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Autore: Ciambelsa    01/09/2011    6 recensioni
Questa è una storia su Ben10. Sì, ben10. ora potete ridere e saltare la storia. Se invece superate i pregiudizi, questa è una storia su Gwen 25enne, che è stata appena lasciata dopo anni da Kevin ed è distrutta. E la sua routine devastante non aiuta. Poi un bel giorno lui sparisce. E Gwen, Ben e nonno Max si imbarcano in un avventura in cui anche i Kamikaze avrebbero paura. Ma chissenefrega. Kevin la ama! Non sono smelensa, sono solo un po' romantica. E moltomolto ironica. E mooolto Gwen. Buooona lettura! (:
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 1.Chissenefrega! Di te, di un titolo, della mia vita e di una fottutissima presentazione!
-Gwen, Gwen! Stai bene? Gwen!-
Apro gli occhi. Mi fa male la testa. No, non è vero, mi fa male il cuore. Davanti a me c’ è la faccia di Ben che mi fissa con fare preoccupato.  Non ho idea di dove io sia. E se è per questo nemmeno mi interessa. Ben continua a parlarmi, ma non capisco proprio cosa voglia dirmi, nemmeno m’ importa. Mi guardo intorno, sono stesa un pavimento freddo, ti terra battuta, in una specie di capannone, credo. Ah, un attimo. Ora Ricordo. Sono in deposito industriale nella periferia di Los Angeles, dove è apparso un altro maledettissimo alieno, sbucato da chissà dove e chissà perché proprio qui. Come al solito siamo corsi sul posto ad abbatterlo, Ben era stato ferito, io ho cercato di lanciare un incantesimo, credo. O forse ero io quella ferita e Ben ha cercato di salvarmi… o forse no… a un tratto una fitta dolorosissima alla testa mi fa mugolare dal dolore. Non ricordo nemmeno l’ alieno, l’ unica cosa che so è che c’ erano Ben e… Kevin. Io sono sbattuta a terra, credo. Ma dopotutto che importanza ha? Chissenefrega! Aspetta un attimo, ma da queste parti non c’ era un cattivo\perfido\malvagio alieno pronto a conquistare l’ universo?  Mi alzo di scatto con fare preoccupato, ma il mistero è presto risolto: c’ è poltiglia di alieno sparsa ovunque e il capannone è completamente infetto della puzza di interiora non umane. Non mi tappo nemmeno più il naso, dopo tutto questo tempo sono abituata. Ben è vicino a me e continua a guardarmi con espressione preoccupata; costringo me stessa a guardarlo e a concentrare la mia attenzione tutta su di lui per non accorgermi di quanto sia desolato questo stupido capannone. Inutile. La sua assenza fa ancora più male della sua fottutissima presenza. Basta Gwen, BASTA! -Kevin è in macchina, non ti preoccupare, sta bene, tu piuttosto? Come stai? Ti fa male qualcosa?-                                                                     Il cuore, vorrei rispondergli.
–Non mi pare di avertelo chiesto, non m’ interessa. Comunque è tutto a posto, sto benissimo. Piuttosto, che è successo?-
Brava, Gwen, complimenti! Fai l’ acidona con l’ ultima persona che ti vuole davvero bene! Ben sorride. –Tu magari no, ma i tuoi occhi mi dicono il contrario.  Ok, meno male. Stavamo combattendo contro l’ alieno di turno, quando tu prendi e sbatti a terra. Il mostro ti cattura e ti avrebbe ridotta a sushi di strega se Kevin non ti avesse salvata. Sei deperita, Gwen, mangi, vero?-
 Merda. Sono svenuta. Come ho fatto a essere così maledettamente idiota!? Stupida, cogliona di una Gwen. Kevin mi ha salvata…shhhhh, zitto cervello del diavolo! Non pensare a quel maledetto avanzo di galera dagli occhi penetranti e dal sorrisetto beffardo… basta! Sei un’ idiota Gwen!
