Senza filtri ~

prompt: #021, wireless

 

 

 

Ormai è sicura di aver usato tutte le imprecazioni di questo mondo e di quell’altro per maledire il proprio aver accettato di sottostare a una cosa simile. Dio santo – lei non lo voleva fare, questo reality. È stato quel folle sadico degenere di Chris a incastrarla.

Respira forte, sempre più forte. Tutto intorno è buio fitto. Eppure è certa che la mano in cui stringe la ricetrasmittente sia sbiancata, che forse è già diventata fosforescente nell’oscurità che la circonda inesorabile...

«Coraggio, Gwen, solo quattro minuti.»

Gwen sospira, tremula. Si porta l’aggeggio un po’ più vicino al viso, come se sentire così presente la voce filtrata di Trent servisse a farle credere di essere fuori di lì, con lui.

«Non credo di farcela. Sto per sentirmi male.»

«Non dire così» cerca di tranquillizzarla; e, oh, è incredibile quanto la voce di Trent possa suonare dolce anche quando c’è un mucchio di chip elettronici ad accompagnarla al posto della chitarra. «Sì che ce la farai. Tu sei forte, Gwen, sei la migliore.»

«Vorrei tanto poter apprezzare il complimento» boccheggia lei, rannicchiandosi nella teca di vetro. «Ma ora come ora trovo particolarmente difficile distrarmi.»

Trent lascia trascorrere qualche preziosissimo secondo; oh, grandioso, adesso la lascia anche sola a macerarsi nel silenzio.

«Forse dovresti chiudere gli occhi» la salva infine, a un passo dall’isteria, «e immaginare di essere semplicemente a letto, di notte. Dai, prova. Dovresti riuscire a evitare perlomeno un attacco claustrofobico...»

Gwen è tentata di fargli notare che non tollera l’uso del condizionale, proprio no; ma il suo suggerimento è una tale ancora di salvezza che senza pensarci chiude subito gli occhi. Funziona: non si trova affatto in una bara tumulata nella sabbia, ma fuori, sotto le stelle, ad ascoltare la voce dolce di Trent, che risuona piano e senza filtri e così vicina alle sue labbra, così vicina da sfiorarla, così vicina che...

«Ehi, Gwen, sei ancora viva? Solo altri tre minuti.»

Smascherata.

Gwen apre gli occhi di scatto. E la realtà della sua condizione di sepolta viva le ripiomba addosso.

«... E poi mi tirerai fuori, eh?!»

Si augura con tutte le sue forze che Trent non capisca – dal tremito della sua voce nel trasmettitore – che seguire il suo stupido consiglio è quasi più pericoloso che restare per un’ora là dentro.

 

 

[ 380 parole ]

 

 

 

 

 

 

Nota: Il mio primo – e forse ultimo xD – tentativo in questo fandom. Ho seguito A tutto reality: l’isola molto saltuariamente, beccando di tanto in tanto mio fratello davanti alla tv e unendomi a lui, e il primo episodio che ricordi di aver visto dall’inizio alla fine è stato Fattore fobia; in quell’occasione mi sono detta che, massì, la storia era carina, e soprattutto era carino il rapporto tra Trent e Gwen (mi piace molto quella scena, con lui che le fa compagnia nella sua prova dei cinque minuti di sepoltura, anche se poi va tutto a finire a catafascio xD). Ergo, nasce questa flash senza pretesa alcuna. Beh, che dire, spero non vi faccia troppo ribrezzo.