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Autore: kiara4thebest    02/09/2011    4 recensioni
(titolo provvisorio perchè forse lo cambio oppure no)
"Forse, incontrarti, era destino, magari una semplice coincidenza, eppure, non riesco a credere che sia stata una piccola casualità. No, io penso che fosse proprio destino che ci incontrassimo quel giorno, che diventassimo amici inseparabili, che io cominciassi a provare un forte sentimento per te, anche se, capì troppo tardi cosa eri, veramente, per me, un’altra persona aveva già occupato il mio posto, ma io non persi mai la speranza di averti con me."
[Yusei x Aki]
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse, incontrarti, era destino, magari una semplice coincidenza, eppure, non riesco a credere che sia stata una piccola casualità. No, io penso che fosse proprio destino che ci incontrassimo quel giorno, che diventassimo amici inseparabili, che io cominciassi a provare un forte sentimento per te, anche se, capì troppo tardi cosa eri, veramente, per me, un’altra persona aveva già occupato il mio posto, ma io non persi mai la speranza di averti con me.
Ti ricordi? Ti incontrai lì, in quella caverna, vicino alla baia, che era visibile e accessibile agli esseri umani solo quando c’era la bassa marea. Fu lì che ti sentii, sentii quella tua voce così dolce, melodica, intonata e, per me, così fragile. Ascoltai la tua bellissima voce che cantava un canzone che sembrava ricercare la tranquillità più assoluta, poi, quando calò il silenzio, mi avvicinai, eri bellissima, i tuoi lunghi capelli rossi bagnati, che scendevano lungo la tua schiena, per me erano una visione perfetta. E dopo vidi il paradiso. Si, quando i tuoi occhi incontrarono i miei, mi sembrava di vedere la bellezza, lo splendore in carne e ossa. Mi avvicinai ancora di più a te, arrivando al bordo delle roccia dove subito dopo c’era acqua, e, anche tu, ti avvicinasti a me senza timore nei tuoi occhi leggevo che non avevi paura di me, anzi, ti sentivi tranquilla alla mia presenza. Dopo un po’, mi accorsi che il tuo corpo finiva a mezzo busto e che da quel punto partiva una coda ricoperta di squame scintillanti, solo allora, la mia fantasia di bambino, capì che eri una sirena.
A quel tempo, io non capivo che la tua amicizia, per me, sarebbe diventata qualcosa di più, ero ancora un bambino e non potevo capire questo sentimento che tutti chiamano “amore”.
Non scordai mai come ti incontrai, subito dopo che capì che eri una sirena chiesi il tuo nome, mi dicesti che ti chiamavi Aki e mi presentai anche io. Avevamo la stessa età, sei anni, ti chiesi di cantare, ti dissi che la tua voce era bellissima e che mi piaceva ascoltarla. Ricordo che a questo mio complimento arrossisti un po’, ma poi cominciasti a cantare una canzone tanto bella quanto la tua voce e io ti ascoltavo ammaliato, incantato e volevo che nessuno rovinasse quel momento. Ti guardavo con occhi ipnotizzati non so se fosse a causa della tua voce o del tuo splendore, forse era per tutti e due, eri davvero una bellissima creatura che pensavo ti avesse mandato il cielo qui sulla terra. Quando finisti di cantare parlammo un po’ per conoscerci meglio, eri proprio come ti avevo immaginata, eri gentile, dolce e generosa, non ti saresti mai tirata indietro nel aiutare  i tuoi amici, sorridesti e io, lì, mi sciolsi come neve al sole, di te era tutto perfetto, forse avevi anche dei difetti, ma, per me, in quel momento, non contavano.
Stetti con te fino a quando la sera non ci fece dividere, mi dicesti che venivi sempre in quella caverna così ti promisi che anche il giorno seguente sarei venuto. Ti salutai a malincuore, come se dovessi dirti addio, ma il tuo sorriso mi diede una speranza che davvero ti avrei incontrata di nuovo.
Infatti, il giorno seguente ci rincontrammo e fu così per tantissimo tempo fino a quando, i miei genitori, non dovettero partire per lavoro all’estero, dovevano portarmi con loro perché non c’era nessuno a cui potevo essere affidato, nessuno nostro parente viveva lì, dove abitavo io, mi opposi, ma non potevo, avevano ragione loro.
La notte, prima della mia partenza, andai in quella caverna, con la speranza di incontrarti e, per mia fortuna, ti trovai, avevamo avuto la stessa idea. Mi sedetti sul bordo della roccia e tu ti avvicinasti a me, non sai che dolore provavo per andare via da te, era la mia migliore amica e allontanarmi da te non l’avrei proprio sopportato. Tu mi dicesti che prima o poi, sarei tornato e che, intanto, mi volevi lasciare dei ricordi di te. Al collo avevi un ciondolo a forma di conchiglia dove tenevi una perla rossa, la desti a me dicendo di costudirla con il cuore, l’avrei fatto di sicuro, ma la cosa che mi stupì, veramente, fu un’altra. Facesti leva sulla roccia per raggiungere l’altezza del mio viso e, poi, cancellasti la distanza che separava i nostro volti. Avevo sei anni, ma sapevo perfettamente che quello si chiamava “Bacio”, già, però non era un semplice bacio in guancia o fronte. No, tu mi stavi dando un vero bacio, che, sfortunatamente, durò poco, ma mi fece un effetto bellissimo. Ricordo cosa mi dicesti subito dopo.
-“Ora avrai sicuramente un ricordo fisso di me in te”- mi dicesti sorridendo.
Ti salutai un’ultima volta, prima di tornare a casa e, quando arrivò la mattina, partì, andando via da te.
Non potevo sapere che, con quel bacio, mi donasti qualcosa di speciale.
Qualcosa che, solo tu, potevi fare.
Non ero diventato una creatura come te, ma avevo qualcosa che, solo i tuoi simili, e, ovviamente, anche te, potevate fare.

Qualcosa di te in me.

Salve! Ma i prologhi corti sono una mia ossessione! -.- Comunque, spero che questa qui fic vi piaccia, mi lasciate un piccolo commentino per favore?

   
 
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