-Mangiare? SìSì, certo!-
In realtà non tocco cibo da giorni e quasi non dormo. Ma chissenefrega. Il mio fegato, come tutta me stessa, è in lutto e il cibo lo concepisce come uno di quei maledetti alieni. Il mio corpo e la mia anima sono pieni e si nutrono dell’ unica cosa che dovrei cacciare.  Lui e il suo fottuto ricordo. –Sì, certo, Gwen. Facciamo finta di crederci. Dai, torniamo a casa.-
 Ben è sempre così gentile e comprensivo, non mi sgrida nemmeno.  Abbraccio forte forte l’ unica persona di cui (forse) mi importa ancora un po’ e ci incamminiamo insieme verso l’ uscita di quel posto buio, triste e semi-distrutto. Come il mio cuore, come me.
 Entro in macchina sul sedile anteriore, Kevin mi guarda di sottecchi, con uno sguardo a metà tra l’ indifferenza e lo schifo.
 –Come stai pi… Gwen?-  Se solo non lo amassi tanto lo manderei al diavolo e starei zitta, invece da brava cogliona mi sento rispondere: -Sto bene, grazie per avermi salvata.- -Figurati.-
Ah, e grazie per avermi spezzato il cuore, per avermi fatto diventare un fagotto di dolore e lacrime senza più forze che sviene invece di salvare il mondo. Grazie per avermi detto TiAmo, grazie per avermi distrutto tutto. Grazie, e di cuore.
Figurati.
La macchina si ferma proprio davanti casa mia e io scendo, biascicando un fiacco buonanotte. Cammino fino al vialetto. Sentendomi addosso lo sguardo preoccupato di Ben. Apro la porta di casa e scompaio nell’ oscurità, che mi avvolge senza chiedere nulla in cambio.
 
2. Ok, forse di qualcosa mi interessa ancora…
-Gwen, ti devo parlare. Mi dispiace, sono innamorato di un’ altra ragazza. Sei bella, tanto. Ne troverai tanti altri. Addio Gwen.-
-No,No,No,No! Perché, Kevin, perché?!  NO!-
Merda. Ancora quel maledetto sogno. Mi perseguiti addirittura nel sonno maledetto bastardo! Sono le 7 del mattino. È il 28 agosto. Buongiorno a tutti. Mi alzo come se avessi qualcosa da fare a parte soffrire. Passo davanti allo specchio nella mia camera da letto e mi fermo. Pessima mossa. Sono orribile. Che si era fumato Kevin quando mi ha detto che ero bella?
Ho i capelli corti e rossi completamente sfatti, gli occhi grandi e verdi che mi guardano stralunati. Non ho delle borse, sotto gli occhi ho un intero set di valigie! La mia bella bocca carnosa non si inarca in un sorriso da tempo, ormai una settimana. Ben ha proprio ragione: il mio corpo, un tempo ben fatto, ora è tutto curvo, sono magrissima, deperita. Spinta dallo schifo, mi allontano da quel maledetto specchio traditore. Cazzo Gwen. Hai 25 anni. Sei cintura nera di Karate. Lotti contro gli alieni ogni giorno. Sei laureata. Sei una strega. Non puoi ridurti così per un maledetto coglione. Un coglione bellissimo, però. Zitto cervello. Mangio controvoglia un biscotto e poi vago per la casa, che ora è così vuota, dopo aver buttato tutta la sua roba in preda alla disperazione. Senza la sua essenza la casa è così vuota, io sono così vuota…
Me lo devo assolutamente togliere dalla testa, accidenti! La porta! Hanno bussato! Kevin! Zitta, Gwen, non sarà mai lui! Infatti sono il nonno e Ben, con aria stravolta.
-Kevin è stato arrestato, catturato, non lo so! Dobbiamo aiutarlo!-
Eh?
-E allora? Vai tu, che vada a farsi salvare dalla sua nuova fidanzatina! Di me non se ne importa! E poi tu che ne sai che è sparito?-
Cavolo, i miei discorsi non hanno proprio senso!
