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Autore: ShinyShilla    03/09/2011    4 recensioni
Benvenuti, benvenuti! Iniziamo, solo per voi, un nuovo esaltante spettacolo! Trapezisti! Mangia-fuoco! Clown e Illusionisti! Solamente qui, tutto questo ed altro ancora! This is... the Mad Bad Circus!
Genere: Horror, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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this is the mad bad circus -*Benvenuti, benvenuti! Iniziamo, solo per voi, un nuovo esaltante spettacolo! Trapezisti! Mangia-fuoco! Clown e Illusionisti! Solamente qui, tutto questo ed altro ancora! This is... the Mad Bad Circus!*-

23 luglio -
Un'altra vittima... l'ennesima persona morta nella stessa maniera e ritrovata per caso...
Questa volta si trattava del signor Terry Teoman, scomparso qualche mese prima nella città di Arenipoli... il corpo era stato ritrovato da tutt'altra parte, a Giardinfiorito. L'assassino doveva essere lo stesso di tutte le altre vittime: stessa strana tecnica, stessi "indizi"...
Il corpo, al ritrovamento, aveva come dei fili sulle braccia... fili bluastri, fosforescenti quanto trasparenti che, al solo tocco, naturalmente, sarebbero diventati nebbia, come tutti gli altri fili ritrovati negli altri cadaveri...
La diagnosi era sempre uguale: morte causata da un semplice quanto letale attacco di emicrania. Nient'altro.
Certamente era stato una persona a causare ciò... troppe vittime erano morte nell'ultimo anno, ritrovate per caso dopo mesi dalla scomparsa, con quei sintomi... era troppo innaturale.
La polizia barcollava nel buio, poiché il killer, purtroppo, non lasciava altre tracce, nulla, se non quei fili...


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*Quindi, è questo che da un senso alla vita? Ricchezza, fama, potere?*
Era da tanto che viveva lì, e non si era mai accorto che da un po' di tempo, un gruppo di persone si era stabilità lì... non subito.
Era uscito, una sera, per fare una passeggiata dentro la sua grotta preferita. Adorava quell'odore di umido che si sentiva nell'aria, aria fresca che metteva i brividi a chiunque. Alla fine della grotta rimaneva sempre qualche minuto a fissare lo stagno che si era formato. Ma quella sera, non fece come tutte le altre volte, dato che trovò, oltre allo stagno, degli strani marchingegni.
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Uno dei poliziotti, il sig. Reffel Kolen, vedendo bene il volto, si ricordò di averlo già visto da qualche parte... Non riusciva a ricordare bene dove, e non ne era neanche molto sicuro, eppure il suo sesto senso gli diceva che lo aveva già incontrato. Ogni giorno cercava di ricordarsi dove lo aveva visto, ma era come se qualcosa gli avesse cancellato una parte di memoria... strano che non se ne fosse accorto prima... forse si stava sbagliando...
Una sera, durante il suo servizio notturno, mentre andava verso un paesino vicino a Memoride, sentì dei rumori sospetti. Prese la sua pistola e si nascose dietro un cespuglio. Erano dei passi. Reffel guardò l'orologio: segnava le 1:36. Strano andare in giro di notte a quest'ora, e in giro non c'è traccia di feste o eventi simili... Mentre i dubbi lo stavano assalendo, vide in lontananza una specie di luce bluastra... era un pokémon avvolto da un fuoco fatuo, ma non si riusciva a distinguere di chi si trattasse. Poco più dietro di lui, c'era una donna, sulla trentina, che lo stava seguendo. Per guardare meglio, l'uomo si sporse un po' più avanti, ma riuscì solo a farsi scoprire: il pokémnon e la donna, accortisi del poliziotto, incominciarono a correre via, a... scappare...
-Bene!- si disse Reffel - e ora cosa dovrei fare?-


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*Forse è meglio che... no... forse... ma sì, dai! Voglio anche io diventare ricco e famoso!*
Più il tempo passava, e più la sua etica diventava come quella dei "coinquilini": Celebrità, denaro e soldi, potere, forza... voleva anche lui vivere una vita così! Sì... vivere...
Molte volte si era soffermato su quella parola... e quelle volte non riusciva mai a capire cosa servisse vivere... ma ora aveva le idee più chiare! Certo, quella gente sembrava scorbutica e antipatica, più dei loro simili, ma a differenza degli altri, sembravano vivere molto bene con i loro strani valori... Ma lui voleva fare di più! Magari, se avesse sommato questo e quello...
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Reffel non ci pensò più, e incominciò a seguire i due. Se fuggivano davanti ad un poliziotto, sarà stato per un losco motivo! Correndo, riuscì ad intravedere la luce del pokémon. Beh, dopotutto, non erano poi così furbi... continuando per quella direzione, però, non si accorse che stava arrivando in cima ad una montagnola. La nebbia si faceva sempre più fitta, ma lui riusciva ancora a vedere la luce soffusa del pokémon ma poi si accorse che qualcosa non andava. Si fermò di colpo: aveva notato che i suoi passi facevano un rumore diverso.... non era più sul terreno di prima. Prese una pietra e la gettò davanti a se. Come sospettava, passo del tempo prima che si potesse udire qualcosa. Si girò e se ne andò via, inutile contnuare a seguir i due individui, era meglio tornare a casa. Se non fosse stato per coincidenza... Ancora qualche passo, e sarebbe caduto nel vuoto.


