Τears
Calde, dense, le senti dentro ai tuoi occhi, e ormai è inutile continuare a trattenerle. Guarda lo spettacolo che hai davanti, dopotutto, e se le lacrime vogliono uscire, non devi tirarle indietro. Emetti un suono strozzato, ti giri e scappi via, scaricando tutta la tua rabbia sul piede, che va a pestare con forza quello stupido bigliettino sdolcinato. Come aveva potuto, quella razza di... sei così distrutta che non riesci nemmeno a trovare un'offesa adeguata. Corri al molo, ormai le lacrime ti solcano il viso, le senti scottare sulla pelle.
Lacrime calde, opache, tanto sono piene di sentimenti.
Tristezza, rabbia, sconforto, dolore... e, sì, forse anche rimorso. Insomma, se non ti fossi innamorata tutto ciò non ti darebbe fastidio, giusto?
Ti butti a peso morto sul legno bagnato e ammuffito della banchina: quel posto che ti ricorda gli unici momenti felici sull'isola. Le lacrime cominciano a correre più veloci sulle tue guance, mentre batti istericamente i pungi per terra. Corrono veloci, scorrendo sulle gote di una ragazza distrutta, come se dovessero andare a vincere una gara. Continui a ripetere che è tutta colpa sua, che è un bastardo, una spregevole carogna senza cuore. Ma non fare l'anima in pena, Gwen. Perché, nel profondo sai che Trent sta soffrendo come te, che calde tristi lacrime, in questo momento, stanno scorrendo anche sul suo viso.