-Ma che cazzo dici, Gwen!? Kevin è pazzo di te! Mi ha mandato un messaggio, guarda.-
Ben mi mostra il cellulare. Il messaggio dice:
Ben, mi stanno venendo a prendere, ho fatto tanti errori, ma ti voglio bene, mi mancherai. Dici a Gwen che la amo. A casa mia c’ è una sopresa per lei. Eccoli. Addio Ben. Non vi dimenticherò mai, davvero.
Una lacrima mi scende lungo il viso. –Oh, per favore! Sono tutte bugie! Lui mi ha lasciata, dopo anni di amore e promesse perché si è innamorato di un’ altra! Perché ora dovrei credergli?-
Scoppio in lacrime. Sto veramente impazzendo.
Nonno si scuote e mi guarda incredulo: -TI ha detto questo? Davvero? E tu ti sei ridotta così per quel ragazzo? No, no, è tutta colpa mia!-
Eh?
-Nonno, stai bene? Che stai dicendo?-
-Ho detto io a kevin di lasciarti. Non pensavo che l’ amassi tanto. Non mi piace quel ragazzo, non penso che sia quello giusto per te. È tutta colpa mia se ora la mia povera nipotina sta soffrendo così tanto. Mi dispiace, Gwen… Kevin ti ama tanto, l’ ho distrutto quando gli ho detto di lasciarti stare, che non lo volevi più… gli ho detto che se voleva continuare a essere un risolutore doveva lasciarti…-
Si prende la testa tra le mani e resta così, immobile. Io invece mi sento malissimo e bene. Kevin mi ama! Mi ama! Mi ama! È stato tutto un maledetto malinteso! Devo andare da lui, devo dirgli di amarlo alla follia! Sono troppo felice anche solo per essere arrabbiato col nonno! Ahahahahahah! Ma… aspetta… Kevin è sparito! Cazzo! CazzoCazzoCazzoCazzo! Sento il mio corpo risvegliarsi, pieno di una nuova e meravigliosa forza.
-DOBBIAMO CERCARLO! TROVARLO! SUBITO!!!!!!!!-
Mi vesto in un lampo, sotto gli occhi attoniti di Ben e di Nonno Max e poi, sorridendo, urlo:- SONO PRONTAA!- Sono pronta a cercarlo per tutto l’ universo!
-Non sappiamo nemmeno da dove iniziare…- Dice lo sconsolato Ben.
-Da casa sua! Andiamo, cominciamo!- Eravamo in una situazione disperata, ma chissenefrega, Kevin mi ama! Salto sul camper del nonno e metto in moto io stessa. La sua casa non è lontana, ma a me sembrò che ci mettemmo un secolo! Appena la vidi, saltai giù e corsi. La porta è chiusa, ma non penso che Kevin se la prenderà se gliela distruggo. Bè, troppo tardi. Allora, diciamocelo, Kevin molto ordinato non lo è mai stato, ma questo va ben oltre il normale disordine. Tutto è a terra. Le sedie sono distrutte. Le poltrone sventrate. La tv è ridotta a un mucchietto informe di plastica e vetro. Tutti i mobili sono completamente distrutti, per terra ci sono delle tracce di sangue, umano e non. Un’ unica cosa spicca: il tavolo. È intatto e sopra c’ è un pacchetto. Lo apro. E non posso credere a quello che vedo. È una collana, fatta da un semplicissimo laccetto di cuoio. Ciò che ci è appeso è spettacolare. È una gemma, che emana una luca incredibile. È così bella che non ho parole. Non si può fare a meno di guardarla. Ma… aspetta… c’ è il riflesso di Kevin su questa gemma! Non sto sognando, non sono pazza (solo d’ amore), c’ è davvero! Com’ è possibile?! Sotto il pacchetto c’ è un biglietto:
Cara Gwen,
Se stai leggendo questo messaggio vuol dire ch mi sono venuti a prendere. Ora sarò in prigione, credo. Spero. Ma non importa. Perché ti amo. Alla follia. Spero che la collana ti piaccia, mostra il viso della persona amata. Tecnologia aliena del cazzo. Io ci ho visto il tuo di viso, bellezza. Non so chi vedrai tu, dentro di me spero il mio, ma questo è solo l’ ultimo desiderio di un condannato a morte. Gwen, sono contento, perché ti amo. E so di non meritarti, ed è meglio se non mi ribello al destino, ma non ci riesco. Io continuo a provare a farmi amare da te. Mi ricorderò sempre di te, piccola. Grazie, per avermi insegnato ad amare ed aver permesso di essere amata, Ti amo. L’ unica cosa buona che io abbia mai fatto in vita mia è stata innamorarmi di te.