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*Alla gente piace divertirsi... e si diverte guardando cose per loro impossibili, fatte dagli altri...sì, mi sembra che fosse così!*
Aveva voglia di ripensare agli anni passati... già... i ricordi erano tutto, gli diceva. Aveva un amico, ora ricordava bene. Si chiamava... no, questo non gli veniva in mente, però era sicuro di aver passato dei bei momenti con lui. Erano appassionati di ogni tipo di spettacolo, dalle recite ai grandi film, dai burattini ai cosìdetti cosplay.
Il padre del suo amico lavorava in un circo, e quindi poteva vedere da dietro le quinte le esibizioni. Ne era molto affascinato! Tutte quelle acrobazie, i clown che facevano ridere gli altri, i domatori di tauros e ponyta! Però, l'unica cosa che non gli piaceva all'inizio, era la musica con cui "avvertivano" che il circo stava arrivando... gli dava i brividi le prime volte... ma piano piano si era abituato...
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Più i giorni passavano, è più Reffel si faceva dei problemi. Glie lo avevano fatto notare, i colleghi: si stava "immischiando" in casi che non gli erano stati assegnati, perché pensarci tanto? -Ehi, dovresti prenderti una pausa- disse un giorno uno dei suoi amici - ho sentito dire che in città sta arrivando un circo itinerante, potresti andarlo a vedere! Tutti ci mettono una buona parola... ecco, tieni, questo è il volantino- Reffel sgranò gli occhi, prese il pezzo di carta con furia e velocità, facendo preoccupare l'amico. Quel... quel circo! Sì, era sicuro! Era andato lì già una volta... era lì che lo aveva visto! - Grazie Frank, grazie mille, un giorno devo sdebitarmi- e detto ciò lo abbraccio con vigore, prese una penna e un taccuino e corse in macchina. Acceso il motore, si diresse subito verso il luogo che era indicato nel volantino, a Mineropoli. Era certo che lì avrebbe trovato delle risposte!


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*Ma come posso fare? Non sono un attore, né un comico... e poi così non posso...*
Con gli occhi scrutò al di fuori della sua abitazione: Non aveva mai provato ad andare oltre la soglia di casa. Tutte quelle persone... lo spaventavano. L'unico modo era andare di notte. A ora tarda, decise di uscire fuori, ma non sarebbe tornato indietro. Aspettando gli era venuta un'idea... E senza farsi vedere, vagabondò un po' in giro per la cittadina. Doveva cercare qualcuno. E, trovato quel qualcuno, avrebbe potuto realizzare l'ottima idea.
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La macchina si fermò di colpo: la benzina era finita. Per fortuna, Reffel era vicino a Mineropoli. Chiuse la macchina, inserì l'allarme, e incominciò a dirigersi a piedi. Dopo un po' gli parve di sentire una musica. Musica circense... era certamente vicino alla meta.
Appena arrivato, l'uomo si meravigliò senza motivo. Era come se fosse stata la prima volta, come se non avesse mai visto nulla di simile: i giocolieri si stavano esercitando poco dietro delle carovane, mentre alcuni trapezisti li osservavano divertiti. I clown intrattenevano i bambini, mentre alla fila della buglietteria, il venditore riusciva ad attirare più gente, dato che dopo aver dato i biglietti urlava qualche frase d'effetto. Aspettando il suo turno, Reffel notò un uomo anziano davanti a una grande carovana colorata, "straripante" di pupazzetti e peluche di ogni forma e grandezza: Typhlosion, Mudkip, Zorua, Togekiss e altri ancora. Il suo sesto senso però gli diceva di guardare altro, gli diceva che quel vecchio ben vestito, probabilmente addetto alla vendita di quei souvenir, aveva qualcosa di strano. Cercò di vedergli il voto, ma in quel momento non sembrava intenzionato a voltarsi in alcuna maniera. Comprato il biglietto, scrisse sul suo taccuino, per non scordarsi, di "andare a far visita al vecchio venditore di peluche" e, dopo aver preso un po' di poké-corn, si sedette dentro il tendone in attesa dello spettacolo, mentre ad allietare l'attesa, c'era una musichetta circense deliziosamente orecchiabile.
Appena iniziato lo spettacolo, si divertì moltissimo, ogni cosa era ben fatta e stranamente magica, fino a quando non vide una donna, una trapezista. Reffel sputò i poké-corn, scrisse velocemente qualcosa sul taccuino, e continuò a vedere con attenzione e più serietà lo spettacolo: Quella donna era certamente la stessa di qualche sera prima... quella che stava seguendo lo strano pokémon... non aveva dubbi...
Un flashback, improvviso. Non era solo lei che lo preccupava, ora. Terry Teoman... quell'uomo... anche lui aveva lavorato qui! Sì, ora se lo ricordava, non chiaramente, non la faccia, ma... non vi erano più dubbi. La vittima Terry Teoman faceva il domatore di Tauros!
Possibile che... tutte le altre vittime... avevano lavorato li prima di morire?


