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Autore: ShinyShilla    01/09/2011    3 recensioni
...Aveva fame, da giorni non mangiava. Le prede scappavano troppo facilmente, probabilmente perché era atterrito dal vuoto di stomaco... Non sapeva cosa fare, doveva trovare qualcosa da mangiare, o non sarebbe sopravvissuto ancora per molto...
Genere: Horror, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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Istinti di sopravvivenza ...Aveva fame, da giorni non mangiava. Le prede scappavano troppo facilmente, probabilmente
perché era atterrito dal vuoto di stomaco... Non sapeva cosa fare, doveva trovare qualcosa
da mangiare, o non sarebbe sopravvissuto ancora per molto...



Sarah era una ragazza di 17 anni, capelli lunghissimi e neri come la pece, aveva un fascino
tutto suo, tutti i ragazzi si innamoravano perdutamente di lei, e più i giorni passavano,
più la sua avventura continuava, più lei si faceva egoista e presuntuosa.
In un tardo pomeriggio Sarah si stava dirigendo verso Libecciopoli, ed ormai camminava da
ore. Il sola, all'orizzonte, stava pian piano scendendo dentro l'acqua, lasciando un
meraviglioso spettacolo prima di sparire del tutto. Sarah si fermò un attimo, per riposarsi
e godersi lo spettacolo. Si appoggiò alla ringhiera sfinita, e dopo un po' chiuse gli occhi.
La notte ormai stava arrivando, e la stanchezza si faceva sentire, ma la ragazza non aveva
voglia di muoversi da lì. Ad un tratto si udì un rumore. Sembrava l'accensione di un auto, e
allo stesso tempo di una scarica elettrica. Sarah si guardò intorno e si accorse che era
totalmente da sola, e l'unica luce che c'era era quella della città che si vedeva in
lontananza. La ragazza decise di di avviarsi verso la meta, ma prima ancora di poter
staccarsi dalla ringhiera si sentì mancare, la vista si annebbiò, e svenne.
Quando si risvegliò era ancora notte, ma si ritrovava al di sotto del ponte, sulla riva di un rialzo
di terra in mezzo all'acqua... Le girava la testa, vedeva sfocato, anche se piano piano si
riprese. Era tutta bagnata fradicia, e sentiva molto freddo. Cercò di alzarsi ma le faceva
malissimo la gamba, probabilmente era slogata. Si domandò come sarebbe tornata sul ponte, e
intanto cercò le sue pokéball. Cercava, frugava, nulla. Non riusciva a trovarle.
Probabilmente erano state portate via dalla corrente. Non aveva più pokémon. Sarah si sentì
giù di morale, i suoi pokémon andati via per sempre, e lei sarebbe rimasta li fino a chissà
quando. Cercò almeno di trascinarsi fino al centro del piccolo rialzo, ma non aveva
abbastanza forze. Intanto il cielo si faceva sempre più cupo, il vento sempre più forte, era
il segnale di un temporale imminente. La ragazza rimaneva distesa ad osservare il tempo che
cambiava, non poteva fare molto...
Ad un certo punto, udì ancora il rumore di prima, ma stavolta era più vicino. Guardò dove
poteva, ma non vedeva niente. Il rumore si faceva sempre più forte, e finalmente la ragazza
capì: non era altri che un verso di un pokémon. Non sapeva se essere felice o preoccupata.
Cercò di scorgere nell'acqua almeno l'ombra del pokèmon che faceva quel verso. Nulla, vuoto
totale. Forse era solo la sua immaginazione, forse era stato solo una saetta in lontananza.
Si rassegnò quand'ecco che il pokémon alzò il corpo improvvisamente e, piano piano, uscì
dall'acqua, trascinandosi lentamente verso di lei con le sue forti braccia. L'acqua
scivolava sulla pelle del pokémon, il bordo dei suoi occhi si illuminarono, le braccia si
caricarono di elettricità. L'Eelektross fissò la ragazza con un solo occhio, forse per
intimidirla, forse per esaminarla. Poi si avvicinò ancora. Passò qualche secondo, e il
pokémon prese una gamba della ragazza, facendola sobbalzare.
... Un lampo di luce nel cielo, e l'acqua iniziò a cadere...

Una scarica elettrica, e la paralizzò.
Sarah non riusciva a capire il comportamento del pokémon, che gli aveva fatto?
Il pokémon cominciò ad attaccarla con attacchi fisici.
La ragazza aveva paura, sentiva dolore, voleva piangere, urlare, ma non riusciva.
L'Eelektross si fermò di colpo e con un gran morso addentò in profondità una gamba.
... Il vento soffiava, la pioggia scrosciava, e i fulmini riempivano il cielo...

Il pokémon incominciò a rientrare in acqua, si trascinava lentamente con le sue possenti
braccia, portandosi dietro la ragazza. Piano piano anche lei stava entrando in acqua. Riuscì
finalmente a urlare, strillare, chiedere aiuto, ma non riusciva ancora muoversi, non
riusciva a ribellarsi. Nessuno nei paraggi, solamente lei e il pokémon.
Piano piano, venne sommersa dall'acqua, e i suoi capelli neri come la pece sparirono
sinuosamente.
... Un tuono rimbombò in cielo, forte, improvviso. La luce schiarì per qualche secondo il
ponte di Libecciopoli e i dintorni. L'acqua si era colorata di un fresco, rosso sangue.
  
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