Addio.
Kevin.

Le lacrime cominciano a scendermi a fiotti. Sono distrutta. Completamente. Ma non mi do per vinta. Lo troverò. Dovessi cercare per tutto l’ universo.
-Quella collana l’ ha rubata. Ecco perché l’ hanno arrestato. È di uno dei signori più potenti dell’ universo. Ora immagino sarà in prigione per questo folle gesto-. È nonno Max.
-Non possiamo abbandonarlo!- Questo è Ben, -è nostro amico, lo troveremo! – Mi giro. Sono felice, su di giri, sono innamorata. E pronta a tutto.
-Io sono pronta. Pronta a trovarlo! – Guardo decisa gli altri, animata da una nuova energia. Ben e il nonno mi guardano e annuiscono. Mi sto per cacciare in un guaio davvero enorme, ma chissenefrega, Kevin mi ama!
 
3. Okkei, sto per lanciarmi in una missione suicida. Quanto odio la routine!
Ok, siamo in una di quelle situazioni in cui ti viene da chiedere se non è meglio abbandonare tutto e tornare a casa a mangiare cioccolata, come farebbe qualsiasi persona normale.  Grazie al cielo non lo sono. Nonno Max si è messo in contatto con certi suoi amici che gli hanno detto che Kevinè stato sicuramente portato nella prigione\navicella che dovrebbe passare domani nell’ orbita di Lorg, un pianeta e 3 anni luce da qui. Sono pronta. Il mio piano? Andare, trovarlo, riprendermelo, tornare sulla Terra, baciarlo per il resto della mia vita. Semplice, chiaro, efficace.
-Sì, ok, ora sappiamo dov’ è, ma come ci arriviamo su un altro pianeta?- Chiede dubbioso Ben.
UUUUUff, quanti problemi!
-Neeeessun problema! So dove Kevin tiene le chiavi della sua astronave!- Faccio l’ occhiolino, non saranno certo queste cose a fermarmi, Kevin mi ama!
Non penso che si offenderà se prendo in prestitoil suo piccolo gioiellino di astronave! Dopo aver preso le chiavi mi fiondonel garage con nonno e Ben, sono pronta, sono pronta!  Nonno Max è un po’ dubbioso:
-Partiamo così, senza un piano, all’ improvviso, senza nulla? Stiamo andando a farci uccidere, è un piano suicida!-
Un fiotto di bile mi sale in gola. Sento la rabbia pervadere tutto il mio corpo, come si permette? Io adoro nonno Max, ma COME SI PERMETTE? Prima mi allontana dal mio amore, poi ha anche il coraggio di fermarmi, di impedirmi di andare a salvare il mio Kevin! Sento un fastidioso prurito nella mano. No, no, calma Gwen, è pur sempre tuo nonno!
-Nonno.  Il mio paino è andare e salvarlo. Niente e nessuno riuscirà a impedirmelo. Io amo Kevin e lo andrò a salvare, anche da sola. Tu se vuoi puoi rimanare qui, hai già fatto abbastanza. – Fulmio mio nonno con uno sguardo di ghiaccio, brava Gwen, sei riuscita a non urlare e a tenere a bada la magia. Nonno mi guarda con gli occhi stretti, probabilmente chiedendosi se questa creatura impulsiva e incazzate è la sua nipotina prudente, saggia e docile. Sì, nonno, sono ancora io. E non ne sono mai stata più felice. Nonno Max tira un sospiro, prende le chiavi dalle mie mani e accende l’ astronave.      –Guido io, che voi finireste per schiantarvi-.
