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Autore: Profilo Chiuso    31/08/2011    2 recensioni
-Ti chiederai che cosa ci faccio nei tuoi sogni,vero? Siediti,te lo spiegherò.- il ragazzo fece come gli era stato detto,mettendosi a gambe incrociate sul prato,seguito poi dalla nonna. Teoricamente seguito,dato che lei aveva le gambe nella sua stessa posizione ma fluttuava ugualmente nell’aria.
-Ti chiedo solo di non interrompermi,ok? Dunque… Come tu ben sai,pochi mesi fa sono morta a causa del tumore in stadio terminale che mi era stato diagnosticato. Ma io non volevo lasciarti,mi rifiutavo di andare da qualsiasi parte che non fosse il mio corpo per ritornare in vita;così, mi è stata concessa un’altra possibilità. Posso seguirti,consigliarti,aiutarti sotto forma di fantasma. Tu,ovviamente,non puoi vedermi perché non è consentito. Posso solo farti visita occasionalmente nel sogno,ma solo per poco e prima che possa farlo di nuovo non so quanto tempo potrà passare,forse pochi giorni,o forse addirittura anni; perciò voglio sfruttare questo tuo sogno per informarti riguardo al tuo potere.-
Genere: Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo:Paranormal Activity - Normal Version
Autrice: _MyMemories_ (su EFP) / Destiny Hope Schäfer (sui Forum)
Genere:Fantasy,Romantico,Malinconico
Raiting: (Non ce n'è,penso...)
Pairing: Bill x Nuovo personaggio
Riassunto: e se Bill vedesse i morti?
Note dell'autrice: Vedi sotto :)

Disclaimer:I Tokio Hotel,in particolare Bill e Tom non mi appartengono (Anche perché se così non fosse non sarei qui a scrivere,ma farei BEN altro...),così anche gli spiriti che infestano la loro cantina. Se per caso vedete una bambina attraversare i muri,state tranquilli: è solo Samara venuta a punire chi si permetterà di copiare qualcosa ^_^.i fatti descritti non sono realmente accaduti,che io sappia,e la sola cosa che guadagno scrivendo sono i vostri commenti!
Buona lettura.

 




"1.Il sogno"


