Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Eva_Gwen_98    03/09/2011    8 recensioni
Ecco La Mia Nuova Fanfiction: Una AxH.
Non vi anticipo nulla. Spero che vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sabato: Esame in vista
        (prima parte)













Stavo tranquillamente seduta al tavolo a consumare la mia colazione abituale: Croissant, Frittelle e marmellata. Un tris perfetto per iniziare la giornata; anche se quel giorno non avevo scuola.
In realtà, la scuola per me era finita. Avevo il fine settimana libero, poi l’esame e tanta ansia addosso. Dovevo solo calmarmi, poi ero pronta ad affrontare tutto.
Terminata la colazione uscì di casa per fare un passeggiata: passai per il parco, per il fiume, per la strada principale, i negozi e il mercato vicino a casa mia.
Fare passeggiate mi tranquillizzava, mi scacciava via tutte le preoccupazioni.
Imboccai un’altra piccola viuzza ma prima che potessi fare un solo passo fui bloccata dal suono di un clacson.
Bridgette e Geoff, con la loro nuova macchina. Lei era al volante mentre lui le sedeva accanto avendo il gesso al braccio.


-Bridgette, eppure sai che al volante sei un pericolo pubblico…-

-In realtà ero venuta a cercare te, ma a casa non c’eri.-



-Infatti , come vedi, sono qua.-


-Hanno anticipato l’esame tesoro.-



Lasciai perdere il “tesoro”, come se non le avessi mai detto che odio avere nomignoli del genere.
L’ultima persona che mi chiamava con appellativi simili era…beh si, Alejandro.
Forse in parte era per quello che mi dava fastidio.



-cosa? E quando c’è?-

-Domani mattina. Di domenica.
Buffo no?-


-Buffo? Terribile!
Domani mattina? O cavolo non sono pronta!-


-rilassati! Sei stata più sui libri tu
Che tutta la scuola messa insieme!-



-si Bridgette, è tardi, ci vediamo domani.-

Dio mio, l’esame era domani mattina?
Cioè non che non fossi pronta ma…perché anticiparlo? Non aveva senso. Corsi a casa.
Corsi come se avessi avuto il diavolo alle calcagna.
Arrivai in cinque minuti e mi buttai subito sul divano.
Cominciai a provare tutte le emozioni che una persona sola può provare; era come se fossi in punto di morte, quando sei spacciata e sai che non potrai più fare niente nella vita e cominci a rivivere tutte le esperienze che hai affrontato nel passato.
Mi sentivo stupida, non dovevo farmi prendere dal panico adesso.
Mi sembrava di essere tornata in terza media, ai primi esami. Che momenti terribili ho passato!
Avevo una sensazione stranissima allo stomaco, non riuscivo nemmeno a descriverla ma era davvero orribile.



Il pomeriggio passò con velocità stupefacente. Rimasi per tutto il tempo tra il divano e il letto in silenzio.
Se qualcuno mi avesse visto sarebbe rimasto sconcertato: assomigliavo davvero ad uno zombie.
Cenai in fretta con quei piatti comodi da mettere nel forno a microonde, faceva veramente schifo ma, sinceramente, era molto meglio di rimanere a stomaco vuoto.
 




Ero seduta di nuovo a quel maledetto tavolino del salotto.
Sentivo di non essere pronta per l’esame. Era tutto così nuovo…
Erano le nove di sera;
fra circa dodici ore sarei stata seduta sul banco di scuola per il giorno più importante della mia vita.
Stavo troppo male, non potevo andare avanti così.
Uscì di nuovo di casa. Stavolta non optai per la passeggiata ma andai in un bar, nel bar dove io e Bridgette andavamo spesso appena finito il reality; quando eravamo famose e ci conoscevano tutti, quando molti venivano fin lì solo per chiederci l’autografo e fare una foto con noi. Ma adesso i tempi erano cambiati…
Quando entrai il barista mi riconobbe e mi fece sedere al bancone.


-cosa ti offro Heather?-

-il solito va benissimo-


Il solito.
Un vecchio drink che mi aveva fatto assaggiare per la prima volta Bridgette.
Non ricordo il nome ma so che è pieno di alcool.