Sorrido,  non so come farei senza il mio carissimo nonno!
Arrivo Kevin!
Potrà anche essere un maledetto avanzo di galera, ma coi motorici sa davvero fare! L’ astornave va benissimo, e grazie all’ esperta guida di nonno Max arriviamo presto al pianeta Lorg, sto arrivando!
La prigione dovrebbe passare vicino all’ atmosfera di Lorgese tra circa un’ ora, non ringrazierò mai abbastanza nonno Max per essere riuscito a ottenere tutte queste informazioni. Non so che cazzo sto facendo. Non ne ho idea. Sto andando allo sbaraglio, mi sto per buttare in una di quelle azioni che anche i Kamikaze avrebbero paura di intraprendere. Eccola. Non la vedo nemmeno, ho la certezza che la prigione sia arrivata nell’ orbita di Lorg. Delle navette escono dal grande edificio che non è altro che una grande nave spaziale che si muove grazie al lavoro dei carcerati. Saltiamo sulla nostra navicella e ci alziamo in volo, posizionandoci non troppo lontani dalla prigione. Il silenzio è assordante. Abbiamo discusso un piano mentre arrivavamo, come al solito rischioso, come sempre quasi mortale. Pronuncio poche e semplici parole rendendo tutti invisibili, Ben si trasforma in Gelone, un eroe serve sempre, mentre io e nonno voliamo grazie alla mia magia. Ok, ci siamo. Sento la presenza di Kevin in mezzo a quell’ enorme e inquietante palazzone che somiglia in tutto e per tutto a una prigione terrestre, solo molto più grande e senza finestre. L’ entrata è un grande varco ovale con 3 sentinelle armate di guardia. Bè, quando si fa una cosa la si deve fare bene, giusto? Giusto. Quindi abbatto la porta con un raggio, Ben gela una guardia, nonno ne tramortisce un ‘ altra e io completo l’ opera con l’ ultima sentinella dandogli un calcio sul suo brutto muso alieno. Poi entriamo. E ci mettiamo a correre come pazzi, perché non ci metteranno molto a capire la situazione. La mia magia, ma che dico, il mio amore mi guida per corridoi e scale che non vedo neanche tanto sono impaziente. Mi aiuta a superare sentinelle e, finalmente, ad arrivare davanti alla porta della caldaia, dove i prigionieri lavorano per far muovere la navicella. Distruggo anche questa porta come se fosse fatta di fragile cartoncino e mi fiondo dentro. I prigionieri stanno riposando, visto che la prigione è ferma. Mi guardo attorno, sentendo la sua presenza sempre più vicina. Eccolo.  Mi scappa una risatina nervosa. È davvero bello. Bellissimo. E mio. Tutto mio. È sudato, graffiato, a torso nudo, sporco. Ma per me è luminoso come il sole. Sento il suo fantastico odore da qui, vedo le sue braccia che mi hanno stretta tante volte, vedo le sue mani che mi hanno presa e accarezzata, vedo il suo corpo, che tante volte si è fuso con il mio e non reggo. Non so più pensare, non so fare altro che stare immobile a fissarlo inebetita, invisibile. Dovrei prenderlo e salvarlo. Invece non riesco a parlare, non so cosa sto pensando, l’ unica cosa che so e che m’ importa è lui, il mio bellissimo avanzo di galera dagli occhi neri. Chissenefrega di tutto, sono qui, dal mio diavolo sporco e graffiato, in mezzo a galeotti che potrebbero uccidermi con una mano (o tentacolo) e sono felice fino all’ inverosimile. Tutta questa felicità mi sta consumando, deve uscire. Ed esce sotto forma di: -Kevin!- Mi rendo immediatamente visibile e coro da lui, sotto gli occhi attoniti di centinaia di alieni. MI butto nelle sue braccia e lo abbraccio fortissimo senza nemeno dargli il tempo di capirci qualcosa. Il MIO belissimo Kevin mi guarda come se fossi solo un’ allucinazione, sussurrando:             -Gwen, Gwen, Sei veramente tu?-, -Sì, sono io, Kevin, sono io! Ti amo, ti amo!- Lo bacio, lo bacio, lo bacio e non cpaisco più nulla, solo che lovoglio ora. E lui mi bacia, mi bacia, mi stringe, e sento le sue lacrime che scorrono sul viso, e sono calde. E mi stringe come se fossi la cosa più importante che ha.