Un ragazzo correva disperatamente:tutto attorno a lui era buio e, per quanto si sforzasse, aveva sempre quella strana sensazione di rimanere fermo, immobile. All’improvviso, una luce abbagliante lo colpì in pieno viso, ed il ragazzo si ritrovò disteso su un prato . Sentiva l'ansia montare in lui, piangeva a dirotto e aveva paura, una paura folle.
Ma non riusciva a capire per cosa.
Con difficoltà si alzò in piedi e guardò il proprio riflesso nel lago poco distante a lui: lo specchio d'acqua mostrava un ragazzo dai lunghi capelli corvini e occhi castani contornati da un pesante strato di trucco nero. Indossava una maglietta aderente raffigurante dei teschi bianchi e pantaloni del medesimo colore (ma ormai sporchi e logorati),che aderivano perfettamente alle sue gambe magrissime. Impiegò alcuni secondi per capire che quel ragazzo fosse lui.
- Ehi tu! Dove credi di andare? -
Si voltò di scatto colpito da quel tono di voce così aggressivo, ed istintivamente si nascose dietro una quercia per stare al sicuro.
Una ragazza, col viso nascosto da una grande sciarpa, correva attraverso il prato inseguita da un gruppo di bulli. La vide inciampare in prossimità del lago, e scivolargli dal viso la sciarpa, così da rivelare la sua vera identità: era la versione, forse un po' più grande, del ragazzo nascosto dietro l'albero.
-Cosa diavolo…?- esclamò sorpreso il ragazzo.
- Luke, scusa, io…- cercò di giustificarsi l’altro mentre indietreggiava, ma quello che doveva essere Luke (evidentemente il capo) lo aveva afferrato per il colletto e sollevato con estrema facilità.
- E' troppo tardi per le scuse ora, checca. Hai sbagliato, e la pagherai. Sai, mi è mancato molto non poterti picchiare…- sussurrò perfidamente a due centimetri dal suo viso, prima di sbatterlo violentemente sul terreno.
- Cosa ti ho fatto?- urlò disperatamente il ragazzo tenendosi il polso. Probabilmente si era fratturato a causa della caduta.
- Cosa hai fatto?- domandò retoricamente Luke mentre altri due scimmioni bloccavano tiravano su senza gentilezza il ragazzo.
- Ti trucchi come una donna. - cominciò, mentre gli tirava un pugno sullo zigomo. Il moretto abbassò la testa per il dolore. Il labbro superiore aveva cominciato a sanguinare.
- Ti comporti da donna. - un altro pugno, stavolta nello stomaco.
- E non servi a niente, se non per scopare. - continuò, mentre scaricava ancora pugni sul suo viso.
- Io-io non…- fu interrotto da uno schiaffo in pieno volto. Girò la testa di lato per il duro colpo, e si strinse nelle spalle, gemendo dal dolore.
- Sei solo una puttana. Un trans che non ha il coraggio di operarsi, uno scarto della società...- ginocchiata nello stomaco. Il moro emise un rantolo e si piegò in due. Le ginocchia gli cedevano; se non fosse stato per gli altri due che lo tenevano in piedi, sarebbe rovinato in terra.
- Mi fai veramente schifo, finocchio di merda.- sibilò, prima di sputargli in faccia.
Luke si pulì le labbra con la manica della maglietta e richiamò i suoi scagnozzi. Si allontanarono soddisfatti, lasciando a terra il ragazzo agonizzante..
Il moro che per tutto il tempo era rimasto dietro la quercia si riscosse dallo stato di shock in cui era caduto. Come avevano potuto picchiare così crudelmente quel povero ragazzo?
- Ehi! Stai bene?- urlò, correndo verso di lui.
Domanda abbastanza stupida Bill, complimenti.
L'altro aveva iniziato a rigettare sangue, e sembrava non essersi accorto di lui. Il moro posò leggero una mano sulla sua spalla, con l'intento di aiutarlo, ma quella lo trapassò completamente.
Sgranò gli occhi spaventato, provandoci nuovamente.
- Bill, è inutile.-
Il moro spostò lo sguardo verso lo specchio d’acqua, rimanendo incantato dalla figura che era di fronte a lui.
- Nonna?- mormorò impercettibilmente, sorpreso. Vide la donna sorridergli, e avvicinarsi a lui.
Bill si soffermò ad osservarla meglio, non appena fu più vicina: indossava una lunga veste bianca; i capelli erano biondi e lucidi, e le ricadevano morbidi sulle spalle. Ma c'era una cosa che lo stupì, più di tutte: il suo volto sembrava essere ringiovanito.
Sua nonna dimostrava di avere poco più di vent’anni, ma nonostante questo aveva conservato il suo solito sguardo dolce e il sorriso radioso.
Notò che i suoi piedi non toccavano terra: fluttuava nell’aria, ad un metro circa dal terreno.
- Ciao tesoro...- lo salutò dolce, allargando il suo sorriso.
Bill non rispose, perciò la donna proseguì.
- Ti starai chiedendo cosa ci faccio qui,vero? Siediti amore, sono qui per spiegartelo.-
Il ragazzo annuì, e si posò a terra seguito (teoricamente) dalla nonna.
- Ti chiedo solo di non interrompermi, ok? Dunque…sai bene che io non ci sono più. Ma non volevo lasciarti piccolo, mi rifiutavo di andare in qualsiasi altra parte che non fosse stato il mio corpo per ritornare in vita. Così mi è stata concessa un’altra possibilità. Posso seguirti, consigliarti, aiutarti ma solo sotto forma di fantasma. Tu ovviamente non puoi vedermi, non è consentito. Posso solo farti visita occasionalmente in sogno come questa volta, ma il tempo concesso è limitato, e non so quando potrà essere la prossima volta. Perciò voglio sfruttare questo tuo sogno per informarti riguardo al tuo potere.-
