Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: oscar1755    05/05/2006    5 recensioni
Il fumo della sigaretta si levò in ampie spirali che, salendo verso l’alto, offuscarono per un attimo la nitida vista dei grattacieli di Tokyo. Il rumore sordo di una tazza in frantumi interruppe il pesante silenzio calato dopo la telefonata del suo più fidato collaboratore. Lo squillo insistente del telefono lo distolse dai propri pensieri.....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi descritti sono proprietà dell’autrice Suzue Miuchi.

Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

 

La verità dei sogni

 

 Atto 1

 

Il fumo della sigaretta si levò in ampie spirali che, salendo verso l’alto, offuscarono per un attimo la nitida vista dei grattacieli di Tokyo. Il rumore sordo di una tazza in frantumi interruppe il pesante silenzio calato dopo la telefonata del suo più fidato collaboratore.

Lo squillo insistente del telefono lo distolse dai propri pensieri. Con un gesto nervoso sollevò il ricevitore gettando un’occhiata alla spia rossa dell’apparecchio che pulsava intermittente.

- Che cosa c’è Mizuki? – sbottò con impazienza, senza preoccuparsi di nascondere il tono di biasimo.

- Signor Hayami ha bisogno di aiuto? – replicò la segretaria con un filo di voce, preoccupata dal rumore improvviso che aveva udito provenire dall’ufficio del presidente.

- No, grazie. Non voglio essere disturbato. Non passarmi telefonate – rispose conciso.

Mizuki indugiò per qualche secondo, poi con voce incolore, gli ricordò l’appuntamento fissato per l’ora di pranzo.

Masumi chinò il capo e senza replicare posò il ricevitore. Gettò un’occhiata al prezioso orologio posato sul tavolo e strinse le labbra.

Non si era accorto del trascorrere del tempo ed ora quello scomodo impegno, fissato qualche giorno prima, giungeva quanto mai inopportuno. Si infilò la giacca svogliatamente e si chinò per raccogliere le foto che qualche minuto prima aveva gettato a terra.

Le prese tra le mani, fissandole disorientato. Lo sguardo sorridente di Maya rivolto a Sakurakoji sembrava volersi prendere gioco di lui. Maya e Sakurakoji insieme, un’eventualità intollerabile che stava pericolosamente divenendo realtà. Una fitta di gelosia si impadronì nuovamente di lui. Respirò profondamente nel tentativo di calmarsi.

La mente confusa non gli consentiva di trovare una soluzione alla situazione in cui lui stesso si era cacciato. Le spalle furono scosse da una risata soffocata e sarcastica. Dubitava della propria lucidità mentale e si chiese dove fosse finita l’avida abilità negli affari che lo aveva contraddistinto in passato.

La morsa nella quale si sentiva imprigionato lo stava stritolando e l’incapacità di agire lo tormentava con opprimente tenacia.

Odiava se stesso per non essersi opposto ad un fidanzamento impostogli dal padre ed ora si trovava imprigionato in una vita che, ormai, non sentiva più sua e che, forse, non gli era mai appartenuta.

L’indole determinata adottata negli affari, si era disgregata di fronte al succedersi degli eventi. Sapeva, con indiscutibile evidenza, che avrebbe pagato a caro prezzo la propria indecisione, se non fosse, in qualche modo, intervenuto per opporsi alle vicende architettate da altri.

Fissò nuovamente l’orologio; il tempo non gli era alleato e gli impediva di riflettere con fredda razionalità. Solo un nome ruotava nella mente, incessantemente. Maya.

Fece scivolare le foto nella tasca interna della giacca e, chiudendo la porta dell’ufficio, nascose il crescente nervosismo dietro il sorriso di circostanza che avrebbe sfoggiato durante il pranzo con Shiori.

 

L’alta figura, in elegante abito grigio, attraversò l’atrio luminoso del raffinato ristorante, mentre l’orologio sulla parete dell’ingresso segnava l’una in punto.

Affascinata, scrutò il volto impenetrabile dell’uomo che avanzava lentamente verso di lei, dopo avere scambiato qualche parola con il maitre.

La piega gentile delle labbra non lasciava trasparire alcuna emozione negativa, eppure lei non si sentiva tranquilla. Erano parecchi giorni che un’ansia inspiegabile l’aveva catturata e nemmeno l’annuncio del loro fidanzamento era riuscita placare la crescente insicurezza.

- Buongiorno Shiori, scusami per il ritardo – esordì Masumi sorridendo.

- Non sei in ritardo - replicò dolcemente, fissandolo con impazienza.