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*Sento che anche lui, come me, vuole diventare ricco e famoso! Sì, è lui quello che stavo cercando!*
Da un po' di minuti si era soffermato ad osservare dalla finestra l'interno della casa. Vi era un uomo, non troppo giovane, seduto sulla poltrona, davanti ad un caminetto acceso, intento a leggere un libro. Portava degli occhiali posati delicatamente sul naso, aveva dei baffi a goccia molto buffi, che rendevano la faccia paffuta più pacifica. Eppure, sotto quell'aspetto, poteva percepire benissimo l'avarizia e la brama che aveva l'uomo.
Aveva deciso ormai, sarebbe stato lui il primo ad avere l'onore.
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C'era ancora quella canzoncina nell'aria, delicata e giovane, vivace e allegra...
Era appena uscito dal tendone da circo, più deciso che mai, quando all'improvviso si bloccò. Stette fermo per qualche minuto, poi si girò attorno, infine si domandò. Perché era lì? Cosa doveva fare? Eppure... doveva essere qualcosa di importante!
Reffel spremò le meningi, ma l'unica soluzione era rileggere il taccuino. Sperava di averci scritto qualcosa, e per sua fortuna lo aveva fatto. Doveva andare a interrogare l'anziano, e soprattutto chiedere della trentenne. Però c'era qualcosa che non gli quadrava: pur essendo stato da non più di dieci minuti li, non riusciva a ricordarsi un solo volto. Il corpo lo inquadrava bene, ma nella sua mente i volti... tutti i volti, erano sfocati, ma era sicuro che quando era lì li vedeva benissimo, ben nitidi, chiari...
Si avviò verso la bancarella-carovana sovrappensiero, cercando di capirci qualcosa. La porta della carovana era socchiusa e, ancora con la "testa da un'altra parte" decise di entrare.
Reffel urlò. Davanti al muso si ritrovò un sorriso assente quanto inquietante di un Banette. Indietreggiò il più velocemente possibile, con le braccia davanti a se come da far scudo. Stava sudando freddo... per poi calmarsi con imbarazzo. Dietro il Banette c'era l'anziano signore, che incominciò a ridere in modo strano e divertente -Oh oh oh... scusami giovanotto, non avrei mai pensato che un semplice peluche potesse fare questo effetto- -S-si figuri- balbettò Reffel - quel pupazzetto è incredibilmente realistico!- commentò il poliziotto - Sì... ma è strano... dopo tante esperienze fatte con piccoli oggettini, lui è comunque stato il primo Peluche che ho creato. Tutti gli altri non sono mai venuti bene come questo. È per questo che è l'unico non in vendita- rispose il venditore, con un sorriso nascosto sotto i baffi. Il vecchio era vestito come tanti altri Gentleman che si potevano incontrare. Aveva un facciotta buffa e dei baffetti a goccia biancastri, un paio di occhiali e gli occhi erano appena socchiusi, come se l'uomo avesse sempre "sonno". Senza perdere altro tempo, Reffel chiese al venditore alcune cose, prima parlò del signor. Terry Teoman, poi della trentenne.

