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Autore: despicableandri    01/09/2011    19 recensioni
Sono Justin Bieber, un ragazzo di diciassette anni da poco compiuti, costretto a vivere con una ragazza che non sopporto e qui inizia la mia storia. No, non quella che conoscono tutti. Questa è solo mia, mia e sua, e basta.
Ebbene si, un'altra storia su Justin Bieber.
Se vi ho incuriosito, mi farebbe piacere un vostro parere. :'3
#withlove, An.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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LEGGI, E’ IL PIU’ IMPORTANTE CHE IO ABBIA MAI SCRITTO.





Hallo °w°
da quando ho promesso alle mie amiche che avrei postato regolarmente tutti i martedì non l’ho mi fatto, ce çwç
In realtà questa volta ho aspettato perchè vedevo che le recensioni non aumentavano, allora.. e.e
Vabbè, tornando al capitolo u.u
Spero non faccia cagare, e di non avervi deluse e.e
maaaaaaa devo dirvi perché queste sono le note d’autore più importanti. e.e
Come ricorderete dall’ultimo capitolo che ho postato, la storia sta per finire. *fazzoletti, prego! çwwç* Ho davvero bisogno che voi rispondiate in qualsiasi modo – con qualsiasi intendo davvero tutti, dalla semplice recensione ai segnali di fumo. :3 – a questa seguente domanda. e.e
Vuoi che ci sia un continuo di questa storia, quando sarà finita?
Siccome ho già qualche idea ma non sono sicura che, come dire, potrebbe piacere.. non so, fatemi sapere voi u.u
Ah, tengo a precisare, che la parte finale del capitolo è una specie di scenetta aggiuntiva, ci tenevo a farla. :3
Un’altra cosa, l‘ultima e me ne vado. e.e
Ci sono tantissimi errori , credo, è che lho scritto di fretta e furia e non ho avuto neanche il tempo di rileggerlo çwç

Ottimo, ora posso andarmene. :3
Buona lettura.

Al prossimo capitolo, #withlove

@OhhthatsDrew (mio twitter :3)
Ah, ps. sempre grazie mille a tutte. ♥
pps.(?) Questo è il capitolo più lungo che io abbia mai scritto, forse è’ troppo lungo ma mi dispiaceva non dire certe cose. e.e
Vabbè vi lascio al capitolo u.u










La mia storia. Primo passo verso ‘noi’.
Capitolo 24 – The best goodbye.










Dal capitolo precedente.
“Ti piace anche se è dolce?” chiesi a un centimetro dalle sue labbra.
“Soprattutto per quello. Nessuno mi aveva mai dedicato una canzone e sono felice che tu sia il primo” mi rispose, poi fece incontrare le mie labbra con le sue in un casto bacio a fior di labbra.
Sentii il cellulare vibrare nella tasca, ma lo ignorai completamente abbracciando un’Adele tutta sorridente.
“Hei Scooter sarà a casa dei nonni di Justin martedì” annunciò Chris fissando lo schermo del suo cellulare.
“Ti sembra il momento adatto?” lo canzonò immediatamente Nicole indicano me e Adele.
“Scooter? Scooter Braun?! Voglio conoscerlo!” disse Adele.
“Lo conoscerai martedì, piccola” le risposi baciandole una guancia.
“Mi piace da impazzire quando mi chiami piccola” mi sussurrò poi all’orecchio per poi mordermi il lobo quando gli altri iniziarono a scegliere il film.
“Tu mi fai impazzire anche se non fai nulla” sospirai rassegnato.