Restiamo così, a baciarci, ad amarci finchè Ben e nonno Max non reclamano la nostra attenzione:
-Heeem, Gwen, Kevin, siete bellissimi, ma abbiamo un problemino…-
Mi stacco mal volentieri da Kevin e mi guardo attorno. O cazzo. Gli altri prigionieri sono in piena rivolta, urlano e cercano di rompere le catene, mentre centinaia di sentinelle cercano di mantenere l’ ordine e intanto ci puntano contro le armi. Ops. Colpa mia. Non mi sono resa conto del casino che avrei combinato rendendo me stessa e gli altri visibili. Ben e nonno Max stanno tentando di tenere a bada la situazione ma 2 contro 253, 6 non è facile. Spezzo le catene di Kevin e mi preparo a combattere, con lui a fianco potrei fare qualsiasi cosa! Eppure siamo in trappola. Sono troppi, troppo forti e con troppe armi. Ben e il nonno arretrano, siamo in trappola, ed è tutta colpa mia, colpa mia. Guarda a cosa ha portato l’ amore!
Cazzo, non ce la faccio. Sono una stupida. Scoppio a piangere. Cazzo, Gwen, che fai, piangi? Tu che non piangi mai? Smettila! Non ci riesco, non ci riesco, i singhiozzi si fanno sempre più forti, non riesco a smettere, tutto attorno a me si è fermato. Sento una strana energia dentro di me, è simile a quella che provo quando lancio un incantesimo, ma molto amplificata. Esce dalla mia pancia e non riesco a contenerla, fermarla, usarla. E allora lascio che vada, tanto. Sento gridare tutt’ attorno a me, ma non capisco nulla. So solo che quest’ energia è sempre più forte, più pressante. Erò mi sento bene. E la lascio completamente libera. Però comincia a girarmi la testa, ahia. Non ho più il controllo nemmeno di me stessa, lascio che anche l’ ultima briciola di energia se ne vada e poi crollo a terra, stremata. Non capisco nulla, e sono così stanca…

4. Per favore, mi  presti i tuoi occhi, che qui ho finito il sole?
-Gwen, Gwen! Stai bene? Gwen!-
Perché ho l’ impressione di aver già vissuto questa scena? Apro gli occhi nel panico. Ho paura di essere ancora in quel maledetto capannone. Sola e distrutta. Invece apro gli occhi e davanti a me c’ è la faccia di Kevin, che mi guarda un po’ preoccupato. Mamma mia, quanto è bello. –Stai bene piccola?-
Lui è qui davanti a me e osa addirittura chiedermi se va tutto bene? Ma per favore! Lo prendo e lo bacio, al colmo della felicità.
-Mh, lo prendo per un Va Tutto Benissimo, Grazie- sorride lui.
