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Autore: Martolilla96    31/08/2011    7 recensioni
Cross-over tra Castle e Merlin.
Un incantesimo sbagliato. Un omicidio. Draghi ed assassini. Nuove avventure per lo scrittore e la detective che dovranno fare i conti con un mago parecchio imbranato, un principe attira disgrazie e taaanti guai.
Genere: Comico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era passato un mese da quando Morgana, assieme alla sorella ferita,  era fuggita da una Camelot distrutta; in questo arco di tempo, approfittando del fatto che gli attacchi degli stregoni in cerca di vendetta erano diminuiti, gli abitanti diedero inizio ai lavori di ricostruzione ma non era solo la città, la rappresentazione materiale di Camelot, ad essere distrutta, anche gli animi di tutti lo erano. Non solo i contadini, i servi, le donne e i bambini lavoravano giorno e notte per ricostruire ciò che un tempo era la bella Camelot (per quanto una cittadina possa essere bella considerando che il loro re è un tiranno accecato dall’odio verso la magia che punisce persone innocenti solo ed esclusivamente per un sua colpa), ma anche i cavalieri e i nobili mettevano da parte il rango e, alzandosi le maniche (metaforicamente parlando), facevano la loro parte. In particolare vi era un gruppo di cavalieri assieme ad un servo molto molto speciale, capeggiati dal principe ereditario di Camelot, che si impegnavano più degli altri.
“Tutto questo impegno non servirà a niente se Camelot non ha una guida stabile su cui contare. Arthur ha già preso una volta il posto di suo padre sul trono è vero ma anche lui, così come Uther, è rimasto ferito dal tradimento di Morgana”, questo era ciò che Gaius, il suo mentore, gli aveva detto la sera prima a cena dopo un’altra estenuante giornata di lavoro e, quando lui aveva provato ad aprire bocca, il cerusico aveva continuato il suo discorso
“Ragazzo mio, devi comprendere che il tradimento di una persona cara ferisce più di qualsiasi fendente che si possa ricevere in un duello, alla luce di ciò che Morgana e Morgause hanno fatto, per Arthur diverrà difficile o pressoché impossibile accettare la magia e questo significa che per te le cose si complicano”
“Sai che novità” era stata la sua risposta e il medico di corte aveva liquidato la faccenda con un mezzo sorriso divertito, un cipiglio alzato in segno di rimprovero e un
“Ora basta con questi discorsi, appena potrai ne parlerai con Kilgarrah. Ora mangia la tua zuppa di scarafaggi che, come abbiamo già appurato, purtroppo non sanno affatto di pollo ma come sai le provviste scarseggiano”
“Devo proprio parlarne col Drago? Ne ho abbastanza di sentirmi dire ‘Te l’avevo detto, giovane mago’”
“Sì e se ascoltassi quello che ti viene detto dagli altri non avresti di questiproblemi ed ora mangia e poi fila a letto che domani devi alzarti presto” così avevano chiuso la questione e dopo una cena alquanto disgustosa era andato a letto pensando a quante risate e a quanti “Te l’avevo detto, giovane mago” avrebbe ricevuto l’indomani dall’essere alato.
Il giorno dopo, come da routine (esisteva la routine all’epoca? Mah), Merlin si alzò all’alba per andare a buttar giù dal letto l’Asino Reale  ma ancora non aveva idea di ciò che il destino aveva in serbo per lui (Tanto per cambiare! ndMerlin, Zitto tu o ti faccio sposare Kilgarrah ndMe, Non puoi! ndMerlin, Si che posso! Sono l’autrice! Se non mi credi possiamo pur sempre fare una prova che ne dici? ndMe, *Si chiude la bocca con la lampo*ndMerlin, Ma nella tua epoca non ci sono le cerniere lampo ndMe, *Scaccia l’aria con la mano come a dire “quisquiglie”*ndMerlin).                                                                          