“Avanti Ade, non è da te chiuderti in camera a farti problemi su un vestito!” le urlai dal corridoio per la decima o forse ventesima volta.
“Non è nel mio stile neanche questo dannato vestito che m’ha dato Cait! È tutto attillato!” sbuffò dall’altra parte. Mi immaginai il suo corpo fasciato dal vestito blu notte che avevo sbirciato a Cait ma la cancellai l’immagine subito dopo, cercando di non fare pensieri troppo sconci.
“Fregatene, di sicuro starai benissimo. Infondo è solo una cena con Scooter”la rassicurai.
“E se dal vivo fosse ancora più carino e si innamorasse di me?” mi provocò. Quasi la sentivo sorridere dietro la porta.
“Non credo, è felicemente fidanzato tesoro”ribattei. Fece una minuscola risatina.
“Meglio ancora, più divertente” si affrettò a rispondermi e scossi la testa.
“Se me ne vado, apri questa dannata porta e scendi?” sospirai allontanandomi di parecchi passi dalla porta.
La serratura scattò e la porta si aprii lentamente. Adele fece un passo avanti cercando con lo sguardo la mia presenza; quando mi trovò sbuffò.
All’inizio non ci faci caso. Il mio sguardo era troppo occupato a guardare tutto il resto. Il bel vestito blu di Cait sembrava starle alla perfezione, finendo qualche spanna - troppo - sopra il ginocchio. I capelli li aveva lasciati sciolti, che le cadevano sulle spalle. Era … wow.
“Pensavo non ci fossi. Sto malissimo” sussurrò imbarazzata lisciandosi con le mani il vestito.
“Invece sei stupenda” ribattei io ma nulla, continuava a cercare di allungare il bordo del vestito.
“Scusate se mi intrometto, ma Adele smettila di cercare di allungarlo, hai due gambe stupende e bisogna metterle in evidenza e tu Justin smettila di fissarla” elencò Cait uscendo dalla stanza con un bauletto enorme tra le braccia, sorridendoci. Alle sue parole spostai immediatamente lo sguardo.
“Dai andiamo” mormorò Adele.
“Hei, ma sei più alta di me!” sbottai fingendomi indignato quando la presi per mano per scendere le scale.
“Le scarpe fanno miracoli” disse Cait alle nostre spalle ridacchiando. Guardai quelle che indossava e non mi stupii nel vedere che erano quelle che le regalai io a Santa Monica. Le sorrisi.
“Ah, finalmente sei sceso Justin!” mi rimproverò mia madre appena scendemmo. La guardai sorpreso.
“Già, è appena uscito dalla sua camera, ci ha fatto aspettare un ora.” Sbottò Adele al mio fianco, sorpassandomi per andare ad aiutare mia nonna con la tavola, che le sorrise riconoscente.
Scossi la testa, era inutile mettersi contro Adele.
“Le altre ragazze?” chiese il nonno contandoci con lo sguardo.
“Nicole e Ally sono ancora di sopra” rispose Cait lisciandosi i capelli. Anche lei aveva messo uno di quei vestiti eleganti.
“Non vedo l’ora di vedere la faccia di tuo fratello quando vedrà la sua dolce Nicole in quel vestito” ridacchiò Adele passando a Cait le posate da sistemare.
“Posso dare anche io una mano, nonna?” chiesi cercando di non pensare a cosa avrei voluto fare io avendo visto Adele in quel vestito.
“Non ti preoccupare, ha già fatto tutto questo splendore!” mi liquidò anche lei, passando accanto ad Adele per accarezzarle una spalla, mentre la ragazza mi fece una linguaccia. C’era caduta anche la mia adorata nonna.
Qualcuno alla porta bussò e la mamma andò ad aprire. Nello stesso momento Nicole e Ally scesero le scale.
“Ma siete uno schianto!” disserro all’unisono Caitlin e Adele abbracciandole.
“Ciao ragazzi!” salutò mia madre i nuovi arrivati. Christian, Ryan e Chaz oltrepassarono la porta mentre mamma per poco non sveniva.
“Lo abbiamo trovato a metà strada” spiegò Chris fissando Nicole come ipnotizzato e andandola a salutare.
Mi sporsi per vedere di chi parlavano affiancando mia madre e per poco non svenni anche io. Sotto l’arco della porta c’era mio padre.
“Papà!” sbottai per poi saltargli letteralmente addosso. Ridendo, ricambiò la stretta. Quanto m’era mancato.
“Hei ci sono anche io!” sbottò un offeso Scooter.

*

Ancora non era passata neanche un ora intera ma tutta l’enorme quantità di cibo che aveva preparato la nonna era scomparsa.
Alla mia destra avevo Adele, che avendo dimenticato totalmente l’imbarazzo iniziale parlava e faceva battute con tutti, come suo solito.
Di fronte a me, invece, avevo Scooter. Aveva un comportamento strano. Cioè, rideva anche lui alle battute ma non le faceva di sue, come se avesse la mente occupata a pensare ad altro.
“Hei Scott, cos’hai?” gli chiede mia madre come se mi avesse letto nel pensiero.
“Una grande notizia da dare” sussurrò lui guardandomi fisso negli occhi.
“Beh, spara” rispose Chris mettendo un braccio intorno alle spalle di Nicole.
Tutti gli sguardi di tutte le persone sedute a quel tavolo erano puntati su di lui che sospiro.
“Un nuovo tour, tra un po’ uscirà il nuovo disco, quindi abbiamo deciso che sarebbe una bell’idea..” annunciò, finalmente con uno sguardo diverso. Le reazioni furono diverse.
“Oddio, un nuovo concerto!” sbottò eccitata Ally.
“Ragazze di qualsiasi stato tu voglia!” si affrettò ad esclamare Chaz.
“Tanti nuovi posti da vedere” “Cibo internazionale!” e tante altre interi razioni del genere. Ma il mio pensiero fisso era Adele.
“wow, è una cosa stupenda” mi sorrise mia madre.
Annuii, poggiando una mano sul ginocchio scoperto di Adele.
“Ti piacerebbe venire?” le chiesi sperando che Scott non mi rispondesse come ben sapevo.
“Non si può, Justin” mi risposero all’unisono Adele e Scooter. Ecco, come pensavo.
“So di poter portare solo mia madre su quel bus, ma per una volta, un’eccezione” sospirai cercando appoggio da mia madre.
“Justin, sono la prima che vuole che voi due stiate insieme, ma sai che non si può” mormorò lei abbassando lo sguardo.
“Anche con Ally sono stata separata ma è comunque la mia migliore amica. Siamo nel ventunesimo secolo, abbiamo tantissimi mezzi per sentirci. Io tornerò a vivere con Ally e quando farai il concerto lì ti verrò a trovare” mi rassicurò Adele stringendo la sua mano sulla mia.
“Sono serissima, se non mi telefonerai tutti i giorni mi arrabbio!” concluse dandomi una pacca sulla spalla.
“Diventerò la tua ossessione”feci io, sorridendole e incrociando le nostre dita.
“Non ti dimenticare di noi, eh” dissero quasi in un'unica voce tutti gli altri facendo scoppiare un enorme risata.
“Quand’è il primo concerto?” chiese mia madre.
“Sabato prossimo” annunciò Scott. Sorrisi, infondo le fan erano la mia priorità.
Improvvisamente sentii una stretta quasi impercettibile, Adele mi aveva stretto le braccia al collo avvicinandosi al mio orecchio.
“Non sarà poi così difficile, possiamo farcela. Ti amo.” Mi sussurrò. Incurante dei miei amici, Scooter, mio padre e tutti gli altri la baciai.

