Fanfic su artisti musicali > Miley Cyrus
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Autore: xvespersgoodbye    01/09/2011    3 recensioni
Una storia diversa, una ragazza innamorata. Un ragazzo innamorato. Due fratelli. Buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il primo capitolo di questa FF! Spero vi piaccia (:


Miley aveva avuto una giornata faticosa e stressante, a partire dal compito di chimica alla prima ora, alla figura di merda in sala pranzo, dove non aveva visto una sedia e aveva versato addosso ad un ragazzo tutto il cibo che c'era nel suo piatto, per finire al rimprovero del professore di matematica per aver sbagliato quasi completamente la verifica. Insomma, in poche parole, una giornata di merda. Quando arrivava a casa si sentiva per lo meno sollevata, in quel periodo i suoi genitori non c'erano a casa, erano fuori per lavoro come ogni mese pero c'era suo fratello che tornava prima dall'università, quindi a lei stava bene, anzi anche di più. Lei amava la compagnia di suo fratello, perché era più come stare con un amico. Non la rimproverava mai, piuttosto le insegnava a vivere e ad imparare, a distinguere il male dal bene. Era sorprendente, straordinario. Lei l'adorava. Avevano un rapporto strano, diverso da quello de fratelli-sorelle della loro età. Non litigavano mai, non cercavano di separarsi ma di stare insieme il più possibile, condividere qualsiasi cosa e preparare la cena invece di ordinare la pizza. 
Quella sera sarebbe cambiato tutto. Per lui, per lei.
Miley aveva sempre pensato che ci fosse qualcosa che non andasse tra di loro. Per iniziare, il loro rapporto, la loro relazione. E poi la loro differenza. Erano troppo, esageratamente diversi. Non si somigliavano neanche un po', e poi a pensarci bene lei non somigliava neanche ai suoi genitori. Era tutto così sinistro. Come pensare al cielo verde. Come se sotto tutta quella copertura si nascondesse un enorme, macabro segreto.
Miley starnutì e per poco non cadde dallo skate, ma la sua preparazione e il suo equilibrio la tennero in piedi. Quella mattina si era svegliata con un raffreddore che l'aveva convalidata anche durante l'ora di educazione fisica. Che palle, pensò. La sua vita era davvero monotona. Casa, scuola, casa, letto, pc, televisione, cane,a letto. Il sabato andava in centro con le sue amiche, se si potevano definire così, prendeva una pizza e poi tornava a casa. A volte si chiedeva se ci fosse qualcosa che non andasse in lei. Boh.
Ma non sapeva che la sua vita sarebbe cambiata con un solo, semplice movimento delle labbra.
Arrivò alle scale di casa sua e si fermò, prendendo lo skate in mano e superando il giardino curato fin troppo bene.
Cavolo, aveva dimenticato le sue chiavi quella mattina.
Diede un'occhiata al retro. L'Audi di Nick era parcheggiata al suo solito posto, il che sgnificava che fortunatamente era a casa. Sospirò e bussò, aspettando che aprisse. Nick non aveva lezioni quella mattina, quindi aveva optato per restare a casa a sistemare un po' la sua stanza, mangiare qualcosa davanti alla televisione e poi mettersi a studiare. Per la prima volta in una settimana non si sentiva stanco perché si era concesso quello che per lui era "del tempo per sé". 
Il suono del campanello lo distrusse dai suoi libri facendogli capire che erano le sette di sera, ovvero Miley era tornata da scuola. Cioè, alla fine aveva passato quattro ore a studiare. Si alzò dalla sedia in mogano senza badare a dove lasciava cadere la penna e andò ad aprire la porta.
- Piccola! - chiuse la porta alle sue spalle e fece entrare sua sorella. Scambiare una parola con qualcuno lo rendeva felice visto che aveva trascorso tutta la giornata senza spiccicare neanche una parola. Sorrise.
- Nick, ho fame. Che prepariamo stasera? Mamma ha chiamato oggi? - sfrecciò in cucina, quel puré streminzito della mensa non la aveva soddisfatta neanche un po'. Prese un pacco di biscotti dal mobile senza neanche vedere quali fossero. Si voltò dal fratello che nel frattempo l'aveva raggiunta e si era appoggiato allo stipite della porta. Sirrise, con il suo modo naturale e pulito, come al solito.
- Sì ha detto che forse torna la prossima settimana ma non lo sa ancora. Vuoi la pasta? Dimmi tu - si sistemò una ciocca ribelle e continuò a guardare Miley.
- Mhm... Pasta, sì. Al sugo - non accennò a sua madre, le dava fastidio quando rimandava il suo ritorno.
Nick notò il suo rifiuto e non insistette. Le diede un bacio sulla guancia e si mise ai fornelli, mentre lei andava a fare i suoi compiti. Passò qualche ora prima che nick la chiamasse per cenare.
Miley si sedette e guardò il suo piatto, pregustandolo. Aveva una fame da lupo. Sorrise e mangiò senza prendere una pausa. Quando finì, guardò sua fratello che guardava la televisione interessato ma aveva lasciato quasi tutta la sua pasta.
- Ehy, non mangi? Hai lasciato tutto - chiese lei preoccupata. Ultimamente lui non era pimpante come al solito, sembrava portare un macigno addosso, un segreto che voleva rivelare ma non poteva.
- Tutto bene, vieni qui - Miley ne fu felice. Quella proposta le migliorò la giornata in un qual modo. Sorrise e si sedette sulle sue gambe.
- Sicuro che vada tutto bene?
- Tutto okay. Come è andata oggi?
- Bah, così. Ho avuto giornate migliori
- E' successo qualcosa? - Nick la guardò dritto negli occhi. La stanchezza di quei sette giorni gli si leggeva nell'espressione.
- Uhm, non proprio. Sembri stanco - Nick sapeva che non poteva scappare dai dubbi di Miley. La guardava negli occhi e sorrideva. Lei era bellissima, stupenda. Gli occhi celesti erano illuminati dai riflessi della luce. 
- Lo sono - disse dopo una lunga pausa. Aveva iniziato l'università quando aveva capito di essere innamorato di sua sorella. Di avere cresciuto la sua anima gemella. La sua persona. Non c'era un attimo durante la sua giornata in cui non la pensava e si diceva chissà che cosa sta facendo, chissà se è felice. 
In quel momento non ci vide più. Solo un movimento, uno solo e le sue labbra toccatoro le sue. Non capì cosa provò veramente, solo un forte senso di complicità, si sentiva completo. Il suo stomaco si era messo a fare le capriole e il cuore batteva fortissimo. Non avrebbe voluto pensare alle conseguenze.
  
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