Il moro rimase fermo per alcuni minuti, per assimilare tutto ciò che la nonna gli aveva appena rivelato. "Potere? Quale potere?" pensò, ma quello che uscì dalla sua bocca fu solo - Nonna, quel ragazzo che è stato pestato sono io, vero?-
- Sì, piccolo mio. Questo è quello che succederà tra cinque anni. Come avrai capito, ti hanno pestato perché credono che tu sia gay; quanto è ottusa la mente umana…- sbuffò lei, scostandosi con un gesto secco una ciocca di capelli dal viso.
- Ma non voglio essere pestato! Guardami…cioè guardalo! Sta soffrendo come un cane, non possiamo fare qualcosa?-
La nonna si rattristò. – No Billy…è già stato scritto, non potremo fare niente se non nel momento in cui accadrà. E non pensare di non vestirti e truccarti in questo modo! Come ti ho detto, questo è il tuo futuro, in un modo o nell’altro ti ritroverai con questo stile.-
Il Bill dietro di loro emise un rantolo e sputò altro sangue, una grossa macchia rossa si stava espandendo sulla sua maglietta.
Il moro lo guardò combattuto, poi si voltò nuovamente verso la donna. -Voglio che mi aiuti…- mormorò.
- Per prima cosa, voglio che domani tu vada da tua madre e le dica che la ami; dopodichè, scenderai in cantina con queste due bacchette e parlerai con Molly.-
Il moro guardò le ‘bacchette’ che la nonna gli stava porgendo: erano posizionate orizzontalmente e avevano l’impugnatura verticale.
- Chi è Molly? E cosa devo fare con queste bacchette? E quale potere ho?- domandò, a raffica.
La donna sorrise dolcemente. Si ricordava ancora quando sua nonna le era comparsa in sogno, bellissima come non lo era mai stata, dandogli quelle stesse bacchette e scatenando in lei una confusione pazzesca. Non voleva che quella stessa confusione nascesse nel nipote, voleva istruirlo bene, per quanto le fosse possibile.
- Queste sono due bacchette molto antiche. Risalgono addirittura al Medioevo, sono passate da generazioni in generazioni da genitori a figli. Sfortunatamente questa tradizione si è dovuta interrompere all’epoca di mia madre. Lei era una figlia degenere, a detta di mia nonna. Si drogava, fumava, e aveva relazioni promiscue. Ciliegina sulla torta, non appena nacqui io lei scappò di casa, lasciandomi con solo un biglietto che diceva "Ho quindici anni, non mi interessa avere una figlia ora. Tenetevela voi". Mia nonna mi crebbe con tanto amore, e quindi al terzo mese dalla sua morte decise di darle a me, invece che a mia madre. Per lo stesso motivo io ho deciso di darle a te. Non a tuo fratello, non a tua madre, ma a te, perché sei l’unico che veramente mi voleva bene.-
Bill annuì mestamente, rigirandosi le bacchette tra le mani: ricordava l’indifferenza e la freddezza della madre ogni qualvolta si parlava della nonna, e i baci e le tenerezze che quest’ultima riservava solo a lui ogni volta che la andava a trovare (supplicando i genitori fino all’esasperazione).
- Riguardo Molly, è lo spiritello della famiglia ormai. Sta con noi da molti anni, ed è molto fedele con chiunque diventi suo amico. Ma se provi a fare un torto a lei o a qualcuno a cui tiene, sappi che non la passerai liscia… Un' ultima cosa, Bill. Questo è un medaglione che mi ha dato Molly quando avevo la tua età. Mi disse che se mi fossi trovata in una brutta situazione, mi avrebbe potuto salvare. Sinceramente non ho mai capito come funzionasse, ma tienilo con te: se non come aiuto, almeno come ricordo della tua cara e vecchia nonna…-
Bill si indignò. – Nonna, non sei vecchia! Cioè, ora non lo sei...ma come è possibile?- domandò, confuso.
- Misteri dell’Aldilà, piccolo mio!- rise lei. – Adesso devo andare, mi auguro che potremmo vederci presto...stammi bene piccolino…- sussurrò alzandosi in piedi e fluttuando verso di lui, per poi posargli un freddo bacio sulla fronte.
- Nonna! Non andare, aspetta! Non mi hai ancora detto che potere ho! Nonna!- urlò il moro cercando di inseguirla, ma prima che potesse anche solo toccarla di nuovo lei era già sparita, inghiottita dalle acque del lago.
Il moro dietro di lui si mise a gattoni e sputò ancora, per poi crollare a terra svenuto.
Non appena la sua testa toccò il pavimento, Bill sentì un dolore fortissimo allo stomaco, come se la carne si stesse aprendo in più punti, e una fortissima fitta gli trapassò la testa.
Cadde a terra, stordito dal dolore lancinante, con le due bacchette e il medaglione stretti nelle mani chiuse a pugno sul petto.






Note dell'autrice: Beh... eccomi qui! xD
Penserete:'ma non ha niente da fare questa? '  Ebbene no è.é Comunque, pochi giorni fa mi sono detta,guardando True Life su MTV : -e se Bill avesse poteri paranormali?- 
Et voilà.
Ho ripostato il capitolo,dato che la mia beta si è fatta sentire ora...
Ehm... è tutto! Rigrazio Marty e Mina che hanno commentato la brutta copia del primo capitolo (nel prossimo vi ringrazio a dovere ragazze) e tutti quelli che commenteranno,recensione negativa o positiva che sia!!
Alla prossima!
Commentate :P

   
 
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