Passò molto tempo, si era fatto buio, e l'uomo stava ormai parlando di altre cose con l'anziano. Dopo tutti i discorsi, aveva notato che in fondo nella sua testa aveva lavorato molto, o troppo, di fantasia. E quindi avevano incominciato a parlare della vita, davanti ad una bella tazza di the, su un tavolino antico molto raffinato. Accortosi dell'ora, però, Reffel dovette scusarsi col venditore, che in realtà non era altri che il proprietario, gli strinse la mano, e si congratulò per il grande successo che aveva avuto e tutt'ora aveva il circo. Uscì dalla orta accennando un saluto con la mano, ricambiato con un sollevamento lieve di cappello da parte dell'anziano. Reffel stava facendo ancora qualche passò quando qualcosa gli passò per la testa, fulminea, veloce, improvvisa, facendolo girare. *Quell'uomo... quell'uomo non si è mai separato dal peluche... neanche un singolo istante* E lì vide una cosa che non doveva vedere. Riusciva benissimo a distinguer ogni singolo particolare, anche se non era molto vicino. Il Banette sorrideva in modo vivo e arcignio, le pupille erano dilatate e guardavano in alto, fissavano la faccia del vecchio. Ma non era il Banette vivo a dargli più timore, bensì gli strai fili blu che, dal nulla, andavano fino ad attaccarsi agli arti dell'anziano, braccia, gambe, testa. Si rigirò di colpo e continuò a camminare. In quel momento si accorse dell'aria cupa che circolava. Si sentiva ancora la canzoncina circense, che sembrava non avere mai fine, ma stavolta non dava serenità ne altre cose positive. La musica sembrava alterata, era stonata... disturbata... Guardandosi attorno notò le persone, i lavoratori, e tutti gli altri che avevano tutti una faccia assente, e anche loro, come il proprietario, erano... come attaccati al nulla dai fili blu...
Impossibile! Erano solamente allucinazioni, sperava... certo... che altro sennò? Pensare troppo a quello strano caso gli aveva veramente fatto lavorare troppo di immaginazione! Certo che... l'aria si era fatta veramente pesante e fredda... doveva affrettarsi ad arrivare alla macchina, che solo ora Reffel si ricordò era senza benzina.


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*Quel poliziotto... ci darà dei problemi, Non crede, Sig. Simon?* *Vero, Mr. Bane... cosa consiglia di fare?* *Consiglio di... assumerlo nel nostro circo. Che ne dice Signore?* *Ottima scelta, Mister, ottima scelta. Degna di lei, se mi permette* *Oh, non facca così, ormai siamo in confidenza da tanto, no?*

*Credo se ne sia accorto, Mr. Bane, guarda con che passo svelto e timoroso se ne va via* *Non si preoccupi, sig. Simon, a queste cose ci penso io, deve sempre ricordarselo. A lei il lavoro del circo, a me il lavoro dietro le quinte* *Certo, Mr. Bane, certo che lo ricordo! Oh oh oh...* *Bene, devo prepararmi... Mi raccomando, signor Simon, non si cacci nei guai durante la mia assenza!* * Mi avverte inutilmente, Mister Bane! L'unico guaio in cui mi andrò a ficcare e quello di questo libro! Sa, è una storia molto interessante! Un giorno glie la racconterò!* *Ci conto, Simon, ci conto!*
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-*Benvenuti, benvenuti! Iniziamo, solo per voi, un nuovo esaltante spettacolo! Trapezisti! Mangia-fuoco! Clown e Illusionisti! Solamente qui, tutto questo ed altro ancora! This is... the Mad Bad Circus!*-

29 Ottobre -
Ancora una volta, una nuova vittima. Ormai si è certi si tratti di un Killer professionista, killer che ormai era stato soprannominato "Burattinaio Folle". Nessuna traccia, niente di niente se non ancora quei fili che potremmo definire spettrali.
Questa volta si tratta di un uomo conosciuto nella centrale della regione di Sinnoh. 38 anni, single, era scomparso misteriosamente, ma nessuno se n'era mai accorto, stranamente. Il poliziotto Reffel Kolen era stato ritrovato, questa volta, nella regione di Unima, nei pressi di Austropoli. Come tutte le altre vittime, anche lui era morto a causa di un semplice quanto letale attacco di emicrania.

-Detective, guardi cosa abbiamo trovato!- Uno dei poliziotti fece vedere all'investigatore un taccuino. Le prime pagine erano state strappate, altre erano cancellate con rabbia, altre erano piene di parole, alcune sottolineate e altre no, scritte con forza, con velocita, con... disperazione?
-Secondo lei cosa significano?- -Non saprei, ma non credo sia un indizio valido o sufficente... l'ultima parola, poi, è incomprensibile-

*Ho scoperto tutto, tutto ora è chiaro, si certo, come non averlo capito subito!
È... è pazzo! È cattivo!! È ... !!!
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Wow! Non ci posso credere! Avete letto tutto?! Bene bene... Graaazie mille! A te, a te, a te e anche ai precedenti lettori delle mie altre storie!
Ora però, ho, diciamo, "esaurito" le creepy pronte! Quindi non ne posterò più una al giorno! E chi lo sa, potrei cambiare anche sezione! (don don dooon!)
A parte questo, ecco la nota seria:
In questa fic ho voluto provare uno stile nuovo, raccontando in contemporanea due storie, una nel "presente" e una nel "passato poco passato", di due personaggi diversi. Spero di non aver fatto confusione o cavolate simili!
Ho riguardato una terza volta, ma molto velocemente, quindi se ci sono errori, sarei grata di segnalarmeli :)

Grazie ancora a tutti!

  
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