*

“Allora buonanotte” le sussurrai contro una spalla per poi baciarla. Annuì e spensi la luce della lampada sul comodino facendo cadere tutta la stanza nel buio.
Mi stesi a pancia in su aspettando che come ogni sera lei venisse a poggiare la testa sul mio petto.
“Però la notte non è ancora finita” sussurrò. Grazie a quel po’ di luce che entrava dalla finestra vedevo il suo profilo avvicinarsi. Subito dopo sentii il suo corpo pericolosamente vicino al mio.
“C-cosa intendi dire?” deglutii a vuoto.
“Ti voglio Justin, ora. una specie di addio” continuò, la voce roca, mentre le sue mani percorrevano lente ed invitanti il mio corpo.
“S-sicura?” chiesi respirando a fatica quando le sue labbra soffici toccarono il mio collo e le sue mani andarono a finire sull’elastico della tuta.
“Certo Justin. È la mia prima volta, non te lo avrei chiesto se non ero convinta” sussurrarono ancora le sue labbra, per due secondi non impegnate sulla mia pelle già calda.
Sentii il cuore andare completamente.
Quella sera non solo persi la verginità con la ragazza che amavo, ma constatai anche che non avrei potuto vivere senza il suo calore sulla pelle, le sue labbra, la sua presenza. Senza lei.


*

Il ragazzo col cappellino al contrario prese per mano la ragazza, che arrossì sorridendo.
“Andiamo di qui” disse lui, facendola svoltare a sinistra.
“Ma casa di mia nonna è dall’altro lato, Chris” gli ricordò lei.
“Lo so Nicole, ma voglio parlarti. Quindi allungo la strada” fece Chris. Nicole annui, incitandolo a parlare con un gesto della mano.
“A settembre dovrai tornare al college” non era una domanda, ma un’affermazione. La ragazza annui di nuovo.
“Ma io non voglio separarmi da te, ora che finalmente posso averti” continuò serio lui.
“Anche a me dispiace ma sai che devo tornarci” rispose lei, decisa.
“Lo so, per questo ho deciso che non starai lì. Non ci tornerai a dormire, dormirai da me.” Un’altra affermazione.
“Stai scherzando, vero?” disse incredula lei. Chris scosse la testa.
“Ma da casa tua ogni mattina con la metro sarà un casino. E poi sei sicuro che i tuoi vogliono?”
“Sarò felice di accompagnarti tutti i giorni con la mia nuova macchina e mia madre ti adora, Nicole, ovvio che vuole!” spiegò lui, guardandola negli occhi.
“Faresti davvero tutto questo per me?” chiese quasi con le lacrime agli occhi Nicole. Lui annui passandole un braccio sulle spalle. Adorava tenerla il più vicina possibile.
Sospirò prima di arrivare al vero nocciolo del discorso.
“Tu diventeresti davvero la mia ragazza?” si decise a dirle, con voce sicura.
Questa volta fu lei a bloccarlo, scuotendo la testa.
“Che c’è?” chiese preoccupato lui. Lei gli sorrise.
“No, dico. Certo che voglio è che..” iniziò, guardandosi le scarpe. Chris si sentì il mondo crollare sulle sue spalle.
“Cosa?” chiese esitante.
“Non hai neanche l’anello..” iniziò lei, fissandolo. Chris di tutta risposta pesco una scatolina nera dalla tasca dei jeans, facendola sorridere. “ e dei fiori” concluse la frase.
“I fiori mica potevo nasconderli sotto la maglia, tesoro” le rispose lui, infilandole l’anello per poi baciarla.
   
 
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