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Autore: YayaChan    02/09/2011    5 recensioni
Tutte le fan fiction che ruotano intorno alle senshi e ai loro amici comprendono per lo piu` usagi,seiya o mamoru. Quindi vi offro suna oneshot su Motoki e Makoto
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Makoto/Morea
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa mattina mi sono svegliata con tanti pensieri che mi frullavano per la testa, ma il mio chiodo fisso era Lui. Tanti pensieri ed emozioni contrastanti allo stesso tempo, per questo ho deciso di metterli per iscritto così può darsi che, anche se in modo lieve, la mia mente si sgombri dando spazio a nuovi pensieri positivi.
Ieri sera mi sono addormentata pensando alla mia storia con Lui e questa mattina sono arrivata alla conclusione che, per quanto mi abbia fatto soffrire, sono contenta di averlo conosciuto e che sia entrato a far parte della mi vita. 
Ricordo ancora il nostro primo incontro,la prima volta che lo vidi:
 
era un pomeriggio di metà settembre, ero di ritorno dal mio primo giorno in una nuova scula, dove conobbi Minako, una mia vecchia amica, che mi trascinò con sè alla sala giochi che frequentava spesso, il Crown. Fu lì che vidi per la prima volta quel ragazzo alto, biondo e dai grandi occhi castani. Forse lui è stato l'unico ragazzo che ha fatto veramente breccia nel mio cuore. 
Fino a quel giorno non avevo mai creduto all'esistenza del famoso "Colpo di fulmine", ma vedendo quel ragazzo rimasi stupita.
Entrammo alla sala giochi e la prima cosa che fece Minako fu quella di dirigersi al bancone per cambiare le monete in gettoni da spendere ai giochi.
"Eih ciao. Senti mi cambi questi 560 Yen in gettoni?"
"Ciao Mina. Ecco a te i gettoni."
"Grazie Furu." Minako afferrò i gettoni e, trascinandomi con sè, ci avviammo verso il video game di Sailor V.
"Minako ma chi è quel tipo?"
"Ma di chi parli? Ah dici Furu?" Minako rispose alla mia domanda senza distogliere mai gli occhi dal gioco.
"Non so chi sia Furu. Io parlo del ragazzo biondo che lavora qui alla sal giochi."
"Aaaah capisco. Si chiama Motoki Furuhata, ma noi tutti lo chiamiamo Furu. E' un mio vecchio amico, Ma perchè ti interessa tanto?"
"Vado a cambiare i soldi in gettoni. Arrivo subito"
Dicendo questo, mi diressi nuovamente verso il bancone notando che, oltre ad essere una sala giochi, all'interno vendevano anche delle bibite ed era allestito a bar.
"Scusami puoi darmi una Coca Cola?" Dissi al ragazzo.
"Ecco a te..." Mi disse servendomi la bevanda. "...Sei nuova di qui? Non ti ho mai vista"
"Si sono nuova, è solo una settimana che mi sono trasferita e ammetto che mi piace questa città."
"Bene, allora verrai spesso alla sal giochi soprattutto se frequenti Minako, lei ci passa interi pomeriggi dopo scuola. Ah ma scusami non mi sono presentato. Mi chiamo Motoki..."
"...Ah si lo so!" Lo interruppi mentre parlava.
"Cosa? Cosa sai?" Motoki mi pose quelle domande con area incerta.
Io feci destra e sinistra con la testa e Motoki continuò a parlare. 
"Beh comunque io mi chiamo Motoki Furuhata, ma tutti qui mi chiamano Furu. Se vuoi puoi chiamarmi anche tu così"
"Preferisco chiamarti Motoki, Furu mi sa di cane ahahahahah. Io mi chiamo Makoto."
Da lontano sentii la voce di Minako chiamarmi "Mako-chaaaaaaan andiamo?"
"Arrivo Mina" Le dissi voltandomi verso di lei, poi mi rigirai verso Motoki e con un sorriso lo salutai.
"Ciao Makoto, alla prossima." 