Masumi era gentile, come sempre, ma l’inquietudine non le permetteva di godersi il pranzo e l’appuntamento con lui.

- Ho pensato che potremmo parlare del matrimonio e di come intendiamo organizzarlo – disse improvvisamente, stupita lei stessa dalla frase repentina che le era uscita dalle labbra.

Non aveva intenzione di rompere gli indugi così apertamente, ma la folle paura di perdere Masumi l’aveva spinta ad agire senza un piano preciso nella mente.

Tacque, studiando il volto del fidanzato.

- Non sono molto pratico di queste cose, Shiori. Sono un uomo d’affari e, come tale, poco incline a dedicarmi a questioni diverse dal lavoro – sospirò – pertanto desidererei che te ne occupassi tu. Sai che ogni tua scelta avrà la mia approvazione.

- Come vuoi, Masumi. So che sei sempre molto preso dal lavoro – sussurrò, chinando il capo.

Il peso nell’animo le suggeriva che Masumi stava mentendo. Era gentile, perfetto, ma sempre freddo e controllato. Cercò nei propri ricordi gli episodi in cui lo aveva visto diverso dal posato uomo d’affari. Aggrottò la fronte nel momento in cui realizzò che l’impassibilità di Masumi si arrendeva ad una gioiosa emozione sempre nelle medesime occasioni: quando vedeva Maya Kitajima.

- Cosa ne pensi della scelta della signora Tsukikage di fare interpretare la dea scarlatta ad Ayumi Himekawa e a Maya Kitajima? – gli chiese con tono, all’apparenza, noncurante.

Masumi sussultò impercettibilmente.

- Non hai mai mostrato interesse per le attività della Daito.

- Il nostro matrimonio è fissato dopo la rappresentazione della Dea Scarlatta e quindi ho pensato che forse avrei dovuto conoscere meglio il tuo lavoro – replicò lentamente – e poi ero curiosa di sapere chi, secondo te, erediterà di diritti della Dea Scarlatta. So che tuo padre ci tiene molto ad ottenere l’opera di Ozaki.

- Non ne ho idea. Entrambe le candidate sono ottime attrici ed ognuna di loro possiede caratteristiche uniche nella recitazione, e sarà una sorpresa anche per me scoprire, la sera della prima, a chi andrà la palma della vincitrice – mentì, nascondendo abilmente la propria irritazione all’udire il nome del padre.

Si portò il calice alle labbra e bevve un sorso del pregiato vino in esso contenuto. Assaporò con gusto il liquido rosso granato prima di posarlo delicatamente sul tavolo.

Lo sguardo si fissò in un punto indefinito dietro Shiori, mentre cercava le parole adatte per proseguire il discorso. Si sentì oppresso dalla angosciosa sensazione di non avere vie di uscita e si chiese per quanto tempo ancora sarebbe riuscito a recitare la parte del devoto fidanzato nei confronti di una donna che non amava.

Odiava se stesso, consapevole del comportamento vigliacco che aveva assunto. Sapeva che sposando Shiori avrebbe condannato entrambi ad una vita infelice. La rottura del fidanzamento era un evento improponibile, soprattutto se il padre e la famiglia Takamiya avessero scoperto che la causa del suo profondo cambiamento era l’amore assoluto per la persona che tutti avrebbero ritenuto meno adatta a lui: Maya Kitajima.

Sospirò, ed alzandosi dalla sedia, tese la mano a Shiori.

- Si è fatto tardi ed io devo tornare al lavoro. Il mio autista ti accompagnerà a casa.

Shiori chinò il capo in segno di assenso, nascondendo il turbamento profondo che l’aveva colpita. Il dubbio che Masumi le mentisse divenne certezza, ma, al contrario di ciò che si era attesa, lui aveva mantenuto l’abituale freddo controllo delle emozioni. Aveva intuito, però, l’impazienza con la quale desiderava sottrarsi alle sue domande. Avrebbe dovuto trovare le conferme ai propri sospetti in un altro modo.

- D’accordo, Masumi, andiamo pure – gli rispose sorridendo, mentre nella mente prendeva forma un abile piano d’azione.

 

continua 

 

Lo so, lo so sono sempre loro Maya e  Masumi nel “dopo” numero 42…. d’altronde inganno l’attesa per la fine (se mai ci sarà) del manga ….

Purtroppo i molti impegni e il poco tempo a disposizione non mi consentiranno di prevedere i tempi di aggiornamento, ma cercherò di fare il possibile per essere costante ^^. Ringrazio anticipatamente coloro che vorranno leggere questa storia.

  
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