decidono di fare il bagno proprio in questa enorme
fontana.» spiegò iniziando a togliersi le scarpe con eleganza.
Stefan sbarrò gli occhi, guardandosi intorno per accertarsi che nessuno
li vedesse; la coppia di poco prima era sparita. Lexi immerse i piedi nella
vasca, sospirando di sollievo.
«Non penso
si possa entrare nella fontana, Alexia.» la chiamò con il suo nome
intero, tentando di convincerla ad uscire. La vampira, tuttavia, esibì
una smorfia buffa.
«Pensi
troppo alle conseguenze.» lo sgridò, iniziando a slacciarsi i
bottoni della camicetta, «Avanti, ti sfido.» scoppiò a
ridere dopo qualche secondo passato ad ammirare le statue.
«Mi sfidi
a fare… cosa, esattamente?» domandò Stefan, sospirando di
rassegnazione. L’ombra di un sorriso divertito fece capolino sul suo
viso.
Lexi rise di
più, facendosi strada nella vasca. Si immerse sotto la fontana,
allargando le braccia: libera,
«Ti sfido a fare il bagno nudo nella fontana di Trevi.» gli
urlò continuando a ridere. Stefan la osservò improvvisare
qualcosa di simile a un valzer sotto l’acqua, canticchiando
melodiosamente una canzone.
«Non so se
è una buona idea.»
«Per
questo ti sfido.» ribatté Lexi con tranquillità, «Tu
non fai niente che sia una cattiva
idea, che implichi il rischio. Essere liberi non vuol dire per forza sfruttare
le nostre capacità, vuol dire… lasciarsi andare ad una
stupidaggine. Lasciati andare, Stefan.» si strizzò i capelli
biondi, continuando a sorridere, «A volte non è così male,
sai?»
Le monete
scintillavano di desideri e speranze sul fondo della vasca, mentre gli
indumenti dei due giacevano per terra e sugli scalini. A Stefan era bastato un
altro sorriso per immergersi nella fontana di Trevi, completamente nudo, e
vincere la sfida.