*******
Era quasi ora di cena e mi trovavo in cucina per preparare una nuova ricetta presa da internet, avevo intenzione di fare un piatto italiano, con ingredienti freschi e genuini, mi misi quindi a cercare tutti gli ingredienti nel frigo.
"Allora per fare le orecchiette con vongole e curry mi serve: Olio, pasta...e vino. Ma dove sta il vino? Caspita vuoi vedere che ho dimenticato di comprarlo" Parlavo da sola continuando a frugare nel frigo. "Uffa ora mi tocca scendere. Ma sinceramente non so nemmeno dove si trovi il negozio di alimentari più vicino. Ok dai..."
Presi la boresetta con i soldi e scesi in cerca di un minimarket. Dopo un po' di strada finalmente lo trovai, entrai e cercai il vino. Andai al bancone frigo cercando il vino più econimico, anche perchè lo dovevo mettere solo nella pasta, io non ho mai bevuto vino. Mentre cercavo l'ingrediente mancante mi sentii una mano sulla spalla. "Eih ciao Makoto. Anche tu qui a quest'ora?"
Mi girai per vedere di chi si trattava, era il ragazzo della sala giochi. Lo guardai poi guardai la bottiglia che avevo in mano e con il viso rosso dalla vergogna lo salutai: "Ciao Motoki. Emh si a... anche io qui ihihih. Cosa cerchi?"
"A dire il vero ho appena chiuso il Crown e sono venuto qui a comprare qualcosina da mandare giù stasera. Tu invece?"
"Per il tuo stesso motivo, anzi ho già cucinato,ma oggi ho dimenticato di comprare il vino per completare il piatto e quindi sono ritornata qui. Mangi solo a casa?"
"Si perchè vivo solo, non vivo con i miei, loro sono rimasti in paese mentre io mi sono trasferito in città per avere nuove occasioni."
"Ah... capisco. Senti se ti va sei invitato a cena da me, anche io sono sola e un po' di compagnia non può farmi altro che bene."
"Ti ringrazio ma non vorrei distu..." lo interruppi mentre parlava "Eih non disturbi affatto. Dai andiamo."
Andammo alla cassa per pagare la bottiglia di vino e gli feci strada fino casa mia. 
****
"Eccoci arrivati, benvenuto a casa mia." Gli dissi aprendo la porta di casa. "Accomodati pure. Anzi vieni con me ti mostro la casa. Allora... questa che vedi è la cucina... questa color verde è la mia camera da letto, questa in blu è una camerache ho allestito per gli ospiti e in fine il bagno. Piccola ma con tutte le comodità."
"Che carina...." 
"Dai ora andiamo in cucina,inizio a preparare." Motoki mi seguì a ruota. 
"Ti aiuto a cucinare, in questo periodo sono diventato molto bravo, a furia di cucinarmi da solo sono diventato un ottimo chef, altro che istituto alberchiero." Quella sua affermazione suscitò una risata in entrambti. Motoki mi aiutò nella preparazione e dopo una trentina di minuti circa servii i piatti in tavola. Durante la cena parlammo di svariati argomenti ridendo e scherzando.
"Motoki tu qui lavori dalla mattina alla sera?"
"Oh no no, assolutamente no. Alla sala giochi ci lavoro solo il pomeriggio,la mattina ho i corsi all'università. Tu invece?"
"Io vado a scuola ahahah. Frequento il terzo anno di liceo ho appena 16 anni."
"Ma stai nella scuola di Minako? "
"Si perchè?"
"Beh se vuoi io la mattina per andare all'universtià devo fare la vostra stessa strada, posso passare a prenderti e percorriamo la strada assieme almeno fino al liceo."
"Molto gentile, allora ti aspetto domani mattina."
"Ma che ora è?" Disse guardando il suo orologio da polso. "Caspita sono già le 23, domani mattina non ci alzeremo mai in tempo se continuiamo a chiacchierare. Dai ti aiuto a togliere la tavola..."
"Non scherzare,vai a casa mi occupo io di sparecchiare."
Accompagniai Motoki alla porta che mi salutò dandomi un piccolo e delicato bacio sulla guancia "Eih io e te abbiamo cun conto in sospeso, domani sei ospite da me. Grazie della splendida serata,il tempo in tua compagnia è voltato. Buonanotte."