Ne bevvi uno:
Le persone intorno a me non esistevano.
Ero talmente preoccupata che per me non c’era più nessuno.

Ne bevvi due:
Cominciavo a non pensare più.

Ne bevvi tre:
Non sentivo nemmeno la mia voce

Ne bevvi quattro:
Stavo male ma avevo dimenticato.
L’esame e il motivo per cui ero lì.




Dovevo tornare a casa.
Dovevo abbandonare quel posto che a quest’ora si riempiva di stranieri e di persone di cui non ci si può fidare.
Cominciai a preoccuparmi, mi sentivo in pericolo.
Forse per via dell’alcool che mi aveva dato alla testa o forse per tanti altri motivi, inciampai.
Mi lasciai andare completamente, non mi importava niente delle conseguenze.
Aspettai l’impatto che non avvenne.
Avevo la vista offuscata ma riuscì a capire che qualcosa mi avevo afferrato per il braccio, o meglio, qualcuno.
Per un attimo mi senti disorientata ma poi ritornai alla realtà e capì che ero appoggiata al petto di qualcuno che mi sosteneva: sicuramente le gambe mi avevano ceduto.



-attenta chica. Rischi di farti male-


Non era possibile, di sicuro avevo le allucinazioni.
Era tutto più che plausibile dato la quantità di alcool che avevo assimilato.
Eppure sentivo il suo respiro e il suo cuore che batteva…Alejandro era lì davvero.


-Alejandro, sei qui.-



-sono qui chica, ma tu sei ubriaca
Non sai quello che fai.-

-so benissimo quello
Che faccio, lasciami.-


Mi lasciò e scoprì di poter reggermi in piedi da sola. Perfetto.


-sei rimasto nascosto tutto questo tempo!
Brutto bastardo non hai idea di quante ne
Ho passate per colpa tua!-

-per colpa mia chica?-
 

-potevo denunciarti…-


-ma non l’hai fatto.-

-no non l’ho fatto.
Credevi davvero che potessi abboccare
Al tuo patetico tentativo di vendicarti?
Mi sono accorta di te immediatamente,
Ho solo finto di non sapere che fossi tu.-


-Mi amor, il mio piano ha
Funzionato alla perfezione.
Non ti sei nemmeno accorta che
La tua migliore amica mi passava
Le informazioni alle tue spalle!
Patetica sei tu…-

 

-Bridgette?
Stronza, me la pagherà.-

 
-non te la prendere…sono
Qui per te, mi amor.-
 


Tentò di baciarmi ma mi spostai, utilizzando quella poca di lucidità che mi era rimasta e corsi via.
Lasciai Alejandro di stucco e scappai fuori dal bar.
Attraversai la strada che conduceva a casa mia ma non riuscì a vedere la macchina che stava arrivando.
Urlai con tutto il fiato che avevo e poi non vidi più nulla. Solo buio
.



Mi destai con un gran mal di testa. Ero nel mio letto, nella mia camera.
Com’era possibile? Stavo sognando?



-come ti senti, chica?

-cos’è successo?-


-cos’è successo!? Accidenti Heather!
Se non ti fossi corso dietro saresti finita sotto
Una macchina! Ma che ti ha detto il cervello?-

 

-ti prego non urlare.-

Anche se ero ancora perplessa ed ubriaca, mi sentivo bene.
La preoccupazione che avevo prima era passata, non vi era più traccia dentro di me.
Mi alzai, la testa non mi faceva male. Buon segno.
Mi avvicinai ad Alejandro che era perplesso quanto me.
Andai contro tutti i miei principi morali quando lo baciai.
Lo baciai con tutta la passione che avevo e che mi era rimasta.

 



-mi sei mancato Alejandro.-
 

-anche tu, chica.-

                                                                                               ***


 



*rullo di tamburi*
Ecco il capitolo tanto atteso. Naturalmente è solo la prima parte!
Spero che vi sia piaciuto come gli altri!
Alla prossima
Baci  Eva98

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Eva_Gwen_98