Intanto a circa 600 anni di distanza, precisamente nel XXI secolo, un cellulare iniziò a squillare svegliando una persona che fece per prenderlo ma la mano della proprietaria lo precedette:
“Beckett” rispose una giovane donna con lunghi e boccolosi capelli castani e con magnetici quanto misteriosi occhi verdi-nocciola, nel mentre cercava di zittire il suo compagno, che si lamentava della sveglia che  di sicuro non era tra le sue preferite.
“Yo Becks ti ho svegliata per caso? ” disse la voce maschile del detective Esposito.
“No Esposito perché avresti dovuto svegliarmi alle…” guardò un attimo la sveglia sul comodino “tre del mattino?” replicò con una nota sarcastica e leggermente rabbiosa la donna ma il detective riuscì a cogliere l’enorme irritazione che si celava dietro quelle parole.
“Cosa c’è detective? Ho interrotto qualcosa?” Esposito non riuscì a resistere alla tentazione di stuzzicare la donna che, pur essendo al telefono, era certo di averla fatta arrossire. Lavorando fianco a fianco per molti anni si impara a conoscere i propri colleghi più di sé stessi e la squadra Omicidi del 12° Distretto di New York si considerava ormai come una grande famiglia.
“Hai finito Esposito? Solo perché tu e Lanie avete problemi a letto da un paio di settimane, ciò che faccio io la notte o il giorno non ti deve interessare” replicò acida la donna.
-Colpito ed affondato- pensò l’uomo sdraiato al suo fianco –e brava la mia Kate-.
“Oh…Ehm…Comunque questa, come puoi immaginare, non è una chiamata di piacere” disse un alquanto imbarazzato e frettoloso di cambiare discorso Esposito.
“Ma davvero? E io che credevo che avessi chiamato per fare quattro chiacchiere tra colleghi” replicò sarcastica Kate.
-Povero Esposito, eppure ormai dopo tanti anni di collaborazione dovrebbe saperlo che lei diventa acida ed irascibile con poche ore di sonno alle spalle e senza un buon caffè- pensò l’uomo pronto a godersi il resto della conversazione tra il detective e la sua adorata Musa. –Ah se solo avessi dei pop corn!- e il sorriso che stava spuntando sul suo volto sparì, più veloce di Speedy Gonzales, alla vista dello sguardo truce della sua ragazza. –Oddio non è che ora sa anche leggere nel pensiero vero????? Meglio non rischiare- pensò sudando freddo.
“C’è stato un omicidio a Central Park…” iniziò Esposito che venne prontamente interrotto da un commento della detective.
“Sai che novità!”.
“Beckett so che rischio la vita a dirti così ma vai accuccia per un minuto e ascoltami” disse Esposito leggermente impaurito dall’ira di Kate Beckett.
“Hai ragione stai rischiando la vita anzi no………” replicò la donna mentre un ghigno sadico ed un po’ malvagio le si delineava sul viso.
-O cacchio ora son dolori. Non vorrei essere nei suoi panni- pensò colui con cui la bella detective condivideva il letto. (E di cui ancora non si è capita l’identità ndMe sarcastica)
“Che intendi dire?” anche se non poteva vederlo Kate era sicurissima che il suo collega stesse tremando, quasi come un cagnolino che deve andare in bagno o le sue gambe quando il suo neo maritino l’aveva baciata per la prima volta.
“Niente solo che a caso concluso sarai tu a scrivere il rapporto e a portarlo in archivio e che trovandoti lì non riuscirai a resistere alla tentazione di riordinare un po’. Hai qualche altro appunto o commento da fare Esposito?” disse malvagia la donna.
“No Beckett” sussurrò uno sconsolato Javier Esposito.
“Allora?”.
“Allora cosa?” disse un confuso detective.
“Il caso Javier! Il caso!” rispose Kate mentre con una mano e il cellulare incastrato tra l’orecchio e la spalla destra tirava l’orecchio all’uomo ormai seduto al suo fianco che si stava rotolando dalle risate e con l’altra gli tappava la bocca.
“Oh sì giusto” disse Esposito mentre Kate mollava l’orecchio del malcapitato per spiccicarsela in fronte.
“Esposito………” disse la detective mentre sulla sua fronte appariva una vena pulsante in stile cartone animato.
 “E’ un’attrice famosa con parenti nella politica alquanto importanti e il caso sta destando parecchio scalpore, il capitano Montgomery ci vuole tutti a rapporto e Ryan sta arrivando, lo chiamiamo noi Castle o ci pensi tu?”.
“Sta tranquillo ci penso io a quel surrogato di un poliziotto comunque puoidirealcapitanodidarmicinqueoreemezzocircaesonolà?” disse Beckett un tantino imbarazzata.
“Scusa Becks ma non ho capito bene, cosa dovrei fare?”.
“Devi dire a Montgomery che sarò sulla scena del crimine tra cinque ore e mezzo circa”.
“Come cinque ore e mezzo?” disse Javier stranito.
“Beh per raggiungere New York da dove sono adesso ci vuole del tempo”.
“Ma dove sei?”.
“………ALasVegas” disse controvoglia la detective
“Dove?” chiese Esposito (Secondo me Javier dovrebbe fare una visita da Amplifon ndRyan, Ehi! ndEsposito, Non te la prendere tesoro, Kevin ha ragione ogni volta che ti parlo tu non mi ascolti! ndLanie, Certo perché sono distratto da altro ndEsposito con tono malizioso, Ooooh ma che ruffiano che sei ndLanie, Ehm ehm *me tossisce* posso interrompere? Comunque Esposito Lanie e Ryan hanno ragione quindi mettiti il cuore in pace e vai a fare quella visita anzi quando vai ti potresti portare anche mio padre? Sì vero? Grazie ndMe con tono che non ammette repliche, Perché ho l’impressione di non avere altra scelta? ndEsposito, Perché non ne hai? E perché altrimenti ti scateno contro Paola quindi muto, pipo, finisci la scena e incamminati ndMe, Ok ok ndEsposito)
“A Las Vegas”.
“Las Vegas?! E perché ti trovi lì?”
“Ehm…Scusa Javier ma adesso devo proprio andare, ci vediamo sulla scena del crimine, a dopo, ciao ” e senza dargli il tempo di pronunciare una sillaba la detective Katherine Beckett  della squadra Omicidi del 12° Distretto di New York gli attaccò il telefono in faccia mentre accanto a sé l’uomo, con al dito una semplice fede in oro bianco identica alla sua, scoppiava in una fragorosa risata.
“Amore sei adorabile quando ti imporpori tutta” disse l’uomo
“Stai zitto Castle!” disse Kate tutta rossa
 
 
 
Piccolo angolino mio
E fu così che pubblicai anch'io. Sapete non avrei mai creduto che un giorno ci fossi riuscita ma alla fine mi sono arresa anch'io alla tentazione della tastiera! Ringrazio Angol, cucciola99 e Ivi87 che hanno letto la storia in anteprima e mi hanno consigliato ed un grazie di cuore va soprattutto alle meravigliose ragazze del Castle Made Of EFP Writers che mi hanno accolto e fatto sentire fin da subito una di loro.
Ed ultimo ma non meno importante un grazie va a chi ha e vorrà recensire questa mia piccola follia.
   
 
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