"Buonanotte anche a te." Chiusi la porta e con area sognante iniziai a sistemare la cucina. Quando finii di ordinare in cucina andai in bagno, mi lavaii e misi il pigiama e andai nella mia camera stendendomi sul letto a pancia all'aria e con le mani ditro la nuca. Guardavo fisso il soffito e pensavo alla serata trascorsa in compagnia di Motoki. Non potevo far altro di pensare che avevo invitato in casa un perfetto estraneo di cui l'unica cosa che sapevo era il nome e il lavoro che faceva. Ma allo stesso tempo ero felice di aver fatto quella piccola pazzia, mi aveva reso felice, del resto il bel Motoki mi interessava.
*****
"Makotoooooo,sei pronta?" Da fuori la finestra mi sentii chiamare,mi affacciai e vidi Motoki che mi aspettava giù per andare a scuola. "Arrivo"
"Buongiorno cuoca." Mi disse sorridendo. Vedere il suo viso di primo mattino mi metteva di buon umore e mi addolciva la giornata. "Buongiorno anche a te Motoki." Durante la strada incontrammo anche Minako che si unì a noi. Arrivammo dinanzi la scuola e Motoki continuando a camminare,ma girato verso di me, disse: "Buona lezione Mako, anche a te Mina. Ah quasi dimenticavo Mako stasera ti passo a prendere dopo il turno di lavoro. Ora corro prima di arrivare in ritardo. Ciaoo"
Minako dopo aver sentito le parole di Motoki mi scrutò con area maliziosa. "Cos'è successo tra di voi?"
"Niente, diciamo che abbiamo approfondito maggiormente la nostra amicizia." Dissi con gli occhi persi nel vuoto. "Dai ora entriamo in classe altrimenti faremo tardi." Dissi con tono minaccioso affrerandola per un gomito e trascinandola con me. Le lezioni passarono velocemente tra noia,silenzi e paura pre-interrogazioni. Come al solito uscite da scuola io e Mina andammo al Crown, la biondina  per giocare ed io andai al bancone per comprare un gelato. "Eih tu ragazzo del bar... mi dai un gelato?"
Motoki mi guardò sorridente ed esclamò: "Certo. Che gusto preferisce la bambina?"
"Oh ma questa è cattiveria gratuita ahahah. Fammi pensare... lo voglio al gusto bacio."
"Allora la bambina ha deciso? Bacio?"
"Si grazie. Quanto ti devo?"
"Nulla te lo offro io dai.... non dimenticarti di stasera. Passo da te verso le 20. Fatti trovare pronta ok? Allora a stasera."
"Ok allora a stasera."
Quella giornata trascorse velocemente e arrivarono subito le 20, e con esse anche Motoki.
"Allora ti porto in una bella pizzeria. Che ne dici?"
"Mmmmmmh amo la pizza. Ottima idea,"
Andiammo in una pizzeria del quartiere, io ordinai una semplice Margherita mentre lui ordinò una prociutto e funghi rossa. Dopo aver mangiato la pizza decidemmo di andare in una gelateria. Durante la strada Motoki mi chiese che gelato volessi, e la mia risposta fu la stessa del pomeriggio.
"Ma è la seconda volta che mangi un gelato al gusto bacio."
"Mi piace. Voglio un gelato al ba...." Non finii di dire la frase che Motoki avvcinò il suo viso al mio dandomi un bacio, un lungo, interminabile e romantico bacio pieno d'amore.
"Sei ancora sicura di voler un gelato al bacio?"
Lo guardai sbalordita ma contenta, era successo quell che mi aspettavo, ciò che volevo. "Questo qui mi sta più che bene." Lo abbracciai e andammo a casa sua senza fermarci più in gelateria.Tra un bacio ed una carezza ci ritrovammo nella sua stanza, sul suo letto l'uno avvinghiato all'altro.  Quella notte la trascorremmo assieme facendo ciò che ogni coppia fa. Il mattino seguente mi alzai e accanto a me non trovai Motoki, lo cercai in casa, ma lui non c'era. Dopo qualche minuto mi rivestii e tornai a casa mia, mi sistemai ed andai a scuola. Durante le lezioni non potevo fare a meno di pensare a quello che era successo. Ero felice, innamorata, entusiasta, stupefatta, meravigliata, un turbine di emozioni era in me. Anche quella giornata di scuola passò velocemente e appena terminate le lezioni andai a trovare Motoki alla sala giochi.