-Kevin?-
-Sì, splendore?-
-Mi spieghi cos’ è successo alla prigione?-
Lui scoppia a ridere. –Bè, sei stata fantastica. Non ti ringrazierò mai abbastanza! Quando mi hai abbracciato credevo fosse solo un’ allucinazione, poi ho capito che eri veramente tu e stavo per scoppiare dalla felicità. Pensavo che non mi amassi più. E invece eri lì, tra le mie braccia, e non mi sembrava vero, non mi sembrava giusto… non riuscivo più a connettere, sapevo solo che eri veramente tu e che l’ unica cosa giusta era baciarti. Non so quanto tempo siamo rimasti così, so solo che senza di te stavo impazzendo, ero vuoto. Poi sei comparsa e, bè, avevo una ragione per vivere. Quando poi ci siamo staccati attorno a noi c’ era il delirio, e tu sei scoppiata a piangere. Eri così bella e fragile… quando a un tratto hai cominciato a sprigionare energia dal tuo corpo. Non si è capito come, hai distrutto tutti gli alieni, poi la luce è scomparsa e tu sei svenuta. Ti abbiamo presa, caricata e portata a casa. – Kevin sorride,- Ora tuo nonno sta contrattando il mio perdono con certi tipi importanti al piano di sotto. Mi dispiace aver rubato quella collana,  ma pensavo fosse l’ unico modo per farmi perdonare. Oh, Gwen, scusami, ti amo alla follia, grazie per avermi salvato, grazie per tutto, mi hanno raccontato come stavi, nemmeno per me è stato facile, ma ci tenevo tropo a essere ancora un risolutore… mi dispiace piccola…-
Oh, per favore, ma quante cazzate sta dicendo? Sono sorpresissima del mio sfogo di energia e sono contentissima di aver salvato tutti eccecc. Ma c’ è Kevin davanti a me e siamo su un letto, perché continua a rompere? Lo prendo, lo bacio, e me lo porto sotto le coperte. Lui mi bacia con più forza, mi stringe i finachi, comincia ad accarezzarmi la schiena e mi toglie la maglietta, poi piano piano comincia a scendere verso il mio pantaloncino, che se ne va ben presto, insieme alle mie mutandine e al suo pantalone tutto stracciato. Cazzo, penso di non averlo mai voluto così tanto. Glielo leggo negli occhi che è così anche per lui, mentre mi sussurra: -Quanto sei bella Gwen, ti amo, ti amo…-
Bè, uao.
Dopo mi accoccolo tra le sue braccia e mi lascio baciare dolcemente la spalla. Difficile essere felice come me adesso. Gli bacio il petto muscoloso e mi abbandono a quel momento di dolcezza perfetta.
Stai diventando davvero romantica, cara Gwen, se continui così finirai sposata e con figli. No, questo mai! Zitto cervello!
Ci guardiamo negli occhi, verde contro nero, che per una volta si fondono insieme per creare un mix perfetto. Nei nostri occhi si rispecchiano tutte le nostre paure, i nostri desideri e tutto il nostro sconfinato amore. Penso alla prigione, alla mia energia misteriosa, penso a quello che abbiamo fatto per salvare Kevin. E penso che, comunque, è tutto normale.  Mi stringo di più al mio amore, voglio che quell’ attimo perfetto viva per sempre. Non sono brava con le parole, non posso e non so esprimere tutta la mia felicità. Posso solo dire che nonostante tutti gli alieni, tutti i nonni, tutte le altre ragazze (grr), io rimarrò sempre così, sempre pronta ad amare Kevin e a essere amata, sempre vicino a lui, nonostante questa devastante normalità.
-A cosa pensi piccola?-
-Oh, alla nostra solita routine… alieni da uccidere, pianeti da salvare, galeotti da liberare… a chi tocca domani?-
Scoppiamo a ridere e ci baciamo, pronti a tutto, insieme.
 
 
 
 
 
 
 
 
Ce l’ ho fatta daaaaavveeeerooooo! L’ ho finitaaaaaaaaaaaaaaaaa! *________*
Spero vi piaccia, ma se anche vi facesse schifo ditemelo, che per me ogni correzione è importante! Spero che la leggiate davvero… insomma, sono piena di complessi per questa mia prima storia! Buona lettura, belli! ((:
 
Ella. (: 
  
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