"Motoki, Motoki. Buongiorno amore."
"Buongiorno mia principessa." mi salutò dandomi un bacio. "Scusa se stamattina sono scomparso, ma avevo una questione urgente da risolvere."
Da quel giorno iniziò la nostra storia, ma dopo tre anni di fidanzamento un giorno gli dissi:
"Amore mio, ho una notizia da darti. Sono incinta, aspetto un bambino, il nostro bambino."
Motoki era al settimo cielo e colse l'occasione per dirmi che aveva trovato un lavoro migliore ma che doveva trasferirsi fuori città. Non molto lontano, a circa un ora da Tokyo. Dopo due settimana Motoki trovò casa e si trasferì. Per i primi tre mesi Motoki veniva a trovarmi quasi tutti i giorni ma improvvisamente per una settimana intera non avevo più sue notizie. In testa mille pensieri negativi "E se non si sente bene? ..." Provai a contattarlo telefonicamente, tramite la ditta per cui lavorava, ma nulla e quindi dopo svariati ed inutili tentativi decisi di mettermi in auto e andare a casa sua. Arrivai dinanzi la porta della sua nuova abitazione, avevo con me una copia della chiave, aprii la porta ed entrai in casa. La casa era in ottimo stato,come nuova, odorava ancora di Fabuloso alla lavanda, mi accertai quindi che la casa era abitata. Lì dentro regnava un silenzio tombale, stavo per andar via e cercarlo altrove quando fui rapita da una risata. Quella voce si sentiva in lontananza, proveniva dalla camera da letto. Andai convinta verso la stanza e aprendo la porta trovai lui steso sul letto avvinghiato ad una ragazza dai lunghi capelli biondi, rimasi a bocca aperta, senza fiatare fin quando non pronunciai il suo nome in modo schifato, al sentir della mia voce la bella biondina si girò verso di me, e fu lì che restai stupita, schifata, meravigliata. La bionda non era altro che la mia migliore, anzi ormai ex migliore, amica Minako. Scappai da quella casa in lacrime e come una pazza ritornai a Tokyo, a casa mia lontanda da quei due mostri tanto odiati ma che prima erano il centro del mio universo. Per diversi mesi Motoki ed Mina cercarono di parlarmi, ma inutilmente, ogni loro tentativo era inutile. Non volevo saper più niente di loro che andassero al diavolo. Così arrivò anche il nono mese di gravidanza e con esso il momento della nascita della piccola Chichi.
 
Ora mia figlia ha 2 anni e, io quasi 20, l'esperienza fissuta allora è nitida come se ne fossi appena uscita. Sai  Motoki non rimpiango di averti conosciuto. Quello è stato uno dei periodi più felici della mia vita. Mi hai insegnato tante cose e l'ultima è stata quella di non dovermi fidare di te. Ma non come uomo, ma come persona. Della tua persona. Inizialmente stavamo bene assieme, poi dopo il tuo trasferimentra tra di noi si inserì Lei, che mandò a rotoli la nostra storia, e grazie a voi ho aperto gli occhi su chi tu fossi realmente e sono stata portata a riflettere attentamente sul da farsi. Ora Chichi ha due anni e spesso mi chiede del suo papà. Lei non sa la triste e cruda realtà, e non ho intenzione di rivelargliela perchè non voglio che pensi a suo padre come uno stronzo qualsiasi, che dopo averla concepita ha tradito la madre con la sua migliore amica. No, questo non lo voglio, voglio che pensi a Te come una persona inesistente. E quindi solo ora posso dire che il nostro "Noi" termina con un semplice e sincero Grazie di aver fatto parte della mia vita e di avermi donato momenti unici e magici e la cosa che ogni donna desidera, una figlia.
   
 
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